La rivista Hors Cadre[s], e il suo concorso

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Hors Cadre[s] non è una semplice rivista, è La rivista sull’illustrazione: ogni numero (quadrimensile) affronta un tema: il bianco nell’album illustrato, il nero, il tempo… e lo affronta da un punto di vista che, purtroppo, è poco studiato dalla maggior parte delle riviste specializzate, e cioè quello della “letteratura grafica”: un linguaggio nuovo, fatto di testo e immagine, che non è quello dell’immagine, né quello della parola scritta, e che ha regole proprie, precise, ancora tutte da approfondire.
E’ una rivista indispensabile a chi vuole capire come funziona l’album illustrato. Vi consiglio anche lo splendido blog di Sophie Van der Linden, studiosa di letterature grafiche, co- fondatrice e curatrice della rivista.

IL CONCORSO:
Qui il pdf del bando

Traduzione del bando:
La rivista Hors Cadre[s], osservatorio dell’album e delle letterature grafiche, coeditata dalle edizioni Quiquandoquoi e dall’Atelier du poisson soluble, apre un concorso per la pubblicazione, ad ogni numero della rivista, del primo album di un giovane illustratore. I lettori potranno staccare dalla rivista tre fogli che, piegati in due, formeranno un minilibro di 24 pagine. La presentazione dell’illustratore e i suoi contatti saranno allegati al minilibro.

In occasione del tema del numero 8 della rivista, il tempo, vi proponiamo un soggetto a tema:
COME AMMAZZATE IL TEMPO?

Dettagli tecnici sull’opera:
Un libricino di un totale di 24 pagine (12 doppie pagine), copertina inclusa. Formato 10×15 cm.
I progetti dovranno essere inediti e il loro autore non essere stato mai pubblicato. La giuria selezionerà il candidato in funzione della sua originalità e del suo dominio della narrazione grafica.
Premio:
l’autore riceverà 200 euro a titolo di diritti d’autore per questa pubblicazione editata in 2000 copie.
Scadenza massima:
20 gennaio 2011
Come: preferibilmente per mail in formato pdf indirizzato a: horscadres@poissonsoluble.com
oppure per posta a:
L’atelier du poisson soluble
35, boulevard Carnot
43000 Le Puy-en-Velay


How to start? Come si diventa illustratori? Una fanzine

“How to start How to start? è una raccolta disordinata di informazioni utili e pratiche. Quando internet aiuta più di qualsiasi manuale e l’autoproduzione pensa a fare il resto.”
How to start? is a disordered collection of useful and pratique informations. When internet helps more than every manual and the DIY makes the rest.”
Così recita il blog di Giulia Sagramola, un’illustratrice dalle mille e una idee che ha raccolto in un’unica fanzine articoli sparsi nella rete ricchi di preziosissimi consigli su come diventare illustratori.

Qui potete scaricare: il pdf stampabile.
Cliccando sull’immagine qui sotto potete sfogliare la fanzine.


Le ketubot, i contratti di matrimonio ebraici: una collezione

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Ketubah, 11 ottobre 1878, Izmir (Turchia), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

La Ketubah (Ketubot al plurale) è il contratto di matrimonio ebraico, un testo in aramaico i cui primi esemplari sono databili tra il 70 e il 500 d.C.
Nel testo vengono indicati i principali obblighi del matrimonio, che sono volti a proteggere soprattutto la donna: il suo diritto al cibo, ai vestiti, al riparo e a un indennizzo finanziario in caso di divorzio o vedovanza. Il testo viene letto in pubblico il giorno del matrimonio, e poi appeso in casa degli sposi: ecco perché la tradizione di decorarlo.
Se il testo nei secoli è restato quasi invariato, le differenti epoche, le condizioni sociali ed economiche della coppia, le tradizioni religiose delle diverse comunità rispetto alla figura dipinta, le zone geografiche, hanno invece influenzato molto lo stile delle decorazioni: gli esempi qui postati sono tratti dalla bella collezione della Beinecke Rare Book and Manuscript Library.

Non sono commoventi e bellissime queste Ketubot? Mi dà una vertigine leggere le loro date…: 5 ottobre 1540. Pioveva quel giorno? Nel grande abisso del tempo, dove sono andati quei giorni di festa? Chi li ha celebrati? Come era il cuore degli sposi? Spaventato? Titubante? Pieno di speranza? E in quali case hanno vegliato per anni questi piccoli patti decorati? Gli sposi li hanno onorati, delusi, dimenticati? Mi vengono in mente i versi di Rilke:

Soglia: oh, pensa che è, per due che si amano,
logorare un poco la propria soglia di casa già alquanto consunta,
anche loro, dopo dei tanti di prima
e prima di quelli di dopo… leggermente.

