Katsumi Komagata: il workshop
20 Febbraio, 2011Questo week-end ho partecipato a due laboratori tenuti da Katsumi Komagata, uno per adulti e uno per bambini. Entrambi erano laboratori dalla struttura semplicissima, che nascondevano tesori. E’ stato un onore conoscere Komagata, il suo sorriso, la sua apertura, la sua intelligenza così vivace e la sua semplicità , sono contagiosi.
I due laboratori, più una conferenza che avrà luogo martedì prossimo 22 febbraio alla scuola di design Elisava (Barcellona) sono stati organizzati dall’Associazione Tantagora, all’interno del Festival di Letteratura Infantile Flic.
Ora vi descrivo il primo laboratorio: prezzo, 25 euro, durata, due ore, allievi, una quarantina di persone, tutte sedute attorno a un gigantesco tavolo disposto a ferro di cavallo. Ognuno di noi, sedendosi, trovava al suo posto un paio di forbici, una matita, una gomma e un tubetto di colla. In mezzo alla sala, un grande tavolo era coperto di fogli colorati per il collage, portati dal Giappone da Komagata e introvabili in Europa, perfetti per il découpage e il collage per la qualità della loro texture e dei loro colori brillanti (in effetti, ritagliarli era piacevolissimo).
Komagata è arrivato con un traduttore giapponese-catalano e ha cominciato col presentarci alcuni dei suoi libri, spiegandone il significato: ognuno dei suoi disegni nasconde infatti un messaggio simbolico su temi quali la comunicazione con gli altri, l’apertura di sé, la differenza tra apparenza e essenza… ed era appassionante sentirlo spiegare la sua opera e il suo universo semantico.
Dopo averci mostrato alcuni esempi realizzati da altri allievi, Komagata ci ha spiegato il nostro compito nelle due ore successive:
dovevamo trasformare un triangolo in un mondo!
Poi ha dato ad ognuno di noi un pieghevole pre-stampato, apribile a fisarmonica in tre parti: chiuso, presentava un triangolo, aperto, presentava il triangolo scomposto in tre parti. Dovevamo decorarlo a nostro piacimento, facendo in modo che chiudendolo, si vedesse sempre e solo il triangolo, e aprendolo, il nostro disegno.
Finito l’esercizio, Komagata ci ha chiamati in ordine alfabetico e ha mostrato il nostro triangolo alla classe, per ogni triangolo diceva: questo è il triangolo della gentile… (nome della persona) e poi lo apriva facendo Ohhh, tra gli applausi di tutti. Il suo Ohhh era ogni volta davvero divertito, e lui sembrava non stancarsi mai! I lavori realizzati erano uno più bello dell’altro e alla fine Komagata ci ha spiegato il significato di questo esercizio: non bisogna fidarsi di come le cose appaiono, esse nascondono sempre dei tesori. E anche: se ti apri e lasci vedere quello che nascondi dentro, sarà una festa per tutti.
Il secondo laboratorio, domenica pomeriggio, aveva un pubblico di bambini. Funzionava così:  il tuo vicino di banco (il mio era una bellissima bambina con due occhi verdi giganteschi) doveva ritagliare una forma e regalartela. Se ti ritagliava una forma di nuvola, ad esempio, tu dovevi prendere la nuvola e inserirla all’interno di un contesto in cui prendeva un altro significato. Anche qui sono saltate fuori cose sorprendenti e Komagata ha poi chiosato così: la comunicazione è questo, scoprire che l’altro vede la stessa forma in un modo diverso da come la vedi tu, e che il suo modo di vederla arricchisce il tuo. Sulla copertina dei piccoli libricini che abbiamo creato, bisognava poi incollare il negativo della forma, cioè quello che era restato del foglio ritagliato dal nostro compagno di banco. Così:
Ecco, è tutto. Semplicissimo e meraviglioso insieme, proprio come i libri di Komagata. Un grazie speciale a Tantagora e Muji per aver portato Komagata a Barcellona!
Trovate altre foto della visita di Komagata a Barcellona su questo blog.
21 Febbraio, 2011 at 1:07
cara anna,
grazie per questo resoconto generoso del workshop..è stato un po’ come esserci..ci hai dato il senso del lavoro di questo grande illustratore, diciamo la chiave di lettura, ed anche alcuni strumenti per poter anche noi sperimentare e riflettere sui diversi messaggi simbolici che portano i libri ..
p.s. proprio oggi mentre mi aggiravo nello shop de la Cajxa forum di madrid ..ho “incontrato” il tuo bellissimo libro la caja de los recuerdos… !!
