Oliver Jeffers firma il “primo” libro illustrato digitale

Il grandissimo Oliver Jeffers firma quello che a mio avviso può considerarsi il “primo” libro illustrato digitale: The Heart and the Bottle. Primo nel senso che non una goccia della poesia stilistica di questo autore viene persa sul supporto dell’iPad, anzi. Avevamo visto in questo post alcuni primitivi esperimenti di illustrazione adattata all’iPad: ne era nata una vivace discussione dove nessuno di noi era troppo convinto della loro efficacia. Ora quello che Jeffers ci regala è un’anteprima di tutta la magia che i nuovi supporti digitali apporteranno all’illustrazione, un’anteprima delle possibilità di interazione tra lettore e autore, di interazione tra testo e immagine, di poesia, di creatività… e ci porta anche l’ennesima prova che i supporti sono solo strumenti, e che l’arte per farli vibrare, è sempre e solo in mano all’uomo-artista. E’ solo un inizio, ma nella buona direzione. Ecco il video pubblicitario messo in onda da HarperCollins, con la magica voce di Helena Bonham Carter. L’applicazione sarà disponibile da dicembre.

E per i nostalgici della carta… qui trovate un articolo che annuncia la scoperta di nuovi supporti digitali… fatti di carta!


Linda Wolfsgruber ha un sito!

Linda Wolfsgruber è una raffinata e sempre sorprendente illustratrice, e per molti di noi è stata anche una preziosa maestra; da pochi giorni ha messo in linea il suo sito:

www.lindawolfsgruber.at

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Linda Wolfsgruber

Arachne, la donna ragno

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Ovidio, Metamorfosi, libro XV, Belgio, Fiandre

(…) La sventurata non lo resse e fuor di senno corse a cingersi il collo in un cappio: vedendola pendere n’ebbe pietà Pallade e la sorresse dicendo: «Vivi, vivi, ma appesa come sei, sfrontata, e perché tu non abbia miglior futuro, la stessa pena sarà comminata alla tua stirpe e a tutti i tuoi discendenti». Poi, prima d’andarsene, l’asperge col succo d’erbe infernali, e al contatto di quel malefico filtro in un lampo le cadono i capelli e con questi il naso e le orecchie; la testa si fa minuta e così tutto il corpo s’impicciolisce; zampe sottili in luogo delle gambe spuntano dai fianchi; il resto è ventre: ma da questo Aracne emette un filo e ora, come ragno, torna a tessere la sua tela.”. (Ovidio, Metamorfosi ).

Qui trovate il mito di Arachne (o Arachné), tessitrice di splendide tele, trasformata in ragno per aver osato sfidare gli dèi ed avere vinto. Vi lascio con alcune suggestive immagini con cui la donna-ragno, figura più antica di qualsiasi supereroe, è stata pensata e rappresentata nella storia dell’arte.

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Francesco del Cossa, Il trionfo di Minerva, 1467/1470

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Antonio Tempesta, Illustrazione per le metamorfosi di Ovidio, 1600
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Louise Bourgeois, Ode à ma mère, 1995, Editions du Solstice, Parigi

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Odilon Redon, Ragno che piange , Paris  1881

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Alex Maleev, Spider Woman

visi e stili

Si dice “avere uno stile”, “cercare uno stile”, “lo stile di…”, ma cosa significa in realtà avere uno stile ? Chiunque bazzichi da qualche anno nel mondo dell’illustrazione saprà riconoscere al volo, anche senza leggere la didascalia, gli autori dei visi qui sotto riprodotti. Impossibile non riconoscere un viso di Komako Sakai, Quentin Blake o Lisbeth Zwerger. Io ho scelto dei visi, ma presto vi porterò ad esempio alberi, palazzi, città, e sarà la stessa cosa: se lo conosciamo, riconosceremo il loro autore. Non è la tecnica usata da un illustratore che ci permette di riconoscerlo, non sono i suoi colori, le sue forme, spesso non è neanche un certo grado di sintesi: ma è il fatto che l’autore, come un piccolo dio, ha creato terre, mari, flora, fauna, uomini, forze di gravità, ombra e luce. Nel tempo, libro dopo libro, in una lenta evoluzione, l’autore modificherà l’aspetto delle sue creature, forse lo migliorerà, forse lo semplificherà, forse cambierà loro abitudini e costumi, smorzerà entusiasmi, farà più cupo l’arco di un sopracciglio, ma non cambierà mai la loro “essenza”: quel primo soffio con cui ha dato loro la vita. Questa essenza, questo soffio, è lo stile, impalpabile al pari di un’anima.

