La voce dei colori: finalmente Jimmy Liao pubblicato in Italia

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Cari Invisibili, bentornati.
Inauguro questo nuovo anno con una bella notizia:  Jimmy Liao, (avevamo visto una sua animazione qui), uno degli illustratori più delicati e raffinati dell’intero globo terracqueo, è finalmente disponibile in lingua italiana grazie all’entusiasmo dell’Associazione Amici di Jimmy, che ha pubblicato La voce dei colori con le Edizioni Gruppo Abele.
Non ho ancora letto la versione italiana, ma ho letto il libro in spagnolo (pubblicato da Barbara Fiore) e ne sono rimasta incantata. E’ la storia di una coraggiosa bambina che a quindici anni inizia a perdere la vista. Con il suo bastone bianco scende nei meandri della metropolitana e della sua cecità e affronta un viaggio straordinario, fuori e dentro se stessa, alla ricerca di quella bellezza che non ha bisogno di occhi per essere vista.
Quando ho chiuso il libro ho pensato con un senso di bruciante rammarico a quante giornate le persone passano nel buio : nel buio di uno schermo televisivo acceso, nel buio di chi non sa più animare il mondo con la sua fantasia, nel buio di lavori alienanti, nel buio di pensieri che chiudono invece di aprire, e lasciano il mondo e la sua bellezza, tagliati fuori. Ecco, Jimmy Liao è uno di quegli artisti capaci di risvegliarci, di ricordarci cosa è essenziale. La bellezza è essenziale. Ci è vitale come l’acqua.

La voce dei colori, Jimmy Liao, Edizioni Gruppo Abele 2011
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La voce dei colori, Jimmy Liao, Edizioni Gruppo Abele 2011

Ecco cosa riporta il testo della rassegna stampa delle Edizioni Gruppo Abele:
Il libro racconta con stupefacenti immagini evocative e brevi descrizioni poetiche, il percorso che una ragazzina compie attraverso la sua immaginazione, in seguito alla perdita della vista. A condurla nel viaggio è la metropolitana di una qualsiasi affollatissima città, i cui cunicoli fanno da trampolino di lancio verso mondi irreali, fantastici, quasi archetipici.

Si ritroverà quindi a prendere il sole sul dorso di una balena, a riscoprire i suoi giochi d’infanzia, a ottenere conforto e protezione da un cigno che la traghetta su un lago misterioso… Attraversando con coraggio e determinazione il buio e la solitudine, l’avventura porta a scoprire un mondo coloratissimo, in cui la forza di volontà, la speranza e il supporto di eccentrici compagni di viaggio permettono alla protagonista di trovare una nuova dimensione, costituita da emozioni e sensazioni capaci di illuminare la sua esistenza. Una metafora dell’esperienza della vita e un inno al potere dell’’immaginazione.

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La voce dei colori, Jimmy Liao, Edizioni Gruppo Abele 2011
La voce dei colori
Jimmy Liao
Il capolavoro di Jimmy Liao sulla cecità, finalmente in Italia
15,30 euro

Un Natale in Finlandia, Buon Natale! (Blog in pausa)

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Carissimi lettori, con questo antico libro finlandese, vi auguro un FELICE NATALE, e che sia un Natale “comme il faut”: con neve che cade soffice, renne e slitte che attraversano cieli stellati, il calore di un fuoco acceso e l’affetto delle persone più care.
Vi aspetto il 9 gennaio!

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Titolo: KUVIA LASTEN ELÄMÄSTÄ, autore: Pekka Juhani Hannikainen – Illustratore:  Rudolf Waldemar Ã…kerblom – Editore:  G.W. Edlund – anno di pubblicazione  1882. Storielle e immagini di bambini finlandesi che giocano in estate e inverno.
Fonte: Finnish Institute for Children’s Litterature

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Guida intergalattica per illustratori, di Alessandro Gottardo

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Alessandro Gottardo, uno degli illustratori italiani per press più famosi nel mondo, ha pubblicato una guida per i giovani illustratori che vogliono fare questo mestiere; è geniale. E’ indirizzata agli illustratori da press (stampa) e non di libri per bambini, ma i consigli mi sembrano validi in ogni caso: LEGGETELA, è un ordine!
Leggi la GUIDA INTERGALATTICA PER GIOVANI ILLUSTRATORI su Frizzifrizzi.it


SARMEDE E LE IMMAGINI DELLA FANTASIA: un senso, una storia. Di M. Monachesi (parte II)

Ho chiesto a Monica Monachesi, consulente artistico, curatrice del catalogo e coordinatrice della Mostra Le immagini della Fantasia, di raccontarci cosa rappresenta Sàrmede per lei. Questa è la seconda e ultima parte del suo racconto, centrata sull’organizzazione della Mostra.
Leggi la prima parte.

