I miei dieci libri preferiti alla Fiera di Bologna 2010

4 Maggio, 2010

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In ordine alfabetico, ecco qui di seguito 10 novità che mi hanno conquistata a quest’ultima fiera del libro…

Un inciso. Una volta un conoscente mi ha mosso queste critiche: di recensire solo i libri che mi piacciono, di fare “preferenze” fra editori, e non dare abbastanza spazio a tutti i libri interessanti che ci sono in giro. Vorrei ribadire che questo blog è esattamente lo spazio che ospita le cose che mi piacciono. Sarebbe interessante parlare di tutti i bellissimi libri che escono ogni mese, ma non è questo lo scopo di questo blog, né ho i mezzi per farlo. Per questo ci sono altri siti e riviste specializzate. Non ho cento mani, né cento occhi. Mi limito a suggerire quello che mi capita “tra le mani” e che mi “conquista”, con un criterio assolutamente casuale e personale. Per quanto riguarda le preferenze tra editori: vivo all’estero. Se alcuni editori mi spediscono gratuitamente le loro novità, gli altri non se la prendano se ci metto molti mesi di più a scoprire le loro. Autori ed editori che mi spediscono i libri sanno anche che avere un libro “tra le mani” non è criterio sufficiente per invogliarmi a parlarne sul blog. Neanche che il libro mi piaccia è criterio sufficiente. Deve stregarmi, o sorprendermi. O una cosa così, che non ho ancora ben capito che cosa è. Una forma di sete, di arsura di capire, che si esaurisce solo dopo che ho analizzato il libro fino in fondo.

Secondo inciso. Dal momento che ho scelto questi libri (dunque che li considero i migliori secondo il mio gusto) mi permetto qualche critica qua e là… Che nessuno se la prenda a male.

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CE PETIT POIS-LA’
Éric Battut
Autrement 2010

La storia di un pisello che vuole essere diverso, un’idea semplice ma giocata in modo divertente: il pisello, nella sua ricerca di un’identità, incontra una tigre, un pavone, un elefante, e si “barda” prendendo di volta in volta una delle caratteristiche di ognuno di questi incontri: una piuma di pavone attaccata al sedere, il corpo dipinto a strisce…etc, alla fine il suo aspetto è esilarante. Il finale (il pisello dà origine a una pianta di piselli mai vista e stupendamente colorata) ci dice che l’identità più nostra è qualcosa che ha molto a che fare con quella degli altri e che lasciarsi impregnare dalle differenze porta frutti squisiti.
Una debolezza del libro: il rapporto testo-immagine, davvero poco interessante. Il testo ripete cosa dicono le immagini e viceversa. Si sarebbe quasi potuto farne un libro senza testo.

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Ce petit pois-là, Éric Battut, Autrement 2010

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JO SINGE GARÇON
Beatrice Alemagna
Autrement 2010

Un bambino assolutamente convinto di essere un bambino-scimmia si sente fuori posto nel mondo, finché un giorno non decide di andare a vivere con le scimmie dello zoo. Ma, ahimè, sembra che neppure quella sia la sua vera famiglia… Una storia piena di delicata ironia sulla difficoltà di riconoscersi nel serio mondo degli adulti, quando si è bambini con piedi prensili e irresistibile voglia di saltare di tenda in lampadario… Ancora una volta Beatrice Alemagna centra il cuore dell’infanzia.

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Jo singe garçon, Beatrice Alemagna, Autrement 2010

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LA CASA SULL’ALBERO
Tolman Marije e Tolman Ronald
Lemniscaat 2010

Un libro senza testo, che ha vinto a pieno merito l’Award come miglior libro dell’anno alla Fiera di Bologna 2010. Protagonista del libro, una capanna, che viene scelta come casa da due orsi. Pagina dopo pagina altri visitatori trovano ospitalità sulla capanna o ne minacciano l’equilibrio. Un libro che mi è sembrato la metafora di una vita, delle relazioni che vengono e vanno, della poesia che gli incontri portano con sé quando si è aperti ad accoglierli.

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La casa sull’albero, Marije e Ronald Tolman, Lemniscaat 2010

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L’OMBRA E IL BAGLIORE
Jack London e Fabian Negrin
Orecchio acerbo 2010

Ancora una volta Fabian Negrin interpreta con una forza e una precisione sorprendenti un testo letterario. Questa volta è un racconto di Jack London sul doppio e sui confini dell’identità: Paul e Lloyd, due amici identici sia nell’aspetto che nel carattere decidono di cercare il potere dell’invisibilità.

