Miesje e il ragno. Hanny Tulp, Amsterdam, 1943 c.

Miesje en de spin, testo H.M Bendien de Geus, illustrato da Hanny Tulp. Editore: Corunda, Amsterdam, circa 1943

Mi piace di questo libro la semplicità delle forme (pulite, senza linea di contorno) che viene rinvigorita dai colori. Marrone e nero! A non saperli mescolare si rischia un pugno nell’occhio e invece qui l’effetto è del tutto poetico.
Bella la pagina bianca (da riempire, immaginare) a sinistra della prima tavola del libro (qui sotto). Spazio, spazio, spazio. Quante volte, illustrando, ci dimentichiamo di dare spazio allo spazio: questo elemento così prezioso.
Interessante, nelle tavole successive, il rapporto tra il grande e il minuscolo: dopo che il bambino lo indica, il minuscolo diventa grande. L’attenzione e il desiderio non sono forse i più potenti “zoom” che abbiamo in dotazione per scoprire il mondo?


Il galateo del blogger. I commenti, i troll, il copyright. 4/4

In questo ultimo post darò alcuni consigli collaudati su come si gestiscono i commenti, i troll e qualche informazione sul copyright.
Potete rileggere qui la prima parte dell’articolo.
Potete rileggere qui la seconda parte dell’articolo.
Potete rileggere qui la terza parte dell’articolo.

Le illustrazioni di questi post sono state fatte ad hoc dalla bravissima Marta Iorio, autrice e illustratrice del novella grafica autobiografica fresca di stampa: CICALE (Topipittori).


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

LA NETIQUETTE
Un blog o un forum dovrebbero sempre avere quella che in gergo viene chiamata una netiquette e che è semplicemente una piccola o lunga lista di regole su come ci si dovrebbe comportare in quello spazio. Io non l’ho mai fatta. Se la dovessi fare, scriverei semplicemente che i lettori sono invitati a intervenire sempre con un tono educato e rispettoso delle opinioni di tutti, e che ogni commento maleducato, incivile o aggressivo, verrà automaticamente cancellato.

I COMMENTI
I commenti sono un modo che il lettore ha per dialogare col blogger e con gli altri lettori: portando un’informazione aggiuntiva, una riflessione o anche solo un grazie. Ma per inesperienza, per timidezza, per mancanza di tempo o altro, non sempre i lettori commentano. Le statistiche dicono che solo una percentuale del 10% dei lettori commenta su internet.
In generale, i commenti sono sempre graditissimi, aiutano a far crescere una comunità intorno a un blog e soprattutto aiutano il blogger a conoscere i suoi lettori e ad aggiustare il tiro. Ma non vanno forzati. Che ognuno sia libero di relazionarsi al blog come più gli piace.
Ci sono anche modi di forzare i commenti, pubblicando temi provocatori o che toccano il senso dell’ingiustizia: “Noi illustratori siamo sottopagati! Noi illustratori siamo sfruttati! Bisognerebbe fare qualcosa!” Eh. E allora? Che fate? Come blogger, dare la stura alle lamentele, senza portare soluzioni, non è una politica che mi interessa.
Se avete il tempo, rispondete sempre ai commenti, anche solo con un grazie.

I FILTRI
A meno che il vostro blog non tratti temi scottanti, o che non siate una star della blogsfera, evitate di mettere troppi filtri tra un commento e la sua pubblicazione. Una mail obbligatoria potete chiederla, ma approvare ogni commento lo trovo un po’ esagerato. Alcune piattaforme come blogger usano filtri predefiniti (copia la parola astrusa che vedi, copia il numero di portone tutto sfocato, etc): servono per evitare la spam. (Secondo me lasciano fuori anche i lettori che non hanno 10 decimi di vista in tutti e due gli occhi).
NB: la mail che inserite nei commenti la potrà vedere solo il blogger, non gli altri lettori.

LA SPAM
Oggi le piattaforme come Blogger e WordPress forniscono buoni strumenti per difendersi dalla spam. Vedi i filtri. Però ci sono siti che sanno spammare pubblicando finti commenti con un argomento coerente al post. Di solito li si riconosce perché sono scritti in altre lingue, o in un italiano strano. I blogger sviluppano l’orecchio per i finti commenti. Tenete il vostro blog pulito dalla spam.

I COMMENTI AGGRESSIVI: COME SPAZZARE VIA UN TROLL

Questo è il tasto dolente di internet: oltre a tanta gente educata, ci sono, come dappertutto, anche i cretini.
In gergo tecnico vengono chiamati i troll. Sono persone il cui unico interesse è far scoppiare una lite tra i membri di una comunità. Li si riconosce subito perché i loro commenti sono sempre provocatori, chiusi al dialogo, offensivi o a sproposito.
Come ricorda anche wikipedia, il miglior modo di scoraggiare un troll è IGNORARLO. Anche i lettori di un blog, nei commenti, dovrebbero imparare a riconoscere i troll e non rispondere alla provocazione.
Se il commento è volgare o pesante, il blogger può cancellarlo. In ultima istanza può anche bannare il troll.


