Libri tattili illustrati

lefiguredeilibri.LibritattiliDal catalogo 2010 dei Libri Tattili Illustrati

Volevo segnalarvi una collezione di libri interessantissimi: i Libri Illustrati Tattili. Pensati per i bambini non vedenti e pubblicati dalla Federazione delle Istituzioni Pro Cechi, i libri tattili sono in realtà libri per tutti.

Potete leggere qui l’intervista che la Dott.ssa Laura Anfuso ha fatto a Pietro Vecchiarelli, responsabile della collezione di libri tattili, sulla sfida che comporta illustrare e scrivere libri tattili. Davvero interessante proiettarsi nella difficoltà di “illustrare e interpretare un testo” con un linguaggio diverso da quello dell’immagine visiva. Come illustrare, perché sia capito dal tatto, il blu del cielo? E l’amore è ruvido o liscio? Di che forma è fatta la paura?
Due grandi artisti che si sono cimentati nel libro tattile sono Katsumi Komagata e Sophie Curtil.

“Il tatto ha modalità d’interpretazione e di discriminazione delle forme molto differenti dalla vista. Perché un’immagine possa essere compresa e interpretata attraverso le dita non è certamente sufficiente evidenziare a rilievo l’immagine visiva dell’illustrazione. ?Un’immagine tattile per essere interpretata correttamente deve essere ideata e costruita seguendo alcune regole: forme complete e ben definite, marcato rilievo degli elementi, materiali e textures che rimandino il lettore alla realtà che viene rappresentata”. Pietro Vecchiarelli

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Cligne Cligne Magazine, una rivista sull’illustrazione

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“Cligne Cligne Magazine passe en revue les meilleurs dessins à destination des enfants.
Partant du postulat que l’image est un langage, cette publication souhaite faire partager le meilleur du discours adressé aux jeunes générations.”
Cligne Cligne Magazine, presentazione.
“Cligne Cligne Magazine analizza i migliori disegni destinati ai bambini. Partendo dal postulato che l’immagine è un linguaggio, questa rivista spera di condividere il meglio del discorso indirizzato alle giovani generazioni.”
Cligne Cligne Magazine, presentazione.

La rivista è stata creata dalle Editions l’Imprimante, molte delle sezioni proposte sono ancora vuote ma la sezione “FEUILLETER/Livres” offre una modalità di analisi dei libri davvero interessante: sulla sinistra un video in cui si entra direttamente dentro le pagine del libro, sulla destra, l’analisi. Mi incanta la qualità dei video e le musiche di accompagnamento, che fanno vibrare la magia sinistra e potente delle immagini.
Da non perdere anche la sezione JEUX ET JOUETS


Morteza Zahedi, frammenti di emozioni

In attesa del prossimo capitolo sul rapporto testo-immagine vi lascio in compagnia delle bellissime immagini di Morteza Zahedi…

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Corso di illustrazione a fine agosto con Anna Castagnoli (me medesima)

CORSO SUL RAPPORTO TESTO_IMMAGINE TENUTO DA
ANNA CASTAGNOLI

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Anna Castagnoli, Le malelingue, 2010

Se il rapporto testo-illustrazione nel libro illustrato vi appassiona e/o vi fa disperare, vi ricordo che l’ultima settimana di agosto terrò un corso a Taranto alla Fine Art Factory. Una settimana di full immersion tra libri e colori per misurarsi con questo difficile e affascinante tema. Ci saranno momenti teorici, ma soprattutto tanto esercizio pratico intorno ai testi: perché il rapporto tra testo e immagine è qualcosa di personale quanto uno stile. Ogni allievo sarà aiutato a trovare il suo modo di relazionarsi ai testi.

Il corso dura una settimana, dal 23 al 27 agosto e costa 300 euro
Qui
le istruzioni per iscriversi.

La Fine Art Factory organizza nello stesso periodo corsi con Brad Holland, Adrià Fruitos, Roger Olmos, trovate informazioni qui.

Qui sotto tre momenti del corso che ho tenuto sullo story-board nel 2009, presso l’associazione Artelier. Che nostalgia! Uno dei miei allievi, Antonio Boffa, sta pubblicando ora il suo primo libro, complimenti Antonio!

