Quando i grandi artisti illustrano i grandi scrittori: 50 libri d’ “artista” dopo il 1945

10 Febbraio, 2014
André Franaud /Raul Ubac Vieux pays, Maeght 1967, Parigi

Qualche giorno fa, durante una presentazione a cui ho assistito, un professore un po’ in lĂ  con gli anni sosteneva che internet fa perdere un sacco di tempo in cose futili. Probabilmente, non lo sapeva usare. Internet è una delle piĂą grandi invenzioni dell’umanitĂ .
Un esempio qualunque: mi sembra un bene di valore assoluto che un catalogo come quello qui di seguito presentato sia integralmente disponibile. L’ho trovato per caso su Gallica (grande lavoro di digitalizzazione del patrimonio della Bibliothèque Nationale de France), dopo aver perso un po’ di tempo a bighellonare futilmente qua e lĂ .

5o Libri illustrati dopo il 1947, è il catalogo di una mostra di 50 libri scritti e illustrati da grandissimi artisti. La mostra ha avuto luogo alla BNF di Parigi nel 1988.
Chi sa il francese e ha tempo, si perda nell’introduzione, o negli scritti che introducono i 50 libri. Si resta affascinati nello scoprire quanto il caso e il genio, la povertĂ  come la ricchezza, l’amicizia come l’incomprensione, la vita o la morte di editori del calibro di TĂ©riade o Pierre AndrĂ© Benoit, un matrimonio in terra africana, un viaggio o un soggiorno in manicomio, una lastra di celluloide o, perchĂ© no, il fondo di una scatola di formaggio, possano intrecciarsi misteriosamente e dare vita a un capolavoro illustrato.

Devises fantĂ´mes, Michel Butor, Ania Strabitsky, edito da Carmen Martinez, Parigi 1976

“A partire dalla seconda guerra mondiale o piĂą precisamente dalla crisi del 1931, la partecipazione dei pittori all’illustrazione è senza precedenti. Il caso di Picasso è esemplare: quattro libri illustrati con piĂą di una incisione a libro, prima del 1931, cinquantuno, a partire da questa data. Per quando riguarda Matisse, Braque, Chagall, Giacometti, Mirò, la proporzione è altrettanto flagrante. Questo straordinario salto di produzione editoriale si può leggerlo anche nell’importanza che acquista, dentro il libro, la relazione tra il testo e l’immagine. (…)
Tutto (caratteri, impaginazione, immagine. N.d.r) concorre a significare al lettore che egli non è piĂą davanti a un testo con delle illustrazioni, ma ad un “libro”, e che il libro che ha davanti non ha altra ragione di essere che manifestare una nuova «arte del guardare».” (Dall’introduzione al catalogo)

Ecco alcuni esempi. (I testi citati sono parziali, se sfogliate il catalogo potete leggerli integralmente)

Pierre Reverdy / Pablo Piacsso
Les chants des morts, Paris, TĂ©riade 1948

“Per illustrare le quarantatrĂ© poesie di Reverdy, Picasso, in  un primo momento, pensò a un intervento di illustrazione tradizionale, fuori testo: l’abbondante testo del suo amico sembrava non lasciare altro spazio di manovra. Presto abbandonò quest’idea, e dal 1946 al 1948, prima su pietra e poi su zinco, disegnò tutte le pagine riscrivendo i testi a mano (…). Ora che la sua idea ha preso forma nel libro, la frase di TĂ©riade «Era come se (Picasso e Reverdy, nel libro. N.d.r) si parlassero tra loro», sembra il commento piĂą appropriato.”

