FINALITA’ DEL CONCORSO: Il concorso ha l’obiettivo di valorizzare la capacita? dell’illustrazione di rappresentare il teatro dedicato ai giovani, ai piu? piccoli e al valore dell’incontro tra generazioni diverse, quando il teatro riesce a riunire insieme adulti e ragazzi di tutte le eta? per condividere sogni, emozioni, racconti. Il termine “Teatro†e? qui inteso come percorso di avvicinamento e formazione ai molteplici paesaggi espressivi di danza, prosa e musica, un percorso realizzato attraverso laboratori creativi, spettacoli per le scuole e rassegne per il pubblico delle famiglie. Tra le tre prime opere classificate sara? scelta l’illustrazione che diventera? l’immagine rappresentativa delle attivita? promosse dalla Fondazione Teatro Comunale Citta? di Vicenza nell’ambito del progetto “Teatriamo – spettacoli e itinerari per amare e vivere il teatro a tutte le eta?†per la Stagione 2010/2011.
COSA: Ogni artista dovra? presentare una sola opera di formato minimo cm 30×40, massimo di cm 50X70, originale e inedita, realizzata con qualsiasi tecnica. Al fine di valorizzare e caratterizzare la specificita? del concorso e del premio, le opere dovranno ispirarsi e riguardare il solo tema del concorso, cosi? come indicato nelle “finalita?â€.
SCADENZA: Saranno ammesse solo le opere pervenute entro e non oltre il30 giugno 2010, (fara? fede il timbro postale)
PREMI:
Primo classificato: 1.500,00 euro.
Secondo classificato: 1.000,00 euro.
Terzo classificato: l’iscrizione e l’ospitalita? per un Corso Estivo presso la Scuola di Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede.
Al vincitore del Premio del Pubblico sara? dato un premio del valore minimo di 300,00 Euro.
Gli importi sono comprensivi delle relative ritenute fiscali. Gli artisti delle opere vincitrici dei primi tre premi cedono alla Fondazione Teatro Comunale Citta? di Vicenza tutti i diritti per ogni utilizzo delle stesse e senza limite di tempo. Le prime tre opere selezionate resteranno di propietà della Fondazione e andranno a far parte della nascente galleria d’arte del Teatro.
Altre opere verranno selezionate per l’allestimento di un’esposizione presso il Teatro Comunale Citta? di Vicenza da dicembre 2010 a gennaio 2011.
MODALITA’: Sul retro dell’opera dovranno essere riportati in matita i seguenti dati: cognome e nome dell’artista, tecnica e titolo dell’opera. Per formalizzare l’iscrizione e? necessario iscriversi sul sito www.tcvi.it (qui link iscrizione), specificando: generalita? dell’autore (cognome, nome, indirizzo, curriculum professionale, titolo); tecnica di realizzazione; valore dell’opera attribuita dall’autore in base a parametri certi e indicati, dato necessario nel caso in cui venga esposta. INVIARE L’OPERA A:
Teatro Comunale Citta? di Vicenza,
Viale Mazzini 39
36100 Vicenza
L’Associazione Tapirulan con il patrocinio del Centro Fumetto Andrea Pazienza e dell’Associazione Illustratori, e con la collaborazione del Comune di Cremona e del quotidiano La Provincia, bandisce la sesta edizione del concorso per illustratori.
Finalità del concorso: selezionare i trenta autori che saranno protagonisti della mostra «Gli illustratori di Tapirulan», a Cremona dal 13 novembre 2010 al 16 gennaio 2011. Le trenta illustrazioni selezionate dalla giuria, verranno pubblicate sul Calendario Duemila11, che rappresenta anche il catalogo della mostra. Dodici immagini rappresenteranno i mesi dell’anno, altre diciotto verranno pubblicate in appendice.
La giuria: dopo Tony Wolf, Milo Manara, Silver e Sergio Toppi, la giuria del premio passa sotto la direzione di un altro nome illustre dell’illustrazione: Guido Scarabottolo.
Premio: durante l’inaugurazione della mostra – 13 novembre 2010 – verrà assegnato il primo premio di 1000 euro. Un ulteriore premio di 300 euro
verrà assegnato all’autore dell’opera più votata dagli utenti del sito www.tapirulan.it
Come partecipare: inviare un’opera di formato quadrato (dimensioni minime 25×25 cm, massime 40×40 cm).
