Beatrice Alemagna, art director di una collana editoriale

13 Giugno, 2011

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1000 Zanimaux, di Morteza Zahedi, RMN 2011

Intervista a Beatrice Alemagna, di Anna Castagnoli

Cosa è Ramino?
Per ora è ancora una piccolissima cosa. Io vorrei che diventasse una vera e propria collezione di libri d’arte illustrati per bambini e per grandi, per sguardi sensibili, senza distinzioni di età.
I libri di questa collezione sono editi dalle edizioni dei La Réunion des musées nationaux, RMN, e sono distribuiti nelle librerie francesi e nei più importanti musei francesi. Ho scelto questo nome figurandomi le menti dei lettori come piccoli rami su cui possano continuamente sbocciare idee, parole ed immagini.

Perché hai deciso di essere art director di questa collana?
Mi è giunta una proposta del direttore delle edizioni  RMN che, a quanto pare, ha avuto l’idea dopo aver visto Un lion à Paris. Fondamentalmente, amo più la letteratura cosiddetta per l’infanzia (ma detesto questo appellativo) che la letteratura in generale. Quel che mi appassiona è infatti il rapporto che esiste tra le immagini e il testo. Come le immagini vedono, spiegano, arricchiscono quello che il testo racconta. E l’iper testo che ne emerge.

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La promenade au musée di Simone Rea

Studio questo rapporto in maniera intima ed intuitiva da quando ho iniziato a scrivere e disegnare storie (avevo 8-10 anni) . Ora che è il mio mestiere, questo studio è materia di riflessione quotidiana. Di anno in anno, poi, mi sorprendo ad appassionarmi a forme espressive che avrei ritenuto prive di interesse solo poco tempo prima. Ora mi diverte molto l’idea di confrontarmi con nuovi modi di raccontare. Poi avere finalmente l’opportunità di promuovere e sostenere artisti-illustratori che amo, trovo sia una bella cosa. E’ rara la libertà che mi è concessa. Adoro fare nuove esperienze, confrontarmi con le novità. E’ anche difficile, ma fa imparare cose nuove ed impedisce di cadere nella noia. Malgrado le paure, alla fine ho sentito che avevo voglia di provare.

Di cosa si occupa un art director?
In generale non lo so. Quando trovo qualcosa che mi appassiona, lo propongo al comitato editoriale di Ramino, che poi in realtà consiste in: un’assistente, una grafica e il direttore delle edizioni. In genere si tratta di una riunione in cui io arrivo tutta entusiasta, con stampe e fotocopie sotto il braccio. Se sono d’accordo con me, contatto l’artista e poi, se va, si fa il libro. Detta così sembra rapida, ma devo  progettare ed immaginare come alcuni disegni (magari visti su internet) possano diventare un libro, coordinare i rapporti tra tutte le persone con cui lavoro, supervisionare la grafica e l’impaginazione, approvare la fabbricazione, gestire i contatti con gli artisti ed anche -cosa che non prendo mai alla leggera, rifiutare eventualmente i progetti.

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La promenade au musée di Mayumi Otero

Da autrice e illustratrice è difficile o facile “pensare e costruire” libri che non sono i tuoi?
Più facile di quanto pensassi. In fondo (e ho sempre creduto che fosse una fortuna), sin da quando ho fatto il mio primo libro, ho avuto davanti persone che mi hanno lasciata scegliere tutto. Mi sono dunque dovuta organizzare come se fossi una sorta di piccola auto-editrice. Dovevo pensare al formato, al numero delle pagine, al ritmo, alla costruzione dello story board, alla tecnica delle immagini definitive. Oltre che al testo e alle immagini, ho ideato le impaginazioni, ho seguito la parte tipografica dei miei progetti, e sin da subito ho imparato a rifiutare quello che trovavo fosse inappropriato e ad escogitare (spesso per obbligo o inavvertenze di altri) quello che potesse magari valorizzarli (penso al formato di “Un lion à Paris”…ma questa è un’altra storia). Insomma, ho seguito una non sempre piacevole scuola da “factotum autodidatta ” che mi ha insegnato a gestire queste responsabilità.

