La difficile vita di Tom Seidmann-Freud (nipote di Freud)

Sotto lo pseudonimo di Tom Seidmann-Freud – o anche solo Tom (illustratrice di cui avevamo già postato qui un libro) si nasconde un altro erede artista di Sigmund Freud: Martha, la nipote.
Non mi sono mai piaciute le biografie brevi (tutta la complessità di una vita ridotta a qualche frase stereotipata), ma vi riporto lo stesso cosa dice Marjorie Ingall nel suo articolo Not a fairy tale.

LA VITA

Martha Freud nasce in Austria, da una famiglia ebrea assimilata, nel 1892. Appartenente all’élite culturale del suo paese, Martha dimostra fin da bambina un’intelligenza precoce. La sua vita, breve e intensa, è segnata da un grande amore per l’arte e da una certa instabilità psichica. Cresce a Berlino e studia arte a Londra. Per avere meno difficoltà ad intraprendere una carriera artistica, a partire dall’adolescenza, decide di cambiare il suo nome con quello di Tom, e di portare abiti maschili. Quando inizia ad illustrare i primi libri per bambini, riceve una felice recensione da (niente di meno!) Walter Benjamin.
Martha muore giovane, a soli 38 anni, lasciandosi morire di inedia, nel 1930, un anno esatto dopo il suicidio del marito, da cui non si riprende neanche dopo un lungo ricovero in ospedale. Il marito si era suicidato a causa del fallimento dell’impresa familiare. I due lasciano una figlia: Angela, di 7 anni, che viene adottata dalla sorella Lily Freud.

Freud con la pronipote Angela, figlia di Martha Seidmann Freud

Insieme al poeta Chaim Nachman Bialik, la coppia aveva deciso di aprire una casa editrice di libri per bambini in ebraico, chiamata Ophir. L’impresa fu un disastro, a causa di scorrettezze dell’amico poeta, il quale non mise, come promesso, la sua quota nell’impresa e spese somme che non doveva spendere. Numerose le lettere che il marito di Marta scrisse a Bialik, supplicandolo di dare loro il denaro promesso. Erano in totale bancarotta.

Tom Seidmann Freud ci ha lasciato numerosi libri per bambini (trovate la bibliografia completa su Wikipedia), dei quali alcuni animati. A causa della sua identità ebraica, molti suoi libri sono stati bruciati durante il nazismo: oggi è molto raro e costoso trovare qualche prima edizione sul mercato antiquario.
Il suo stile è caratterizzato da una delicatissima atmosfera cromatica e un’apparente semplicità delle forme, che contrastano con una composizione piena di dinamismo e forti separazioni tra i piani prospettici (usati di piatto, come quinte teatrali). Molte tavole sono realizzate con la tecnica del pouchoir (stencil).
Io la trovo strepitosa, una delle grandi autrici a tutto tondo che hanno fatto la storia dell’illustrazione per bambini.

Su 50watts potete vedere altri suoi libri.
Fonte delle informazioni biografiche è l’articolo: Not a fairy tale di Marjorie Ingall

Qui sotto qualche immagine di Das Zauberboot (La barca magica), Berlino, 1924 (?), libro animato.

Se avete i plugin necessari (se no, scaricateli), qui, sul prezioso sito della ILCL (Internetional Library of Childen’s Literature) potete vedere un’animazione di questo libro, con testo letto ad alta voce in inglese. Cliccate in basso a destra su Play per accedere al libro.

Ogni doppia pagina del libro contiene un gioco e una storia. Questa qui sopra è la storia di un bambino invisibile. Il lettore ha un cartoncino di carta trasparente rossa, quando lo mette sopra la vignetta, il bambino scompare (essendo disegnato in rosso). Passando il rettangolo rosso sulle vignette della pagina destra, invece, scompaiono gli oggetti e la scena cambia significato (il bambino senza letto, in alto a destra, quando scompare il letto, sembra che voli).

Questa qui sotto è La barca magica (che dà il titolo al libro): a sinistra i personaggi ruotano sul ponte, in un girotondo che sembra infinito, e compaiono in basso ad uno ad uno sulla barca; a destra, con delle schede forate, si possono isolare insiemi di cose (i fiori, le case, le persone…). Cercate di guardare l’animazione sulla ILCL e vi renderete conto del livello di poesia di questo libro!