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Il rapporto testo-immagine. Parte III

(Ri)leggi la PARTE I
(Ri) leggi la PARTE II

Prima di continuare con la nostra avventura nel regno della semiotica dell’immagine, volevo darvi un esempio “applicato” dell’importanza della composizione. Nella PARTE II del nostro studio avevamo visto l’esempio di Giotto e della GIUSTIZIA; ora prendiamo un testo più complesso:

“Ora al povero Hansel cucinavano i cibi più squisiti, ma Gretel non riceveva che gusci di gambero. Ogni mattina la vecchia si trascinava fino alla stia e gridava: “Hansel, porgi le dita, che senta se presto sarà grasso”. Ma egli le sporgeva un ossicino e la vecchia, che aveva gli occhi torpidi, non poteva vederlo, credeva fossero le dita di Hansel e si stupiva che non volesse proprio ingrassare. Dopo quattro settimane, visto che Hansel era sempre magro, perse la pazienza e non volle più aspettare. “Su, Gretel,” gridò alla fanciulla, “porta l’acqua svelta; grasso o magro che sia, domani ammazzerò Hansel e lo cucinerò”. Jacob e Wilhelm Grimm

Qui sotto possiamo vedere due interpretazioni molto diverse dello stesso brano.

rackham_janssenA sinistra: Arthur Rackham. A destra: Susanne Janssen
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Arthur Rackham, Hansel e Gretel, 1920

Nell’illustrazione di Rackham, raffinata e sobria, la tensione è molto debole. Tutta la scena è “inscrivibile” in una griglia di linee orizzontali e verticali.
Riassumendo grossolanamente alcuni concetti studiati da Kandinsky e Arnheim (tra gli altri) potremmo dire che una linea orizzontale ha tensione 0, man mano che ruota intorno ad un asse immaginario, acquista tensione, fino a ritornare in uno stato di “pace” (ma più dinamico) quando arriva in posizione  perfettamente verticale (e viceversa).

Questo modo di percepire la forza delle linee ci è dato, molto probabilmente, dalla nostra abitudine a percepire il mondo come esseri verticali. Sappiamo che in posizione orizzontale (sdraiati per terra) non c’è più pericolo di cadere, né moto. La linea orizzontale (pensate all’orizzonte del mare) ci comunica, infatti, un grande senso di calma. In posizione verticale, perfettamente bilanciati, abbiamo una sensazione di grande equilibrio; equilibrio carico però di tutta la tensione che potrebbe generarsi se solo spostassimo il baricentro di qualche centimetro: è un equilibrio stabile, ma ricco di energia potenziale.
Ogni altra posizione è carica di pericolo e forza dinamica, perché tende con prepotenza a raggiungere una posizione di stasi, proprio come un corpo in caduta . Più la linea obliqua si avvicina ad una posizione di “riposo” meno la sua energia è potente. (Pensate all’energia dei paesaggi disegnati da aguzze vette di montagna, o da montagne meno ripide)

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Nell’immagine di Rackham l’unica linea obliqua è quella disegnata dall’anta della gabbia. La sua forza non basta a contrastare il grande senso di equilibrio che permea l’immagine, dato dal carro così ben incastonato nel quadro della figura. L’immagine è statica, priva di drammaticità. Non sappiamo se Rackham abbia fallito nella sua volontà di interpretare un momento drammatico della storia o se la sua percezione del testo assomigliasse a questa malinconica scena. Siamo sicuri però che alcune informazioni del testo sono andate perdute:
– la strega GRIDA (Ogni mattina la vecchia si trascinava fino alla stia e gridava: “Hansel, porgi le dita, che senta se presto sarà grasso”. )
– la strega freme di impazienza perché HA FAME (Su, Gretel,” gridò alla fanciulla, “porta l’acqua svelta; grasso o magro che sia, domani ammazzerò Hansel e lo cucinerò.)

