VII Premio Internazionale Compostela per albi illustrati

Si avvicina la scadenza del premio Compostela 2014, giunto alla settima edizione. Per chi avesse un bel progetto nel cassetto, è un’occasione da non perdere. Ne sa qualcosa Mariana Ruiz Johnson, argentina, che è la giovanissima vincitrice della passata edizionep: otete vedere qui di seguito la copertina del suo albo illustrato che è stato pubblicato, come promesso nel bando, da Kalandraka.

Il Dipartimento di Educazione del Comune di Santiago di Compostela e Kalandraka edizioni organizzano, in occasione della XIV Campagna di Animazione alla Lettura, il VII Premio Internazionale Compostela per albi illustrati. Primo premio 9.000 euro, come anticipo dei diritti d’autore del libro vincitore che verrà pubblicato da Kalandraka.

Cosa: Progetto per un albo illustrato. Da inviare: tre illustrazioni originali + storyboard completo + testo.
Premio: 9.000 euro come anticipo sui diritti di autore e la pubblicazione.
Info e bando: sul sito di Kalandraka Editora
Scadenza: 7 marzo 2014


Testo in italiano del regolamento:

  • 1. Potranno concorrere al VI Premio Internazionale COMPOSTELA tutte le opere che si possano includere nella categoria albi illustrati: un libro in cui la storia è narrata attraverso immagini e testo, in modo tale che ogni elemento sia complementare all’altro.
  • 2. Le opere potranno essere presentate in qualunque lingua ufficiale della Penisola Iberica (spagnolo, catalano, gallego, basco) e dovranno essere originali ed inedite. Non saranno ammesse opere che siano adattamenti di altri originali o che siano state premiate o menzionate ad altri concorsi.
  • 3. Potranno partecipare una o più persone, autori e autrici di testi e di illustrazioni di qualunque nazionalità; resta escluso dal concorso il personale della casa editrice Kalandraka.
  • 4. I progetti potranno essere presentati in qualsiasi dimensione formato e tecnica basta che non superino le 40 pagine interne (escluse risguardie e copertina).
  • 5. Gli autore/i che concorrono al premio dovranno presentare:
    – cinque copie del testo.
    – tre illustrazioni originali e cinque fotocopie a colori di ciascuna di queste. E’ consentito consegnare le stampe ad alta risoluzione se l’autore adopera la tecnica digitale.
    – Una bozza completa del progetto.
  • 6. Il nome degli autori/trici non dovrà comparire nei lavori in concorso ma sarà sostituito da uno pseudonimo o un motto; i dati personali saranno scritti tassativamente all’interno di una busta chiusa che esteriormente riporterà  il titolo del lavoro presentato e lo pseudonimo o il motto e al suo interno il nome o i nomi completi, l’indirizzo, il numero di telefono, l’indirizzo email dell’autore. Dovrà  essere inclusa anche una fotocopia di un documento d’identità e una breve biografia degli autori.7. I lavori dovranno essere inviati o consegnati personalmente a:

Registro Generale del Comune di Santiago di Compostela
calle del Presidente Salvador Allende n° 4
15705 Santiago de Compostela, Coruña. España

Sopra il pacco dovrà  essere specificato: “VI Premio Internazionale Compostela per Albi Illustratiâ€. Sulle buste spedite tramite il servizio postale ordinario oppure altri corrieri non dovranno apparire i nomi degli autori.

  • 8. Il periodo per l’invio degli originali inizia con la pubblicazione di questo regolamento e termina il 1 marzo 2013. Il timbro postale non deve essere posteriore a questa data. La decisione della giuria sarà resa pubblica il giorno 2 aprile 2013, che coincide con il Giorno Internazionale del Libro infantile e giovanile, all’interno della XIII Campagna di Promozione alla lettura organizzata dal Comune di Santiago di Compostela.
  • 9. La giuria sarà composta da persone di spicco del settore della letteratura ed illustrazione per l’infanzia. La segreteria sarà svolta da una persona scelta dagli organizzatori. Il premio potrà  essere annullato e la decisione della giuria sarà  inappellabile.
  • 10. E’ stabilito un unico premio di 9.000 euro come anticipo sui diritti di autore. L’approvazione della spesa resta condizionata alla sussistenza di un credito sufficiente e ritenuto compatibile con la partita 020 32100.48901 del bilancio 2014. Il premio e’ soggetto a una ritenuta del 21% dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), secondo quanto disposto dall’articolo 101.3 della Legge 35/2006 del 28 novembre, per i residenti in Spagna e 24,75% nel caso di non residenti. L’importo del premio non sarà effettivo fino a che  l’autore o gli autori non abbiano consegnato l’opera finita e pronta per la pubblicazione. L’albo premiato sarà  pubblicato dalla casa editrice Kalandraka in tutte le lingue ufficiali peninsulari (gallego, catalano, euskera, castigliano e portoghese) nel mese di ottobre, dell’anno 2013. A questo scopo, l’editore firmerà  i rispettivi contratti di edizione. Inoltre alla casa editrice verrà riconosciuto un diritto di opzione per la pubblicazione di quei progetti che avranno meritato una menzione speciale della giuria. Tale diritto andrà esercitato entro un anno, dopo il quale l’autore potrà disporre liberamente della sua opera.
  • 11. Gli/le autori/autrici si impegnano ad inviare l’opera completata entro il 2 settembre 2014.
  • 12 .Gli/le autori/autrici potranno fare richiesta a Kaladraka Editora per la restituzione degli originali non selezionati. Lo dovranno specificare all’interno della propria busta chiusa che esteriormente riporta il titolo del lavoro presentato oppure scrivere una mail all’indirizzo:
    premiocompostela@kalandraka.com
    entro un mese dalla delibera della giuria. I richiedenti si impegnano a pagare le spese della rispedizione, perciò la casa editrice fornirà loro le coordinate bancarie per versare il corrispettivo del pagamento per la spedizione. Scaduto il termine suindicato, le opere non richieste andranno al macero.
  • 13. Non saranno attendibili le mail, le lettere o le telefonate riguardanti gli originali non selezionati e nemmeno l’interpretazione e l’applicazione di questo regolamento da parte dell’organizzazione del premio.
    (VEDERE NOTA SUl PUNTO 13 a pi+ di pagina)
  • 14. Se qualche informazione risulti non chiara o mancante, sarà compito della giuria renderla più dettagliata, oppure, nell’ipotesi che questa non risponda, all’organizzazione del concorso. La partecipazione al concorso implica la conoscenza e l’accettazione del presente regolamento in ogni sua parte.