Ne ho trovata qualche riedizione in inglese in vendita su internet, i prezzi di vanno dai 50 ai 700 euro, su questo link di Amazon inglese trovate qualche copia inglese a 40 sterline. Io lo chiedo a Babbo Natale!

Qui sotto qualche immagine di Buch der hasengeschichten, Berlino, 1924 (?) (Il libro delle storie del coniglio). E’ un libro strano, potente, onirico, surreale, modernissimo.
Il curatore del blog 50watts ipotizza che Hasenbuch, il libro che ho postato lunedì scorso, sia stato la fonte di ispirazione per Il libro delle storie del coniglio.
Non ho trovato nessuna copia in vendita on line.


Particolare

Qui sotto qualche immagine di Die Fischreise (The Fish’s Journey, 1923).

A questo libro e in particolare all’immagine qui sotto deve essersi ispirato Jimmy Liao per il suo mediometraggio (e libro) A fish with a smile (video). A meno che non ci siano immagini archetipiche come strutture di fiabe.
Su Amazon (qui) ne ho trovata una sola copia, al prezzo vertiginoso di 1500 dollari.

Grazie a ILCL e 50watts.


Copertine illustrate giapponesi di fine ‘800

Da un menù, al menù della National Diet Library

Chi segue la mia pagina facebook (che, vi ricordo, è aperta a tutti) sa che a fine ottobre sono stata 15 giorni in Giappone. Un viaggio superbo, di cui vi rivelerò i tesori trovati a poco a poco. Nei viaggi si vedono nuove cose , ma – più importante ancora, si imparano cose nuove.
Esempio. Quando ci si trova davanti un menù come quello qui sotto, e nessun cameriere parla inglese, e si ha fame, dopo le prime sensazioni di profondo scoramento, si tirano fuori competenze ricche di creatività primitiva, quali: attirare l’attenzione del cameriere sul vostro dito, indicare a caso uno dei piatti, pregare che non arrivi un pezzo di coda di pesce Fugu.

Questo “tastare a caso” su lettere sconosciute si è rivelato utile anche per acquistare i biglietti del metro (un quarto d’ora circa per biglietto). Bene, mi direte, che cavolo di competenza è questa che hai imparato? Eh, eh…
Tornata dal Giappone, mi sono messa davanti ad uno dei giacimenti di tesori libreschi più meravigliosi di tutto il web: il sito giapponese della National Diet Library of Japan, che ha digitalizzato centinaia di stampe, libri, libri illustrati antichi e moderni, cartine geografiche, erbari e ogni altro ben di dio. Non era la prima volta che provavo ad entrare, ma ero sempre scivolata, dopo le prime pagine (le uniche in inglese) nello spaesamento più totale. Invece, questa volta, ho adottato il sistemaschiaccia a caso, se sbagli riprova” e ce l’ho fatta: ho imparato a navigare nel sito. Queste stupende copertine di fine ‘800 sono il primo tesoro che ho pescato. Il dorso del libro, come potete vedere, è a destra. Buona fruizione!

Trovate altre copertine qui (provate l’infallibile metodo schiaccia a caso!).


Il gioco di leggere: identità di un editore

Case – aut. C. Di Palma, ill. A. Aranda, A. Cacciapuoti, B. Martìn, G. Vitale, dir. art. M. Monachesi

INTERVISTA A GABRIELE CACCIATORI, EDITORE DE IL GIOCO DI LEGGERE

1)  Perché editori e perché editori per bambini?
Dopo avere letto libri, studiato libri, venduto libri, redatto e curato libri… rimaneva un ultimo passo. I libri per bambini sono stati inizialmente una scelta ragionata: scartabellando in internet tra i vari cataloghi di editori stranieri, abbiamo notato che vi erano parecchi libri di autori europei della seconda metà del ‘900 mai pubblicati in Italia. Oppure pubblicati ma ormai dimenticati. Veri classici moderni per bambini. E in pochi anni, pur piccolissimi editori, siamo riusciti in effetti a stampare in italiano alcuni tra gli autori e illustratori per ragazzi più famosi al mondo: Lindgren, Ungerer, Annie Schmidt, Carigiet e altri. Le cose per noi sono partite da qui.

