A book of nonsense, Edward Lear

1846
A book of nonsense, Edward Lear, James Miller edition, 1875
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A book of nonsense, Edward Lear, da una rara edizione litografica a colori del 1870
1861
A book of nonsense, Edward Lear, Thomas McLean edition, 1846

Da “La grammatica della fantasia” di Gianni Rodari:

Il “limerick” è un genere organizzato e codificato – e inglese,  di nonsenso. Sono famosi quelli di Edward Lear. Eccone uno nella traduzione di Carlo Izzo (Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi, Torino 1970).

C’era un vecchio di palude
di natura futile e rude
seduto su un rocchio
cantava stornelli a un ranocchio
quel didattico vecchio di palude.

Con pochissime varianti, tutte autorizzate, i “limericks” ricalcano da sempre la stessa struttura, che è stata analizzata con grande precisione dai semiologi sovietici Civian e Segal (in italiano nel volume: I sistemi di segni e lo strutturalismo sovietico, Bompiani, Milano 1969).
Il primo verso contiene l’indicazione del protagonista (il “vecchio di palude“). Nel secondo verso è indicata la qualità (“di natura futile e rude“). Nel terzo e nel quarto verso si assiste alla realizzazione del predicato (“seduto su un rocchio/cantava stornelli a un ranocchio“). Il quinto verso è riservato all’apparizione di un epiteto finale, opportunamente stravagante (“quel didattico vecchio di palude“). Alcune varianti sono in realtà forme alternative della struttura. Per esempio, al secondo verso, la qualità del personaggio può essere indicata, anziché da un semplice attributo, da un oggetto che egli possiede, o da un’azione che compie. Il terzo e quarto, anziché alla realizzazione del predicato, possono essere riservati alla reazione degli astanti. Nel quinto, il protagonista può subire rappresaglie più serie di un semplice epiteto. Ricalcando questa struttura, e rispettando la combinazione delle rime (il primo, il secondo e il quinto verso rimano tra loro, il quarto rima col terzo), possiamo comporre noi stessi un limerick, alla maniera di Lear. (Gianni Rodari)

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Un livre a-sensé, Edward Lear, Editions Rackham 2009

Le Editions Rackham hanno da poco riedito con la doppia versione francese/inglese l’A book of nonsense di Edward Lear, in un’edizione elegantissima, con copertina di tela. Se cercate una bella edizione del libro, questa merita.

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Un livre a-sensé, Edward Lear, Editions Rackham 2009
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Un livre a-sensé, Edward Lear, Editions Rackham 2009
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Un livre a-sensé, Edward Lear, Editions Rackham 2009, particolare

Su questa pagina di Google Books potete trovare tutte le tavole del libro.


Joanna Concejo: il mio primo libro

Joanna Concejo è un’illustratrice polacca che vive in Francia da molti anni. Ascoltiamo il racconto di come ha pubblicato il suo primo libro: Il signor Nessuno, al quale è seguito un rapido successo internazionale.

Il testo de “Il signor Nessuno†dormiva dentro un cassetto da qualche anno e non aveva ancora trovato un editore. Non solo il testo, ma tutto il libro,  già pronto in ogni dettaglio, immagini e copertina incluse, non piaceva. Non era ancora il momento.

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Il signor Nessuno, Joanna Concejo, Topipittori 2008

Dopo aver terminato i miei studi in Polonia, sono partita per la Francia per raggiungere mio marito e crescere nostra figlia. In questo nuovo paese, con una nuova lingua, una nuova vita, ci ho messo moltissimo tempo a ritrovarmi. Non pensavo davvero di fare l’illustratrice. Altre forme espressive mi interessavano molto di più: installazione, video, performance, scultura… Campi in cui sono anche riuscita a realizzare qualcosa. Poi la mia energia si è smorzata, assorbita dall’avventura di essere madre e moglie…. A poco a poco ho adattato la mia creatività ad uno spazio molto più piccolo e sottile: un foglio formato quaderno di scuola, una matita e qualche pastello colorato. Avevo trovato finalmente la mia misura.

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Il signor Nessuno, Joanna Concejo, Topipittori 2008

Ho inviato le mie immagini alla Mostra Illustratori di Bologna  e sono stata selezionata. Scoprire il mio nome nella lista degli illustratori selezionati dalla giuria è stato il momento più emozionante: mi sono sentita felice e sollevata allo stesso tempo. Ci è voluto ancora qualche anno prima della stampa del mio primo libro, ma non avevo più fretta. Avevo la piacevole certezza che sarebbe stata solo una questione di tempo.