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Da sinistra: Bimba Landman, Monica Monachesi e Wanda dal Cin

“SARMEDE E LE IMMAGINI DELLA FANTASIA: un senso, una storia”
di Monica Monachesi
Parte II, ultima parte
Leggi la prima parte.

Le immagini della fantasia nasce ogni anno con il desiderio di portare sotto gli occhi del pubblico tante meraviglie dell’editoria contemporanea internazionale. Informare per appassionare, mostrare per stupire, illuminare per far capire. Questo è ciò che ci proponiamo e non è impresa semplice. Di certo è un’avventura da esploratori, ci vuole una buona informazione di base, una grande curiosità, una voglia incessante di leggere, guardare, comprendere, imparare. E come tutti gli esploratori sanno, a volte la ricerca ti porta dove non ti aspettavi, a volte non ti accorgi di qualcosa che avevi sotto il naso o che stava appena dietro l’angolo…

La Mostra, con i suoi 300 e passa originali esiste grazie alla collaborazione degli illustratori che ci affidano le loro opere e grazie agli editori che ci affiancano. È il risultato di un lavoro che attraversa gallerie e siti di editori e di illustratori di molti paesi, che si costruisce pazientemente con incontri, mail e telefonate, e soprattutto attraverso scelte difficili o assenze irrimediabili, almeno per quell’edizione. Quest’anno, per smaltire il lavoro che conduce a inaugurare la Mostra, abbiamo anticipato tutti i tempi e alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna eravamo già pronti a ritirare originali e a sorridere, guardandoci negli occhi, con chi avevamo conosciuto solo via mail, venuto magari da lontanissimo.

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Da sinsitra, André Neves, Elizabeth d’Angelo Serra e Leo Pizzol

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Wanda dal Cin e Klaas Verplancke

C’è molto di virtuale in questo lavoro, intendo dire che è possibile vedere molte cose a distanza: video, foto, immagini, post su blog specializzati. Poi ci sono i momenti più intimi: quando si sfoglia un libro immergendosi nella lettura per comprenderlo, quando si ammira un originale che finalmente hai tra le mani, oppure quando si incontra per la prima volta un illustratore, un autore o un editore, ma anche quando si parla di un nuovo libro con un vecchio amico. Queste emozioni fanno funzionare il tutto e si va avanti più desiderosi che mai di fare nuove scoperte e nuovi incontri. Sì, perché è bello scoprire quante persone riescano a dedicarsi ai sogni realizzandoli, creando bellezza e energia positiva da mettere in circolo.

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Monica Monachesi e Alenka Sottler

La parte più faticosa è a volte far capire a chi non ci conosce il valore di questo lavoro e l’impegno che Sàrmede mette in campo per costruirlo con risorse spesso insufficienti. Spesso e volentieri, dove mancano le risorse, sopperisce la passione.
Le immagini della fantasia
non è un Concorso e non ha premi da elargire, è una grande operazione di promozione del libro illustrato e dell’arte dell’illustrare, è un’occasione di confronto per chi lavora nel settore e uno strumento di informazione per chiunque sia interessato.

Pensiamo che sia utile per le famiglie, per il mondo della scuola, per gli illustratori, per gli appassionati di arte e illustrazione, per chi si vuole emozionare entrando in mondi fatti di sentimento e fantasia, per chi vuole stimolare i propri pensieri.

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Certo, non possiamo esporre tutto ciò che amiamo e di cui riconosciamo il valore, ma, come ho scritto nel mio testo di presentazione per Le immagini della fantasia 29:

Lo sguardo sull’editoria internazionale svela paesaggi dalla straordinaria ampiezza di orizzonti che le pareti espositive e le pagine del catalogo fanno sempre più fatica a contenere. Il panorama che offriamo vuole innanzitutto conquistare la vostra attenzione per suggerire alcuni percorsi possibili a chi si voglia mettere in viaggio alla scoperta di bei libri. L’idea che più ci attrae poi è che, grazie ad una sorta di effetto domino, un libro ne faccia desiderare un altro, di quell’editore o di quell’illustratore o di quell’autore e dato che la libertà di scelta scaturisce dall’informazione ecco che i limiti scompaiono e l’obiettivo è raggiunto.


Fine
, 23 XI 2011
Monica Monachesi, consulente artistico di Le immagini della fantasia, Mostra Internazionale di Illustrazione di Sàrmede.

Torna alla prima parte.