 

REGOLAMENTO.pdf

Nota sul punto 13: non siamo riusciti a decifrarne il senso. Forse intendevano dire che non terranno conto delle mail inviate dopo la data di un mese per la richiesta di restituzione delle tavole?


In viaggio ad Angoulême (festival del fumetto) con Giulia Sagramola

Giulia Sagramola, co-editrice di Teiera, ci racconta che cosa è Il Festival de la Bande Dessinée di Angoulême.
Teiera è un’etichetta di autoproduzioni a fumetti e illustrate fondata nel 2010. È un progetto nato dalla voglia di creare piccole edizioni completamente artigianali e che è evoluta verso progetti editoriali più complessi, come le antologie a fumetti o la collana infusi.

In viaggio ad Angoulême
di Giulia Sagramola

Preparazione a Angoulême, disegno di Cristina Spanò (il resto della storia sul blog di Cristina)

Ero andata ad Angoulême solo una volta, ben 9 anni fa, ne ho un vaghissimo ricordo, due cose però restano indimenticabili e sono state utili per prepararmi a questo viaggio: il freddo pazzesco che faceva e la difficoltà per raggiungere la città dall’Italia.

Fortunatamente quest’anno in viaggio ero in ottima compagnia, con Lucia Biagi e Giorgia Marras, insieme a Cristina Spanò, che sarebbe arrivata direttamente da Barcellona, ci aspettavano 4 giorni di Festival allo stand di Teiera+Amenità. Giorgia è la più giovane di noi tre, ma anche la più esperta sul Festival e ci ha aiutate moltissimo con le cose più pratiche: abbiamo viaggiato su due treni tgv, cambiando a Parigi, e prenotato una camera in affitto molti mesi prima, cosa che consigliamo a chiunque fosse interessato.

 Area stand in allestimento – credits foto Giulia Sagramola

Le prime impressioni sono influenzate dal paragonare Angoulême / Lucca (Comics and Games festival, Ndr), non per stabilire se una è meglio dell’altra, ma perché come struttura si assomigliano molto e Lucca è uno dei festival conosciuti di più dagli italiani appassionati di fumetto. Una cosa che si nota di diverso è che ad Angoulême è assente completamente la parte dei Games e dei cosplayers. Questo fa sì che l’intero pubblico sia interessato ai volumi a fumetti e all’incontro con gli autori, grazie ai tanti appuntamenti e alle sessioni di dediche (ampissime e con interi spazi adibiti negli stand).

 Le dédicaces, disegno di Giulia Sagramola (il resto della storia sul blog di Giulia)

La sezione dedicata agli incontri e agli eventi del Festival è un’altra cosa che mi sembra più in primo piano rispetto a Lucca. Nonostante sia presente anche lì e ogni anno più rafforzata, forse dal pubblico dei non addetti ai lavori viene seguita di meno. Oltre alle mostre e agli incontri con gli autori, c’è la tradizione del concerto di disegni, dove diversi autori si alternano a disegnare live con un proiettore che mostra i loro lavori al pubblico seduto in teatro.

Ci sono diversi stand in giro per la città: i due principali sono dedicati ai grandi editori, che spesso hanno molto spazio, ad esempio Casterman e Delcourt, che avevano due degli stand più grandi. Queste aree erano molto ampie ed ariose, oltre allo spazio espositivo/vendita, tutte avevano un ampio banco per le dediche (con tanto di orari esposti per capire quando mettersi in coda) e un’area privé per gli autori e gli editori, in cui accogliere alcuni visitatori o eventualmente mostrare il portfolio dei propri progetti.