Jean Dubuffet / Jean Dubuffet
Ler dla campane, Paris, l’Art brut, 1948

“Ad eccezione di alcune litografie realizzate per Pierre Seghers, Paul Eluard e AndrĂ© FrĂ©naud, questo è il primo vero libro scritto e disegnato interamente da Jean Debuffet. Realizzato con l’ortografia fonetica e truculenta che tanto lo affascinava, scritto, illustrato e pubblicato da lui stesso, è quello che oggi chiameremmo un “libro d’artista”. Stampato su carta di giornale, il testo del manoscritto è impresso con l’uso di stencil, mentre le illustrazioni sono incisioni realizzate su fondi di scatole di formaggio camembert, non firmate e non numerate. (…)”

Tristan Tzara / Joan Mirò
Parler seul, Paris, Maeght 1948, 1950

“Nel 1945, Tristan Zara, sotto consiglio del dottor Lucien BonnafĂ©, passò due mesi presso l’ospedale psichiatrico di Saint Alban, dove Paul Eluard aveva giĂ  trovato rifugio nell’inverno 1943-1944. La genesi di Parler seul è specificatamente legata a questo soggiorno, durante il quale il poeta aveva frequentato gli internati e si era intrattenuto a lungo con loro. Una prosa liquida, realizzata senza usare maiuscole, avviluppa teneramente un linguaggio che ritrova, sotto un’altra luce, la decostruzione dadaista.
Mirò, che aveva giĂ  illustrato L’arbre des voyageurs (1930) di Tristan Tzara (Tzara fu uno dei primi a difendere la sua pittura) era il miglior candidato. Per Tzara, Mirò era «il piĂą vicino allo spirito dei poemi, a causa della freschezza dei suoi sentimenti e dell’universo nel quale vive. Anche lui sente delle radici profonde che avvicinano l’uomo allo stato di nuditĂ  della coscienza»”

“Albero dagli occhi di innumerevoli vortici / albero che dalla partenza delle fine vesti / hai costruito un deserto che giĂ  assorbe l’orecchio di mezzanotte / ai quattro angoli dei capelli bianchi”. (Tristan Tzara)

Charles d’OrlĂ©ans / Henry Matisse
Poesie, Parigi: TĂ©riade, 1950

“Giudico le poesie di Charles d’Orleans come della musica cristallina, che, per una certa ambiguitĂ  che le circonda, lasciano spazio al disegno di un pittore” Henry Matisse

Mon cuer, estouppe* tes oreilles
Pour le vent de merencolie !
S’il y entre, ne doubte mye,
Il est dangereux a merveilles.

Soit que tu donnes ou tu veilles,
Fais ainsi que dy, je t’en prie ;
Mon cuer, estouppe tes oreilles
Pour le vent de merencolie !

Il cause doleurs nompareilles
Dont s’engendre la maladie
Qui n’est pas de legier guerie.
Croy moy, s’a Raison te conseilles,
Mon cuer, estouppe tes oreilles !
(Charles d’OrlĂ©ans)

*bouche

 

Eugène Guillevic / Jean Dubuffet
Les murs, Paris: Les Ă©ditions du Livre, 1950

“Da settembre 1944, a marzo 1945, Jean Dubuffet lavora da Mourlot alla Scuola della Litografia, per scoprire tutti i segreti di quest’arte. Questo stage produce due libri: Matière et MĂ©moire (1945), e Les Murs. Le litografie di questi libri furono esposte nell’aprile 1945 alla galleria AndrĂ© di Parigi (…).”

Vedere dentro i muri / Non ci è concesso / Possiamo anche romperli / La facciata è tutta lì. /
Ovvio che è lo stesso / Dentro noi e dentro i muri. / Ma vedere / Calmerebbe.
(Eugene Gullivec)

FĂ©rnand LĂ©ger / FĂ©rnand LĂ©ger
Cirque, Parigi: TĂ©riade 1950
Litografie originali

“(…) Henry Miller, al quale LĂ©ger aveva spedito una copia del libro, gli descrive le sue impressioni entusiaste in una lettera datata 14 maggio 1951: «Lo guardo e lo riguardo – infinite volte. Quello che mi intriga, mi disorienta e meraviglia, è il miscuglio di soliditĂ  e noncuranza assoluta. Voi fate quello che volete, come se mai foste andato a scuola. L’albero (ancora quest’albero!) diventa la cosa immaginaria, piĂą reale della realtĂ ! La vostra mano diventa l’intermediaria del vostro spirito; come se non ci fosse nessuno sforzo di ricerca. (…) Se l’opera di un altro può liberarci, la vostra, lo fa per me ».”