(R.M.Rilke, Elegie Duinesi)

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Ketubah, 14 agosto 1911, Bombay, India, Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 1 settembre 1780, Bozzolo (Italia), Beinecke Rare Book and Manuscript Library
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Ketubah, 1 settembre 1780, Bozzolo (Italia), particolare, Beinecke Rare Book and Manuscript Library
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Ketubah, 6 luglio 1900, Turchia, Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 7 ottobre 1951, Kutaisi (Georgia), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 17 febbraio 1690, Nizza (Francia), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 5 ottobre 1740, Damasco (Siria), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 9 gennaio 1865, Alexandria (Egitto), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 10 marzo 1897, Casablanca (Marocco), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 7 novembre 1888, Gerusalemme, Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 13 settembre 1871, Isfahan (Iran), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 11 maggio 1736, Ferrara (Italia), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 2 luglio 1840, Bucharest (Romania), Beinecke Rare Book and Manuscript Library

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Ketubah, 17 aprile 1856, Isfahan (Iran), Beinecke Rare Book and Manuscript Library
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Ketubah, 17 aprile 1856, Isfahan (Iran), particolare, Beinecke Rare Book and Manuscript Library

Per chi è in partenza per Montreuil: una richiesta

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Quest’anno non potrò essere presente a Montreuil. Posso proporvi un gioco? Chiedo ad ognuno di voi di scegliere una (o più) novità editoriale, e di mandarmene gli estremi (editore/titolo/autore) più magari una foto della copertina, al suo ritorno. Sarà la selezione dei libri Montreuil 2010, fatta da voi! Che ne pensate? Vi faccio un gigantesco in bocca al lupo per i vostri appuntamenti!


IV concorso Compostela (Kalandraka): il bando

Ho aggiornato la traduzione del nuovo bando di Compostela: non ha grosse varianti rispetto a quella fatta da Isabella l’anno scorso, a parte una sibillina frase al punto 10: “L’approvazione della spesa è condizionata dalla presenza di credito sufficiente sulla “Partida ecónomica 32100.48901†dei preventivi del  2011.” Non so come interpretarla se non così: “pagheremo solo se avremo i soldi”. Si, ma se non avranno i soldi  come si risolverà il contratto? I diritti resteranno comunque in mano all’editore senza che l’autore sia libero di trattarne le condizioni? Proverò a chiamarli per chiarire questo punto.

Trovate molte discussioni sul regolamento nei commenti al bando dell’anno scorso e sul forum.

Compostela
Premio: 12.000 euro
Scadenza: 28 febbraio 2011

Il Dipartimento di Educazione del Comune di Santiago di Compostela, in collaborazione con la casa editrice Kalandraka e in occasione della X Campagna di Animazione alla Lettura promuovono il III Premio Internazionale COMPOSTELA per albi illustrati con il seguente regolamento:

1. Potranno concorrere al IV Premio Internazionale COMPOSTELA tutte le opere che si possano includere nella categoria albi illustrati: un libro in cui la storia e’ narrata attraverso immagini e testo, in modo tale che ogni elemento sia complementare all’altro.
2. Le opere potranno essere presentate in qualunque lingua ufficiale della Penisola Iberica e dovranno essere originali ed inedite. Non saranno ammesse opere che siano adattamenti di altri originali o che siano state premiate o menzionate ad altri concorsi.

3. Potranno partecipare una o più persone, autori e autrici di testi e di illustrazioni di qualunque nazionalità; resta escluso dal concorso il personale della casa editrice Kalandraka.

4. I progetti potranno essere presentati in qualsiasi dimensione formato e tecnica basta che non superino le 40 pagine interne (escluse risguardie e copertina).

5. L’/Gli autore/i che concorrono al premio dovranno presentare:
– cinque copie del testo.
– tre illustrazioni originali e cinque fotocopie a colori di ciascuna di queste.
– Una bozza finita del progetto che si vuole presentare (N.d.R storyboard completo)?.

6. Il nome del/degli autore/i non dovrà comparire nei lavori in concorso ma sarà sostituito da uno pseudonimo o un motto; i dati personali saranno scritti all’interno di una busta chiusa che esteriormente riporterà  il titolo del lavoro presentato e lo pseudonimo o il motto e al suo interno il nome o i nomi completi, l’indirizzo, il numero di telefono, l’indirizzo email del/degli autore/i. Dovrà  essere inclusa anche una fotocopia di un documento d’identità.

