Editions Esperluète: Souffle, di Stéphane Ebner

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Souffle, Stéphane Ebner, Editions Esperluète 2009

Una delle mie mete preferite sul Salone di Montreuil è il banco delle edizioni Esperluète. Una casa editrice belga non esattamente “per bambini” nel senso comune. Artisti e illustratori sono invitati ad affiancarsi a testi minimali, poetici, a brevi frammenti di parole che evocano stati d’animo o storie dal sapore di una mattina di nebbia, esprimendosi sulla carta come un pittore potrebbe esprimersi sulla tela, senza obbligazioni se non quella della trasparenza più ardita tra emozioni e gesto del creare.

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Souffle, Stéphane Ebner, Editions Esperluète 2009

Souflle, il primo libro di Stéphane Ebner, è un esempio della qualità di questa casa editrice e dei suoi autori. Lo si guarda e si respira una boccata d’aria: sembra così facile, almeno tra queste pagine, essere liberi.

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Souffle, Stéphane Ebner, Editions Esprluète 2009

“…quando balbetto, ridico ancora….”
Stéphane Ebner, Souffle

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Souffle, Stéphane Ebner, Editions Esperluète 2009

Amleto di Javier Zabala, un video

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Hamlet, illustrazioni di Javier Zabala, edizioni Nordica 2009

E’ uscito in spagna (in lingua spagnola) un magnifico Amleto illustrato da Javier Zabala: Hamlet, edizioni Nordica 2009. Volevo condividere con voi il video di presentazione dove si può ammirare la forza dei disegni di Zabala, artista che non smette, libro dopo libro, di crescere e stupirmi. La sintesi del segno, la sua essenzialità quasi drammatica, traducono magistralmente la tensione emotiva di uno dei più grandi personaggi della letteratura. Bello anche che l’illustrazioni ritorni nei libri per adulti. Buona visione…


Saisons, di Blexbolex, Albin Michel 2009

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Vorrei parlarvi di Saisons di Blexbolex, a mio gusto il libro più bello di questa stagione francese. A prima vista il libro sembra un semplicissimo imagier di stagioni, un catalogo di più di 90 pagine di oggetti e immagini associate a nomi. Le illustrazioni, raffinatissime e colte, spesso citano dichiaratamente momenti della storia dell’arte (da Hockney a Manet) in un stile da avangurdia russa colorata negli anni 50. Ci si perde dentro come in laghi luccicanti.

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Ma l’emozione che sentivo nascere sfogliando le pagine la prima volta, fortissima, non era data solo dalla bellezza delle immagini e dalla qualità della carta (spessa e ruvida, piacevolissima al tatto), c’era qualcosa di straniante nel rapporto tra immagini e parole ad esse associate, eppure, distrattamente, nulla pareva sospetto. Sopra l’immagine di un grappolo d’uva c’era la parola grappolo, sopra quella di un ombrello, la parola ombrello. Ero di corsa tra un metro e un aereo e rimandai a più tardi una lettura più approfondita.

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Stamattina mi sono alzata con l’idea di pubblicare un post su questo libro. Tempo previsto: un paio d’ore di lavoro (caricamento immagini incluso). Che ingenuità! Sono le cinque passate e non sono che lontanissima dalla soluzione della sciarada di questo album. 90 pagine ormai costellate di bigliettini e miei appunti che si confondono e si affastellano, dandomi la sensazione che non ne verrò mai a capo. Sento che le mie conoscenze in semiotica non sono sufficienti. Mi devo accontentare di “sentirlo” come si ascolterebbe un brano musicale. Ma lasciate che vi introduca almeno all’ingresso di questo labirinto di significati

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

L’inizio sembra facile, è fatto apposta per portarti per mano dentro le pagine senza che tu abbia paura. Le quattro stagioni sono nominate e illustrate con un cambio di paesaggio e colori sulla stessa scena. Poi inizia una sequenza di oggetti semplici come semi, foglie, bulbi di fiore, una rondine, una prugna, un pallone da spiaggia… Di appena più complesso c’è l’immagine di un bambino inginocchiato davanti a un vaso dentro cui nasce un fuscello con due foglie, la parola in alto dice: crescita. A immagini e azioni primaverili ne seguono altre estive, poi autunnali, etc.