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Susanne Janssen, Hansel e Gretel, Edition Être 2008

Informazioni che invece vengono fatte vibrare nell’immagine della Janssen. Non troviamo in tutta l’immagine una sola linea “in riposo”, se non quella verticale del centro delle due pagine, in cui l’illustratrice ha inserito la strega. Dalla portentosa massa del suo corpo (curva, dinamica) partono linee in tutte le direzioni. Oltre alla loro grande forza drammatica, queste linee possono essere lette in due sensi. Dalla strega verso l’esterno sono l’irradiazione del suo grido, del suo potere, della sua volontà, ma lette dall’esterno verso l’interno (verso la strega) diventano lance che trafiggono la strega, imprigionandola e facendola esplodere in un grido di dolore. Una prigione a doppio taglio creata da linee di direzione ambigua, come ambigua è la posizione della strega nel testo: urla e vuole divorare Hansel, ma verrà presto uccisa dall’astuzia dei due bambini. Strepitosa anche la posizione della bocca, che per un gioco di prospettiva è capace di ospitare l’intera tesata di Hansel, traducendo il desiderio di divorarlo.

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Anche i colori hanno misteriose “forze”: il rosso è uno dei colori più potenti e carichi di energia dell’intero specchio cromatico. L’immagine di Rackham, oggettivamente raffinata e bella, perde quasi tutto il suo interesse, se analizzata in relazione al testo dei Grimm.


Le edizioni Être in pericolo, sosteniamole!

Pubblico la richiesta di aiuto di Christian Bruel, editore della casa editrice Être, sorta sulle ceneri della storica e rivoluzionaria casa editrice Le sourir qui mord“. Questo prezioso gioiello dell’editoria rischia di scomparire schiacciato dai grandi numeri di vendita del mercato di oggi.
SOSTENETE LA SUA CASA EDITRICE, abbonatevi allla pagina facebook di sostegno e, se potete, comprate qualcuno dei suoi bellissimi libri, prima che il mercato e le sue leggi ingiuste li mandi al macero.

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“Le risque ou dormir”
Era l’anagramma della mia vecchia casa d’edizione

Invitato a dibattere sul tema « Resistere, a che prezzo? » in occasione della giornata professionale organizzata il 7 maggio 2010 dalla Festa del Libro di Villeurbanne, alla domanda di Gérard Picot che aveva appena appreso la notizia, ho annunciato pubblicamente la prossima chiusura delle edizioni Être.
Pubblicare da oltre trentacinque anni, senza capitale, degli albi per bambini singolari e piuttosto esigenti ha sempre avuto il sapore dell’avventura. E senza il sostegno attento di numerosi partners che appartengono alla catena del libro, le leggi del  mercato avrebbero avuto ragione anzitempo di questo equilibrismo.

In tempi che non sono facili che per qualche privilegiato, la possibilità che un abbassamento della guardia della vigilanza professionale possa esserci  stato fatale, ha comunque suscitato emozione. Mi sono molto commosso, in sede di dibattito e successivamente, per i numerosi incoraggiamenti a resistere ricevuti e per l’impegno di coloro che non potevano rassegnarsi all’idea che la presenza dei nostri libri nel paesaggio dell’editoria, accanto a lettori più o meno giovani, non fosse garantita. Cosa fare?

Non posso che incitarvi, gli uni gli altri, a precipitarvi nelle librerie per procurarvi gli albi delle edizioni Être finché si è ancora in tempo. Se un’ondata di acquisti non potrà forse assicurare il proseguimento dell’attività, almeno garantirà un destino a libri che considerano i bambini come lettori a tutto tondo che meritano di veder rappresentati punti di vista non alterati sul mondo. Che questi albi possano ancora suscitare libere interpretazioni ed una resistenza all’ordine stabilito delle cose, lo auguro a noi tutti. E lo dobbiamo anche ai creatori che hanno condiviso il rischio di queste avventure letterarie e umane.

« Ciò che viene al mondo per non turbare nulla non merita né riguardo né pazienza » scrisse René Char.
Vi ringrazio per la vostra.
E, non ho sonno…

Christian Bruel
10 maggio 2010

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Être éditions
56, rue Ramus
75020 Paris
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La lettera di Christian Bruel è stata tradotta da Cristiana Clerici e diffusa sul suo bellissimo blog La scatola del tè, grazie Cristiana.