21 Febbraio, 2011 at 7:56
Grazie per quello che hai scritto. Ho avuto l’occaisone di conoscere Komagata alla fiera di Bologna. E’ una persona deliziosa e mi dispiace moltissimo non poter frequentare i sui rari corsi in Europa e soprattutto in Italia.Per questo ti ringrazio moltissimo per il resoconto che hai fatto.
21 Febbraio, 2011 at 8:06
grazie! sei impagabile. volevo dirtelo anche se è banale. brava e brava!
21 Febbraio, 2011 at 8:33
Mi ha illuminato la giornata, questo tuo racconto così prezioso.
Grazie Anna! Come Fran, anch’io volevo dirtelo :-)
21 Febbraio, 2011 at 9:51
Ma che meraviglia!
Grazie infinite di questo resoconto, impagabile.
E’ incredibile come sia riuscito a dare così tanto (da riflettere, da capire, da provare) in così poco tempo, è veramente un genio.
21 Febbraio, 2011 at 11:04
Grazie e mille per aver condiviso questo tesoro. La tua gentilezza in questo senso è disarmante e anche contagiosa (stavo per scrivere “contagiante”…)!
21 Febbraio, 2011 at 11:37
Grazie mille, bellissimo resoconto.
devo progettare dei laboratori sul collage per bambini….questa è una preziosissima ispirazione!
21 Febbraio, 2011 at 11:46
Spettacolo!!!!
21 Febbraio, 2011 at 11:49
Cara Anna,
Ti avevo scritto che mi sarebbe piaciuto tanto esserci al workshop di Komata.
Ma questo generoso post mi ha regalato grandi emozioni.
E per un attimo sospeso nel tempo mi sono trovata lì, fra le carte colorate. . .
Anna cara, grazie di cuore per aver condiviso questo colorato Tesoro.
Anche la mia giornata è partita con quadratini triangoli e nuvole che sono rotolate sul foglio bianco…
Aspetto che si fermino per guardare il nuovo mondo che ho creato…
Grazie!
21 Febbraio, 2011 at 11:54
Cara Anna,
non posso che ripetere quanto già scritto nei commenti precedenti: grazie! Davvero la tua generosità è contagiosa e “contagiante” e leggere il tuo blog è un momento prezioso…
21 Febbraio, 2011 at 17:13
Komagata ha dicho: en la escuela nos enseñan que para cada pregunta hay una sola respuesta. En este ejercicio él nos muestra cómo para una cuestión habÃa múltiples respuestas, y todas eran bellas…
21 Febbraio, 2011 at 17:20
Traduco il commento di Paloma, che ha partecipato al corso:
“Komagata ha detto: “A scuola ci insegnano che per ogni domanda c’è una sola risposta. Questo esercizio ci ha insegnato che per ogni domanda ci sono multiple risposte, e tutte sono belle.”
—-
Grazie a voi dei commenti così entusiasti. Non avete idea dei salti mortali che ho fatto per avere il permesso di fare queste fotografie, quando ho letto sul volantino che era proibito farne, mi era venuto un infarto!
In un film di Sean Penn il protagonista scriveva: l’unica felicità è condivisa.
21 Febbraio, 2011 at 17:33
Mi ripeto, non importa: GRAZIE ANNA! Per la passione contagiosa e contagiante con cui condividi con noi. Leggo, medito e trascrivo tanti consigli preziosi…
21 Febbraio, 2011 at 18:14
Meraviglioso! lo farò con la mia bambina…
Hai ragione da vendere su molte cose, ma su due in particolare: sulla ricchezza della semplicità (che non è sinonimo di banalità ) e l’importanza della condivisione.
Grazie.