Mentre il tempo passa (stagione dopo stagione il libro dura tre anni e una primavera),  le associazioni tra figure e nomi slittano su piani più complessi, proprio come per un bambino, che crescendo passa dall’imparare i nomi delle cose, all’imparare che le cose possono avere più nomi, e che  i nomi possono addirittura inventare le cose, trasformarle. Nascono metafore, metonimie, sineddoche. Sopra un albero d’autunno, che sembra un fuoco d’artificio di colori, c’è la parola: festa. Sopra l’immagine desolata di un bosco incendiato, la parola: tristezza. E siamo solo all’inizio.

Se quello che ci interessa in un album illustrato sono i rapporti tra testo e immagini, questo libro è la nostra enciclopedia. Di volta in volta il testo di questo imagier può indicare:

a) direttamente un’immagine (anguria/illustrazione di un’anguria)
b) un’azione (una siesta/un uomo che dorme in un bosco)
c) un’emozione scaturita da un’immagine (tristezza/bosco bruciato)
d)  il significato di una scena (inquietudine/un uomo che guarda le nuvole addensarsi oppure  amore/due cervi in un bosco)

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Nel caso “c” (un’emozione scaturita da un’immagine ) ci può essere tutta una sinfonia di varianti. Da suoni più nitidi, cristallini, come tristezza/ bosco bruciato (che capisco immediatamente), ad accordi più complessi: la parola ubriacatura la troviamo associata a un meraviglioso ciliegio in fiore che occupa due pagine, fino ad arrivare a dodecafonie, non sensi: la parola débâcle (disfatta, rovina) la troviamo associata a un paesaggio di montagna innevato (quale è la sconfitta? Per chi questa montagna ha rappresentato una sconfitta? Sono forse io sconfitta nel mio non poter accedere al senso del rapporto tra la parola e l’immagine?).

Idem per il caso “d” dove il testo sembra chiarificare (o creare ex-novo) il significato di una scena. Si va da significati semplici come un amore/cervo e cerbiatta, a rapporti più complessi: nell’immagine qui sotto alla parola testardaggine è associato un albero che al momento del cambio di stagione non ha perduto le foglie (la parola contiene un giudizio).

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

A volte è l’immagine che dà senso a una parola, a volte è la parola che dà senso a un’immagine. A volte l’immagine ci sembra chiara ma la parola la offusca, la devia verso un nuovo significato. A volte la parola ci sembra chiara ma l’immagine la offusca, la devia verso un nuovo significato (come nel caso visto di ubriacatura). Il libro ci costringe con sottili meccanismi di ripetizioni segrete, associazioni, suggerimenti, a liberare le immagini dalle parole e le parole dalle immagini, per poi rilegarle di nuovo, in un gioco infinito che tratta di significati e significanti, ma anche del nostro rapporto alle cose, e della sua qualità.

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Con un po’ di pazienza avrei potuto esaurire i giochi di combinazioni possibili (almeno nella forma, perché nella sostanza dobbiamo aggiungere un terzo fattore imperscrutabile, che è l’interpretazione del lettore delle metafore presenti. Il lettore si intrufola tra parola e immagine e crea a sua volta un’interferenza, un suono).

Ma tutto si complica ulteriormente quando ci accorgiamo che non solo ci sono diversi rapporti tra testo e immagini, ma anche tra immagini attigue nella doppia pagina, immagini perdute nel libro che si ritrovano mutate dalle stagioni, immagini di oggetti simili in contesti diversi, etc. Le pagine sono, (ma non sempre!), in relazione tra loro, con relazioni di diverso tipo:
–  relazioni di causa effetto: bambino che salta nella pozzanghera (un divertimento)/mamma che stende i panni (un lavaggio)
– con relazioni di familiarità: una foglia (una foglia)/un bruco su una foglia (un bruco)

– con relazioni di sequenza di tempo: l’esclamazione di un uomo davanti alla neve che cade (un grido)/una casa sepolta dalla neve (la neve)
Рcon relazioni di luogo: un campeggio/ un bambino che ̬ stato punto da una zanzara (una zanzara)
– con relazioni di forme o colori
– con relazioni metonimiche (contenitore/contenuto)

– con relazioni di sinonimi: potete vedere in basso la coppia storia/fiaba, illustrati da una mamma che legge una fiaba a sinistra e da una scena della piccola fiammiferaia a destra. Le due immagini hanno lo stesso peso, ma è bellissimo che la parola storia a sinistra nasca da dentro l’immagine (è l’immagine che dà senso alla parola storia), mentre l’altra discende dalla parola (è la parola fiaba che chiarisce il senso dell’immagine della piccola fiammiferaia).