“Eliminare le rifrazioni della luce era l’obiettivo di entrambi. Seguirono strade opposte. Lloyd quella del nero assoluto, Paul quella della trasparenza. Tutti e due raggiunsero lo scopo, e diventarono invisibili. Ma non riuscirono, Lloyd a eliminare l’ombra, Paul il bagliore. In un’ultima, definitiva, competizione furono l’ombra e il bagliore a cimentarsi. E a distruggersi reciprocamente.” (Dalla presentazione di Orecchio Acerbo)

Aggiungo questo libro all’elenco perché è bellissimo, quello che non mi ha convinta del tutto però, è che è troppo “tutto”: “interessante”, “graficamente forte”, “affascinante sul piano della relazione testo-immagine”, “strabiliante nella realizzazione editoriale”. Ne ho ricevuto la sensazione di essere quasi obbligata a esserne conquistata. Non voglio dire che è “troppo bello” (assurda dichiarazione a cui molti libri belli sono condannati), solo che la bellezza mi affascina di più quando penso, in qualità di lettore, di avere avuto un qualche merito a scoprirla.
Potete farvi un’idea della potenza di questo libro nel video che segue…

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MIGRANDO
Mariana Chiesa Mateos
Orecchio Acerbo 2010

Un altro libro senza testo, veramente bellissimo, sia per il contenuto che per la qualità della narrazione grafica. Il tema è l’immigrazione (o meglio, l’emigrazione), due storie, due epoche di migranti che si incontrano a metà libro, obbligandoci a capovolgere prospettive di lettura.
Unico neo: l’introduzione dell’autrice che invita a leggere liberamente le immagini e spiega il tema del libro. Io sono una talebana dei libri senza testo, se non c’è testo, non ci deve essere, nemmeno introduttivo. Trovo che tolga magia a quel silenzio che solo deve accompagnare la sequenza delle immagini.

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Migrando, Mariana Chiesa Mateos, Orecchio Acerbo 2010

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MI PIACCIONO I LIBRI
Anthony Browne
Giannino Stoppani 2010

Divertentissima, coloratissima carrellata delle ragioni per cui può piacere leggere. Un invito festoso al mondo dei libri, una meta-riflessione sull’importanza della lettura. Un libro per promuovere la lettura non poteva che essere bellissimo da leggere. Anthony Browne riesce nell’impresa con freschezza e ironia.


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Mi piacciono i libri, Anthony Browne, Giannino Stoppani 2010

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ODE A UNA ESTRELLA
Pablo Neruda e Elena Odriozola
Zorro Rojo 2010

Elena Odriozola ci regala l’interpretazione di una poesia di Neruda (bello vedere quanti testi della letteratura  “per adulti” stiano entrando negli album per bambini). L’universo stilistico di questa illustratrice è fatto di equilibri delicatissimi, e di libro in libro questi equilibri si fanno sempre più sottili; come su una bilancia che pesa piume, le immagini sottraggono elementi al testo, tolgono invece che aggiungere, con un esercizio di modestia che ricorda l’arte orientale, dove l’aspirazione dell’artista è quella di veicolare un messaggio, e mai di imporsi su di esso. Un esercizio di poesia dello spazio vuoto.

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Ode a una estrella, Pablo Neruda e Elena Odriozola, Zorro Rojo 2010

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UNA STORIA GUARANI’
Alicia Baladan
Topipittori 2010

Quando mi hanno detto che era un’opera prima quasi non ci ho creduto. Un libro che mi ha conquistata senza esitazioni, bellissime le immagini, stupendo il testo, bellissimo il rapporto che si crea tra i due. Una storia che echeggia quelle iniziatiche della tradizione orale popolare (in questo caso quella degli indios del Sudamerica): per conquistare la donna amata, un ragazzo parte alla ricerca della tela del ragno, animale sacro. Deve superare delle prove, ma torna a mani quasi vuote. Crede di aver fallito, ma saranno  il viaggio stesso e il tempo che lo avranno arricchito e reso maturo per le nozze. A differenza di quel sapore di “prodotto da bottega solidale” che hanno spesso le storie che vengono importate da paesi lontani, questa è una storia universale, che ci parla della fatica di essere uomini. Commovente il finale.

Topipittori
Una storia guaranì, Alicia Baladan 2010

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Mitternacht

UM MITTERNACHT
Eduard Mörike e Hannes Binder
Bajazzo Verlag 2009

Un poema classico (per adulti) della letteratura tedesca dell’ottocento, illustrato con immagini misteriose, moderne, spesso lontane dal verso che le accompagna. Un piccolo capolavoro del rapporto testo-immagine che vede l’antico e il moderno illuminarsi a vicenda di un nuovo senso. Speriamo sia presto tradotto in Italia.

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Um mitternach, Eduard Morike e Hannes Binder, Bajazzo Verlag 2009

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VORREI AVERE
Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani
Topipittori 2010

Il sogno di avere qualcuno dei meravigliosi poteri degli animali è un sogno tipico dell’infanzia. Questo libro lo evoca con una serie di frammenti poetici, uno per animale, capaci di entrare con le parole nel mistero dell’essere animali: sentire e vedere il mondo in modo diverso, più acuto?

