Un’analisi della Mostra degli Illustratori 2013: che cosa è la realtà?

9 Maggio, 2013

DIBATTITO SULLA MOSTRA DEGLI ILLUSTRATORI
Leggi la prima parte (Critica di Etienne Delessert)

Leggi la seconda parte (Come funziona il concorso)
Leggi la terza parte (Arte, illustrazione, innovazione)
Leggi la quarta parte (Moda e percezione. Cosa è il gusto?)

Siamo arrivati quasi al fondo di questa lunga riflessione sulla Mostra Illustratori di Bologna, con un totale di 148 commenti. Parliamo finalmente delle tavole di quest’anno.
Premetto che l’analisi che farò della Mostra 2013 non potrà essere obiettiva, mancando il contesto originale delle illustrazioni; si basa esclusivamente su un’analisi degli stili proposti.
Alla luce di alcune riflessioni emerse dopo l’ultimo post sullo stile di Anne Crausaz (il dibattito è ancora in corso qui e sul blog dei Topipittori, qui, dove Paolo Canton ha fatto alcune importanti considerazioni in risposta al mio post) sento di poter affermare che negli ultimi anni la Mostra Illustratori è stata la vetrina privilegiata di un netto cambio di stile nel panorama contemporaneo.

Marco Somà, (Italia) selezionato alla Mostra degli Illustratori 2013

Vi invito a rileggere i miei post sullo stile (qui e qui): per me lo stile non è un modo di disegnare, ma un modo di interpretare la realtà attraverso il disegno.
Fino ad alcuni anni fa, l’illustrazione per bambini selezionata in Mostra era chiaramente “per bambini”. O, quanto meno, rappresentava bene un luogo comune popolare: cioè che ai bambini si debba mostrare una versione edulcorata della realtà: roma