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Spesso è il contesto che cambia il significato. Lo stesso bambino (identico ma con due vestiti diversi, uno in maglietta, l’altro in sciarpa) rappresentato in un’espressione di starnuto, ha due parole associate diverse a seconda della stagione: raffreddore (per l’inverno), allergia (per la primavera).

L’ albero che in autunno chiariva la parola una testardaggine (perché non aveva perso le foglie, vedi immagine sopra) diventa in primavera un ritardo perché non ha ancora messo le foglie. E’ sempre lo stesso bambino che assiste alle due scene. Da notare che queste relazioni si scoprono solo dopo più letture, per caso, perdute dentro altre decine di relazioni più immediate e semplici.

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Nessuna relazione è mai scontata e sfogliando questo gigantesco imagier siamo continuamente costretti a rallentare, tornare indietro, scontratrci contro, scorrere veloci, in uno stato di piacevolissimo straniamento quale solo può darci davvero un anno che passa, con quel ritmo del tempo mai uguale, che può rallentare dietro a vetri da cui si guarda scorrere la neve o andare più veloce in una settimana di scuola. Temporali, giochi, partenze e ritorni… pensavo, scorrendo incantata il libro, che c’è solo un’epoca della vita in cui tutto è così denso di significati, così presente a se stesso, così ricco di scoperte e nuove associazioni, in cui le immagini e le cose non sono solo strumenti, utensili del quotidiano vivere, ma pozzi di senso, culle del meraviglioso. Nell’ultima pagina ci aspetta infatti la chiave di lettura di tutto l’album, un germoglio che nasce ha questa parola associata: un’infanzia.

E’ questa cosa qui l’infanzia. Questa meraviglia del guardare. Questo senso che nasce dalle cose, dalle figure, dalla natura che muta e trasfigura nel pozzo del nostro sentire.
Un libro ricco come la vita stessa, davvero degno di un bambino.

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Saisons, Blexbolex, Albin Michel 2009

Unico neo del libro, la soluzione grafica delle lettere nella piega delle pagine, la quala a volte si mangia un’intera lettera.

(Dello stesso autore in Italia è stato pubblicato da Orecchio Acerbo il bellissimo Immaginario).


Lorenzo Mattotti parla di hansele Gretel a “Più libri più liberi”, Roma dic. 2009

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Lorenzo Mattotti mentre dedica Hansel e Gretel, Orecchio Acerbo 2009

In occasione di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media editoria, in corso in questi giorni a Roma, un appuntamento da non mancare: la conferenza di Lorenzo Matttotti su Hansel e Gretel

martedì 8 dicembre, ore 15.00, Sala Diamante
Paura del nero
Presentazione di Hansel e Gretel
Intervengono: Lorenzo Mattotti e Goffredo Fofi

martedì 8 dicembre, ore 17.15, Stand G24
Lorenzo Mattotti  dedicherà  Hansel e Gretel

Roma, EUR – Palazzo dei Congressi, 5 – 8 dicembre 2009


Fabian Negrin e Elena Odriozola premiati! Autunno 2009

Non si possono non segnalare due premi ricevuti da due grandissimi illustratori questo autunno:

Fabian Negrin (per me in assoluto uno dei più grandi illustratori italiani, e li conto su una mano) ha vinto una prestigiosissima Bib Plaque alla biennale 2009 di Bratislava. Meritatissima!