Su un blog dai toni sempre accesi (Spari d’inchiostro) è stato rimproverato a questo libro di avere troppo testo. (Rettifico: nel post indicato si faceva riferimento ad altri libri dei Topipittori, non esattamente a questo, avevo letto male). Sono d’accordo sul fatto che molto spesso il testo di un libro illustrato è (tutto o in parte) superfluo (vedi Ce petit pois-là di Battut e infiniti altri esempi) e che le immagini hanno più autonomia di quanta spesso si conceda loro, ma un libro va letto nel suo essere un “insieme”; che testo ci sia o no: l’immagine è in rapporto a una narrazione. Non basta che le immagini siano “belle” per poter parlare da sole, bisogna vedere cosa narrano, perché un libro non è una carrellata di belle figure, ma una gestalt narrazione-immagine. Nel caso di questo libro il testo (minimale) è, secondo me, il cardine del libro. Togli il testo e avremo una serie di bellissimi “poster”, e null’altro che assomigli al messaggio che questo libro così come è, ci trasmette. Se un rimprovero ha da farsi (visto che oggi sono in fase critica) è magari quello opposto, certe immagini del libro (non tutte) dicono troppo rispetto al testo, e lo appesantiscono di elementi “narrativi” forse superflui. Ma vedremo meglio questo punto in un post che sto preparando sul rapporto testo-immagine.

Mulazzani
Vorrei avere, Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Topipittori 2010

E i vostri libri preferiti quali sono stati?

33 Risposte per “I miei dieci libri preferiti alla Fiera di Bologna 2010”

  1. 1 Paolo Interdonato
    4 Maggio, 2010 at 18:28

    Su un blog dai toni sempre accesi (Spari d’inchiostro) è stato rimproverato a questo libro di avere troppo testo.
    Io quella roba lì mica l’ho detta.
    Quel libro, infatti, ancora non l’ho letto e, come il fratello figlio unico di Rino Gaetano, non parlo dei libri prima di averli visti.

    Ciao
    Quello dai toni sempre accesi

  2. 2 Anna Castagnoli
    4 Maggio, 2010 at 22:42

    Ciao Paolo, ho letto troppo velocemente il tuo post chiedo venia. Domani aggiusto il commento.

    Ps: i toni accesi in generale non mi disturbano, li invidio anche un po’.

    Quella dai toni sempre miti.

  3. 3 irene
    5 Maggio, 2010 at 11:47

    Interessante scoprire che il proprio piacere e l’interesse personale corrispondano con quello più generale o comunque di una persona attenta come Anna. Beatrice Alemagna resta a mio parere insuperabile e Fabian Negrin sempre sorprendente. Mi dispiace un po’ che non sia stato inserito “L’Albero di Anne” di Orecchio Acerbo, che mi ha conquistata per la delicata forza delle immagini e del racconto noto, ma mai scontato.
    Grazie :)

  4. 4 Ila
    5 Maggio, 2010 at 12:25

    Caio Anna,
    leggere il tuo blog è sempre un piacere. Soprattutto perchè trasmette il “tuo” gusto, molto raffinato a parer mio.
    Anch’io porto avanti un mio spazio-libri, e sicuramente rispecchia i miei gusti e pareri. E meno male ;)

    Dei libri che hai postato, “La casa sull’albero” mi è capitato tra le mani giusto ieri, e me ne sono letteralmente innamorata! Mi sono persa in quelle illustrazioni ampie e ariose…

    Anch’io, se penso a un libro da segnalare, penso all’Albero di Anne.
    Quarello è stato strepitoso. Mi rimarrà sempre in mente l’illustrazione della famiglia di Anna chiusa in una gabbietta, il cui “pavimento” è a forma di stella di David.
    Un’immagine che a un primo sguardo ti fa pensare: “guarda che delicatezza, che poesia”.
    Poi osservi bene e noti i particolari citati.. e ti accorgi di quanto, in realtà, il contenuto sia pesante e importante.

    Riguardo al discorso testo-immagine, concordo con te.
    Può esserci un testo breve, o lungo, o inesistente; lo stesso per le illustrazioni.
    L’importante, quello che veramente dà la qualità/intensità/funzionalità del risultato finale, è proprio il rapporto tra i due elementi. Come in ogni relazione, deve scattare quella magica alchimia da cui nasce equilibrio.
    Discorso complesso, ma per fortuna in giro c’è anche tanta gente brava per dimostrarlo.

    Ho scritto un papiro!
    Un abbraccio

    Ila

  5. 5 ilaria
    5 Maggio, 2010 at 12:41

    purtroppo non sono stata a Bologna quest’anno, quindi questo post mi è particolarmente utile! Sarei molto curiosa di vedere il libro di beatrice alemagna che è una delle mie illustratrici preferite. Io avrei anche messo il suo libro sulle pulcette!
    In libreria sono stata anche io molto colpita dal libro di Quarello “l’albero di Anne” e finalmente l’edizione italiana del libro di Shaun Tan “the lost thing” mi sembra editato insieme a “the red tree” in un formato che però è ridotto rispetto all’edizione originale.

  6. 6 alicia
    5 Maggio, 2010 at 14:45

    Grazie Anna, sono onorata di essere tra i tuoi 10
    In questo momento ho in mano un libricino, almanacco, gioco divertentissimo che vorrei segnalare: Bestiario Universale del professor Revollod , originariamente edito nel 2003 da Fondo de Cultura Econòmica e nel 2010 tradotto e distribuito in Italia dalla Logos
    http://www.books.it/video.php?video=9788857601021
    Nel book trailer purtroppo non si vede il retro della pagina girata nella quale, come per i nomi divisi in sillabe, si formano a secondo delle combinazioni delle figure, la descrizione ed il possibile habitat del fantastico animale.