 Le strade di Angoulême durante il Festival – credits foto Giulia Sagramola

L’altro stand dedicato ai fumetti era un lunghissimo serpentone che partiva davanti all’Hôtel de Ville, dove erano esposti gli editori di dimensioni meno grandi rispetto a quelli presenti nell’altro stand. Sono editori accomunati da un lavoro più vicino al fumetto indipendente o underground, come ad esempio Cornelius, L’Association, Nobrow (tra i pochi stand di editori non francofoni), per poi addentrarsi nel corridoio ed incontrare Atrabile e Actes Sud BD. Il serpentone continuava fino ad arrivare alle piccole realtà di microeditoria e infine le autoproduzioni. Il nostro spazio BD Alternative era decisamente alla fine, probabilmente anche meno frequentato rispetto agli altri, ma comunque circondato da gruppi interessanti, tra cui i nostri vicini ora nuovi amici: la libreria/galleria/casa editrice argentina Moebius.

Una parete disegnata da un fumettista, è il paesaggio tipico del centro città – credits foto Giulia Sagramola

La cosa che si nota subito percorrendo questo spazio è l’enorme quantità di libri di altissima qualità prodotta da queste case editrici. È impossibile distinguere solo tra piccole case editrici e autoproduzioni, perché in Francia c’è un vastissimo microcosmo di piccole realtà indipendenti che non sono autoproduzioni, ma che neppure operano sotto forma di case editrici. Solitamente sono delle associazioni, degli atelier o dei collettivi ed è la forma più facile e automatica per chi vuole iniziare a creare delle produzioni editoriali di stampo un po’ sperimentale, ma venendo considerati in modo professionale.

Magnani e Nyctalope allo Stand Le Nouveau Monde, credits foto Giorgia Marras
Hecatombe/le Labo che con un fanzine carré

Alcuni esempi interessanti sono: Les Requins Marteaux, Arbitraire, La Belle Ilustration, Nyctalope, Magnani e Hecatombe/le Labo. Quest’ultimo, con un fanzine carré, quest’anno ha vinto la Fauve d’Angoulême con il premio per la BD alternative 2014. Sì, c’è un apposito premio per la migliore pubblicazione indipendente al quale si può partecipare inviando mesi prima diverse copie della propria autoproduzione.

Tra queste c’è anche Misma, una realtà composta da diversi autori di base a Toulouse, che quest’anno aveva una mostra ufficiale in programma nel Festival, una delle poche cose che sono riuscita a vedere, purtroppo, insieme alla mostra allo spazio degli esordienti: Jeunes Talents.

 Dettagli della mostra di Misma – credits foto Giulia Sagramola

Questo perché – altra cosa invidiabile – c’è anche un grande spazio dedicato ai Giovani Talenti, in cui l’attenzione è dedicata ai giovani studenti delle scuole d’arte francesi e autori più o meno esordienti, in cui c’è anche un premio annuale per il migliore blog a fumetti e un concorso tutto dedicato a loro, dove i vincitori vengono esposti in questa sede. Qui c’è anche allestita una zona per incontri professionali, dove ogni giorno alcuni editori accolgono chi vuole mostrare il proprio portfolio.

 Jeunes Talents, credits foto Giorgia Marras

Gli appuntamenti professionali disegnati da Lucia Biagi (il resto della storia sul blog di Lucia)

Lo spazio incontro professionali funziona così: c’è un ingresso con scritto i nomi degli editori che presenzieranno in quel momento per visionare i portfoli, ci si deve mettere in coda e aspettare fino al proprio turno.

In via teorica funziona, ma nella pratica è un grandissimo caos: gli editor spesso arrivavano tardi e alle volte è capitato che non si presentassero nemmeno. A volte si può restare in coda per delle ore per poi vedersi tolta la possibilità di un incontro perché il tempo a disposizione dell’editor è finito. Insomma, pura anarchia, molto diverso sia da Montreuil che da Lucca, decisamente più organizzate.

 Gli appuntamenti professionali disegnati da Giorgia Marras (il resto della storia sul blog di Giorgia)

Sicuramente la cosa che si può fare per prendere un appuntamento è contattare per email alcuni mesi prima gli editori che vi interessano, oppure tentare la fortuna e andare direttamente allo stand per chiedere un appuntamento lì. Tutti sono molto disponibili e gentili, è facile che dicano di sì, altrimenti nei casi in cui gli editori non sono presenti in Fiera – capita anche questo – gli standisti forniscono facilmente i recapiti a cui mandare il materiale e se interessati rispondono (rispondono davvero!).