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Fabian Negrin, Mille giorni e una notte, Orecchio Acerbo 2008

Elena Odriozola riceve il Premio Letterario “Euskadi” di Illustrazione (premio basco) 2009 per il libro Los Aplastamiento de las gotas (leggi analisi del libro), una delle motivazioni della giuria è stata:

“Las imágenes hablan por sí mismas y son un ejemplo de la débil frontera que separa estéticas para un lector infantil y adulto”. (Le immagini parolano da sole e sono un esempio del fragile confine che separa l’estetica destinata ad un pubblico adulto da uno infantile.)

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Aplastamiento de las gotas, Julio Cortázar e Elena Odriozola, Labirinto de las artes 2008

Potete invece guardare qui la lista Ibby degli autori e degli illustratori selezionati per ricevere il Premio Hans Christian Andersen 2010, considerato il nobel della letteratura per ragazzi (da non confondere con il premio Andersen italiano, organizzato dalla rivista Andersen). I due vincitori (un autore e un illustratore) saranno annunciati durante il Salone di Bologna. In lizza alcuni nostri “preferiti”: Carll Cneut, Grégoire Solotareff, Linda Wolfsgruber, Jutta Bauer, Svjetlan Junakóvi?, Eric Carle… chi vincerà?


Cartolina dal Salone di Montreuil 2009

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E anche questo Salone di Montreuil  si è concluso, lasciandomi come ogni anno catapultata a testa in giù, o in su, che è lo stesso, con la voglia irresistibile di poter trasferire su carta almeno un po’ di tutti gli stimoli visti, intravisti, divorati con lo sguardo. Ogni anno è così, torno a Barcellona e vorrei ripartire il giorno dopo. Visi, immagini, copertine, nuovi album, Parigi che spunta e si inabissa ad ogni uscita di metrò… un vernissage, un au revoir, un croissant sbocconcellato sotto un portico al riparo dalla pioggia, che dirvi che già non sapete? Sono irrimediabilmente innamorata dell’eleganza francese, della loro cultura, dei loro libri così coraggiosi. Ecco qualche frammento in anteprima:

Crowther
Annie du Lac, Kitty Crowther, Pastel 2009

Annie du lac di Kitty Crowther (Pastel edizioni) ha vinto il prestigioso premio Baobab. Potete vedere qui il video della premiazione.

Popville_Helium

Popville
Annick Boisrobert e Louis Rigaud, testo di Joy Sorman, Hélium (Corraini 2009)

Una nuova casa editrice francese, Hélium, che si presenta con uno stile freschissimo, grafico ed elegante, lanciando uno dei più bei libri di tutto il Salone: Popville, edito in Italia da Corraini. Bellissima la sensazione di costruire, sfogliandolo, una intera città.

Herbier

L’herbier, Arbres feuillus d’Europe, Emilie Vast, MeMo 2009

Il raffinato e bellissimo Erbario dell’illustratrice Emilie Vast, ne ho comprate due copie da regalare e mi sono dimenticata di comprarne una per me. Devo ritornare a Parigi?

Rodari
Conferenza su Gianni Rodari, ospiti alcuni illustratori che l’hanno interpretato nei loro libri

Un momento della conferenza su Gianni Rodari, all’interno degli incontri organizzati per l’Italia, ospite d’onore al Salone. Da destra: Beatrice Alemagna, Altan, Alessandro Sanna, Anna Laura Cantone, Silvia Bonanni.
La mostra su Arlecchino, conferenze, e molte altre iniziative hanno fatto uno zoom sulla situazione dell’editoria italiana per ragazzi, così divisa tra artisti di fama internazionale e un mercato interno che non rende loro giustizia. Vi invito a leggere il post sul blog della libreria Giannino Stoppani, Zazie news, che fa una bella sintesi del Salone di quest’anno, e l’articolo da loro segnalato su Telerama (in francese) sul panorama dell’editoria italiana visto da oltre frontiera.

Figuredeilibri
La riunione Figuredeilibri al Salone di Montreuil

La riunione delle Figuredeilibri, nel sottosuolo del Salone di Montreuil, grazie a tutti di essere stati così affettuosi! Mi avete dato mille nuove idee per il blog.

Leggi anche:
Stilton e la Pimpa conquistano Parigi, sul Corriere della Sera.
Una “piazza italiana” al Salone di Montreuil, sul Manifesto.