Zloty – di Tomi Ungerer – Il gioco di leggere 2009
Una campana per Ursli Рaut. Selina Ch̦nz, ill. Alois Carigiet РIl gioco di leggere 2008

Quanti titoli in un anno?
Otto, dieci.
Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
Il significato, il senso, la ricerca del significato, sia a livello razionale sia emozionale, questo ci piace in un libro. I libri che prediligiamo devono prima di tutto raccontare con le parole una storia che “faccia senso”. Poi le illustrazioni arricchiscono i sensi e raccontano ulteriori significati di quella stessa storia. Certo ci sono anche i libri un po’ più commerciali, e anche questi ci piacciono, e non solo perché fanno vendere qualche copia in più.


Mumi senza memoria – aut. G. Clima, ill. C. Carrer – Il gioco di leggere 2010

Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Cosa è che vi fa dire: “questo illustratore (autore) è per noi�
Del testo ho appena detto. Dell’illustrazione: non credo si possa dire che vi sia un’illustrazione adatta a noi, bensì che vi sia un’illustrazione adatta ad una storia. Anzi, ve ne sono molte. Noi dobbiamo trovare almeno una illustrazione che si adatti al testo che abbiamo a disposizione. Poi, però, una volta realizzato il matrimonio tra il testo e quell’immagine, si tratta di matrimonio indissolubile. Mi piace questa immagine! Aggiungerei anche un’altra cosa: in generale ci piace pubblicare libri di qualità, di sostanza, ma che allo stesso tempo mostrino una certa positiva leggerezza.


Io, Titanic – aut. F. Degl’Innocenti, ill. S. Possentini – Il gioco di leggere 2012

Nella situazione culturale e politica del vostro paese vi sentite inseriti in una rete che vi sostiene? Come la definireste? Quali sono i suoi fili principali?
Vedo molta gente attiva nel settore della letteratura per bambini, molti appassionati, molta gente entusiasta che davvero ci mette l’anima. Credo sia questa la rete più importante.


La fata Però nel bosco dei pini Perché – aut. F. Campi, ill. S. Mulazzani – Il gioco di leggere 2012

Le co-edizioni: che politica avete di vendita e acquisto dei titoli? Preferite creare i vostri libri, venderli e/o comprarli dall’estero? Perché? Rispetto ai titoli che comprate e/o vendete ci sono differenze di accoglienza nei diversi mercati internazionali?
Come dicevo, abbiamo iniziato acquistando all’estero. Per tre anni circa. Poi abbiamo creato albi nostri. E alcuni di questi sono stati acquistati da editori esteri: Carrer, Mulazzani, Fulvia Degl’Innocenti, André Neves e altri. Per quanto riguarda cosa piacerà e a chi: certo ci sono differenze tra i vari mercati, ma secondo la mia esperienza nessuno sa prevedere quale strada potrà prendere un libro.


Tra le nuvole Рdi Andr̩ Neves РIl gioco di leggere 2012

Una cosa che vi piace del vostro lavoro e una che non vi piace.
Una cosa che mi piace: guardare a computer il libro completamente finito che stiamo per inviare allo stampatore. Una cosa che non mi piace: svegliarmi la notte seguente pensando al libro che abbiamo appena inviato allo stampatore!


Pablo Auladell, la sua seconda conferenza a Macerata: imperdibile

Pensate che i grandi illustratori lavorino in estasi tutto il giorno? Che svolazzino per la casa con pennelli e tavolozza, felici? Che non soffrano anche loro delle vostre misere paturnie? Allora guardatevi questo video! Contiene anche un’animazione straordinaria.

Forse avete già visto questo video, io me l’ero perso! Pablo Auladell ci svela le insicurezze e le difficoltà che vive quotidianamente un illustratore, anche quando è un maestro del suo calibro.
Potete vedere qui la sua prima conferenza a Macerata, sul tema dello stile (toccante), e potete leggere qui e qui le sue lezioni su come si illustra un testo. Buona visione!


Hasenbuch, 1908: restate senza fiato!

 

The Rabbit Book di K. F. E. Von Freyhold

Hasenbuch
Illustrazioni di K. F. E. von Freyhold per una raccolta di non-sense di Christian Morgenstern. Germania, 1908

Grazie a 50watts.

Hasenbuch
Christian Morgenstern e KFE. von Freyhold
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“Mother Goose of ’93” N. Gray Bartlett, 1893. Un curioso album fotografico

Mother Goose of ’93, N. Gray Bartlett, pubblicato da Joseph Knight Co. – Stati Uniti, 1893.

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