7. I lavori dovranno essere inviati o consegnati personalmente al Registro Generale del Comune di Santiago di Compostela (calle del Presidente Salvador Allende n° 4 –  15705 Santiago de Compostela. A Coruña. España). Sopra dovrà  essere specificato: “IV Premio Internazionale Compostela per Albi Illustratiâ€. Sulle buste o i pacchi di spedizione  non dovranno apparire i nomi degli autori.
8. Il periodo per l’invio degli originali inizia con la pubblicazione di questo regolamento e termina il 28 febbraio 2011. Il timbro postale non deve essere posteriore a questa data. La decisione della giuria sarà pubblicata il giorno 1 aprile 2011.

9. La giuria sarà composta da persone di spicco del settore della letteratura ed illustrazione per l’infanzia. La segreteria sarà svolta da una persona scelta dagli organizzatori. Il premio potrà  essere annullato e la decisione della giuria sarà  inappellabile.

10. E’ stabilito un unico premio di 12.000 euro come anticipo sui diritti di autore. L’approvazione della spesa è condizionata dalla presenza di credito sufficiente sulla “Partida ecónomica 32100.48901†dei preventivi del  2011. ?Il premio e’ soggetto alla trattenuta dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), secondo quanto disposto dall’articolo 101.3 della Legge 35/2006 del 28 novembre: 15% per i residenti in Spagna e 24% nel caso di non residenti. L’importo del premio non sarà effettivo fino a che  l’autore o gli autori non abbiano consegnato l’opera finita e pronta per la pubblicazione. L’albo premiato sarà  pubblicato dalla casa editrice Kalandraka in tutte le lingue ufficiali peninsulari (gallego, catalano, euskera, castigliano e portoghese) nel mese di ottobre, dell’anno 2011. A questo scopo, l’editore firmerà  i rispettivi contratti di edizione. L’editore avrà la priorità di pubblicazione sulle opere che avranno ricevuto una menzione speciale della giuria: questo diritto resterà in vigore per un anno, dopo il quale l’autore rientrerà in possesso dei suoi diritti sull’opera.

11. Gli autori si impegnano ad inviare l’opera completata prima dell’1 settembre 2011. L’/Gli illustratore/i si impegnano, inoltre, a realizzare il resto delle illustrazioni utilizzando la stessa tecnica e qualità  applicate per le illustrazioni presentate al concorso.

12. Gli originali non selezionati saranno restituiti all’/gli autore/i che lo richiedano, dopo che la giuria abbia espresso la sua decisione. Gli originali saranno inviati all’indirizzo che comparirà  all’interno della busta chiusa. Trascorso un mese dalla delibera della giuria, gli originali non reclamati saranno distrutti.

13. Se qualche informazione risulti non chiara o mancante, spetterà ai giurati prendere una decisone in merito, se la giuria non risponde di tale mancanza, spetterà all’organizzazione del concorso. La partecipazione al concorso implica la conoscenza e l’accettazione del presente regolamento in ogni sua parte.


Algo con lo que nadie había contado (Marit Törnqvist)

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009

Algo con lo que nadie había contado (Qualcosa che nessuno si aspettava), di Marit Törnqvist, è un album molto forte, che tratta un tema di grande attualità e lo tratta come forse solo un libro destinato ai bambini può permettersi di fare: con disarmante schiettezza. Il tema è quello di una bambina che cade dentro un pozzo profondo e resta viva, e di come la gente, prima, si occupa di lei con grande enfasi, cerca di tirarla fuori, infila scale nel pozzo (mai abbastanza lunghe), le scrive lettere e lettere, resta sveglia di notte a pensare alla bambina nel pozzo, poi, a poco a poco, la dimentica.

Il primo pensiero che mi è venuto leggendo il libro è stato per Alfredino (per i più giovani, che forse non conoscono l’agghiacciante storia di Alfredo Rampi, leggete qui). Il secondo pensiero che mi è venuto è stato: cosa spinge la gente a essere curiosa? Cosa spinge la gente a comprare un biglietto per un giro in autobus sui luoghi di un delitto? Si usa dire “curiosità morbosa”, ma perché è morbosa?

