Il viaggio sotterraneo di Niels Klim
14 Dicembre, 2011« Una carta del mondo che non contiene il Paese di Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. E quando vi getta l’à ncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela». (Oscar Wilde)
Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, L. Holberg
Il racconto Nel paese dei ciechi di H.G. Wells, scoperto per caso quest’estate, mi ha talmente rapita che ho iniziato a cercare da dove potesse essere venuta a Wells un’idea così perfetta. Dopo aver letto La macchina del tempo, dove ritorna il tema del viaggiatore solitario che incontra un popolo dai costumi diversi, sono inciampata nel blog di BibliOdyssey e ho incontrato questo libro incredibile: Il viaggio sotteraneo di Niels Klim. E’ uno dei primi romanzi di fantascienza della storia della letteratura, pubblicato in latino nel 1741 col titolo Nicolai Klimii iter subterraneum, è stato scritto dal danese Ludvig Holberg.
E’ questo romanzo che ha ispirato molti altri racconti di viaggi fantascientifici, al centro della terra o fuori dalla sua orbita.
Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, Masppa del paese di Nazar
Nel racconto Il paese dei ciechi un viaggiatore cade da un ghiacciaio e raggiunge malconcio la valle dove vive una popolazione cieca da molte generazioni. Nel romanzo La Macchina del tempo il protagonista viaggia in un futuro lontanissimo, abitato da un indolente popolo. Ne Il viaggio sotterraneo di Niels Klim, il protagonista cade in una grotta e raggiunge il centro della terra, dove fluttua il pianeta di Nazar, abitato da un popolo mezzo vegetale, mezzo umano.
In tutti e tre i casi, il viaggiatore, sulle prime, crede di poter dominare con facilità la popolazione incontrata, forte di una cultura che lui stima più avanzata, ma l’incomunicabilità dei reciproci linguaggi, su cui si costruiscono differenti sistemi di pensiero, finisce per dare alle storie pieghe inaspettate, non felici per l’intrepido esploratore.
Ecco alcune tavole di un’edizione del 1767, e altre di un’edizione del 1789, quest’ultima con disegni di Nicolai Abildgaard e Jens Juel (gli stessi disegni illustrano la versione italiana pubblicata da Adelphi). Trovo sublime questo popolo vegetale-umano.
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1767
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
Il viaggio sotteraneo di Niels Klim, 1789
“Esplorando una grotta su una montagna della Norvegia, il giovane baccalauro Niels Klim precipita nell’universo sotterraneo che si apre sotto la crosta terrestre e finisce con l’approdare su un pianeta di nome Nazar, abitato da un popolo di alberi sapienti. Una buona metà del libro è occupata dalla descrizione di questo popolo, dei suoi costumi, delle sue istituzioni, tutte improntate al principio di una ponderata lentezza. Con le corte gambe che hanno al posto delle radici, gli alberi di Nazar si muovono “come tartarughe”, e nelle operazioni mentali non dimostrano certo maggiore agilità . Tutto, presso di loro, si svolge adagio e gradualmente, e Klim viene giudicato stupido proprio a causa della prontezza del suo ingegno che consentendogli una comprensione rapida e superficiale gli fa vedere “solo la scorza delle cose, non il nocciolo” Corriere della sera
QUI trovate tutte le immagini delle versioni del 1767 e del 1789
QUI trovate la versione integrale del 1845
Il viaggio sotterraneo di Niels Klim Ludvig Holberg Uno dei primi romanzi di fantascianza delle letteratura: l\’appassionante viaggio in un sottosuolo pieno di creature bizzarre 13,60 euro |
14 Dicembre, 2011 at 8:09
bellissimo!
grazie per i tuoi preziosi suggerimenti, da mettere subito nella letterina a babbo natale!
14 Dicembre, 2011 at 15:54
Io adoro questo blog.
14 Dicembre, 2011 at 23:57
Grazie!
15 Dicembre, 2011 at 1:17
Che viaggio sublime! Grazie per questi bellissimi post.
15 Dicembre, 2011 at 13:31
Anna, che regalo! magnifico! Scusa ma la frase d’inizio la condivido su fc.
15 Dicembre, 2011 at 13:40
cioè no, tutto lo condivido in fc.troppo bello!
15 Dicembre, 2011 at 14:02
Carroll che un secolo dopo, con Alice fa la versione psicologica moderna di uno stesso viaggio, nei meandri del proprio io.Se non sbaglio la prima versione scritta si chiamava “le avventure di Alice nel sottosulo”. è una coincidenza? mi sembra impossibile.
15 Dicembre, 2011 at 15:25
Mi sa che non è una coincidenza né per Carrol né per Verne…
Però prima di questo simpatico danese dobbiamo risalire a Dante, ai cerchi concentrici dell’Inferno che arrivano al centro della terra… e a tutte le città di Utopia disseminate sulla strada del mito.
La caduta, la scoperta di un altro mondo (interno o altro), un popolo che segue leggi e logiche diverse:io credo che questi siano archetipi della cultura umana, difficile risalire alla fonte prima.
15 Dicembre, 2011 at 15:31
La mia immagine preferita in assoluto è quella della tavola con gli animali seduti, e il quadro della scimmia sulla parete di fondo. E’ pazzesca, con quella stanza così verticale e stretta, quel quadro così inquietante, e il pavimento a grandi quadri neri, che io mi immagino luminoso, come nella stanza delle ultime scene di “2001 odissea nello spazio” di Kubrik.