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Deux Ronds Identiques? Neus Moscada, RMN 2010

Su cosa basi le tue scelte dei titoli da pubblicare? C’è uno stile di fondo della collana, o una filosofia?
Baso la mia scelta sull’emozione che provo davanti a delle immagini o ad un progetto tutto intero: penso ad esempio a Dos Rondones Idèntiques? di Neus Moscada, che ho scoperto, prima sul tuo blog, poi grazie alla tua mediazione di agente, ora pubblicato da RMN col titolo Deux Ronds Identiques?.
Lo stile della collana è fondamentalmente dettato dal sogno di creare libri illustrati che siano anche libri d’arte, capaci di interessare o sorprendere i musei e gli occhi della gente. Vorrei dei libri come piccole gallerie d’arte, spazi espositivi per gli artisti. Vorrei lasciare loro la più grande libertà ed essere un semplice tramite per farli arrivare nei musei e nelle librerie francesi.

Quanti libri avete già pubblicato in questa collana e che media pensate di tenere all’anno?
Per ora i libri usciti sono tre (di cui uno solo “creato” da, per e con Ramino: 1000 Zanimaux, di Morteza Zahedi,  e altri due, già esistenti, scovati alla fiera del libro di Bologna. In uscita ce ne sono altri tre, questi ultimi tutti invece appositamente ideati per la collana, e altri due in produzione. Poi c’è una collana dentro la collana, che si chiama La promenade au musée; sono grandi albi a fisarmonica dove l’illustratore ha carta libera, deve solo tenere a mente due temi: la passeggiata e il museo.  La media non la conosco, ma non vorrei assolutamente che fosse alta. Mi piace l’idea di una collana piccola. Di libri al mondo ce ne sono anche troppi, penso io.

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Petit Anette
, Yein Kim, RMN 2011, foto dal blog Chuculeta con ratón

Cercate illustratori e autori? Come possono fare per mostrarvi i loro lavori e progetti?
Si. Immagini, idee o progetti anche quasi ultimati. Non ci sono restrizioni di formati o altro. Solo considerare che l’aspetto artistico e non convenzionale dello stile è una delle mie priorità. Gli illustratori/autori possono inviarmi i progetti a bassa risoluzione a questo indirizzo mail: beatricealemagna.rmn(chiocciola)gmail.com
Io rispondo a tutti, o almeno ci provo. Però non posso permettermi critiche o commenti dettagliati in caso di rifiuto: purtroppo il poco tempo a mia disposizione non me lo permette. Grazie, Beatrice Alemagna.

20 Risposte per “Beatrice Alemagna, art director di una collana editoriale”

  1. 1 Susi
    13 Giugno, 2011 at 8:25

    Che bella intervista! Grazie Anna e grazie Beatrice, grazie anche per le informazioni su come inviare il proprio lavoro, chissà…
    Intanto ho esultato nel vedere “Petite Anette”, che è stato il mio ‘coup de coeur’ alla Fiera di quest’anno, in assoluto il libro che più di tutti mi ha fatto sussultare il cuore, meraviglioso. Pensavo di farmelo comprare da un’amica coreana, ma ora che posso avere la versione francese, di certo la ordinerò. E’ una stupenda promessa per quello che ci regalerà questa collana.

  2. 2 giovanna
    13 Giugno, 2011 at 13:22

    Brava Beatrice!

  3. 3 beatrice
    13 Giugno, 2011 at 14:35

    Grazie Susi e grazie Giovanna dei vostri incoraggiamenti

  4. 4 serena
    14 Giugno, 2011 at 9:13

    che bello!
    ma Beatrice tiene mai dei corsi di illustrazione?
    in italia o in francia?
    grazie, ciao!

  5. 5 Anna Castagnoli
    14 Giugno, 2011 at 10:28

    L’anno scorso ne ha tenuto uno a Vallodolid, in Spagna, quest’anno non lo so.

  6. 6 beatrice
    14 Giugno, 2011 at 10:47

    Serena, attualmente di corsi previsti non ce ne sono..è che me lo chiedono sempre d’estate e per me è l’unico momento di riposo. Se me lo domandassero d’inverno, sarebbe molto più facile accettare. Comunque credo che ricomincerò: m’è servito un momento di rodaggio, all’inizio non mi sentivo capace di insegnare proprio niente. le cose che faccio le ho sempre fatte intuitivamente, da autodidatta.Dunque ho dovuto studiare cosa sapevo e cosa no..;sembra strano ma è così…

  7. 7 serena
    14 Giugno, 2011 at 11:01

    grazie mille!
    è verissimo quello che dici, insegnare è molto difficile.
    se riuscirai a tenere un corso faccelo sapere tramite questo utilissimo blog di Anna!
    grazie

  8. 8 alicia
    14 Giugno, 2011 at 11:05

    Complimenti a Beatrice! Molto interessante questa collana. Direi anche importante dato che pone l’illustrazione al livello artistico che merita, alla pari con l’arte contemporanea.