  L’Articho al Foff

Oltre agli stand ufficiali del festival c’è anche un altro evento che ha preso piede da alcuni anni e che sembra sempre più interessante: il Foff, che sarebbe la versione off del Festival. Organizzato dal gruppo dei Dernier Cri, il Foff ha come sede una vecchia discoteca dismessa ma molto centrale, chiamata Le Moon. Dentro trovano spazio tantissime piccole realtà indipendenti e di giovani studenti delle scuole d’arte francesi e belghe, alcuni anche molto noti, come Papier Gaché e L’Articho. Tra questi gruppi, quest’anno c’erano anche due realtà italiane: Lok Magazine e Inuit. Tra gli stand la cosa che colpisce sono le grandi stampe serigrafate con colori fluo e le risografie, forse a volte alcune cose si assomigliano per gusto ed estetica, ma ci sono molte produzioni di qualità, senza nulla invidiare a chi è nell’area BD Alternative, che a volte ospita anche realtà davvero mooooolto amatoriali.

Fine

Dalle ore 14 di oggi potrete vedere continuare le storie a fumetti cominciate in questo post: il seguito verrà pubblicato in contemporanea sui rispettivi blog:

 


I Colori del Sacro: il Viaggio, la mostra

Post curato da Elilisa

Alle volte per viaggiare basta chiudere gli occhi e pensare di essere in un posto lontano. Altre, forse, è meglio tenerli ben aperti.
Come in questo caso: andando a visitare la settima Rassegna Internazionale di Illustrazione “I Colori del Sacro”, a Padova.

Selezionate da una commissione composta da Lola Barcelo (Kalandraka Italia ), Daria Bonera (photo editor, rivista Touring del Touring Club Italiano), Marnie Campagnaro (Università degli Studi di Padova), Chiara Carrer  (illustratrice e docente di illustrazione), Sabrina Doni (Museo diocesano di Padova), Andrea Nante (direttore del Museo diocesano di Padova) e Valentina Salmaso (illustratrice), sono quasi 150 le opere esposte, provenienti da illustratori di tutto il mondo.

Allestita nelle suggestive sale del Museo Diocesano, la mostra è suddivisa in sette parti e declina in ogni suo aspetto il tema del viaggio.

Viaggio che è stato raccontato nelle sacre scritture, nei poemi epici, nella letteratura classica e moderna, che parte da Ulisse in navigazione verso Itaca e arriva fino al mito persiano del Simurgh.

Cristina Pieropan, incisione acquerello

Viaggi frenetici nelle giornate movimentate dell’uomo moderno occidentale e viaggi da nomade per chi la vita è un continuo spostarsi, da centinaia di anni.

Anna Emilia Laitinen
Monica Taini, Incisione calcografica

Viaggio non scevro di ostacoli ma, in uguale misura, occasione di meravigliosi incontri.

Akira Hamano, tecnica mista
Katrin Coetzer, guazzo e inchiostro

Viaggio tra le emozioni. Perchè quando si parte si ha un po’ paura, qualche insicurezza e molta curiosità e quando si arriva ci prende la nostalgia e l’attesa di ripartire nuovamente.

Lisa D’Andrea, elaborazione digitale
Luisa Gialma, elaborazione digitale
Alain Cancilieri, china su carta

Viaggio verso la terra promessa, quella di ieri e quella di oggi.

Victoria Semykina Acrilico, matite e collage

Viaggi ad occhi chiusi.

Ofra Amit, acrilico e collage su legno
Alicia Baladan

Viaggio che è tutta una vita.

Elisabetta Benfatto, inchiostri e grafite
Gioia Marchegiani, acrilico e collage

Le tavole sono esposte ad altezza bambino per permettere i laboratori didattici con le classi e, in fondo, la scomodità iniziale per chi vuole vedere da vicino i dettagli di un’illustrazione è presto dimenticata al pensiero di cosa immagineranno frotte di ragazzini di fronte a quelle immagini.

E se durante la visita le luci si spegneranno per qualche minuto, non preoccupatevi, nessun black out in corso: siete invitati anche voi a viaggiare tra le sale e cercare su quale volta del soffitto saranno proiettate animazioni realizzate con personaggi, oggetti e mezzi di locomozione tratti dalle illustrazioni esposte.

Come già avvenuto con le edizioni precedenti, dopo la tappa padovana, anche la VII edizione della rassegna sarà proposta in altre sedi, fino all’apertura dell’edizione successiva.

Tutte le illustrazioni sono raccolte in un catalogo in vendita alla mostra.

La sede
Padova, Museo Diocesano
Palazzo Vescovile
piazza Duomo 12

Periodo e orari di apertura
25 gennaio – 2 giugno 2014
da martedì a venerdì 9.00-18.00
sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
chiuso i lunedì non festivi e il giorno di Pasqua

Biglietti
da 0 a 5 anni: ingresso gratuito
da 6 a 14 anni: € 3,00
dai 15 anni: € 4,00
disabili con accompagnatore: ingresso gratuito
soci TCI: € 3,00

Per informazioni sulle visite guidate e i laboratori e per le prenotazioni, contattare la segreteria del Museo Diocesano negli orari 9.00-13-00 ai numeri 049 8761924 – 049 652855


Bando Internazionale di Illustrazione “That’s a Mole!”