  7. 7 alicia
    5 Maggio, 2010 at 14:48

    Scusate, ho sbagliato, la frase descrittiva si vede, è stata messa nella stessa pagina in basso.

  8. 8 martina
    5 Maggio, 2010 at 16:30

    io ho trovato meraviglioso Via Curiel 8 di Mara Cerri edito da orecchio acerbo… (però non so se fosse una novità della fiera.. semplicemente non l’avevo mai visto prima in giro)

    anch’io ho preso sia il libro della Alemagna che La casa sull’albero.. del secondo poi mi sono innamorata perchè fatto con l’incisione tecnica che io adoro…
    grazie delle altre segnalazioni!

  9. 9 carola
    5 Maggio, 2010 at 17:22

    Ciao Anna,
    ho apprezzato molto i tuoi incisi, anche se avrei preferito, per mio gusto personale (o spirito patriottico dato che si tratta anche di una fiera italiana), che ci parlassi un pò di più dei libri che ti hanno colpito tra le case editrici italiane, anche quelle piccole e/o emergenti, tanto più per lo sforzo che hanno fatto ad aprire, prima, e a decidere di investire in uno stand a Bologna, poi. Questo tenuto conto della deriva culturale che viviamo noi qui in Italia e delle privazioni economiche che noi tutti: scrittori, illustratori e editori, accettiamo pur di salvare i giovani lettori dal berlusconismo dilagante. Le mie preferenze sono andate dunque a :
    1. ABC di boccacce, A. Sanna, Kite Edizioni;
    2. Libro di E. Detti (non ricordo il titolo, sono in attesa di riceverlo per posta) della casa editrice Terra Dei Colori;
    3. L’altracittà illustrato benissimo dal mio amico Andrea Rivola, e con un testo (perchè anche se parliamo di illustrati io ritengo che i testi siano importanti quanto le immagini, se non di più- dato che spesso sono proprio le parole a ispirare le figure) poetico, profondo e molto molto ‘resistente’ di M. Lecomte, pubblicato da Sinnos. Poi è ovvio se praliamo di libri selezionati, il libro di Negrin, The Riverbank, l’ho trovato di gran lunga più onesto di quello creato per Orecchio. Un caro saluto.

  10. 10 Anna Castagnoli
    5 Maggio, 2010 at 18:00

    Grazie per aver postato le vostre preferenze! Continuate!

    “L’albero di Anne” però (sono pignola) data un anno, è uscito l’anno scorso per le Rouergue col titolo “Les arbres pleurent aussi”.
    Allora se contano le co-edizioni non perdetevi “Stagioni” edito da Orecchio Acerbo, che avevo analizzato qui:
    http://www.lefiguredeilibri.com/2009/12/07/saisons-di-blexbolex-albin-michel-2009/

    Cara Carola, la qualità non c’entra nulla con l’essere piccoli o grandi editori. Ci sono editori piccoli che fanno grandissime schifezze ed editori grandi che fanno gigantesche schifezze. Editori piccoli che fanno cose grandissime ed editori grandi che fanno cose altrettanto grandi.
    Io ho messo le mie 10 preferenze, non ho veramente guardato le dimensioni delle case editrici e, per come la vedo io, non credo sia un fattore da prendere in considerazione.
    Va promossa la qualità, punto.
    E’ questo che alza il livello della cultura generale.

    Questo discorso prescinde dai libri che hai segnalato, e ti ringrazio per aver aperto il dibattito su questo punto. E’un discorso interessante.

  11. 11 Arianna
    5 Maggio, 2010 at 18:21

    Un giorno di primavera un discepolo guardava dei rami muoversi al vento. Chiese al suo maestro: “Maestro sono i rami a muoversi o è il vento?” Senza neanche guardare il punto che indicava il suo discepolo il maestro sorrise e disse: “Ciò che si muove non sono nè i rami, nè il vento. E’ il tuo cuore. E’ la tua mente”. (Kim Jee Woon)

    ‘La casa sull’albero’ ha mosso il mio cuore e la mia mente…

  12. 12 carola (2)
    5 Maggio, 2010 at 18:35

    è da quando sono piccola che mi chiedo il senso dele classifiche… però capisco che in questo blog si cerchi di sistematicizzare le cose, i ragionamenti intorno alle cose e, dunque, che si facciano delle “graduatorie”. vorrei solo sperare che nessuno (compresa Castagnoli) pensi di poter dare troppa importanza al suo parere personale, per quanto mirato, fondato su attente riflessioni e conoscenza del settore. non lo dico perchè sospetti della spocchia, dell’arroganza, ma perchè davvero credo che se si decide di chiamare “i migliori” 10 libri tra le migliaia esposte… non possa che trattarsi di un gioco.
    ciò detto, per me in cima in cima… Kitty Crowther, Annie su Lac, se con la tempistica ci stiamo.