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

Qui sopra avete un esempio di troll (quando ho visto l’illustrazione di Marta Iorio ho riso per mezz’ora). Lasciatemi sfogare please! – Ma sì, trolletto col cravattino, vogliamo un po’ di bene anche a te…

Esempio di commento da troll:Siete un branco di sfigati” (ricevuto sul serio).
In un post sulle lezioni di Pablo Auladell, qualcuno nei commenti aveva fatto il verso ad una sua frase scrivendo: “Quando entri in una stanza non devi profumare più forte, devi scoreggiare più forteâ€. Non ci ho pensato neanche un secondo, ho cancellato il commento stupidino senza dare nessuna spiegazione. Anche se viene sempre una voglia matta di dargli delle martellate sulle dita, ai troll, meglio non dare nessuna soddisfazione. Per questo anche in vacanza controllo i commenti quasi quotidianamente.

LE DISCUSSIONI ANIMATE
Capita, a volte, che a seguito di un post parta una discussione molto animata.
Discutere con passione è salutare. Ricordatevi che l’opinione del blogger, essendo egli il padrone di casa, avrà un peso molto più forte nelle discussioni. Un padrone di casa che non rispetta l’opinione di tutti i suoi ospiti, e prende partito, non è molto educato. Se volete incoraggiare lo scambio e il confronto, meglio che vi teniate neutrali (io non ci riesco quasi mai!).
Per me è comunque imprescindibile che la discussione resti nell’ambito di un confronto civile.
Se questo non avviene, bisogna:
– Intervenire subito, senza aspettare che la discussione si calmi da sola.
– Invitare ad abbassare i toni, specificando che i commenti troppo aggressivi o maleducati verranno cancellati.
– Cancellare i commenti aggressivi o maleducati senza dare spiegazioni.
– Come ultima risorsa, bannare gli utenti che nonostante gli avvertimenti hanno pubblicato ancora commenti aggressivi.
– Come ultimissima risorsa, bloccare i commenti a quel post.

Oppure, potete sperare che qualcuno arrivi a parlare di Hitler, che significa che la discussione è finita per la famosa legge di Goodwin. :)

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

Il COPYRIGHT

Purtroppo la normativa del copyright su internet non è ancora chiara e universale. Per questo:
meglio specificare da qualche parte sul blog come si intende proteggere il proprio materiale. Su Le Figure dei Libri è scritto in fondo, a piede di pagina. Quasi tutti i blog o siti hanno queste indicazioni.
In mancanza di indicazioni, tutto quello che un autore (blogger) produce, appartiene a quell’autore (blogger) e non lo si può copiare/esportare senza permesso.
Ad esempio, quando prendo un libro intero da qualche biblioteca digitale, mi assicuro che sia specificato che è libero da diritti, in caso contrario, chiedo il permesso.
Idem per le immagini di illustratori o libri. E’ una gran barba chiedere i permessi, ma è indice di serietà.
Di solito tutte le biblioteche digitali e molti siti consentono l’esportazione per siti/blog il cui contenuto sia finalizzato solo alla ricerca e non abbia interessi commerciali.
Le immagini interne dei libri che trovate in libreria, sono stra-protette. Potete chiedere direttamente agli editori, nella maggior parte dei casi sono molto felici di darvi i permessi di pubblicare le loro immagini. Non ho mai ricevuto un no.

Eccezioni:
– Ci sono casi in cui, per poche (due o tre massimo) immagini non chiedo il permesso. Non avendo il blog altri fini che la ricerca, chiudo un occhio. Ma metto sempre la legenda ed eventualmente un link verso il sito dove le ho prese.
– Di solito si può esportare senza permesso una breve citazione (breve significa poche righe, non mezzo post!). Ma per educazione si metterà sempre il link verso la fonte originale.

METTETE SEMPRE LA LEGENDA ALLE IMMAGINI.

Plagio, furto e copyleft sono tre cose ben diverse. E’ sciocco, anche se sembra andar di moda, utilizzare come scusa il copyleft quando si copia o si ruba qualcosa su internet senza esserne stati autorizzati (e questo vale anche fuori dalla rete).
Il copyleft o l’esportazione devono sempre essere autorizzati dall’autore, il quale decide di liberare dal copyright i suoi contenuti, o parte dei suoi contenuti, per la loro libera diffusione nella rete. In mancanza di tale autorizzazione, ogni copia o esportazione si chiama furto o plagio.
Esempio: Un professore di una scuola italiana aveva copiato tutti i post sullo storyboard da questo blog, per farne il suo corso annuale, senza citare né il blog, né il mio nome. Avevo trovato il pdf del corso accademico on line, con il mio materiale. Come lo chiamereste voi questo? Invece si tira sempre in ballo, in questi casi, la libertà di scambio della rete. (Grrr).