Promosso dall’Associazione That’s a Mole, Fondazione Contrada Torino Onlus e Fondazione Casa di Carità Onlus, e patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dalla Città di Torino, dalla Fondazione Torino Smart City e dalla Camera di Commercio di Torino, il bando internazionale di illustrazione “That’s a Mole!†mira a valorizzare una delle icone più importanti della città, la Mole Antonelliana, attraverso l’interpretazione artistica e creativa della sua particolarissima sagoma.
Liberamente ispirato al “Concurso Sardinhas Festas de Lisboaâ€, uno dei più seguiti eventi della capitale lusitana da dieci anni a questa parte, il concorso That’s a mole! è rivolto a tutti senza limiti di età, ed è possibile parteciparvi sia in modo individuale che collettivo con un massimo di tre proposte per autore o gruppo di autori.

Le 10 sardine vincitrici dell’edizione 2013 del Concurso Festas de Lisboa

Cosa: ai partecipanti è richiesto di realizzare un’illustrazione, un’interpretazione grafica o un motivo decorativo all’interno della sagoma del monumento (sono ammessi elementi che sporgano all’esterno della sagoma, a patto che non venga compromessa la riconoscibilità della stessa.); le opere possono essere eseguite con qualsiasi modalità tecnica (quelle manuali non dovranno superare i 40 cm di altezza ed i 17 cm di larghezza, e non potranno incorporare oggetti o prodotti deperibili, mentre quelle digitali dovranno essere trasmesse in formato JPEG o PDF ed avere un peso massimo di 10 MB), e non devono contenere alcun elemento identificativo dei/l propri/o autori/e.
Quota di partecipazione: la partecipazione al concorso è gratuita.
Modalità di invio delle opere: le domande possono essere presentate in uno dei seguenti modi:
– compilando l’apposito form sul sito del concorso;
– inviando i/il propri/o elaborati/o all’indirizzo bando@thatsamole.com;
– consegnando tutto a mano o tramite raccomandata con avviso di ricevimento (farà fede il timbro postale) a: “Bando That’s a Moleâ€, Fondazione Contrada Torino Onlus, Via Meucci 4, 10121 Torino (Italia).
Scadenza: le candidature al bando dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 18 aprile 2014.
Premi: una giuria qualificata, composta da esperti nel campo dell’illustrazione e della comunicazione visiva e da rappresentanti delle istituzioni torinesi, selezionerà fra tutte le proposte pervenute quella a suo giudizio migliore, cui sarà assegnato un premio in denaro pari a 1.000 €, scegliendo fra le altre fino ad un massimo di 24 da esporre al pubblico in occasione della festa di S. Giovanni il 24 giugno 2014 (ci saranno inoltre menzioni speciali da parte di sostenitori e istituzioni locali).
Considerazioni aggiuntive: tutti gli elaborati inviati in originale saranno restituiti ai proprietari o di persona presso l’Ufficio di Fondazione Contrada Torino Onlus (Via Meucci 4, 10121 Torino) o tramite corriere, a spese dell’illustratore, su presentazione di richiesta scritta via e-mail, entro il 15 giugno 2014; trascorso tale termine le illustrazioni non verranno più restituite, né potranno essere ritirate. Per le opere non selezionate il ritiro è fissato dal 25 giugno al 15 luglio 2014; per le opere selezionate il periodo in cui sarà disponibile il ritiro verrà invece comunicato via mail, in quanto dipendente dalle modalità e dalla durata dell’esposizione.
Per maggiori informazioni scrivete a: info@thatsamole.com.

Per scaricare il bando completo del concorso, il Modulo di candidatura, l’Informativa sulla Privacy e la sagoma della Mole Antonelliana cliccate qui.


Quando i grandi artisti illustrano i grandi scrittori: 50 libri d’ “artista” dopo il 1945

André Franaud /Raul Ubac Vieux pays, Maeght 1967, Parigi

Qualche giorno fa, durante una presentazione a cui ho assistito, un professore un po’ in là con gli anni sosteneva che internet fa perdere un sacco di tempo in cose futili. Probabilmente, non lo sapeva usare. Internet è una delle più grandi invenzioni dell’umanità.
Un esempio qualunque: mi sembra un bene di valore assoluto che un catalogo come quello qui di seguito presentato sia integralmente disponibile. L’ho trovato per caso su Gallica (grande lavoro di digitalizzazione del patrimonio della Bibliothèque Nationale de France), dopo aver perso un po’ di tempo a bighellonare futilmente qua e là.

5o Libri illustrati dopo il 1947, è il catalogo di una mostra di 50 libri scritti e illustrati da grandissimi artisti. La mostra ha avuto luogo alla BNF di Parigi nel 1988.
Chi sa il francese e ha tempo, si perda nell’introduzione, o negli scritti che introducono i 50 libri. Si resta affascinati nello scoprire quanto il caso e il genio, la povertà come la ricchezza, l’amicizia come l’incomprensione, la vita o la morte di editori del calibro di Tériade o Pierre André Benoit, un matrimonio in terra africana, un viaggio o un soggiorno in manicomio, una lastra di celluloide o, perché no, il fondo di una scatola di formaggio, possano intrecciarsi misteriosamente e dare vita a un capolavoro illustrato.