SARMEDE E LE IMMAGINI DELLA FANTASIA: un senso, una storia. Di M. Monachesi (parte I)

Introduzione: 20 anni fa, decenni prima di sapere che un giorno sarei stata un’illustratrice vera, feci un corso a Sàrmede, con Stepan Zavrel. Allora c’era solo Zavrel e la sua straordinaria forza carismatica, a Sàrmede. 20 anni dopo, Sàrmede è diventato un importante centro nevralgico dell’illustrazione italiana, che ogni anno ospita corsi estivi e invernali, eventi, laboratori, e una bellissima mostra: “Le immagini della fantasia“. Ho chiesto a Monica Monachesi, consulente artistico, curatrice del catalogo e coordinatrice della Mostra, di raccontarci cosa è Sàrmede. Anna Castagnoli

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Monica Monachesi adulta, pronta a prendere il volo!

“SARMEDE E LE IMMAGINI DELLA FANTASIA: un senso, una storia”
di
Monica Monachesi
Parte I

Sono nata a Torino nel 1966; per il battesimo, mio zio Vittorio mi regalò tutte le Fiabe Sonore uscite proprio in quell’anno, e ricevetti pure Pinocchio, sempre di Fabbri (con la voce di Paolo Poli!). Quei cofanetti rossi coi titoli dorati e gli automatici (mi pare di sentirne il click!) erano i miei scrigni più preziosi. I grandi albi illustrati mi piacevano più di ogni altra cosa e con il mio mangiadischi arancione ascoltavo quegli insuperati racconti su 45 giri sceneggiati e narrati da Silverio Pisu, di continuo.

Voci narranti, musica, immagini… Sono cresciuta così, con un’enciclopedia della fiaba tra le mani – ed anche con matita e pennello, perché amavo disegnare. Poi la scuola, il Greco, il Latino, la Filosofia e la Storia dell’Arte… le immagini sono restate al centro delle mie passioni, ma non sapevo ancora nulla di illustrazione, nulla. Poi due mie amiche illustratrici (Enrica Rusinà e Benedetta Giaufret) mi consigliano di andare a Sàrmede – non era un bel momento per me e cercavo sollievo nell’impegno creativo.

Da Torino arrivo in questo paese circondato da colline: dal verde dei campi lo sguardo corre lungo i profili dei monti. Partita per fare un corso di una settimana, rimango invece quasi mese lavorando con Arcadio Lobato, Emilio Urberuaga e Stepan Zavrel (un po’ come te, vero Anna?).

Sono rimasta folgorata. Leo Pizzol mi ha attentamente seguita, come fa sempre con i suoi iscritti alla Scuola Internazionale di Illustrazione,

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Allievi nella casa di Stepan Zavrel, 1991

(nella foto qui sopra, del 1991, è seduto in alto a destra – già con gli allievi), e mi ha dato una possibilità, direi la più importante della mia vita professionale. Era il 1995, la Mostra e la Scuola erano già molto note. Era necessaria una collaborazione per la cura del catalogo e così mi sono immersa nella vita della Mostra, anche per le attività didattiche. Immaginate come mi fosse congeniale, dopo anni di studi teorici sull’immagine, lavorare direttamente con i bambini raccontando fiabe (la mia passione!). Una meraviglia. In questo lavoro affiancavo una giovanissima e determinatissima Octavia Monaco piena di idee.

Ho lavorato spesso con Stepan, nella sua casa magica, piena di arcate, di pavimenti dalle antiche geometrie, piena di affreschi dipinti con i suoi amici e allievi.

In un freddo novembre abbiamo ripristinato lo studio per la stampa delle xilografie oramai occupato dai pipistrelli, abbiamo cercato gli inchiostri tipografici. Ho stampato assieme a lui Madonne e paesaggi innevati, ho usato quelle matrici a doppio e triplo registro… un’esperienza molto significativa.

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La bellissima casa di Stepan Zavrel, costruita e affrescata da lui
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Stepan Zavrel mentre dipinge

Accanto al focolare ho chiacchierato con lui e conosciuto i suoi amici e sono entrata nella sua ricchissima biblioteca.

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Alla Fiera del Libro di Bologna, incaricata dalla Fondazione, ho cominciato a segnalare libri e illustratori che sottoponevo a Stepan. Ascoltare le sue osservazioni sulle immagini è stata di certo l’esperienza più formativa, la ricordo con gratitudine. Stepan era molto generoso in questo, con tanti giovani. Poi gli anni sono passati, l’esperienza è cresciuta in un continuo contatto con artisti e libri, ed ho cominciato il mio percorso personale in questo mondo realizzando allestimenti scenografici, ideando inviti alla lettura in forma di spettacolo e percorsi laboratoriali, progettando giocattoli in legno, curando mostre e libri illustrati.