I LINK
– I link vanno messi quando il nome o la parola che volete linkare compare nel post per la prima volta. Non vanno ripetuti.
РI link (verso un blog, un sito o un post in particolare) sono liberi e non si deve chiedere il permesso per metterli. Anzi, sono sempre graditi perch̩ portano traffico alla pagina che avete linkato.


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

SCAMBI TRA BLOGGER
– Se un altro blogger pubblica un intero libro illustrato libero da diritti d’autore, potrete a vostra volta ripubblicare il libro sul vostro blog: in questo caso si deve SEMPRE mettere un link verso il post originale per ringraziare il blogger di aver scoperto il libro.
– Se volete potete ripubblicare un post che vi è piaciuto chiedendo il permesso all’altro blogger. Di solito ci si scambia un post con un altro post. Valutate di volta in volta, anche sulla qualità del blog con cui scambiereste il post.
Esempio: alcuni articoli delle Figure dei Libri sono stati tradotti in portoghese e pubblicati sulla rivista Emilia. Qui, qui e qui.

Ecco, mi sembra più o meno tutto.
Allora, vi è venuta voglia di aprire un blog?!


Il galateo del blogger. Chiarezza, freschezza, ordine. 3/4

Dopo aver visto i temi e l’identità generale di un blog, entriamo ora nel dettaglio dei contenuti. Tratterò in questo post di tutti quegli elementi che facilitano la lettura su internet e di conseguenza il piacere di seguire un blog.
Potete rileggere qui la prima parte dell’articolo.
Potete rileggere qui la seconda parte dell’articolo.

Le illustrazioni di questi post sono state fatte ad hoc dalla bravissima Marta Iorio, autrice e illustratrice della novella grafica autobiografica fresca di stampa: CICALE (Topipittori).

FRESCHEZZA, CHIAREZZA, ORDINE


PER RISPETTARE LA PRIMA REGOLA DEL GALTEO DEL BLOGGER
NOI NON VOGLIAMO CHE IL LETTORE:
SI ADDORMENTI LEGGENDO,
DIVENTI ORBO,
NON TROVI LE COSE CHE CERCA.
NOI AL LETTORE GLI VOGLIAMO UN SACCO BENE!

FRESCHEZZA:
Portare in un blog la serietà compita e impersonale di una rivista cartacea non ha molto senso. Un blog è uno spazio vivo, relazionale, cangiante. Non è un foglio di carta, è relazione in tempo reale con i lettori, ed è una relazione che si costruisce giorno dopo giorno.
Date al vostro blog un accento personale. Non abbiate timore di esprimere un’opinione o di raccontare qualcosa in prima persona. C’è un sottile piacere voyeuristico nel seguire un blog: i lettori sono curiosi di voi, oltre che di quello che dite. Davanti a un blog non siete scrittori, non siete giornalisti, siete blogger! Siete provocatori piccanti? Siatelo. Siete matti? Siatelo. Siete poetici? Siatelo. Siete ossessivi e monotematici? Siatelo. Siate voi stessi. Ma non dimenticate che avete un pubblico davanti: essere se stessi non significa che potete girare in mutande. Trovate il vostro punto di equilibrio tra apertura e pudore.

NOTA: fa eccezione a quanto detto sopra, il caso in cui il vostro blog sia il solo portfolio che avete (nel senso di luogo dove mostrate il vostro lavoro di illustratori). Soprattutto se non avete un sito ufficiale, penso che in questo caso sia meglio mostrare solo i lavori. Un editore che visiterà il vostro blog, avrà fretta e sarà interessato a come disegnate, non a chi siete o a quello che vi piace.


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

Il TONO DELLA VOSTRA VOCE
Date del tu ai vostri lettori o scrivete come se non fossero presenti? Avete un tono colloquiale o un tono forbito? Sussiegoso o alla mano? Serio, serissimo o spiritoso? Siete provocatori arrabbiati o angelici annunciatori della pace nella blogsfera? E’ importante che come blogger scegliate un modo di rivolgervi al lettore: questo tono indicherà al lettore la distanza che deve tenere e come si deve relazionare a voi, proprio come in un incontro dal vivo.

E il tono della mia voce come è?

CHIAREZZA
Si sa che il modo di leggere su internet è diverso dal modo di leggere un libro o una rivista cartacea. L’attenzione è più superficiale, le parole digitali stancano la vista molto di più di quelle sulla carta, il tempo è quello rubato a una pausa caffè.
La chiarezza è essenziale e deve incarnarsi in una comunicazione efficace, vivace, intrigante.