Devises fantômes, Michel Butor, Ania Strabitsky, edito da Carmen Martinez, Parigi 1976

“A partire dalla seconda guerra mondiale o più precisamente dalla crisi del 1931, la partecipazione dei pittori all’illustrazione è senza precedenti. Il caso di Picasso è esemplare: quattro libri illustrati con più di una incisione a libro, prima del 1931, cinquantuno, a partire da questa data. Per quando riguarda Matisse, Braque, Chagall, Giacometti, Mirò, la proporzione è altrettanto flagrante. Questo straordinario salto di produzione editoriale si può leggerlo anche nell’importanza che acquista, dentro il libro, la relazione tra il testo e l’immagine. (…)
Tutto (caratteri, impaginazione, immagine. N.d.r) concorre a significare al lettore che egli non è più davanti a un testo con delle illustrazioni, ma ad un “libroâ€, e che il libro che ha davanti non ha altra ragione di essere che manifestare una nuova «arte del guardare».†(Dall’introduzione al catalogo)

Ecco alcuni esempi. (I testi citati sono parziali, se sfogliate il catalogo potete leggerli integralmente)

Pierre Reverdy / Pablo Piacsso
Les chants des morts, Paris, Tériade 1948

“Per illustrare le quarantatré poesie di Reverdy, Picasso, in  un primo momento, pensò a un intervento di illustrazione tradizionale, fuori testo: l’abbondante testo del suo amico sembrava non lasciare altro spazio di manovra. Presto abbandonò quest’idea, e dal 1946 al 1948, prima su pietra e poi su zinco, disegnò tutte le pagine riscrivendo i testi a mano (…). Ora che la sua idea ha preso forma nel libro, la frase di Tériade «Era come se (Picasso e Reverdy, nel libro. N.d.r) si parlassero tra loro», sembra il commento più appropriato.”

Jean Dubuffet / Jean Dubuffet
Ler dla campane, Paris, l’Art brut, 1948

“Ad eccezione di alcune litografie realizzate per Pierre Seghers, Paul Eluard e André Frénaud, questo è il primo vero libro scritto e disegnato interamente da Jean Debuffet. Realizzato con l’ortografia fonetica e truculenta che tanto lo affascinava, scritto, illustrato e pubblicato da lui stesso, è quello che oggi chiameremmo un “libro d’artista”. Stampato su carta di giornale, il testo del manoscritto è impresso con l’uso di stencil, mentre le illustrazioni sono incisioni realizzate su fondi di scatole di formaggio camembert, non firmate e non numerate. (…)”

Tristan Tzara / Joan Mirò
Parler seul, Paris, Maeght 1948, 1950

“Nel 1945, Tristan Zara, sotto consiglio del dottor Lucien Bonnafé, passò due mesi presso l’ospedale psichiatrico di Saint Alban, dove Paul Eluard aveva già trovato rifugio nell’inverno 1943-1944. La genesi di Parler seul è specificatamente legata a questo soggiorno, durante il quale il poeta aveva frequentato gli internati e si era intrattenuto a lungo con loro. Una prosa liquida, realizzata senza usare maiuscole, avviluppa teneramente un linguaggio che ritrova, sotto un’altra luce, la decostruzione dadaista.
Mirò, che aveva già illustrato L’arbre des voyageurs (1930) di Tristan Tzara (Tzara fu uno dei primi a difendere la sua pittura) era il miglior candidato. Per Tzara, Mirò era «il più vicino allo spirito dei poemi, a causa della freschezza dei suoi sentimenti e dell’universo nel quale vive. Anche lui sente delle radici profonde che avvicinano l’uomo allo stato di nudità della coscienza»”

“Albero dagli occhi di innumerevoli vortici / albero che dalla partenza delle fine vesti / hai costruito un deserto che già assorbe l’orecchio di mezzanotte / ai quattro angoli dei capelli bianchi”. (Tristan Tzara)

Charles d’Orléans / Henry Matisse
Poesie, Parigi: Tériade, 1950

“Giudico le poesie di Charles d’Orleans come della musica cristallina, che, per una certa ambiguità che le circonda, lasciano spazio al disegno di un pittore” Henry Matisse

Mon cuer, estouppe* tes oreilles
Pour le vent de merencolie !
S’il y entre, ne doubte mye,
Il est dangereux a merveilles.

Soit que tu donnes ou tu veilles,
Fais ainsi que dy, je t’en prie ;
Mon cuer, estouppe tes oreilles
Pour le vent de merencolie !

Il cause doleurs nompareilles
Dont s’engendre la maladie
Qui n’est pas de legier guerie.
Croy moy, s’a Raison te conseilles,
Mon cuer, estouppe tes oreilles !
(Charles d’Orléans)

*bouche

 

Eugène Guillevic / Jean Dubuffet
Les murs, Paris: Les éditions du Livre, 1950

“Da settembre 1944, a marzo 1945, Jean Dubuffet lavora da Mourlot alla Scuola della Litografia, per scoprire tutti i segreti di quest’arte. Questo stage produce due libri: Matière et Mémoire (1945), e Les Murs. Le litografie di questi libri furono esposte nell’aprile 1945 alla galleria André di Parigi (…).”