René Char / Nicolas De Staël
Poèmes, Paris: autoedizione, 1952

“E’ grazie all’intermediazione di Georges Dethuit che Nicolas De StaĂ«l conosce RenĂ© Char, all’inizio del 1951. La simpatia tra queste due personalitĂ  così forti fu immediata, e nacque questo libro, completamente pensato dal pittore: dalla scelta dei caratteri a quella della carta, dalle incisioni su legno fino alla rilegatura della sovracoperta.  De StaĂ«l lavorò alle incisioni tutta l’estate e, con un accanimento appassionato, rilegò a mano tutte le copie. In una lettera a Char, scriveva: « Tu mi hai fatto ritrovare tutta la pssione che avevo da bambino per i grandi cieli e le foglie d’autunno, e tutta la nostalgia di un linguaggio diretto, senza precedenti, che questo porta con sĂ©. Questa sera, ho mille copie uniche nelle mie due mani, per te »”

“Il frutto è cieco.
Solo l’albero ha occhi.” (RenĂ© Char)

 

Paul Eluard / Joan Mirò
A toute épreuve, Genève: Gérald Cramier, 1958

“Quando GĂ©rald Cramier e Paul Eluard decisero insieme di pubblicare A toute Ă©preuve in forma di libro illustrato, si accordarono immediatamente sul nome di Joan Mirò, che accettò entusiasta dopo aver ricevuto il minuscolo libro che raccoglieva la prima edizione di queste poesie (1930). ”

RĂ´deuse au front de verre,
Son coeur s’inscrit dans une Ă©toile noire.
Ses yeux montrent sa tĂŞte,
Ses yeux ont la fraĂ®cheur de l’Ă©tĂ©,
La chaleur de l’hiver.
Ses yeux s’ajourent, rient très fort.
Ses yeux joueurs gagnent leur part de clarté.
RĂ´deuse au front de verre. (Paul Eluard)

René Char / Pablo Picasso
L’Ă©scalier de Flore, Alès: Pab, 1958

Spesso, un libro è l’incontro fortuito di un editore con pochi mezzi e un genio…
“La collaborazione di Pierre AndrĂ© Benoit (PAB) e Picasso iniziò nel 1956, quando quest’ultimo ricevette per posta una minuscola lastrina di celluloide, che rispedì al mittente gravata. (…) Le incisione su celluloide, come i cartoni tagliati o stampati che PAB chiamava “cartalĂ©graphie” sono caratteristici dello spirito creativo di questo creatore di libri, che non possedeva un torchio. La celluloide, che si accontentava di una piccola pressa da litografia, rimpiazzava così il rame.”

“Poeta, perchĂ© tu piĂą vivente di tutti tra i viventi, non sei che tenebra di fiore tra i viventi? / Calore greggioe, domani sorprendente, voi siete nel mio poema prima che venga io. Ah! Non fate cadere quello che presto sarĂ  messe d’amore per voi. (RenĂ© Char)

Le frère mendiant / Pablo Picasso
Libro del conocimiento, Paris: Iliazd 1959

Queste incisioni su rame sono un omaggio fuori-testo di Picasso allo scrittore e artista Iliazd (Ilia Zdanevich), grande collezionista di libri di viaggio. L’artista sposò una ragazza nigeriana. Picasso rese un omaggio alle nozze dell’amico con alcune incisioni che rappresentavano un’Africa immaginaria pre-coloniale.

Jacqueline Roque (seconda moglie i Picasso) / Pablo Picasso
Température. Alès: Pab, 1960

“Questo minuscolo libricino non è il piĂą piccolo libro stampato dall’editore Pab. O – apparso nel 1953, misurava 4 millimetri x 4 millimetri . Una delle intenzioni di Pab era anche quella di dimostrare l’inutilitĂ  delle grandi edizioni di lusso.”