– Mentre redigete un post, scrivete pensando al vostro pubblico, in parte familiare, in parte sconosciuto.
РSviluppate con ordine i vostri pensieri perch̩ chi legge possa capire bene, senza fatica.
– Quando c’è molto contenuto, introducete il post con un breve cappello che spieghi al lettore cosa lo aspetta.
– Non buttatevi ad analizzare o elogiare un argomento, un libro o un’immagine senza prima introdurli, descriverli o mostrarli. Non c’è niente di più frustrante che ascoltare un panegirico di parole e complimenti su qualcosa che non abbiamo visto, che non possiamo vedere e che non ci viene descritto.
– Ricordatevi di mettere sempre le Tag ad ogni post, sono quelle paroline-chiave che servono a Google per indicizzare il vostro post e farlo trovare a chi cercherà l’argomento che avete trattato.
РMettete tanti link (rimandi ad altre pagine): per la conoscenza del lettore, per non perdere tempo a spiegare una cosa che ̬ spiegata meglio altrove, per ringraziare una fonte. Controllate sempre che i link funzionino e rimandino a pagine con contenuti attendibili.

SCRIVETE IN UN ITALIANO CORRETTO
Internet e la velocità della rete sembrano andare a nozze con la sciatteria. Persino sui maggiori quotidiani on line si trovano errori di accenti, refusi a dozzine, frasi con sintassi incomprensibili. Voi non cedete. Lavorate nell’ambito della cultura del libro illustrato: una cultura alta, come quello della poesia, della letteratura, dell’arte. Scrivete con cura.
Rileggete più volte i vostri post prima di pubblicarli. Cercate di evitare i refusi (errori di battitura), gli errori di accentuazione e di ortografia.
Gli accenti sono facili: qui trovate un pdf chiaro che li riassume tutti. Per l’ortografia ci sono mille strumenti: W Word! W Google!, io li uso tantissimo. Poi, se scappa qualche errore, non è grave…


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

LE INTERVISTE
Per etica giornalistica il blogger può e deve fare editing sul testo di un’intervista se serve a correggere errori o renderlo più chiaro. L’intervistato deve sempre fare una bella figura. Se fate molte modifiche, è carino inviare l’intervista corretta al suo autore per l’approvazione.

ORDINE
L’ordine contribuisce alla chiarezza e facilita la lettura. La sensazione di ordine la darà il design del blog (template), l’impaginazione del vostro testo, la misura e la qualità delle immagini, la scelta del carattere…

IL TEMPLATE
Il template è il “vestito” del vostro blog. A me piacciono i template semplici, bianchi, perché mi sembra permettano di concentrarsi meglio sul contenuto, ma in fatto di template il gusto personale è insindacabile.
Gli esperti dicono che è meglio:

– Scegliere per il blocco testo fondi chiarissimi, i fondi scuri o colorati stancano la vista enormemente. Vi prego non neri! (Volete bene o no ai vostri lettori? Non rendeteli orbi).
– Scegliere un tipo di carattere tipografico leggibile, non troppo piccolo, non troppo chiaro, non troppo originale.

NB: Se siete illustratori e il vostro blog serve a presentare il vostro lavoro: fate che nome, cognome e indirizzo mail siano ben visibili sulla homepage (non è sempre il caso). Un editore non avrà il tempo di cercarli nei pertugi del vostro blog.

VIVE, William Xerra, testi sovrapposti che diventano illeggibili

IL BLOCCO TESTO
MAI blocchi di testo troppo lunghi. Spezzateli con un’immagine, se potete, se non potete, intervallate blocchi brevi di frasi, 4 o 6 righe massimo, con una spaziatura.
– Dicono che per facilitare la lettura su internet sia meglio giustificare il testo a sinistra e non giustificare al centro (io lo preferisco centrato e per rimediare vado a capo spesso).
– Se il contesto lo permette, mettete piccoli titoli, o evidenziate qualcosa col grassetto. Insomma, che il blocco testo non sia una parete liscia e omogenea, che scoraggerebbe persino il più intrepido alpinista. Ma non cadete in eccesso dall’altra parte!
Non paciugate troppo il testo con 15 colori diversi, grassetti, maiuscole e dozzine di punti esclamativi. In medio stat virtus.
– Se l’articolo è troppo lungo, spezzatelo in più post (per capirci sulla lunghezza, il post che state leggendo è lungo, forse troppo).

Aggiornamento: AG nei commenti ci informa: per non stancare la vista, la riga del blocco testo deve avere tra 56 e 66 caratteri (spazi inclusi). La riga che avete appena letto qui sopra ne ha 125. Ohi ohi.