Vedere dentro i muri / Non ci è concesso / Possiamo anche romperli / La facciata è tutta lì. /
Ovvio che è lo stesso / Dentro noi e dentro i muri. / Ma vedere / Calmerebbe.
(Eugene Gullivec)

Férnand Léger / Férnand Léger
Cirque, Parigi: Tériade 1950
Litografie originali

“(…) Henry Miller, al quale Léger aveva spedito una copia del libro, gli descrive le sue impressioni entusiaste in una lettera datata 14 maggio 1951: «Lo guardo e lo riguardo – infinite volte. Quello che mi intriga, mi disorienta e meraviglia, è il miscuglio di solidità e noncuranza assoluta. Voi fate quello che volete, come se mai foste andato a scuola. L’albero (ancora quest’albero!) diventa la cosa immaginaria, più reale della realtà! La vostra mano diventa l’intermediaria del vostro spirito; come se non ci fosse nessuno sforzo di ricerca. (…) Se l’opera di un altro può liberarci, la vostra, lo fa per me ».”

René Char / Nicolas De Staël
Poèmes, Paris: autoedizione, 1952

“E’ grazie all’intermediazione di Georges Dethuit che Nicolas De Staël conosce René Char, all’inizio del 1951. La simpatia tra queste due personalità così forti fu immediata, e nacque questo libro, completamente pensato dal pittore: dalla scelta dei caratteri a quella della carta, dalle incisioni su legno fino alla rilegatura della sovracoperta.  De Staël lavorò alle incisioni tutta l’estate e, con un accanimento appassionato, rilegò a mano tutte le copie. In una lettera a Char, scriveva: « Tu mi hai fatto ritrovare tutta la pssione che avevo da bambino per i grandi cieli e le foglie d’autunno, e tutta la nostalgia di un linguaggio diretto, senza precedenti, che questo porta con sé. Questa sera, ho mille copie uniche nelle mie due mani, per te »”

“Il frutto è cieco.
Solo l’albero ha occhi.” (René Char)

 

Paul Eluard / Joan Mirò
A toute épreuve, Genève: Gérald Cramier, 1958

“Quando Gérald Cramier e Paul Eluard decisero insieme di pubblicare A toute épreuve in forma di libro illustrato, si accordarono immediatamente sul nome di Joan Mirò, che accettò entusiasta dopo aver ricevuto il minuscolo libro che raccoglieva la prima edizione di queste poesie (1930). ”

Rôdeuse au front de verre,
Son coeur s’inscrit dans une étoile noire.
Ses yeux montrent sa tête,
Ses yeux ont la fraîcheur de l’été,
La chaleur de l’hiver.
Ses yeux s’ajourent, rient très fort.
Ses yeux joueurs gagnent leur part de clarté.
Rôdeuse au front de verre. (Paul Eluard)

René Char / Pablo Picasso
L’éscalier de Flore, Alès: Pab, 1958

Spesso, un libro è l’incontro fortuito di un editore con pochi mezzi e un genio…
“La collaborazione di Pierre André Benoit (PAB) e Picasso iniziò nel 1956, quando quest’ultimo ricevette per posta una minuscola lastrina di celluloide, che rispedì al mittente gravata. (…) Le incisione su celluloide, come i cartoni tagliati o stampati che PAB chiamava “cartalégraphie” sono caratteristici dello spirito creativo di questo creatore di libri, che non possedeva un torchio. La celluloide, che si accontentava di una piccola pressa da litografia, rimpiazzava così il rame.”

“Poeta, perché tu più vivente di tutti tra i viventi, non sei che tenebra di fiore tra i viventi? / Calore greggioe, domani sorprendente, voi siete nel mio poema prima che venga io. Ah! Non fate cadere quello che presto sarà messe d’amore per voi. (René Char)

Le frère mendiant / Pablo Picasso
Libro del conocimiento, Paris: Iliazd 1959

Queste incisioni su rame sono un omaggio fuori-testo di Picasso allo scrittore e artista Iliazd (Ilia Zdanevich), grande collezionista di libri di viaggio. L’artista sposò una ragazza nigeriana. Picasso rese un omaggio alle nozze dell’amico con alcune incisioni che rappresentavano un’Africa immaginaria pre-coloniale.

Jacqueline Roque (seconda moglie i Picasso) / Pablo Picasso
Température. Alès: Pab, 1960

“Questo minuscolo libricino non è il più piccolo libro stampato dall’editore Pab. O – apparso nel 1953, misurava 4 millimetri x 4 millimetri . Una delle intenzioni di Pab era anche quella di dimostrare l’inutilità delle grandi edizioni di lusso.”