  13. 13 Anna Castagnoli
    5 Maggio, 2010 at 20:46

    Carola 2 hai ragionissima, ho cambiato il titolo del post.
    Non era mia intenzione (ci mancherebbe!) dire che erano i dieci migliori oggettivamente, erano i migliori per me, ma non l’avevo espresso chiaramente. Grazie :)

  14. 14 irene
    6 Maggio, 2010 at 11:32

    Mi dispiace aver sollevato questo polverone sul’albero di Anne. In effetti avevo visto che in Francia era uscito nel 2009, ma l’ho citato lo stesso perchè, per opinione personalissima, è il mio libro del 2010 (e sono anche molto ignorante in fatto di filologia del mondo editoriale attuale, per questo visito questo blog, per imparare qualcosa :)). Spezzo una lancia a favore di Anna, perchè questo blog mi piace proprio per il fatto che non si nasconde sotto una presunta oggettività, anzi, ne esplicita la soggettività, e, ma sempre a mio parere, è questo il miglior modo per parlare e discutere senza ambiguità, in questa intricata foresta postmoderna che quotidianamente abitiamo.
    Peace and love!
    i.

  15. 15 Anna Castagnoli
    6 Maggio, 2010 at 13:10

    Non esiste e non può esistere in campo estetico l'”oggettività”, e neppure nel campo della critica, questo non significa però che tutto possa essere valido o lasciato all’arbitrio del gusto personale.

    A me può piacere incommensurabilmente il piccolo quadro ad olio (la crosta) che ha fatto mio zio pittore dilettante, posso amarlo più di ogni altro quadro al mondo. Mi dà delle sensazioni incredibili, etc… Ma potrò mai dire che il suo merito è pari a quello di un quadro di Leonardo?

    Però… Van Gogh oggi è riconosciuto come genio, all’epoca in cui dipingeva era considerato un semi cane. Mio zio pittore dilettante ha le stesse chances di vedere i suoi quadri rivalutati come quelli di Van Gogh? Si o no? Come orientarsi? Cosa è bello?
    A questa domanda risponde la filosofia estetica.

    Io personalmente credo che tra gusto personale e oggettività ci siano dei perché e dei per come che ci guidano, legati a:
    -un’epoca e un dato quadro storico
    -criteri estetici che ci aiutano a saper leggere un’immagine
    -il gusto personale

    Quello che faccio in questo blog è cercare di spiegare perché una cosa mi piace, e perché penso che funzioni.
    E sono felicissima quando altri lo fanno su altri blog, perché mi insegnano nuovi punti di vista.

    Quest’inverno dovevo fare l’introduzione per un catalogo a un’illustratrice storica portoghese che si chiama Teresa Lima. Non mi piaceva per niente. Ebbene, dopo averla studiata a fondo ho scoperto che era molto molto brava. Anche se ha continuato a non piacermi particolarmente (probabilmente non era sulle mie corde estetiche) ho cambiato modo di guardare il suo lavoro.
    Capire perché una cosa ci piace o non ci piace è imparare a leggere le immagini, ed è quello che cerco di fare con questo blog. Io per prima.

    Stesso discorso per “L’Albero di Anne”: per me è un gran bel libro, sotto tutti i punti di vista, ma personalmente le illustrazioni di Quarello non mi hanno parlato. Non sarà nella lista dei mie 10 libri preferiti, ma questo non significa che non sia bello e a pieno titolo meritevole di essere al primo posto di un’altra lista.

  16. 16 carola (2)
    6 Maggio, 2010 at 15:45

    Volevo segnalarvi (anche se fuoriesco parzialmente dall’argomento di questo post)
    un bell’articolo sulla letteratura per l’infanzia comparso su Le Monde il 7 aprile scorso, a firma del cineasta Cristophe Honorè (spero che riusciate a far funzionare il link):

    http://www.lemonde.fr/opinions/article/2010/04/07/etes-vous-pour-une-jeunesse-sans-litterature-par-christophe-honore_1329924_3232.html

    Riporto qui le ultime righe:
    “Une masse de livres idiots fait barrage entre l’enfant et la vraie littérature. Et les parents bienveillants font rarement des bons prescripteurs de livres pour leurs enfants, préférant toujours lire une histoire douce et tendre à une histoire teigneuse et sèche. Les parents lisent comme ils s’habillent le matin, ils ne pe La littérature jeunesse, quand elle est de la littérature, n’est pas une protection, c’est une découverte. Penser que le livre pour enfant est finalement une affaire domestique, une affaire privée, familiale, c’est méconnaître dangereusement l’intérêt et le pouvoir de la littérature jeunesse. Oui, le roman jeunesse est un lieu de rencontre entre l’enfant et l’adulte, mais ce qui est passionnant, c’est que cet adulte est un étranger pour l’enfant”.

  17. 17 carola1
    6 Maggio, 2010 at 16:02

    E fin qui tutto chiaro.
    Mi riallaccio però al mio intervento di aver dato poco spazio alle case editrici italiane (la dimensione non c’entrava nulla, è ovvio però che le più piccoline e le emergenti fanno cose più interessanti- fatta eccezione per la San Paolo).

    Stilare una classifica (che come nota giustamente la mia omonima speriamo si tratti solo di un gioco…) con soltanto i libri di Orecchio Acerbo e Topipittori, (ben fatti, nulla da dire) lo trovo come dire che Van Gogh è un genio dopo che lo hanno detto tutti; poiché immagino un’appassionata del settore si aggiri con occhio attento e curioso tra i vari stand, anche tra quelli 25 e 26 che ospitano la produzione Italia, in cui anche quest’anno avranno esposto quanti altri editori italiani? 30, 40?