Si può partecipare anche con immagini digitali, che possono essere spedite attraverso lo specifico forum sul sito.
Scadenza: 24 settembre 2010.
Tema:“Siestaâ€: si può trarre ispirazione dagli elementi tipici della siesta: riposo, caldo, ombra. Ma siesta è anche – genericamente – una pausa, un
momento di interruzione dal normale scorrere della vita quotidiana. Per poi ricominciare… più carichi di prima.
Inoltre, da subito, abbiamo condiviso l’idea di rivolgerci ai ragazzi, e di far nascere da un luogo dimenticato, rimosso e soprattutto con una forte valenza negativa, libri che potessero offrire la ricchezza dell’incontro tra culture, sostenere l’importanza della consapevolezza delle scelte individuali e collettive, partecipare, per contribuire alla costruzione di un futuro dove – magari – non ci sarà più bisogno di carceri.
Quanti titoli in un anno?
24, 4 per ogni giro di promozione. Sono comprese anche le nuove edizioni o le ristampe di titoli esistenti.
Il mercante e il pappagallo, tratto da Rumi, rielaborato da Marjan Fuladmand, illustrato da Ahmad Khalili, Sinnos 2006
Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
Il filo conduttore è quello ci lega all’inizio della nostra storia: fatto di intercultura, interesse per la diversità , impegno per il rispetto dei diritti di tutti. Questi i temi, anche se il modo di raccontarli ha dovuto necessariamente cambiare ed evolversi.
Tanti anni fa (ne sono passati 20) per parlare di intercultura raccontavamo storie di Paesi lontani (così è nata la collana Zefiro, racconti portati dal vento) o più coraggiosamente le vite di immigrati stranieri in Italia (I Mappamondi, biografie bilingui). Oggi tutto questo non basta più.
La società è sempre più articolata e il concetto di diversità si complica e si arricchisce di eccezioni: diverso e straniero, certe volte, rischia di diventare anche chi semplicemente non la pensa come noi, chi crede in cose diverse.
L’educazione al rispetto, alla tolleranza, ma soprattutto alla curiosità nei confronti dell’altro ha bisogno di storie eccezionali ma quotidiane (come L’altracittà , o Piano forte), spunti di riflessione e di domande (la collana Nomos cerca di farlo spiegando il diritto ai ragazzi), ma anche di confronto tra i piccoli e i grandi che vivono vicino a loro.
Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Cosa è che vi fa dire: “questo illustratore (autore) è per noi�
In entrambi i casi devono sorprenderci ed emozionarci. Avere un contenuto e uno stile che mostrino la vita che c’è dietro le storie, le immagini. Che possano trasmettere ai bambini e ai ragazzi passione e attenzione. Naturalmente devono entrare nel nostro progetto editoriale, vale a dire che tocchino i temi della interculturalità e della partecipazione.
Nella situazione culturale e politica del vostro paese vi sentite inseriti in una rete che vi sostiene? Come la definireste? Quali sono i suoi fili principali? La attuale situazione culturale e politica italiana non sostiene nulla, in particolare è gravemente disattenta alla promozione dei libri rivolti a bambini e ragazzi. In questo Paese molti bambini e ragazzi non hanno accesso ai libri, non hanno librerie o biblioteche pubbliche dove andare. Non esiste l’istituzione della biblioteca scolastica nelle nostre scuole. La lettura a scuola è considerata un extra che raramente ci si può permettere. Ora poi – con i tagli di questi ultimi tempi – le scuole sono impegnate sul fronte della sopravvivenza. Abbiamo visto il numero di insegnanti presenti quest’anno alla Fiera del Libro di Bologna ridursi, e questo la dice lunga. Insistiamo sul fatto che non vogliamo sostegni economici, ma luoghi dove i nostri libri possano vivere. Vorremmo anche poter vendere i nostri libri ad un prezzo giusto, nel rispetto del lavoro che c’è dietro, senza sentirci in difetto se non possiamo offrire grossi sconti od omaggi, come ormai ci hanno abituato le “grandi†case editrici. Ci sarebbe molto da dire e da spiegare su questo…
Nel suo piccolo la Sinnos, con il progetto LeBibliotecheDiAntonio, dona ogni anno libri di qualità di tutti gli editori per ragazzi ad una scuola, che presentando un progetto dimostri di non avere accesso ai libri e di avere invece un progetto di biblioteca scolastica sensato. Compriamo i volumi dagli editori italiani con dei soldi che ogni anno vengono destinati al progetto e li portiamo fisicamente alla scuola, organizzando una grande festa per l’occasione. Ma è una goccia nel mare.