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Lisbeth Zwerger

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Pablo Auladell

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Joanna Concejo

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Elena Odriozola

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Wolf Erlbruch

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Susanne Janssen

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Komako Sakai

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Rebecca Dautremer

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Michael Sowa

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Philip Giordano

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Gabriel Pacheco

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Violeta Lopiz

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Maurizio Quarello

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Mauro Evangelista

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Anthony Brown

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Beatrice Alemagna

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Octavia Monaco

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Eva Montanari

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Tony Ross

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Sara Fanelli

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Anne Herbauts

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Bernardo Carvalho

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Quentin Blake

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Kitty Crowther

Giovani illustratori vincitori

Sono vincitori, sono bravissimi, ma soprattutto hanno voluto condividere con i lettori del forum LeFiguredeiLibri la bella notizia della loro vittoria; così ho deciso di dare loro lo spazio di un post: sono illustratori italiani all’inizio della loro carriera che hanno vinto questo autunno alcuni importanti concorsi italiani e internazionali.

ANTONIO BOFFA ha ricevuto una menzione speciale al 13° concorso di Bordano: Syria Poletti, sulle ali delle farfalle. Antonio dirige un’azienda di ceramiche dipinte e da poco tempo si è appassionato al mondo dell’illustrazione, oltre alla menzione a Bordano ha ricevuto un “premio speciale” dalla giuria al IV Concorso Internazionale per Illustratori Lucca Junior 2010.

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Antonio Boffa, Menzione speciale 13° concorso Bordano

CRISTINA STORTI GAJANI ha vinto il concorso Laura Orvieto, promosso da Giunti editore. Le edizioni Giunti hanno preferito tenere ancora un po’ di suspense intorno alle illustrazioni vincitrici: non verranno quindi diffuse in anteprima. Cristina Storti Gajani avrà l’onore di illustrare la nuova edizione del libro di Laura Orvieto “Storie della storia del mondo“. Cristina è nata a Milano e ha lavorato per periodici ed editoria scolastica, da poco si dedica all’illustrazione per ragazzi e i riconoscimenti sono stati veloci: menzione speciale al concorso di Bordano “Syria Poletti-Sulle ali delle farfalle e dei cigni” 2010, e selezione per l’Annual Illustratori 2010.

FRANCA FLORES è stata selezionata al 13° concorso di Bordano: Syria Poletti, sulle ali delle farfalle. Franca è nata nel 1962 ed insegna in un Istituto Tecnico, coltiva da sempre la passione per l’illustrazione.

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Franca Flores, selezione al 13° concorso Bordano

FRANCESCO ZITO ha ricevuto una menzione speciale al 13° concorso di Bordano: Syria Poletti, sulle ali delle farfalle. Francesco è nato nel 1987, diplomato in Grafica Pubblicitaria e ora laureando all’Accademia di Belle Arti, ha collaborato con la rivista Grazia e ha illustrato un mese del calendario Tapirulan 2011.

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Francesco Zito, Menzione speciale 13° concorso Bordano

MADDALENA CAURARO (qui il suo blog), è stata selezionata a quello che attualmente è considerato uno dei più prestigiosi concorsi del mondo: il concorso coreano CJ Book Award for Illustration. Maddalena ha 28 anni e si è diplomata al Master di illustrazione per l’Editoria Ars in Fabula nel 2008.

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Maddalena Cauraro, selezionata tra i 50 vincitori del CJ Book Award for illustration

ROSSANA BOSSÙ è arrivata seconda al concorso italiano Scarpette d’Oro. Rossana ha 39 anni, si è diplomata in grafica editoriale-pubblicitaria all’istituto Abe Steiner di Torino. Collabora come grafica editoriale e illustratrice con agenzie pubblicitarie e di editing e ha insegnato presso l’Istituto d’Arte applicata e Design di Torino.
Questo è il suo blog.

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Rossana Bossù, secondo premio concorso Scarpette d’Oro

SIMONE REA ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria al concorso italiano Illustrateatro. Simone ha 35 anni,  si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo aver frequentato alcuni corsi di illustrazione a Sarmede, è stato selezionato nel 2006 al concorso Figures Future e nel 2008 alla Mostra Illustratori del Salone di Bologna, ha pubblicato con Panini edizioni, sta lavorando ad altri libri per Buen Paso, Eli e Anicia edizioni ed è in uscita con Topipittori “Le favole di Esopo”
Qui trovate un post in cui Simone Rea regala ai lettori di LeFiguredeiLibri qualche segreto della sua meravigliosa tecnica.