    Quando ho visto il titolo del post, sinceramente mi aspettavo un focus più approfondito sulla produzione italiana, un po’ perché è il paese che dà vita a questa fiera, e un po’ poiché intendo tale evento un’occasione per fare il punto su ciò che è stato pubblicato durante l’anno, su dove si è arrivati e dove si sta andando.

    Capisco il punto di vista soggettivo-esterofilo di una donna ‘cittadina del mondo’ (prendilo come un complimento) ma ripeto, essendo Bologna una fiera a cui hanno accesso molti editori italiani, mi aspettavo un approfondimento sulla produzione del nostro paese.

    Per lo stesso discorso, quando a settembre arriverà la Fiera di Francoforte, mi piacerebbe vedere un post sulle case editrici tedesche e i loro libri, che non mi sembra vengano molto analizzati nel blog.

    Un caro saluto. Carola1

  18. 18 carola1
    6 Maggio, 2010 at 16:10

    Carola2,
    io il francese non lo capisco bene, e google translator non è d’aiuto, metteresti due righe di traduzione per favore che trovo l’articolo interessante?
    Grazie

  19. 19 Alberto Vigevani
    6 Maggio, 2010 at 16:15

    @carola1
    Non so se sia giusto caricare la preziosissima Anna di compiti a casa. Anche perché non la paghiamo.
    Però, se a Bologna credi di aver notato delle cose interessanti, che ad Anna possono essere sfuggite, o che semplicemente dimostrano un diverso punto di vista, a me piacerebbe sapere quali sono.
    Altrimenti, continuerebbero a restarmi ignote.
    E questo sarebbe un peccato, vero?

  20. 20 carola1
    6 Maggio, 2010 at 16:51

    Ciao Alberto,
    premetto che quest’anno non mi hanno dato le ferie per essere in fieraa tempo pieno, ma questi sono i libri che giudico buoni (alcuni li ho letti e visionati, dopo la fiera , in libreria):
    . Il libro dell’attesa, B. Masini, O. Monaco, Arka, 2009;
    . L’altracittà, M. Lecomte, A.Rivola Sinnos, 2010;
    . …., E Detti, Terre dei Colori, Parma, 2010;
    . Lunedì, A. Herbatus, Lapis;
    . Aurelio mio nonno, F. Zoppei, M. Paci, Grandir-Jaca Book, 2009;
    . Lettere dal mare di Chris Donner, pubblicato in Francia nel 2001, se non sbaglio, arriva in Italia grazie a Einaudi nel 2010;
    . ABC di boccacce, A. Sanna, Kite, 2010;
    e tra questi ti indico anche Xu il grillo biricchino, C.D’Angelo, F. Appel, Sinnos, 2010. L’ho scritto io,lo ammetto, ma lo reputo un gran bel libro.
    Un caro saluto.
    Carolina

  21. 21 carola 2
    6 Maggio, 2010 at 17:25

    @carola 1

    a) n.b. che lo scrivano in Francia, paese che parrebbe anni luce avanti a noi quanto alle politiche culturali legate all’infanzia, fa un certo effetto:
    “Una massa di libri idioti fa da sbarramento tra l’infanzia e la buona letteratura. I cari genitori sono ben di rado dei buoni consiglieri quanto ai libri per i loro bambini e solitamente preferiscono leggere una storia tenera e dolce, anzichè una nervosa e asciutta. La letteratura per l’infanzia, quando è vera letteratura, non è una protezione, è una scoperta. Pensare che la letteratura per l’infanzia sia un affare domestico, privato e familiare significa misconoscerne il l’interesse ed il potere… In una società in cui spesso il bambino è vittima dell’adulto, la letteratura per l’infanzia rovescia la prospettiva e fa sì che l’adulto si trasformi da minaccia in rivelazione. Ci sono tanti di quei preconcetti, tanti di quei luoghi comuni, tanta di quell’ignoranza intorno alla letteratura per l’infanzia, che in realtà sembrano concepti ad arte proprio per ostacolare chi voglia irrigare questo deserto. C’è tanta di quella modernità nei libri per bambini, tanta vera politica, tante di quelle emozioni che è tempo, non soltanto, di reclamare congrui e continuativi finanziamenti per tutte le associazioni che la promuovono, ma di organizzare un dibattito che ci faccia riflettere attentamente su questa realtà, sugli autori che ne fanno parte, sui suoi estensori e sugli stessi lettori. Un bambino che venga coinvolto dalla letteratura è un adulto sul quale un giorno potremo contareâ€.