La rete però esiste: una rete di piccoli eroi che ogni giorno si spendono per far conoscere ai più piccoli la bellezza e l’importanza di leggere, per immaginare, conoscere, provare empatia, divertirsi, commuoversi, porre attenzione. Queste persone combattono una battaglia importante tanto quanto quelle per l’ambiente e per la pace. Come ha fatto Jella Lepman nella Germania post-nazista. Questa rete di persone straordinarie, ma così invisibili, ci conforta e – quando pensiamo che se smettessimo di pubblicare non se ne accorgerebbe nessuno – pensiamo invece a loro… che se ne accorgerebbero!
Fabbricare cultura nell’Italia di oggi: una missione, una sfida o una passione “a perdere�
Sicuramente una missione. Speriamo non una passione “a perdereâ€.
Una cosa che vi piace del vostro lavoro e una che non vi piace.
Ci piace vivere in mezzo alle storie e ai disegni, avere a che fare con persone straordinarie: autori, illustratori, librai, bibliotecari, insegnanti… Non ci piace per niente vivere in un Paese dove libri e lettura siano così poco considerati.
Diego e i diritti dei lavoratori, Flaminia Fioramonti e Rachele Lo Piano, Sinnos 2010
Venerdì scorso ho terminato in gran corsa un libro e da ieri sono di nuovo in viaggio. Non sono riuscita a trovare il tempo per preparare qualche post nuovo. Cerco di rimediare mettendo in linea qualche vecchio post rimasto nelle bozze, solo per darvi un saluto e qualche occasione d’ispirazione!
Qui sotto alcune delle meravigliose immagini di una delle opere più famose di Wiliam Blake: Songs of Innocence and of Experience, 1789/1794.
La tigre e il gatto, Eitaro Oshima, Babalibri 2010
Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
I libri che scelgo devono emozionare: possono far ridere (e sono i miei preferiti), possono fare piangere, possono immalinconire, possono far pensare, possono stupire, possono richiamare la nostra vita vissuta MA devono emozionare.
Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Cosa è che vi fa dire: “questo illustratore (autore) è per noi�
I testi che più mi convincono sono quelli che con poche parole dicono un sacco di cose. Le illustrazioni allo stesso modo devono raccontare lasciando al lettore grande libertà di interpretazione. Non m’interessano le storie che finiscono quando si chiude il libro.
Non ho pregiudizi sulle tecniche e gli stili illustrativi quanto piuttosto cerco sempre una coerenza tra testo, immagine e storia raccontata.
Nel paese dei mostri selvaggi, Maurice Sendak, Babalibri 1999
Secondo inciso.Dal momento che ho scelto questi libri (dunque che li considero i migliori secondo il mio gusto) mi permetto qualche critica qua e là … Che nessuno se la prenda a male.
La storia di un pisello che vuole essere diverso, un’idea semplice ma giocata in modo divertente: il pisello, nella sua ricerca di un’identità , incontra una tigre, un pavone, un elefante, e si “barda” prendendo di volta in volta una delle caratteristiche di ognuno di questi incontri: una piuma di pavone attaccata al sedere, il corpo dipinto a strisce…etc, alla fine il suo aspetto è esilarante. Il finale (il pisello dà origine a una pianta di piselli mai vista e stupendamente colorata) ci dice che l’identità più nostra è qualcosa che ha molto a che fare con quella degli altri e che lasciarsi impregnare dalle differenze porta frutti squisiti.
Una debolezza del libro: il rapporto testo-immagine, davvero poco interessante. Il testo ripete cosa dicono le immagini e viceversa. Si sarebbe quasi potuto farne un libro senza testo.
La casa sull’albero, Marije e Ronald Tolman, Lemniscaat 2010
L’OMBRA E IL BAGLIORE
Jack London e Fabian Negrin
Orecchio acerbo 2010
Ancora una volta Fabian Negrin interpreta con una forza e una precisione sorprendenti un testo letterario. Questa volta è un racconto di Jack London sul doppio e sui confini dell’identità : Paul e Lloyd, due amici identici sia nell’aspetto che nel carattere decidono di cercare il potere dell’invisibilità .