LE IMMAGINI
– Che siano chiare, leggibili, non sfocate, abbastanza grandi da permettere di leggere il contenuto.
– E vogliate bene anche ai server: fate che pesino solo 72 DPI.
– Mettete sempre una legenda sotto l’immagine che spieghi cosa c’è o chi c’è nell’immagine (è una forma di cortesia verso l’autore e verso il lettore).

Segue: la gestione dei commenti, dei troll e del copyright…


Il galateo del blogger. Motivazione, tema, ritmo. 2/4

Continuo in questo post con alcune riflessioni su come si cura un blog. Sono cose che ho imparato nel tempo: non sono verità assolute, ma a me sono servite.
Potete rileggere qui la prima parte dell’articolo.

Le illustrazioni di questi post sono state fatte ad hoc dalla bravissima Marta Iorio, autrice e illustratrice della novella grafica autobiografica fresca di stampa: CICALE (Topipittori).

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

PERCHE’ TENERE UN BLOG? AVERE UNA BUONA MOTIVAZIONE E’ BENE, TRE E’ MEGLIO

Tenere vivo un blog richiede una notevole dose di costanza, lavoro, pazienza. Le Figure dei Libri mi prende in media due pomeriggi pieni a settimana e un’ora al giorno per la manutenzione di routine. Salvo eccezioni più onerose.
Questo non significa che dovete essere persone costanti, stacanoviste, pazienti. Io sono l’essere più incostante, pigro e impaziente che possiate immaginare (giuro). Eppure, per curare Le Figure dei Libri mi trasmuto in un orologio svizzero. Perché? Perché ho una buona motivazione, anzi, ne ho tre.
Perché volete aprire un blog? Perché lo curate? Ogni motivazione è più che legittima, l’importante è che sia profonda, necessaria e appassionante. Il segreto per resistere nel tempo è tutto qui.

Le mie tre motivazioni:
1) Mi piace condividere quello che amo. E’ un riflesso naturale, come quando si va in gita e vedendo una bella nuvola si dice al compagno/a: guarda! Perché a guardarla da soli, quella nuvola bellissima, non è altrettanto divertente. Infatti, sono anche una fanatica di Facebook.


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

2) Mi interessano le persone. Molto. Più dei cani, dei gatti, dei libri, del mare. Quando salgo su un autobus saluterei tutti. Sono una di quelle persone che saltella come un bambino quando una nevicata o un acquazzone improvvisi permettono di abbassare le difese sociali tra sconosciuti. Non è una simpatia sprovveduta o naïf, so quanti deficienti patentati circolano, ma quando ne incontro uno, faccio lo sforzo di immaginarlo bambino, e mi dispiace per quello che ha dovuto subire quel bambino per essere costretto a prendere la forma di un adulto così deficiente (esrecizio che aiuta la pazienza).
Credo che una naturale simpatia per le persone sia utile per tener vivo un blog, perch̩ un blog ̬, prima di tutto Рper come la vedo io Рuna relazione.

3) Mi piace infinitamente il libro illustrato e l’illustrazione, in tutte le sue declinazioni, estensioni, riverberazioni. Mi piace studiarlo, capirlo, parlarne. Se mi danno il la non smetto più. Lo sanno bene i miei allievi :)

Senza queste motivazioni che ogni volta mi rimettevano in riga, più volte avrei ceduto al desiderio di fare una pausa, non essere regolare, trascurare la cura di un post. E le vostre motivazioni quali sono? A volte si definiscono nel tempo, non abbiate fretta.

LINEA EDITORIALE
Il TEMA, Il TAGLIO

Il TEMA DEL BLOG
Il tema di un blog è l’idea che lo attraversa da capo a fondo come un nervo vivo. Se un blog ha un tema, ha un’identità e lo si segue più volentieri. Un tema non significa che dovete parlare sempre dello stesso argomento. Potete anche decidere di tenere un blog su quello che vi passa per la testa dalle ore 15 alle ore 15:15 di tutti i giorni della vostra vita: i contenuti saranno i più disparati, ma l’idea di fondo resterà la stessa e farà da collante.
Prima di aprire Le Figure dei Libri, il mio noiosissimo-amatissimo-marito-coach mi aveva fatto passare due settimane (non un giorno di meno!) a buttar giù idee su un quaderno con lo scopo di arrivare ad una frase, una sola, che riassumesse l’idea-nervo che avrebbe dovuto attraversare il blog. Fu utilissimo, e se sono stata coerente nel tempo credo di doverlo a quell’esercizio.