    b) Non credo che si possa chiedere ad Anna Castagnoli di ripensare i libri che le sono piaciuti di più in funzione di chi li edita. credo di capire che abbia un rapporto di amicizia, ad esempio, con i Topipittori, ma non la trovo parziale (semmai un po’ “adorante” delle volte :)) e, per come la vedo attraverso questo blog, mi sembra anche una persona con un’ambizione franca a consolidare una compentenza nel settore, che di per sè certamente richiede uno sguardo aperto su tutti i 360 gradi.
    Altra cosa è arrabbiarsi con chi recensisce i libri per bambini su quotidiani e magazine qui in Italia, perchè lì mi capita spesso di cogliere miopie tutt’altro che disinteressate. Le lodi si sperticano per i soliti Corraini, Orecchio e Topi, mentre poco o nulla avanza per gli editori meno conosciuti e celebrati. Ai quali bisognerebbe, secondo me, dare una mano ogni tanto (quando lo meritano), andandoseli se del caso a cercare in libreria, senz’aspettare che inesistenti uffici stampa ne diffondano i prodotti. E senza snobbarli perchè non sono romani o milanesi e non hanno quella certa allure…

  22. 22 Carola1
    6 Maggio, 2010 at 17:56

    Cara Carola2,
    ciò che dici delle recensioni che appaiono (raramente) su quotidiani e magazine è vergognoso e vero, e ti dirò di più dovevi assistere all’intervento tenuto dall’unico direttore di quotidiano nazionale quest’anno in fiera in cui invece di segnalare le novità librarie, o esprimere critiche, o comunque che invece di essersi documentata e fornire uno sguardo attento a 360° a proposito della letteratura dell’infanzia, raccontava la sua esperienza personale di madre, che faceva compagnia a suo figlio in ospedale leggendogli le pagine di Harry Potter (a quasi dieci anni dalla sua pubblicazione, aggiungo io!). Un caro saluto Carola1

  23. 23 Anna Castagnoli
    6 Maggio, 2010 at 18:09

    Non è una classifica, né un gioco, l’ordine era alfabetico. Ho dovuto sceglierne 10 perché se ne sceglievo 20 o 30, invece di lavorare gratuitamente una quantità di ore vergognosa a settimana, avrei dovuto lavorare il doppio.
    E’ una questione di limiti di energie e di tempo.
    Qui non faccio promozione, ci crederete o no, ma non guardo a che casa editrice appartengono i libri, cinese o tedesca, piccola o grande che sia. Se una casa editrice fa 10 libri che mi piacciono, parlerò di tutti e 10 senza paura di far torti a nessuno.
    Scelgo di parlare dei libri che mi piacciono molto, perché non ho fiscamente il tempo né la voglia di parlare di quelli che mi piacciono così così.
    Se poi tra questi libri non ci sono i vostri libri preferiti, o quelli scritti o illustrati da alcuni di voi, mi spiace, davvero. I commenti esistono per dare spazio anche alle vostre “liste”.

    Questo blog ha una media di 800 visitatori unici al giorno, di cui un 35% stranieri. Capisco che stia diventando una vetrina attraente, ma qui non si fa promozione.
    Qui si analizzano i libri che mi piacciono, che vi piaccia o meno. E’ ovvio che avranno sempre lo stesso timbro, è ovvio che avrò preferenze per alcune case editrici o illustratori o autori piuttosto che per altri, perché il mio gusto. E’ ovvio che non potrò parlare di TUTTI i libri di cui vorreste parlassi e anche che non potrò essere a TUTTE le Fiere Europee per tenervi aggiornata su TUTTI i libri di ogni nazione. Faccio quello che posso, e mi sembra di farlo con molta sincerità.

  24. 24 carola 2
    6 Maggio, 2010 at 18:20

    @ carola 1

    c’ero c’ero…

    @ anna castagnoli

    a scanso d’ipocrisie, scusa, ma non credo che tu faccia il blog per beneficenza, per filantropico proselitismo… nel senso che, sebbene non pagato in moneta, questo è un lavoro che credo ti stia dando un buon ritorno, no? in tutto l’orbe terraqueo ormai è noto che il blog è un ottimo medium per dare visibilità a se stessi…

  25. 25 carola 2
    6 Maggio, 2010 at 18:26

    … a se stessi inteso come: a quel che si fa, a quel che si vorrebbe fare meglio, via via a più alti livelli… è più il blog è ben fatto, più è frequentato, più il nome circola, più si creano sinergie e crescono le azioni personali, il che mi pare anche giusto.

  26. 26 giovanna
    6 Maggio, 2010 at 18:30

    A mio avviso è sempre meglio parlare concretamente delle cose. Espressioni come “le lodi si sperticano per i soliti Corraini, Orecchio e Topi” poco vogliono dire, se non sono cicostanziate. Mi occupo personalmente delle spedizioni alla stampa della nostra casa editrice. Diciamo che spediamo 80 copie a titolo per avere un ritorno di una decina recensioni (ma solo quando va veramente bene),mediamente anche meno. Metà di queste consistono in cinque righe in cui si riassume il contenuto del libro. Si fa una fatica del diavolo ad avere anche queste cinque righe. Curioso che in questa mancanza di riscontri da parte dei media ci sia però qualcuno già stufo di sentir parlare, per quel poco che si parla, di libri ben fatti.