“Eliminare le rifrazioni della luce era l’obiettivo di entrambi. Seguirono strade opposte. Lloyd quella del nero assoluto, Paul quella della trasparenza. Tutti e due raggiunsero lo scopo, e diventarono invisibili. Ma non riuscirono, Lloyd a eliminare l’ombra, Paul il bagliore. In un’ultima, definitiva, competizione furono l’ombra e il bagliore a cimentarsi. E a distruggersi reciprocamente.” (Dalla presentazione di Orecchio Acerbo)
Un altro libro senza testo, veramente bellissimo, sia per il contenuto che per la qualità della narrazione grafica. Il tema è l’immigrazione (o meglio, l’emigrazione), due storie, due epoche di migranti che si incontrano a metà libro, obbligandoci a capovolgere prospettive di lettura.
Unico neo: l’introduzione dell’autrice che invita a leggere liberamente le immagini e spiega il tema del libro. Io sono una talebana dei libri senza testo, se non c’è testo, non ci deve essere, nemmeno introduttivo. Trovo che tolga magia a quel silenzio che solo deve accompagnare la sequenza delle immagini.
Migrando, Mariana Chiesa Mateos, Orecchio Acerbo 2010
MI PIACCIONO I LIBRI
Anthony Browne
Giannino Stoppani 2010
Divertentissima, coloratissima carrellata delle ragioni per cui può piacere leggere. Un invito festoso al mondo dei libri, una meta-riflessione sull’importanza della lettura. Un libro per promuovere la lettura non poteva che essere bellissimo da leggere. Anthony Browne riesce nell’impresa con freschezza e ironia.
Mi piacciono i libri, Anthony Browne, Giannino Stoppani 2010
ODE A UNA ESTRELLA Pablo Neruda e Elena Odriozola
Zorro Rojo 2010
Elena Odriozola ci regala l’interpretazione di una poesia di Neruda (bello vedere quanti testi della letteratura “per adulti” stiano entrando negli album per bambini). L’universo stilistico di questa illustratrice è fatto di equilibri delicatissimi, e di libro in libro questi equilibri si fanno sempre più sottili; come su una bilancia che pesa piume, le immagini sottraggono elementi al testo, tolgono invece che aggiungere, con un esercizio di modestia che ricorda l’arte orientale, dove l’aspirazione dell’artista è quella di veicolare un messaggio, e mai di imporsi su di esso. Un esercizio di poesia dello spazio vuoto.
Ode a una estrella, Pablo Neruda e Elena Odriozola, Zorro Rojo 2010
Quando mi hanno detto che era un’opera prima quasi non ci ho creduto. Un libro che mi ha conquistata senza esitazioni, bellissime le immagini, stupendo il testo, bellissimo il rapporto che si crea tra i due. Una storia che echeggia quelle iniziatiche della tradizione orale popolare (in questo caso quella degli indios del Sudamerica): per conquistare la donna amata, un ragazzo parte alla ricerca della tela del ragno, animale sacro. Deve superare delle prove, ma torna a mani quasi vuote. Crede di aver fallito, ma saranno il viaggio stesso e il tempo che lo avranno arricchito e reso maturo per le nozze. A differenza di quel sapore di “prodotto da bottega solidale” che hanno spesso le storie che vengono importate da paesi lontani, questa è una storia universale, che ci parla della fatica di essere uomini. Commovente il finale.
Una storia guaranì, Alicia Baladan 2010
UM MITTERNACHT
Eduard Mörike e Hannes Binder
Bajazzo Verlag 2009
Un poema classico (per adulti) della letteratura tedesca dell’ottocento, illustrato con immagini misteriose, moderne, spesso lontane dal verso che le accompagna. Un piccolo capolavoro del rapporto testo-immagine che vede l’antico e il moderno illuminarsi a vicenda di un nuovo senso. Speriamo sia presto tradotto in Italia.
Um mitternach, Eduard Morike e Hannes Binder, Bajazzo Verlag 2009
VORREI AVERE
Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani
Topipittori 2010
Il sogno di avere qualcuno dei meravigliosi poteri degli animali è un sogno tipico dell’infanzia. Questo libro lo evoca con una serie di frammenti poetici, uno per animale, capaci di entrare con le parole nel mistero dell’essere animali: sentire e vedere il mondo in modo diverso, più acuto?