Cos’hanno dunque le persone da essere così paurose* col loro cuore? Appena aprono uno spiraglio, al primo colpo d’aria giĂ  lo chiudono. (Jacqueline Roque)

* frileux, in francese, vuol dire sia fifone che freddoloso

Michel Leiris / Alberto Giacometti
Vivantes cendres innommées, Parigi: Jean Hugues, 1961

“Redatti tra il 1957 e il 1958 questi versi testimoniano di un ritorno tra i vivi dopo essersi gettati “completamente svegli nell’Ade“. Le incisioni di Giacometti interrogano il luogo del dramma, obbligandoci a guardare in viso il “rianimato”, ci mostrano, attraverso il suo sguardo, cosa lo attanaglia. (…) ”

COLORI
Il mio sangue / prima di te / era davvero di un rosso così scuro? / la mia pietra così liscia? / la mia acqua dormiente? / il mio dorato? (Michael Leiris)

Longus /Marc Chagall
Daphins e Chloé, Parigi: Tériade, 1961

“Dei cinque libri illustrati da Chagall per TĂ©riade, i primi tre erano dei progetti di Vollard che la morte del grande editore, nel 1939, rese impossibile portare a termine. Le incisioni su rame di Ă‚mes Mortes (1948) erano state incise tra il 1923 e il 1927, quelle delle Favole di La Fontaine (1952), tra il 1927 e il 1930; infine, i tre quarti di quelle per la Bibbia (1956), erano state realizzate e parzialmente stampate tra il 1931 e il 1939. E’ per questo che abbiamo deciso, per rappresentare un libro illustrato da Chagall dopo il 1945, di sceglierne uno che lo stesso TĂ©riade aveva commissionato direttamente all’artista. Due viaggi del pittore in Grecia sono all’origine dell’illustrazione La pastorella di Longus, le altre litografie sono elaborazioni dello stesso tema (…)”.

Pierre Lecuire / Etienne Hajdu
Règnes, Parigi: Pierre Lecuire e Etienne Hajdu, 1961

Lo scultore Etienne Hajdu, illustrò, tra il 1961 e il 1967, cinque libri “a stampino”, usando delle forme in metallo ritagliate da lui stesso poi impresse sulla polpa della carta. La forma “a rilievo” sull’altro verso della carta è l’illustrazione finale, resa esclusivamente dal gioco d’ombra e di luce. L’analogia con la marea e la luce nell’arco del giorno, da mattino a sera, è sottolineata anche dal poema di Lecuire.

L’alba è all’alba il suo splendore. (Pierre Lecuire)

Pierre Klossowski / Pierre Zucca
La monnaie vivante, Parigi: Eric Losfeld, 1970

Un testo erotico sulla voluttĂ  dell’amore scritto da Klossowski (pupillo di Rainer Maria Rlike, che era stato amante della madre dello scrittore) illustrato fotograficamente da Pierre Zucca.

Felix FĂ©non / Roland Topor
Nouvelles en trois lignes, Monte Carlo: Editions Sauret, 1975

E. M. Cioran / Pierre Alechinsky
Vacillations, Montpellier: Fata Morgana 1979

“Ritroviamo con questo artista la stessa difficoltĂ  incontrata con Topor, nel definire il confine tra illustrazione e arte all’interno del libro”.
Interessante il bisogno, due volte espresso nel catalogo, di differenziare un’illustrazione da un’opera d’arte. Dovuto, dice il testo che introduce l’opera di Topor Nouvelles en trois lignes, alla grossa differenza di statuto, in Francia, tra artisti e illustratori.

Michel Butor / Jacques HĂ©rold
La politique des charmeuses, Vaduz: Brunidor 1967

Il pittore Jacques HĂ©rold, grazie all’aiuto di amici e mecenati, realizzò decine di libri d’artista di raffinatissimo pregio.

Nota: Le traduzioni dei brani citati dal catalogo, così come quelle dei poemi, sono maldestra opera mia.
Ps: Non danno una vertigine queste accoppiate? Vorrei comprarne almeno uno, originale. Intanto, con i mezzi attuali, mi sono comprata il catalogo: 25 euro su Ebay. Un passo alla volta :-)Â