Dalla scomparsa di Zavrel, avvenuta nel 1999, è Jozef Wilkon la personalità artistica che affianca la Mostra con la sua stupefacente energia e il suo modo di concepire l’arte dell’illustrazione.

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Monica Monachesi e Joseph Wilkon
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Il più recente affresco di Wilkon a La casa in collina B&B Sàrmede

Oggi sono sue le parole preziose che registro quando analizziamo i lavori per l’esposizione e i nostri dialoghi sono sempre pieni di curiosità e di voglia di capire. Nel 2004 e nel 2005 ho avuto il piacere di curare la mostra Bestiarium Wilkonia, una sua grande personale, ed ho lavorato assieme a Mauro Evangelista, e grazie a questi capolavori (oltre 100 illustrazioni ed un camion pieno di sculture in legno e metallo, arazzi e libri) Macerata e Sàrmede si sono trovate a festeggiare insieme: un momento importante e bellissimo, da ripetere direi.

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J. Wilkon a Bestiarium Wilkonia, Belluno, Palazzo Crepadona 2005

Ecco, mi sono dilungata su di me solo perché penso che i miei ricordi possano dare la dimensione degli spazi che Sàrmede può far scoprire a chi viene qui.
Incontri. Questa parola dice molte cose. Nella vita di ognuno di noi ci sono passi importanti che partono da incontri. A Sàrmede puoi incontrare persone mosse dalla passione per i bei libri illustrati, puoi trovare degli amici nuovi con cui condividere sogni, progetti, o semplicemente belle giornate, puoi sfogliare libri che contengono mondi interi da scoprire, puoi trovare un Maestro che ti svela ciò che sei in grado di realizzare. A Sàrmede arrivano illustratori ed editori, e puoi ascoltare le loro parole, osservare la loro curiosità verso i lavori altrui, stupirti dinnanzi alla loro voglia incessante di incontrare nuove storie, nuove idee, di fare nuovi incontri.

Sabato 22 domenica 23 ottobre, a Sàrmede, c’è stata l’inaugurazione della 29ma edizione di Le Immagini della Fantasia. Provo a darvi un’idea della sua atmosfera: la Mostra si apre al pubblico e con trepidazione ascoltiamo i primi commenti e osserviamo gli sguardi dei visitatori. Saluti, abbracci, sguardi, sorrisi… mentre le illustrazioni venute da lontano ci guardano affacciate alle cornici.

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La domenica c’è il tradizionale appuntamento per parlare di libri con i protagonisti della storia che ogni libro percorre prima di essere stampato. Ci divertiamo chiacchierando insieme e raccogliamo soddisfazioni dagli occhi del pubblico.

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Linda Wolfsgruber, raggiante ospite d’onore, vede vari suoi ex allievi tra gli illustratori ospiti della Mostra: Simone Rea, Alessandra Vitelli, Laura Berni, Brunella Baldi. Poi ci sono Gabriele Clima, Loretta Serofilli, Giovanni Manna, Elham Asadi, quest’anno mancano gli editori (Topipittori in montagna a camminare e alcuni altri a Pisa Book Festival).

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Nella foto qui sopra sono con Leo Pizzol (terzo a partire da sinistra) e Wanda Dal Cin (quinta da sinistra), le colonne storiche della Mostra a Sàrmede e Ketty Gallon (prima a sinistra), la nuova generazione, e con Luigi dal Cin (quarto da sinistra) che ogni anno cura la ricerca sulle Fiabe dal Mondo e poi c’è Simone Rea (secondo da sinistra) e l’ospiet d’onore Linda Wolfsgruber (ultima a destra).

Simone Rea è uno dei protagonisti indiscussi di quest’anno: nella parte didattica racconta come nasceFavole di Esopo” illustrato per Topipittori e super premiato (Plaque BIB e Mezione d’onore a ILUSTRARTE) e realizza l’allestimento scenografico sull’India, popolando di creature di feltro lo scalone d’ingresso. Qualcuno forse poteva sospettare che Simone Rea potesse lavorare  in tre dimensioni? Io l’ho intuito durante una telefonata in cui mi diceva che a volte modella dei personaggi in plastilina prima di illustrare… e l’ho acchiappato!