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Joanna Concejo, disegni selezionati al concorso Calabria Incantata, 2005
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Joanna Concejo, disegni selezionati al concorso Calabria Incantata, 2005

E il momento è venuto! Dopo la selezione al concorso “Calabria incantata†sono stata contattata da Paolo Canton dei Topipittori. Mi disse di aver trovato il testo del “Signor Nessuno†interessante, ma le illustrazioni non gli piacevano. A me neanche del resto, dopo così tanto tempo…
Siamo rimasti d’accordo che avrei rifatto il libro. L’idea mi piaceva, potevo ricominciare a fare di meglio! In ogni modo il libro era già dentro di me, bastava tirarlo fuori. Disegnare questo libro è stata una delle esperienze più felici e rasserenanti che abbia mai provato. Non c’era fretta, le immagini si imponevano da sole, quasi senza errori. Allo stesso tempo lavoravo, con la stessa gioia, sul testo d’Henri Meunier “Grande et Petit†per l’editore francese Atelier du Poisson Soluble, con il quale avevo preso contattati durante il Salone di Montreuil. I due libri si somigliano… sono usciti in Francia nella primavera del 2008.

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Grand et petit, Henri Meunier e Joanna Concejo, Atelier du Poisson Soluble, 2008

Quando  ho ricevuto gli esemplari del Signor Nessuno, sfogliavo e sfogliavo il libro ininterrottamente, non riuscivo più a smettere. Conoscevo esattamente le immagini, ciò nonostante, non mi stancavo di analizzare ogni dettaglio. Non so cosa cercassi. Forse niente… semplicemente, non mi stancavo di averlo tra le mani!
Joanna Concejo


Intervista a Zoolibri: identità di un editore

zooeditore_2007Zoolibri, illustrazione di Silvano Scolari

Intervista a Corrado Rabitti, editore di Zoolibri

Perché editori e perché editori per bambini?
Ho scelto di fare l’editore, o meglio “di far partire un’attività editorialeâ€, perché:
–    volevo fare un lavoro che credevo potenzialmente appassionante e commercialmente compatibile con il mercato nel medio periodo (10 anni),
–    volevo fare un lavoro che mi mettesse continuamente a confronto con il resto del mondo,
–    volevo confermare al mondo, se per caso ce ne fosse ancora bisogno, che gli italiani, in quanto a “genio e creativitàâ€, non sono secondi a alcuno,
–    volevo confermare che l’impresa di qualità non dipende dalla sua collocazione geografica,
–    volevo impegnarmi in un lavoro che permettesse, nel tempo, di dare opportunità di futuro professionale a “nuovi giovani talentiâ€,
–    volevo lavorare “in culturaâ€, nonostante il paese in cui vivo,
–    volevo entrare in un settore abbastanza “familiare†per inserirvi libri abbastanza “diversiâ€,
–    volevo trovare e scegliere sul mercato internazionale “certi libri†che nessuno voleva scegliere,
–    volevo creare nel tempo un catalogo che sarebbe diventato una piccola galleria d’arte coerente e ovviamente molto personale.
Ho scelto nello specifico di fare l’editore “di illustrati per bambini e ragazzi†perché coincideva con le mie possibilità tecniche e economiche, con le mie conoscenze umane e professionali e con l’entusiasmo e la voglia di fare di tutti coloro che ci avrebbero poi lavorato assieme al sottoscritto.
In sintesi, volevo “scoprire nuovi mondi e arrivare là dove nessuno è mai giunto prima†(!).

Quanti titoli in un anno?
Quattro/cinque in media era l’obiettivo iniziale.
Alla fiera di Bologna 2010 saranno circa 50 illustrati a catalogo e quindi (2010 = decimo anno), il bersaglio è stato colpito!

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Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
I “nostri†libri devono, SEMPRE
:
– essere divertenti, sia per chi li legge direttamente (piccoli), che per chi li “deve leggere agli altri†(grandi), o magari a sé stessi,
– offrire diversi piani di lettura e d’interpretazione, superando il limite imposto dalla “fascia d’età indicataâ€,
– presentare una storia, un personaggio, più personaggi, che accompagnino il lettore e favoriscano l’attivazione di ambedue gli emisferi celebrali (i nostri lettori hanno neuroni e sinapsi attivissimi…),
– essere capaci “di sintesiâ€, non essere eccessivamente “direttiâ€, senza sforare mai nel troppo didattico, educativo, divulgativo, scolastico, noioso, pedante, banale, scontato, eccetera…,
– favorire una cultura di pace e comprensione, un pensiero di vita il più possibile “eticoâ€,
– aiutare a affrontare e sconfiggere le proprie paure.
Il desiderio, l’aspettativa, è che un giorno qualcuno tra i nostro lettori si ricordi “quel bel libro che ha letto da piccolo†e che gli ha scatenata la voglia di leggere, di disegnare, di scrivere, di sapere, di chiedere, di girare il mondo e incontrare e scoprire gli altri…


Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Cos’è che vi fa dire: “questo illustratore/autore è per noi�

