“Chut!” di Louise Marie Cumont, edizioni Les Trois Ourses (un capolavoro)

25 Settembre, 2013
Louise Marie Cumont. Chut! Edizioni Les Trois Ourses

L’ho fatto. Ho speso tutto il capitale libri dell’autunno in un colpo solo. Un’edizione numerata e firmata (la numero 15) di 100 esemplari di un libro di Louise-Marie Cumont: Chut! (Zitti!).


E’ andata così. Sabato scorso sono entrata in quel piccolo tempio del libro d’autore che è la galleria-libreria Les Trois Ourses, a Parigi; ho giocato e sfogliato libri per un po’, poi mi è caduto l’occhio su un gigantesco libro (53 x 36 cm) appoggiato su un tavolo: era una novità, ma ne avevo già viste girare alcune immagini su Pinterest. Chiedo notizie più precise del libro: mi spiegano che è un’edizione numerata, stampata in serigrafia, in India, con l’aiuto di Tara Books.

Il libro è rilegato con un cordino nero. E’ immenso. Il colore della carta ricorda quello della sabbia. Una figurina di donna circense e un cavallo nero si vengono incontro in copertina. Figura e spazio. Tutto è teso e essenziale come i muscoli di un atleta. Nient’altro.

All’inizio del libro, nella prima pagina, c’è un gesto. Dolce e fermo insieme. E’ una carezza.
Poi, nessun testo, nessuna storia. Le pagine di sinistra restano vuote, color di sabbia.
La figurina circense, con la sua tutina rossa, le calze bianche, le scarpine da circo, fa un salto. Non un salto facile. Un salto con doppio giro della morte. Prima in avanti, atterrando sulla testa del cavallo, poi indietro, atterrando sulla sella. Nient’altro. Per tutto il libro. Un salto. Sembra facile.


C’è un ritmo cinematografico lentissimo, come rallentato. Si può vedere a lungo cosa significa stare sospesi nel vuoto. E’ quella cosa lì, un salto. Stare sospesi nel vuoto, a lungo.

C’è anche un contrasto. Il contrasto del movimento del salto con l’immobilità scultorea del cavallo nero. Ma se si fa attenzione, si nota che il cavallo segue ad ogni istante i movimenti della ballerina, con la coda. Non muove nient’altro, non le zampe, non la testa, solo la coda. Ma non è mancanza di partecipazione, la sua. Deve restare immobile perché il salto possa compiersi. Il più immobile possibile. Movimento e stasi. Collaborazione di forze opposte. Nient’altro.

Sfogliando le pagine, al lettore (a me) arriva un colpo di vento sul viso, un odore di buio e di stelle, come quello che sale dalla scena di un circo, quando persino il rullo dei tamburi sospende il fiato. Il lettore, lui (io), capisce di essere davanti a una metafora. La metafora di tutta la fiducia che ci vuole nell’immobilità del cavallo, nella trasparenza dell’aria e del vuoto, per compiere un salto come quello: un salto che non sia caduta, ma volo.

Ecco, la ballerina ce l’ha fatta. E’ seduta. Perfettamente seduta.
Ma non è finita, manca ancora una pagina, un gesto…

Una carezza. Questa volta, è piena di scomposta tenerezza, di riconoscenza.

Nient’altro.

Il libro è stato tratto da un gioco in legno che Louise-Marie Cumont ha costruito anni addietro per i suoi figli. Potete acquistare Chut seguendo le istruzioni su questa pagina, o scrivendo a troisourses@wanadoo.fr. Il prezzo è di 100 euro.
In questo post trovate una lunga intervista alle editrici de Le Trois Ourses. Ho chiesto loro se il libro verrà stampato in versione tascabile e quando mi rispondono, ve lo dico.

3 Risposte per ““Chut!” di Louise Marie Cumont, edizioni Les Trois Ourses (un capolavoro)”

  1. 1 paolo
    25 Settembre, 2013 at 8:00

    E io mi domando: dove è finito tutto quello che ti ho insegnato in ben due corsi se manco ti ricordi che quella rilegatura «con un cordino nero» si chiama “pamphlet”, e che dovresti perfino saperla eseguire, sia nella versione a tre buchi sia nella variante a cinque buchi, più adatta per i grandi formati?
    (lo so, questo è nulla davanti all’altezza della metafora, ma ognuno ha il suo orgoglio)

  2. 2 rossana taormina
    25 Settembre, 2013 at 8:45

    Belle le immagini,sintetiche e allo stesso tempo evocative. Mi è piaciuta tanto anche la tua “lettura” delle immagini, mi ha fatto tornare in mente quando mia madre si sedeva accanto a me e mi “raccontava” gli albi illustrati…
    Grazie.

  3. 3 Rebecca
    25 Settembre, 2013 at 18:35

    E’ vero il libro è molto bello… ma tu Anna sei magica riesci a vedere sempre oltre… GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE RIESCI A TRASMETTERE (dono che non tutti possiedono)