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Simone Rea, tavola vincitrice del concorso Illustra teatro

Complimenti a tutti!
(ps per i vincitori: se c’è qualche imprecisione nelle biografie scrivetemi in privato che la correggo!)


La vera storia di un topolino chiamato Pérez (Ana C. Herreros-Violeta Lopiz)

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 2010

C’è una sensazione dell’infanzia che per me è La sensazione dell’infanzia con la L maiuscola: quella di spingere più volte con la lingua, giorno dopo giorno, un dente che balla, fino a farlo cadere; poi, per molte ore, esplorare con la punta della lingua questo nuovo paesaggio interno: sconosciuto, lacunoso, sinistro, fino a che non lo si è addomesticato, fino a che non ci si sente di nuovo “a casa†dentro un nuovo “se stesso”.

Forse è proprio perché perdere un dente è un passaggio quasi iniziatico, che a questo momento si associano, in tutte le culture, leggende, miti, e storie divertenti: formiche e fate, spiriti del fuoco, topolini, si danno da fare in ogni dove, da secoli, per sostituire in fretta i dentini caduti. Chi in cambio di una moneta, chi di una canzone, chi per passione, ognuno di questi personaggi si industria perché la metamorfosi avvenga rapida, non lasciando il bambino in quella terra di nessuno che è il passaggio (il buco del dente).

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 2010

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 2010

La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, di Ana Cristina Herreros e Violeta Lopiz (Siruela 2010), è un libro storico, dove con un tono di voce seria rivolto ai bambini e una strizzata d’occhio al lettore adulto, viene raccontata la lunga e vera storia del topolino dei denti e della sua famiglia. Come in ogni libro storico che si rispetti, il libro è diviso in capitoli:

  • -“Dove incontriamo il topolino dei denti e del perché si chiama Pérezâ€
  • -“Come il topolino ha una figlia che emigra in Americaâ€
  • -“Cosa fa il topolino con i denti che raccoglieâ€

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 201

Prima che Ana Cristina Herreros decidesse, con una felice idea, di tradurla in forma di libro per bambini, la storia del topino dei denti è stata documentata in una ricerca universitaria: “La historia secreta del Ratón Pérez†di José Manuel Pedrosa (chi conosce lo spagnolo può scaricare qui il testo della ricerca in pdf).

Nei tempi in cui le case erano a un solo piano e i tetti di tegole, ogni bambino doveva tirare sopra il tetto il suo dentino caduto, là dove il topolino delle tegole era sempre pronto a prenderlo al volo, per poi portargli in cambio un altro dente, più forte e più grosso. Quando le case divennero troppo grandi perché i bambini riuscissero a tirare il dente sul tetto, si cambiò sistema: ogni bambino doveva gettare nel fuoco il suo dentino, e cantare:

Prendi, lume del fuoco, questo dente
E in cambio dammene un altro
Uno più resistente

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 2010

Molte sono le avventure che il topolino dei denti compie attraverso i secoli, tra le altre, quella di ottenere un cognome vero e proprio (in Spagna), e andare ad abitare nel sottosuolo di una drogheria, in via Arenal numero 8, a Madrid.
Nel secolo XIX il lavoro di raccogliere i denti diventa così ingente che il topolino Pérez decide di mettere su un commercio, e inizia a farsi pagare una monetina o un regalino…

Insomma, una storia davvero “straordinaria”, in cui sono raccolte filastrocche, miti e leggende intorno alla caduta dei denti. Ma il vero leit motiv del libro è questo: i denti servono per mangiare, mangiare è importante per… CRESCERE. Ed è proprio questo l’autentico regalo che il topolino Pérez porta ad ogni bambino: crescere.

Penso che un libro così, se lo avessi avuto da bambina, mentre con la lingua esploravo quell’inquietante buco che si creava in attesa di avere un dente nuovo, mi avrebbe fatto impazzire di gioia.
Delicatissime e preziose come emozioni le illustrazioni di Violeta Lopiz.

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La asombrosa y verdadera historia de un ratón llamado Pérez, Ana Cristina Herreros, Violeta Lopiz, Siruela 2010