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009 (risguardie)

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009 (particolare di una risguardia)

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009

Da sempre, l’uomo è attratto da quello che c’è “nel pozzo”: la letteratura, il cinema, il teatro hanno, da che esistono, risposto a questa curiosità. Cosa cambia se al posto di un film dell’orrore c’è un pezzo di realtà? Cambia, mi direte voi, e sono d’accordo. Quando l’audience televisiva spacca i termometri perché viene annunciata in diretta a una madre la morte di sua figlia, ci viene da dire: questi non sono personaggi di finizione, sono persone, ci vorrebbe rispetto. E viene da pensare che tra finzione e realtà, la nostra curiosità dovrebbe cambiare registro. Ma non è qui il punto. Non è essere curiosi dei pozzi reali che è morboso.

Truman Capote, spinto dalla curiosità per un barbaro assassinio, scrisse uno dei romanzi-inchieste più meravigliosi e terribili che sia mai stato scritto: A sangue freddo. Andò sui luoghi del delitto, andò in carcere a conoscere l’assassino, gli parlò ore e mesi, diventò il suo unico confidente, stette vicino a lui durante l’esecuzione della pena di morte (il tipo, insieme a un complice, aveva sterminato barbaramente, senza nessun motivo, un’intera famiglia). Questa inchiesta gli costò la salute. Truman Capote andò giù nel pozzo, perché giù nel pozzo c’erano degli esseri umani. E’ questo lo scarto che dovremmo fare tra fiction e realtà. Capire che quando nel pozzo ci sono persone vere, se vogliamo essere curiosi, dobbiamo andare fino in fondo. Il morboso non è voler guardare. Il morboso è voler guardare chi è caduto dentro ma non voler scendere.

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009

Algo con lo que nadie había contado parla di questo. Quando la bambina cade nel pozzo dice: “perché nessuno mi aveva avvertita? Perché nessuno ci parla davvero “dei pozzi”? Perché i media ci indicano i pozzi ma non ci parlano di quello che c’è dentro? Perché nessuno va a fondo?
Quando la gente scopre il pozzo con la bambina caduta dentro, il testo dice:

“Davanti ai loro piedi si apriva un buco e il buco si era inghiottito una bambina! Una bambina normale e comune! Avrebbe potuto essere una figlia o un’amica per ognuno di loro.”

E’ esattamente questo che attira le persone intorno ai pozzi della cronaca nera, lo sgomento di pensare che il pozzo (il male, la morte, le pulsioni più nere e profonde dell’essere umano) avrebbe potuto inghiottire anche loro.
Nel libro questo sgomento si sente bene, le persone stanno sveglie di notte per scrivere lettere alla bambina, non riescono a dormire, ed è perfettamente analizzato quel passaggio che fa sì, a un certo punto, che si stacchi l’altro da sé, ci si convinca che “non sono io, non è successo a me”; ergo, non sono responsabile. Tanto… “non si poteva fare niente”; meglio tornare alle solite occupazioni, “c’è così tanto da fare”. C’è così tanto da fare è una frase che ritorna più volte nel libro, e detta accanto a un buco nero che ha inghiottito una bambina, diventa il ritratto della futilità e dell’ipocrisia delle nostre vite.

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009

Soltanto due persone non si dimenticano della bambina: un uomo che le porta ogni giorno da mangiare, ma che la aiuterà solo a sopravvivere, non a vivere (e che mi sembra il ritratto preciso di tanta carità), e un bambino, che per caso salva la bambina. Al bambino cade il pallone nel pozzo: “Un buco si era inghiottito il pallone. Perché sua madre non lo aveva avvisato? (…)  Sua madre gli aveva detto di fare attenzione (N.d.R nel parco), ma come poteva fare attenzione senza sapere a cosa si riferiva?”. Perché nessuno racconta ai bambini di quello che c’è nei pozzi del nostro sentire? Perché tutti fanno finta di non sapere che tanti bambini sono nel pozzo? (e quanti ce ne sono! Accanto a noi, fuori dalla cronaca e dai libri).
Dal fondo del pozzo, la bambina tira la palla al bambino, giocano per un po’, poi la bambina si stanca e si tiene il pallone. Il bambino, per recuperare il suo pallone (il pallone! non la bambina!) srotola giorno dopo giorno fili di lana nel pozzo, fino a che un giorno la bambina, usando la corda di lana, riesce a risalire.

Perché i fili di lana e non le scale degli uomini, non le loro offerte, hanno salvato la bambina? Perché quello che salva è che qualcun altro voglia entrare nel pozzo, anche solo per recuperare una palla perduta. Quello che salva è non essere soli là dentro.

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Algo con lo que nadie había contado, Marit Törnqvist, Los cuatro azules 2009
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