Cos’hanno dunque le persone da essere così paurose* col loro cuore? Appena aprono uno spiraglio, al primo colpo d’aria già lo chiudono. (Jacqueline Roque)

* frileux, in francese, vuol dire sia fifone che freddoloso

Michel Leiris / Alberto Giacometti
Vivantes cendres innommées, Parigi: Jean Hugues, 1961

“Redatti tra il 1957 e il 1958 questi versi testimoniano di un ritorno tra i vivi dopo essersi gettati “completamente svegli nell’Ade“. Le incisioni di Giacometti interrogano il luogo del dramma, obbligandoci a guardare in viso il “rianimato”, ci mostrano, attraverso il suo sguardo, cosa lo attanaglia. (…) ”

COLORI
Il mio sangue / prima di te / era davvero di un rosso così scuro? / la mia pietra così liscia? / la mia acqua dormiente? / il mio dorato? (Michael Leiris)

Longus /Marc Chagall
Daphins e Chloé, Parigi: Tériade, 1961

“Dei cinque libri illustrati da Chagall per Tériade, i primi tre erano dei progetti di Vollard che la morte del grande editore, nel 1939, rese impossibile portare a termine. Le incisioni su rame di Âmes Mortes (1948) erano state incise tra il 1923 e il 1927, quelle delle Favole di La Fontaine (1952), tra il 1927 e il 1930; infine, i tre quarti di quelle per la Bibbia (1956), erano state realizzate e parzialmente stampate tra il 1931 e il 1939. E’ per questo che abbiamo deciso, per rappresentare un libro illustrato da Chagall dopo il 1945, di sceglierne uno che lo stesso Tériade aveva commissionato direttamente all’artista. Due viaggi del pittore in Grecia sono all’origine dell’illustrazione La pastorella di Longus, le altre litografie sono elaborazioni dello stesso tema (…)”.

Pierre Lecuire / Etienne Hajdu
Règnes, Parigi: Pierre Lecuire e Etienne Hajdu, 1961

Lo scultore Etienne Hajdu, illustrò, tra il 1961 e il 1967, cinque libri “a stampino”, usando delle forme in metallo ritagliate da lui stesso poi impresse sulla polpa della carta. La forma “a rilievo” sull’altro verso della carta è l’illustrazione finale, resa esclusivamente dal gioco d’ombra e di luce. L’analogia con la marea e la luce nell’arco del giorno, da mattino a sera, è sottolineata anche dal poema di Lecuire.

L’alba è all’alba il suo splendore. (Pierre Lecuire)

Pierre Klossowski / Pierre Zucca
La monnaie vivante, Parigi: Eric Losfeld, 1970

Un testo erotico sulla voluttà dell’amore scritto da Klossowski (pupillo di Rainer Maria Rlike, che era stato amante della madre dello scrittore) illustrato fotograficamente da Pierre Zucca.

Felix Fénon / Roland Topor
Nouvelles en trois lignes, Monte Carlo: Editions Sauret, 1975

E. M. Cioran / Pierre Alechinsky
Vacillations, Montpellier: Fata Morgana 1979

“Ritroviamo con questo artista la stessa difficoltà incontrata con Topor, nel definire il confine tra illustrazione e arte all’interno del libro”.
Interessante il bisogno, due volte espresso nel catalogo, di differenziare un’illustrazione da un’opera d’arte. Dovuto, dice il testo che introduce l’opera di Topor Nouvelles en trois lignes, alla grossa differenza di statuto, in Francia, tra artisti e illustratori.

Michel Butor / Jacques Hérold
La politique des charmeuses, Vaduz: Brunidor 1967

Il pittore Jacques Hérold, grazie all’aiuto di amici e mecenati, realizzò decine di libri d’artista di raffinatissimo pregio.

Nota: Le traduzioni dei brani citati dal catalogo, così come quelle dei poemi, sono maldestra opera mia.
Ps: Non danno una vertigine queste accoppiate? Vorrei comprarne almeno uno, originale. Intanto, con i mezzi attuali, mi sono comprata il catalogo: 25 euro su Ebay. Un passo alla volta :-) 


A first book of nature, di Nicola Davies e Mark Hearld

Oggi (6 febbraio), alle 19:30, inaugura a Berlino, presso la libreria internazionale Mundo Azul, la mostra LIBRETTO POSTALE. Mundo Azul è una libreria che raccoglie, con una selezione raffinatissima, i migliori libri illustrati di tutto il mondo: l’ho visitata in ottobre. In quell’occasione, ho comprato alcuni libri che non conoscevo proprio. Oggi vi posto qualche immagine di A first book of nature, un libro inglese dal sapore vintage, tutto fatto a collage. Il libro, diviso in 4 parti, è un omaggio alla natura trasformata dalle stagioni: i collage accompagnano filastrocche e brevi brani di prosa poetica.
Nicola Davies è una pluripremiata autrice per ragazzi che si è diplomata in zoologia e ha collaborato con la BBC per diversi documentari sulla natura. Mark Hearld è un illustratore inglese diplomato in Arte e Storia dell’illustrazione scientifica.

First Book of Nature
Nicola Davies e Mark Hearld
Un libro sulle stagioni
14,90 Euro