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L’arredo della mostra, con le sculture di Simone Rea

Per la sezione Fiabe dal Mondo la protagonista quest’anno è l’India. Per Franco Cosimo Panini compio un’altra bella avventura che ora vi racconto. Ogni anno curo un albo illustrato in cui 10 illustratori interpretano 10 fiabe: Il Grande Albero delle Rinascite, fiabe dalle terre d’India

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è un grande omaggio alla cultura indiana ed è nato grazie alle illustrazioni di Giuliano Ferri, Aurélia Fronty, Véronique Joffre, Dileep Joshi, André Letria, Jacqueline Molnár, Simona Mulazzani, André Neves, Linda Wolfsgruber, Alessandra Vitelli e Laura Berni – le fiabe sono state trascritte da Luigi Dal Cin. Nella stessa collana si possono trovare le fiabe dell’Africa, delle Regioni Artiche, dell’Oceania, del Brasile… Per questo libro sono riuscita a contattare Dileep Joshi, illustratore indiano che lavora in stile warli, un’arte antichissima con cui si decoravano le pareti delle case nell’India centrale.
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E poi, e poi… non potrei parlare qui di tutto quello che troverete a Sàrmede, è impossibile. Dovete trovare il modo di visitare la Mostra e portarvi a casa qualche libro…

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Segue…


Il viaggio sotterraneo di Niels Klim

« Una carta del mondo che non contiene il Paese di Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. E quando vi getta l’àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela». (Oscar Wilde)

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Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, L. Holberg

Il racconto Nel paese dei ciechi di H.G. Wells, scoperto per caso quest’estate, mi ha talmente rapita che ho iniziato a cercare da dove potesse essere venuta a Wells un’idea così perfetta. Dopo aver letto La macchina del tempo, dove ritorna il tema del viaggiatore solitario che incontra un popolo dai costumi diversi, sono inciampata nel blog di BibliOdyssey e ho incontrato questo libro incredibile: Il viaggio sotteraneo di Niels Klim. E’ uno dei primi romanzi di fantascienza della storia della letteratura, pubblicato in latino nel 1741 col titolo Nicolai Klimii iter subterraneum, è stato scritto dal danese Ludvig Holberg.
E’ questo romanzo che ha ispirato molti altri racconti di viaggi fantascientifici, al centro della terra o fuori dalla sua orbita.

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Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, Masppa del paese di Nazar

Nel racconto Il paese dei ciechi un viaggiatore cade da un ghiacciaio e raggiunge malconcio la valle dove vive una popolazione cieca da molte generazioni. Nel romanzo La Macchina del tempo il protagonista viaggia in un futuro lontanissimo, abitato da un indolente popolo. Ne Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, il protagonista cade in una grotta e raggiunge il centro della terra, dove fluttua il pianeta di Nazar, abitato da un popolo mezzo vegetale, mezzo umano.
In tutti e tre i casi, il viaggiatore, sulle prime, crede di poter dominare con facilità la popolazione incontrata, forte di una cultura che lui stima più avanzata, ma l’incomunicabilità dei reciproci  linguaggi, su cui si costruiscono differenti sistemi di pensiero, finisce per dare alle storie pieghe inaspettate, non felici per l’intrepido esploratore.

Ecco alcune tavole di un’edizione del 1767, e altre di un’edizione del 1789, quest’ultima con disegni di Nicolai Abildgaard e Jens Juel (gli stessi disegni illustrano la versione italiana pubblicata da Adelphi). Trovo sublime questo popolo vegetale-umano.

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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789

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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789

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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789

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Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789

“Esplorando una grotta su una montagna della Norvegia, il giovane baccalauro Niels Klim precipita nell’universo sotterraneo che si apre sotto la crosta terrestre e finisce con l’approdare su un pianeta di nome Nazar, abitato da un popolo di alberi sapienti. Una buona metà del libro è occupata dalla descrizione di questo popolo, dei suoi costumi, delle sue istituzioni, tutte improntate al principio di una ponderata lentezza. Con le corte gambe che hanno al posto delle radici, gli alberi di Nazar si muovono “come tartarughe”, e nelle operazioni mentali non dimostrano certo maggiore agilità . Tutto, presso di loro, si svolge adagio e gradualmente, e Klim viene giudicato stupido proprio a causa della prontezza del suo ingegno che consentendogli una comprensione rapida e superficiale gli fa vedere “solo la scorza delle cose, non il noccioloCorriere della sera

QUI trovate tutte le immagini delle versioni del 1767 e del 1789
QUI
trovate la versione integrale del 1845

Il viaggio sotterraneo di Niels Klim
Ludvig Holberg
Uno dei primi romanzi di fantascianza delle letteratura: l\’appassionante viaggio in un sottosuolo pieno di creature bizzarre
13,60 euro