Corso base di economia del picture book. Lezione 3
28 Luglio, 2009
Lezione 3 – COSTI FISSI, COSTI VARIABILI ED ECONOMIE DI SCALA
di Plumers
I costi non sono tutti uguali. Ci sono costi che variano al variare della quantità prodotta e costi che rimangono sempre uguali: costi variabili e costi fissi.
«Perché è importante la distinzione?» domanderà la mia ingenua lettrice. «Ma è ovvio,» risponderò io. «Per le economie di scala!» (Tanto per farti sentire tutto il peso della tua ignoranza.)
Nella Lezione numero 2, stimando i costi diretti di produzione, ho specificato un’ipotesi importante: una tiratura di 2000 copie. Mi hai domandato: «Ma cosa succede se la tiratura aumenta o diminuisce?» «Ma è ovvio,» rispondo io, sempre per metterti di fronte alla tua assoluta mancanza di cultura economica e di basi ragionieristiche, «l’incidenza dei costi fissi per copia aumenta o diminuisce…» So che sarà difficile, ma cercherò di spiegartelo…
Se un editore produce un libro, la quantità di carta che usa per ogni copia è sostanzialmente sempre la stessa, che faccia mille copie o diecimila. Quindi il costo della carta per ogni copia è uguale, a prescindere dalla tiratura del libro. (Non è proprio vero, ma quasi: diciamo che è una accettabile semplificazione). Quindi se, per esempio, in un libro ci sono 0,50 euro di carta, in 1000 libri ci sono 500 euro di carta e in 100.000 libri 50.000 euro di carta.
Ma non tutti i costi sono così: ce ne sono che non variano al variare della quantità di libri prodotta: il progetto grafico, l’impaginazione, l’editing, le riproduzioni fotolitografiche, gli avviamenti della macchina da stampa costano sono indipendenti dalla quantità di copie che l’editore produce. Per esempio, per un libro basta un progetto grafico, che costa – poniamo – 500 euro, che l’editore stampi 100 copie o 100.000. Questi costi si chiamano “costi fissiâ€.
Se, per esempio, i costi fissi sono di 2000 euro, e l’editore produce 2000 copie l’incidenza dei costi fissi per copia è di 1 euro. Ma se ne produce 1000 è di 2 euro, e se ne produce 4000 è di 0,50 euro. Quindi, la quantità prodotta del singolo libro influenza il costo unitario, che aumenta se la tiratura diminuisce e diminuisce se la tiratura aumenta. Quindi, più copie l’editore produce (e vende, aggiungerei) di un singolo libro, meno gli costa (in termini unitari) produrlo. Questo fenomeno, di grande importanza, si chiama “economie di scalaâ€.
Ma il bello è che il prezzo di copertina non cambia.
Un editore molto gentile mi ha fatto questo esempio:
«Se del “libro A†(lui mi ha detto titolo e autore ma io, per riservatezza, li taccio) faccio 2000 copie, il costo diretto di produzione è di 2,75 euro per copia. Se dello stesso libro, per qualche ragione ne stampassi 10 000 copie, il costo totale unitario di produzione diminuirebbe a 1,82 euro.» Come avrai capito, cara Anna, la differenza di 0,92 euro diventa margine operativo lordo.
0,92 x 8000 = 7360 euro in più che entrano nelle tasche dell’editore.
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