COME E’ NATO IL TEMA DELLE FIGURE DEI LIBRI
Volevo parlare di libri illustrati. Benissimo. Ma come? Sotto che angolo?
Io sono un’illustratrice. Come illustratrice, so quello che accade dietro le quinte di un libro. Conosco la fragilità, l’insicurezza, le ambage e le gioie che accompagnano la creazione di un libro illustrato; conosco le difficoltà nel vendere un progetto a un editore, le attese trepidanti di un responso, la felicità (o la delusione) nel vedere il libro stampato. E questo mi interessa.
E mi interessa anche il miracolo di un libro che finalmente si affaccia sulla scena (e chi lo credeva che ce l’avrebbe mai fatta!) e commuove bambini e adulti, scatena applausi o fischi, si incarna in una voce che legge. E’ questa cosa qui, questa storia che coinvolge persone, luoghi, emozioni, ed è per questo viva, umana, palpitante, che mi affascinava quando ho deciso di aprire il blog e che non smette di affascinarmi oggi.
Ecco la frase che alla fine scrissi su quel quaderno:
Le figure dei libri: dentro, intorno, a margine, a capo del libro illustrato.
Quella manciata di parole divenne il titolo del blog e la sua spina dorsale.


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

IL TAGLIO DEI POST
Se il tono riguarda l’idea di fondo del vostro blog, il taglio (o angolo) riguarda i vari post. Ecco cosa intendo con taglio: non conta la notizia che racconti, l’immagine che posti, il libro di cui parli, conta come li racconti e perché decidi di raccontarli in quel modo. Non sono ancora sicura di avere maturato un preciso taglio editoriale. Ma ho imparato, per riflesso, a chiedermi sempre come voglio parlare di qualcosa, perché ne voglio parlare, e se è in linea col tema generale del blog.

Esempio
Di recente c’è stata una spiacevole litigata tra i visitatori del concorso Tapirulan (la discussione è stata cancellata), e a giudicare dall’acredine del tono di alcuni recenti commenti ai vincitori, mi sembra che certi lettori non abbiano fatto tesoro dell’esperienza. E’ un concorso dove il pubblico può commentare le immagini. Un illustratore aveva pubblicato un’immagine che assomigliava un po’ troppo a quella di un altro illustratore più famoso. Un’illustratrice in gara lo aveva fatto notare, e la discussione si era animata fino a prendere toni sgradevolissimi. Mi sono chiesta se l’accaduto meritava spazio su questo blog: ma con che taglio?
Il plagio? Il plagio e i concorsi di illustrazione? La libertà o meno di criticare un collega in pubblico? Il modo di comportarsi sui forum? Ogni notizia può essere presa da mille angoli diversi. Una delle domande che mi aiuta sempre nella scelta del taglio è:
A chi può essere utile che io parli di questa cosa? La risposta mi guida spesso anche nella scelta di come parlarne.

IL RITMO DEI POST
IL LETTORE E’ UN ANIMALE ABITUDINARIO

Se volete che il vostro pubblico cresca, siate regolari. Potete fare anche un solo post alla settimana (meno è un po’ pochino), ma che quel post ci sia sempre. Se esce sempre lo stesso giorno, ancora meglio. Il lettore di un blog è un animale abitudinario, gli piace bere il caffè-latte nella tazza rossa a pallini bianchi, e gli dispiacerebbe aprire l’armadio al mattino e non trovare la sua bella tazza rossa a pallini bianchi che lo aspetta. Se andate in vacanza o volete prendervi una pausa, potete farlo, ma abbiate sempre l’educazione di dire al lettore che andate via e avvertirlo di quando tornerete. Il vostro blog è anche un po’ casa sua (ormai sono due anni che ci abita!). Ve ne andreste di casa per un mese senza dire niente ai vostri ospiti?

SEGUE: come scrivere con chiarezza, freschezza, ordine…


Il galateo del blogger. Come curare e far crescere un blog. 1/4

Carissimi attuali e futuri blogger (del mondo dell’illustrazione), una parte di questo lungo post, diviso in quattro, l’avevo scritta per i miei nuovi collaboratori, poi ho pensato che poteva forse interessare anche a voi.
Da quando ho aperto questo blog (quasi 5 anni fa), mio marito, che è giornalista e lavora nel campo di internet, mi ha tirato spesso le orecchie per come redigevo i miei post. E mi dava una caterva di consigli, a cui puntualmente, in risposta, sbuffavo (ingrata!). Poco a poco, però, vedevo che seguendo quei consigli il pubblico cresceva, i commenti si facevano più fitti e io mi divertivo di più.
Così, continuando a sbuffare, sono cresciuta ed è cresciuto il blog.
C’è ancora un buon margine di miglioramento, ma è questo il bello, no? Lasciate che condivida con voi questi consigli, iniziando dalle regole d’oro del galateo…


Potete rileggere qui la seconda parte dell’articolo.
Potete rileggere qui la terza parte dell’articolo.
Potete rileggerequi la quarta parte dell’articolo.

Le illustrazioni di questo post sono state fatte ad hoc dalla bravissima Marta Iorio, autrice e illustratrice della novella grafica fresca di stampa: CICALE (Topipittori, collana Gli anni in tasca).

IL GALATEO DEL BLOGGER
Le regole del galateo del blogger sono solo tre, facile no?