  9. 9 oliviaP
    14 Giugno, 2011 at 11:36

    está bien, pero la foto es mía, podías por lo menos poner autoría o un link, los recortes los hice con mis figlios,
    mi post: http://chuculetaconraton.blogspot.com/2011/05/pequenas-valientes.html

  10. 10 Anna Castagnoli
    14 Giugno, 2011 at 12:03

    Tiene razon Olivia! Desculpa. He puesto el link, muchas gracias por tu foto tan bonita.

  11. 11 Aurora
    14 Giugno, 2011 at 13:52

    Complimenti Beatrice!

    Scusate se pongo questa domanda, ma sto provando a mandare un progetto alla mail indicata sull’articolo, ma mi arriva una mail in risposta che dice: The email account that you tried to reach does not exist.

  12. 12 Anna Castagnoli
    14 Giugno, 2011 at 14:21

    @Aurora: ho controllato, è proprio quello che mi ha dato Beatrice Alemagna, strano.
    Ma sei sicura di non aver scritto “chiocciola” a parole?!
    Ora le scrivo per chiedere se è esatto.

  13. 13 Aurora
    14 Giugno, 2011 at 19:11

    Ciao Anna, no no avevo messo la chiocchiola, ma l’avevo mandata a beatricealemagna@gmail.com, avevo cancellato .rmn

    Grazie mille

  14. 14 Franco
    16 Giugno, 2011 at 16:55

    Mi ero perso questo post e ieri sera parlandone al gruppo di lettura di Milano mi sono detto vado a vedere.Mi associo anchio brava beatrice Alemagna e grazie Anna

  15. 15 andrea daquino
    16 Giugno, 2011 at 17:45

    adoro beatrice da tanto tempo, e anche morteza, bravi.

  16. 16 monica vannucchi
    17 Giugno, 2011 at 18:06

    Grazie anna e grazie beatrice; non resisterò nella mia prossima trasferta parigina comprerò a piene mani…
    ( ora che curi una collana beatrice ti va di ripensare, senza fretta, alla possibilità di inventare un nuovo modello di libro di danza, e sulla danza, per bambini’ che non sia sessista?)

    ma a proposito beatrice, hai eliminato la possibilità di commentare sul tuo sito, o sono io che non capisco più nulla? baci, monica

  17. 17 beatrice
    18 Giugno, 2011 at 10:06

    Ciao Monica!
    Per quanto riguarda Ramino vorrei specificare una cosa che stupidamente ho dimenticato di dire in quest’intervista e che è davvero fondamentale. E cioè che Ramino che non è una casa editrice classica. Non sto cercando di fare grandi libri illustrati. Ho il compito di cercare un legame tra l’arte ed i bambini, di proporre idee visive, eventualmente testi corti, essenziali e perloppiù legati all’arte. Da giorni mi arrivano progetti che purtroppo non hanno niente a che vedere con quello che eventualmente potrei fare pubblicare: io non ho la pretesa di essere una vera e propria editrice. Sono la curatrice di una collana principalmente incentrata sull’immagine. Mi interessano principalmente testi brevi legati all’arte, ai musei, storie che trovano un incontro tra infanzia e arte.
    Questo sarebbe stato importante specificarlo. Magari, Anna, se riesci ad aggiungere questo commento alla fine dell’intervista mi fai un regalo, se non puoi, niente.
    @Monica: si, i commenti li ho tolti per mancanza di tempo…un abbraccio!

  18. 18 monica vannucchi
    18 Giugno, 2011 at 15:33

    @beatrice, che peccato, per i commenti ! va be’ ti scrivo via mail. per quello che dici sulla collana Ramino, secondo te non sarebbe un tema perfetto il rapporto tra i bambini e l’ARTE della danza? sai mi permetto di insistere, perchè è un’idea che come sai mi abita da tempo… so come i libri sulla danza per bambini NON devono essere, ma su come invece POSSANO essere c’è molto da inventare e tu sei una inventrice straordinariamente feconda e sensibile, ecco. solo per dirti questo ho momwentaneamente abusato dell’ospitalità di anna, che tra parentesi, ha un blog davvero ben fatto, utile anche a chi semplicemente i libri illustrati non li fa, ma li ama. baci a tuute e due, monica

  19. 19 beatrice
    18 Giugno, 2011 at 18:52

    Monica, grazie dei tuoi apprezzamenti ma magari ne riparliamo via mail?Questo, effettivamente, non mi sembra il luogo più adatto.A presto!

  20. 20 PATRIZIA CECCARELLI
    8 Ottobre, 2016 at 11:14

    Molto stimolante!