Innanzitutto, prima ci dedichiamo alla scelta del testo, della storia, e poi alla scelta di un/una illustratore/trice. Una volta trovata una storia che ci piace, la “digeriamoâ€, con l’aiuto del tempo; mentre pensiamo a chi potrebbe illustrarla, valutiamo se deve essere “ritoccata†in qualche modo e perché. Questo ci aiuta anche nella scelta di chi potrebbe poi fare le illustrazioni.
Da una storia dobbiamo essere sorpresi, spiazzati: trovarci impreparati di fronte a un nuovo scritto è una sensazione rara e sempre molto eccitante. E davvero sempre più rara…
Dal punto di vista commerciale, lo scrittore deve essere preferibilmente “unpublishedâ€; oppure, se già scrive per altri, verrà da noi associato ad illustratore/trice con cui non ha precedenti editoriali.

In merito agli illustratori…
Facciamo la ricerca sempre in modo molto controllato e selettivo attraverso materiali in arrivo spontaneo, materiali in arrivo a richiesta, viaggi attraverso la blogosfera.
Abbiamo creato un nostro archivio interno di “preferiti†da tutto il mondo che teniamo sempre in considerazione e che possiamo di volta in volta interpellare. Anche dalle illustrazioni dobbiamo/vogliamo essere sorpresi, spiazzati: trovarci impreparati di fronte a come un/una artista propone/interpreta un personaggio o una situazione, è uno stimolo vincente per decidere di lavorarci assieme.
Come anche ricevere proposte che vadano a “completare†il testo: qualcosa in più.
Anche l’illustratore/trice deve poi, se italiano/a, essere “unpublished†o comunque agli inizi in ambito “albi illustratiâ€; se non italiano/a deve comunicare con una lingua “affineâ€, per ovvi motivi pratici.

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Nella situazione culturale e politica del vostro paese vi sentite inseriti in una rete che vi sostiene? Come la definireste? Inesistente/resistente/sfibrata/bucata… Quali sono i suoi fili principali? (associazioni/biblioteche/riviste/fondi alla cultura…).
La rete è resistente, nel senso che resiste e resiste e resiste…! Quindi, visto il paese in cui siamo, la rete è ovviamente sfibrata e “esaustaâ€.
Ci sostiene come può, spesso non ce la può proprio fare, presa da mille problemi che rischiano di comprometterne la sopravvivenza quotidianamente. Direi che la rete c’è e fa il meglio, e anche “di piùâ€, di quello che può fare.
Nell’albo d’oro di ZOO libri ci sono quasi tutti, pediatri e NPL, biblioteche a volontà, varie riviste piene d’entusiasmo, vari giornalisti pieni d’entusiasmo, alcune associazioni… tanti bravi personaggi…

Le co-edizioni: che politica avete di vendita e acquisto dei titoli? Preferite creare i vostri libri, venderli e/o comprarli dall’estero? Perché? Rispetto ai titoli che comprate e/o vendete ci sono differenze di accoglienza nei diversi mercati internazionali?
ZOO libri nasce con una vocazione internazionale fortissima: vorremmo ognuno dei libri da noi prodotti tradotto almeno in una lingua straniera; sempre mantenendo un alto livello di qualità e quindi su un catalogo di un editore “cercato†intensamente.
Perciò ogni libro è nato, nasce e nascerà per essere potenzialmente appetibile su più mercati; cosa che ci obbliga spesso a lavorare sulla costruzione del libro stesso.
Inizialmente questo ha fatto sì che molti autori si potessero sentire “sabotati†o “censuratiâ€; problema che adesso non si pone proprio più, perché i risultati ci precedono sempre e le proposte in arrivo (ormai oltre le 170 annuali…), sono aumentate sia in numero che in qualità.
All’alba del nostro decimo anno (!) abbiamo solo due titoli non ancora tradotti su un totale di dodici prodotti; e altri quattro nuovi progetti in arrivo sono già “sotto valutazione†da vari editori stranieri. Abbiamo in uscita per Bologna 2010 altre traduzioni in lingue prestigiose e stiamo ampliando i nostri orizzonti ulteriormente: il mondo è vasto e ci sono ancora molte culture da scoprire.