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

PRIMA REGOLA D’ORO DEL GALATEO DEL BLOGGER: vogliate molto bene ai vostri lettori. Pensate molto a loro, coccolateli, ascoltateli, rispettateli. Da questa regola discendono tutte le altre regole, e discende anche la bella abitudine di non girare in pantofole quando ci sono ospiti.

SECONDA REGOLA D’ORO DEL GALATEO DEL BLOGGER: non date mai per scontata nel lettore una qualche conoscenza previa. Il lettore è un’entità sconosciuta.

TERZA REGOLA D’ORO DEL GALATEO DEL BLOGGER: siate buoni padroni di casa.
Un blog è un po’ come una casa dove per un attacco di filantropia avete deciso di invitare chiunque voglia entrare. Del padrone di casa avete tutti i doveri: fare sentire gli ospiti a loro agio, dare il benvenuto ai nuovi arrivati, dare da mangiare in abbondanza, tenere la casa in ordine, cacciare gentilmente con una pedata gli ubriachi. In cambio di cosa? Di niente! Se siete un buon ospite, il vostro dovere coinciderà col piacere di vedere che tutti sono contenti.

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

Come padrone di casa, io…

DARO’ IL BENVENUTO AI NUOVI ARRIVATI
Un blog ha ogni giorno nuovi lettori (se gli va bene). Questi nuovi lettori non è detto che abbiano letto i post precedenti. Non è detto che sappiano chi è Beatrice Alemagna, Maurice Sendak o Orecchio Acerbo. E’ possibile che non lo sappiano. Il mio modo di dare loro il benvenuto è non dare per scontato che conoscano già tutti quelli che frequentano la casa.
Non sappiamo chi sono i nostri lettori, e non sappiamo NIENTE del loro livello di conoscenza del settore. L’unica cosa che sappiamo, se si fermano a leggere, è che forse sono interessati al tema. Un errore che fanno a volte i blogger è di dare per scontata la conoscenza dei loro lettori e di rivolgersi solo a questo pubblico conosciuto e ipotetico. Mai dimenticare la SECONDA REGOLA D’ORO DEL GALATEO DEL BLOGGER!

E PARLERO’ UN PO’ CON TE, MIO NUOVO OSPITE…
Immaginate di entrare per la prima volta in un gruppo: non conoscete nessuno, la cosa più fastidiosa di tutte è quando gli altri si scambiano battute di cui non capite il senso, senza spiegarvele, o che parlino di Tizio, Caio e Sempronio senza avere l’educazione di dirvi chi sono o cosa fanno. Come padroni di casa, per essere educati coi nuovi arrivati dovete sempre avere la pazienza di dare, ad ogni post, gli strumenti necessari perché il nuovo ospite capisca di cosa state parlando.

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri   

Nessun riferimento a vecchie discussioni senza mettere un link verso la discussione, nessun ammiccamento a qualcosa che è accaduto in rete o nel mondo esterno che il lettore dovrebbe capire. Perché mai dovrebbe esserne a conoscenza?

MA NON MI DIMENTICHERO’ CERTO DI TE, MIO CARO VECCHIO OSPITE!
Ma state parlando da un’ora col nuovo arrivato! Non si fa, non si fa! Per essere carini coi nuovi arrivati, non potete certo trascurare i lettori più famelici e affezionati, quelli che sanno persino con cosa fa colazione Beatrice Alemagna. Quindi, non siate prolissi o noiosi nello specificare tutto: basta poco. Davanti a un nome (e cognome) basta aggiungere “l’illustratore†o “l’editoreâ€, oppure mettere un link (W i link!); e se vi riferite a un evento, due parole per spiegare se si tratta di un convegno, un festival o un salone del libro (e link).


Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

ESEMPIO
Mettiamo che io abbia pubblicato un post per organizzare una cena con i lettori delle Figure dei Libri. A cena fatta, pubblico un altro post:
NO:
Dopo la fantastica cena della settimana scorsa, ho deciso che ci vedremo una volta al mese. Presto la nuova data!
SI: La settimana scorsa (link su settimana scorsa verso il post precedente) si è svolta la prima cena della comunità delle Figure dei Libri: è stata così divertente che ho deciso che la rifaremo una volta al mese. Siete tutti invitati. Presto la nuova data!

Sono piccoli dettagli, ma sono importanti. Ogni giorno nuovi lettori che non vi conoscono e che non conoscono il mondo dei libri illustrati, accedono alla vostra pagina. Prendeteli per mano.

Come padrone di casa… non girerò in pantofole.