21 Febbraio, 2011 at 19:45
che invidia, Anna! sembra essere stato grandioso. Ho l’impressione che Komagata sia una di quelle persone che riesce a tirare fuori da chiunque qualcosa di notevole. Leggendo il tuo post ho pensato che forse persino una zuccona come me in fatto di manualità avrebbe abbandonato ogni freno per avventurarsi in qualcosa di buono…
21 Febbraio, 2011 at 22:47
Cara Anna,
davvero grazie di cuore per questa meravigliosa condivisione! E’ proprio come averlo vissuto insieme… il tuo blog è un bene prezioso inzuppato di immensa gioia :)
Un abbraccio*
21 Febbraio, 2011 at 23:01
momento delicato e d’ispirazione, grazie Anna
22 Febbraio, 2011 at 9:20
Grà cies, Anna per aquest post. Jo vaig tenir la sort d’assistir amb el meu fill al taller de dissabte a la tarda i també el vaig trobar sorprenent i molt interessant.
Komagata, a més de ser un gran il·lustrador, té una personalidad captivadora.
Va explicar als nens que si la forma de paper que et “regala” el teu company de taller no t’agrada, no t’has de queixar mai, has d’acceptar-la i adaptar-la per incorporar-la al teu món. El mateix pot passar amb les idees i les maneres de fer, va afegir.
Salutacions, Anna!
Agnès
22 Febbraio, 2011 at 9:38
Merci Agnès! Voy a traducir tu mensaje:
Traduco parte del messaggio di Agnès, che ha partecipato al laboratorio di sabato pomeriggio:
“(Komagata) ha spiegato ai bambini che se la forma di carta che ti “regala” il tuo compagno di laboratorio non ti piace, non devi chiederne un’altra, devi accettarla e adattarla per incorporarla al tuo mondo. La stessa cosa può avvenire con le idee e i modi di fare dell’altro, ha aggiunto.”
22 Febbraio, 2011 at 9:43
Grazie per averci permesso di concretizzare un’impagabile esperienza. Ci insegna sopratutto che l’immensità delle idee e della fantasia prende forma dal niente e col niente. Un forte stimolo a essere “puri”, semplici, privi di inutili orpelli, ad arrivare all’essenza delle cose.
Ancora grazie per avere condiviso.
22 Febbraio, 2011 at 12:56
Molto interessante! Il post è veramente coinvolgente, per pochi minuti ho partecipato al corso anche io:)
Grazie Anna
22 Febbraio, 2011 at 13:44
Anna grazie! Ho ancora la bocca aperta. Komagata fa quello che è. Un “modo” traspostato, vissuto in tutto. credo che non ci sia alternativa all’autenticità . dalle foto, bellissimi i lavori. mette entusiasmo, fa venir voglia di provare a fare gli stessi esercizi.
22 Febbraio, 2011 at 14:12
Cara Anna,
mi accodo ai Ringraziamenti di tutti!! Splendido post, splendida esperienza. Anche a meo, come altri han detto, è sembrato di parteciparvi leggendoti.
Anzi… corro subito al tavolo da disegno e ci provo!!
Chissà cosa invento?!
Due splendidi giochi creativi… semplici e allo stesso tempo, di una ricchezza profonda.
GRAIE di aver condiviso la tua esperienza.
Ila
23 Febbraio, 2011 at 13:19
Hola Anna!
Siamo Aina e Roc, gli bambini qui on fatto le workshop de Komagata con te.
È una esperienza meravigliosa sere i tuo figli per un giorno.
Grazie per condividere la tua colla! Aspettiamo essere il tuo figli qualche otri workshop e vi invitano a nostro blog.
http://elblokdelainaielrok.blogspot.com/
Un gran bacio.
23 Febbraio, 2011 at 14:25
Grazie, grazie . meraviglioso!
23 Febbraio, 2011 at 14:32
Ciao Anna, volevo chiederti una cosa: dove si possono trovare le prossime date dei workshop che terrà Komagata? Vorrei partecipare prossimamente,ma ho provato a fare una ricerca, non trovo nessun calendario.
Grazie mille, e grazie per aver raccontato la tua esperienza!
23 Febbraio, 2011 at 14:41
Chiara, prova a scrivere a Les Trois Ourses e chiedere a loro (in francese o in inglese), se non ho capito male, nei prossimi giorni sarà a Parigi a fare workshop.
Una lettrice ha trovato il suo blog:
http://d.hatena.ne.jp/onestroke/20110223/1298446885
23 Febbraio, 2011 at 15:40
Ok grazie mille!
28 Febbraio, 2011 at 22:59
grazie grazie grazie
bellissimo post interessantissimi anche i commenti sei preziosa a regalarci uno spazio così: aperto accogliente ricco profondo….
grazie anna davvero