Gigante_zoolibri

Su un catalogo di circa 50 titoli che avremo a Bologna 2010, circa il 20% è di nostra produzione e il resto è comprato all’estero da varie parti; prevalentemente Belgio (fiammingo), Olanda, Regno Unito, Francia, U.S.A.
Nel 2009 abbiamo dati alle stampe cinque titoli dei quali uno acquistato all’estero, due nuovi di nostra produzione e due ristampe ormai esauritissime (una di nostra produzione e una acquistata all’estero). Il 2010 seguirà questa tendenza.
Gran parte del budget iniziale è andato sul capitolo acquisti per potere costruire un proprio catalogo internazionale e creare la propria identità appunto sul mercato internazionale. E’ necessario, e prestigioso, che una casa editrice che opera sul mercato “globale†abbia a catalogo sia titoli “di propria produzioneâ€, sia titoli tradotti “da fuori mercatoâ€.
Anche perché non è facile scegliere bene da tutto il mondo e formare un catalogo che “funzioni†e venda in modo soddisfacente.
Per ciò che ci riguarda, alla fine del nono anno tutti i titoli vanno piuttosto bene, sia in Italia che all’estero, e questo indica che stiamo facendo le cose nel modo giusto.
Ma si può sempre migliorare…
Ora il piccolo budget si sta spostando sempre di più sul finanziamento delle nostre produzioni; il marchio ormai è fissato sul mercato internazionale e abbiamo davvero molte e qualificate richieste.

Fabbricare cultura nell’Italia di oggi: una missione, una sfida o una passione a perdere?
Se facessi l’editore per sfida o come “passione a perdere†dovrei essere ricco, molto ricco.
E non è così, purtroppo per me…
Una missione, per alcuni aspetti, questo lavoro lo può diventare: presentare un libro “abbastanza nuovoâ€, un certo illustratore “difficileâ€, uno scrittore “sconosciutoâ€, un carattere grafico mai visto.
E’ sempre difficile accettare che quello che presenti possa essere assolutamente “non accettato†dagli altri, addirittura da chi ti segue e ti sostiene.
Ma è molto formativo, se si colgono le indicazioni…
Personalmente tengo sempre ben presenti alcuni fatti:
–    con la casa editrice ci devo/dobbiamo vivere: si tratta di un’impresa privata, non di “uno svagoâ€, uno sfizio.
–    la casa editrice è collocata in una zona “sconosciuta†agli addetti ai lavori italiani del settore.
E’ paradossale scoprire che all’estero conoscono la nostra città (Reggio Emilia, NdR) per la sua tradizione cooperativa, sociale, produttiva, mentre in Italia, dopo nove anni, sentiamo ancora “siete di Bologna, vero?â€.
–    il nostro mercato va da ovunque a ovunque.

Buongiorno_zoolibri

Una cosa che vi piace del vostro lavoro e una che non vi piace.

Mi piace vedere la luce che si accende negli occhi di un/una giovane quando vede il “suo†libro stampato e comincia a balbettare per l’emozione… è impagabile…
Mi piace annusare la prima copia di ogni libro stampato…
Mi piace che il lavoro offra l’opportunità di conoscere soggetti come Davide Calì, Klaas Verplancke e Hannes Binder e di scoprire che sono persone “enormiâ€; come i libri che fanno. Se penso poi che siamo diventati amici lavorando… beh, è una fortuna indescrivibile! Sì… mi piacciono un sacco di cose di questo lavoro… una bella fortuna.

Cosa non mi piace… Ho una cartella segreta che si chiama “vergogne†e contiene appunto le vergogne di ormai nove interi anni di lavoro: tre quarti di esse sono italiane. Basta così.


Corrado Rabitti
, editore di www.zoolibri.com


Buone feste a tutti! Blog in pausa

Il blog, questo dicembre 2009, ha avuto: 14.375 visite, 5.944 visitatori unici e 32.901 pagine visitate.
Grazie per l’entusiasmo. Ci ritroviamo dopo Natale!

Simone-Rea
Simone Rea, Gattastro, 2009

Deepzoom (Seadragon), dimostrazione d’ingrandimento immagine

Un po’ di pubblicità a Seadragon una tecnologia che permette un ingrandimento eccezionale delle immagini on line. Cliccando sul – e sul + potete viaggiare dentro l’alta risoluzione dell’immagine, scoprendo paesaggi che neanche a occhio nudo si possono scoprire, cliccando sopra il simbolo Home ritornate all’immagine base.
Potete anche far scorrere l’immagine cliccandoci sopra e trasportandola col mouse.
State attenti al meno perché l’immagine sparisce facilmente (in tal caso cliccate di nuovo su Home). Potete anche vederla a schermo pieno.

Anna Castagnoli, Calendario Città del sole 2009

Vincitori Ilustrarte 2009

Ecco la lista dei selezionati Ilustrarte 2009, Alessandra Panzeri e Alessandro Lecis hanno preso la menzione speciale (bravissimi!), complimenti anche a Chiara Carrer, Eva Montanari, Daria Petrilli, Glenda Sburelin, Mariacarla Tarowi, Antonio Marinoni, Philip Giordano e Daniela Tieni. Con grande orgoglio vi annuncio che anch’io quest’anno sono tra i selezionati, con tre immagini del Calendario città del sole 2009.

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Anna Castagnoli, un immagine del Calendario Città del sole 2009, di cui tre immagini selezionate a Ilustrarte 2009