UN BLOG E’ UNO SPAZIO PUBBLICO, NON GIRATE IN PIGIAMA
Abbiamo usato la metafora della casa. Ma non dimenticatevi che questa casa è aperta a tutti: un blog è anche uno spazio pubblico, ci può entrare chiunque. Il post che avete appena pubblicato, oltre ai vostri amici, può leggerlo un editore, un giornalista, il Presidente della Repubblica in persona (che ne sappiamo, magari come Barack Obama – guardate qui – è appassionato di libri illustrati).
– Siate sempre educati e non usate parolacce (se dal vivo possono colorare un’espressione, scritte, sono solo volgari).
– Cercate di evitare i refusi (errori di battitura) e di scrivere con cura (sarà la vostra eleganza).
– Cercate di essere coerenti con il tema che avete scelto per il vostro blog:
se siete illustratori e il vostro blog serve a fare conoscere il vostro lavoro, forse le foto del vostro animale domestico e dettagli sul vostro ultimo fidanzato non sono appropriati (a meno che non abbiate un cane-icona-musa come quello di Camilla Engman, al quale è stato persino dedicato un concorso e un libro collettivo).

Marta Iorio, Il galateo del blogger, Le Figure dei Libri

Se il vostro blog è invece un modo di stare con gli amici, oppure un blog sulle cose che amate, le foto del vostro gatto o informazioni sul vostro umore, sono quello che ci vuole.

SCRIPTA MANENT! Soprattutto quella digitale. Tutto quello che mettete sul web circolerà probabilmente per il resto dei vostri giorni. Pensate sempre due volte a quello che volete rendere pubblico, e pensate tre volte all’immagine che date di voi stessi pubblicando qualcosa. (Questo consiglio vale anche per Facebook).

NON FATE I CRITICONI
A meno che  la critica non sia ben motivata e costruttiva (allora è benvenuta), parlare male di qualcuno, dire quanto vi ha disgustato quel tal libro o quel tal illustratore, quanto è da sfigati fare questo o quest’altro, quanto lo avreste fatto meglio voi, è così inutile. Peace and love.
A lagnarsi, criticare, invidiare, siamo capaci tutti e lo facciamo abbondantemente in privato. Se decidete di curare un blog, scrivere un post, o anche solo pubblicare un commento, è perché volete arricchire la blogsfera, non ammorbarla di negativismo. O no?

SEGUE: motivazioni, tagli editoriali, ritmi di pubblicazione…


Okki Hoessah alla stazione, Marco Oppers, 1939: un capolavoro assoluto

Okki Hoessah alla stazione, Marco Oppers, particolare

Okki Hoessah op het station (Okki Hoessah alla stazione), disegnato e raccontato da Marco Oppers, pubblicato da G.B. van Goor Zonen nel 1939 in Olanda, è un capolavoro misteriosamente caduto in qualche fessura del tempo.

Wim Leonard Marie van Overbeek (L’Aia, 2 settembre 1915 – Overveen 21 luglio 2012) è stato un illustratore olandese, designer e rilegatore di libri. Dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aia e aver pubblicato due libri per bambini di stordente bellezza: Okki Hoessah alla stazione e Okki Hoessah all’aeroporto (pubblicati con lo pseudonimo Marc Oppers: un gioco di lettere tra il nome della sua agenzia Co-op 2 e quello della moglie Magda Versteeg, autrice dei testi), è diventato un illustratore pubblicitario. Pochi i libri successivi ai due su Okki Hoessah dove compare come illustratore (li trovate elencati qui).

Il libro Okki Hoessah alla stazione, che vi presento per intero in questo post, narra la storia di un bambino di colore che viene trovato a dormire su un treno. Il bambino si sveglia e inizia a esplorare la stazione in tutti i suoi angoli imprevisti e meravigliosi. Nell’ultima tavola, scesa la notte stellata, nella cabina calda di carbone che brucia, si addormenta di nuovo. La quarta di copertina vede il treno allontanarsi e portarsi via bambino, libro, ed emozioni: sembra quasi di sentire il fischio del treno che si allontana nella notte.
Le campiture piane, senza linee di contorno, e il gioco di colori, richiamano le avanguardie russe; ma quello che trovo straordinario in questo libro, è che il gioco grafico, forte e chiaro, non prende il sopravvento sulla narratività delle scene. L’accento resta sul naturalismo della composizione e della gestualità dei personaggi. Rispetto alla mia suddivisione degli stili (che potete ripassare qui) siamo e restiamo nel “realismo disegnato”. Si crea in questo modo un equilibrio potentissimo tra la freschezza della grafica e il calore della narrazione. S.U.B.L.I.M.E.

Nota: nei commenti a questo post continua l’analisi del libro.

Se a qualche editore venisse voglia di rieditarlo e volesse informarsi sui diritti di riproduzione può chiedere alla biblioteca Koninklijke Bibliotheek, National Bibliotheek van Nederland. Indirizzo: Prins Willem-Alexanderhof 5 2595 BE Den Haag. Contatto mail via questo formulario.