  27. 27 Anna Castagnoli
    6 Maggio, 2010 at 18:52

    ps: Interessantissimo l’articolo su le Monde, grazie. L’avevo letto.

    ps 2: vi vorrei ricordare che i vari Topipittori, Orecchio Acerbo e compagnia bella, sono nati come piccoli editori. Piccolissimi. Avevano un buco di stand alla Fiera di Bologna. Io li ho adorati da subito, ed erano microscopici, me li ricordo stretti stretti tra gli altri, in bilico su un tavolino di 40 cm quadrati, non se li cagava nessuno. Poi sono diventati grandi (grandi per modo di dire, parliamo comunque di un’editoria di nicchia) e “glamour”, ma dopo. Perché? Che questo susciti gelosie o meno, frecciatine o risentimenti, penso che siano diventati più grandi perché la qualità delle cose che facevano era più alta. La quantità delle co edizioni che hanno all’estero mi conferma che non è solo una mia opinione “di parte”.

    Ci sono eccezioni, ma la maggior parte dei piccoli editori italiani che ogni anno vedo in Fiera stampano su carta bruttissima, hanno una grafica che spesso rovina la bellezza delle illustrazioni, comunque quasi sempre tradite da una stampa che non ne rispetta assolutamente i colori (ne ho fatto esperienza). Hanno idee bellissime, perché non realizzarle bene? E’ una questione di soldi? Di capacità? Di gioco al risparmio? Un libro non è solo immagini e parole. E’ carta. E’ rilegatura. E’ respiro del bianco. E’ colore stampato bene.

    Non penso proprio sia questione di essere più ricchi o meno ricchi. Più grandi meno grandi. E’ una questione di voler far le cose bene fino in fondo. La Pulcino Elefante è (era?) una casa editrice microscopica, faceva libri di due pagine. Sono dei capolavori, restati nella storia dell’editoria come un esempio di possibilità di fare miracoli di bellezza con due fogli di carta.

  28. 28 carola 2
    6 Maggio, 2010 at 18:52

    Attenzione Giovanna, perchè sappiamo tutti quanti molto bene che i piccoli editori fanno fatica, ma siccome conosciamo l’Italia, le fiere, le case editrici e i recensori… il legittimo sospetto che da parte di questi ultimi ci siano delle pigrizie e che – anche – un po’ di provincialismo alligni qua e là a me (e forse ad altri) non lo toglie nessuno. Mi pare strano, invece, che tu lamenti il poco spazio che vi sarebbe concesso sui media, perchè LO SPAZIO E’ POCO IN ASSOLUTO (e di questo tutti soffriamo, no?), ma voi mi pare siate riusciti a garantirvi una buona media di attenzione.

  29. 29 Anna Castagnoli
    6 Maggio, 2010 at 19:02

    Carola2 in questo ultimo commento (non si inizia un commento con “Attenzione Giovanna”, forse l’intento era un altro ma il tono suona minaccioso, ricordiamoci che l’accento delle parole scritte non lo si può udire) e Carola1 , potreste moderare un po’ i toni?
    Ci possiamo scambiare opinioni e idee senza che siano per forza gli stessi e permettendo a tutti di arricchirsi a vicenda, o no?
    Si può dire tutto, ma con calma e voglia di discuterne.

  30. 30 carola 2
    6 Maggio, 2010 at 19:41

    Anna, sulla qualità hai ragione. Su molte cose hai ragione e vedo, capisco che ti muove una profonda e sincera passione per la materia in questione, il libro illustrato. Lo stesso vale per me, peraltro ATTENZIONE voleva solo dire attenzione (nè mi pare che Carola1 abbia usato toni forti, non direi…). Intanto buona serata a tutti, io la passerò ancora un pò lavorando (in una redazione) e poi a casa, a sfogliare uno stupendo libricino di px pubblicazione negli USA, inviatomi in pdf dall’autrice, che vive in una fattoria nell’Oregon ed illustra l’epopea del suo adorato asino.

  31. 31 sandra
    8 Maggio, 2010 at 14:19

    io ringrazio tanto Anna il suo blog che seguo da solo un paio da anni mi ha offero veramente l’occasione di arrichirmi tantissimo io non lavoro nel campo dell’editoria ma maneggio libri perchè lavoro in dei servizi pubblici che lavorano coi i bambini e le loro famigle e con le insegnanti e le loro classi faccio letture e laboratori che partono dai libri propongo leggo e narro ai bambini e ai loro genitori acquisto libri per me stessa e per i servizi dove lavoro e poter avere consigli e idee e allargare le mie conoscenze è una cosa preziosa. Che dire sono felice di poter far sì che anche i genitori quelli che non vanno in libreria e non sono esperti possano avvicinarsi a certi tipi di libri e conoscere queste meraviglie e per questo questo blog è un dono grande grandissimo.
    ho scritto troppo ….
    Grazie ancora Anna

  32. 32 Anna Castagnoli
    9 Maggio, 2010 at 18:58

    Ti ringrazio Sandra.

  33. 33 Pois
    17 Maggio, 2010 at 10:41

    Bellissime le parole che usi per descrivere il lavoro della Odriozola.
    Quanto mi piace..quanto mi fa rimanere con il respiro sospeso..
    come se i suoi disegni si potessero infrangere in mille pezzi da un momento all’altro.

    E come è carino il pisellino verde di Battut..i suoi personaggi sono divertentissimi.

    Anna farai un post sulla Crowther? Magari parlando della sua poetica e su come affronta il tema della morte per i bimbi?
    Io la trovo favolosa e sono felice che abbia vinto.