Corso base di economia del picture book. Lezione 2

27 Luglio, 2009

Lezione numero 2 – Il LAVORO DI EDITORE
di Plumers

Cara Anna,
come abbiamo visto nella Lezione numero 1, dei 20 euro che hai pagato per il tuo libro, all’editore ne entrano in tasca 7. Mica male. Con 7 euro si possono fare un sacco di cose. Ti piacerebbe sapere come l’editore li spende? E magari quanti gliene rimangono in tasca?
Qui le cose, ti devo confessare, si fanno più incerte, vuoi per la reticenza di molti degli editori che conosco, sia per la forte variabilità dei pochi dati che mi hanno comunicato.
Quindi, ciò che ti dico in questa lezione lo devi prendere con le pinze.

Un albo con un prezzo di copertina di 20 euro non è proprio un libretto qualsiasi. Per convincerti a spendere una cifra così più elevata della media (fra i 13 e i 14 euro), il libro deve essere proprio bello, ben curato, stampato ad arte. E ben sappiamo quanto tu sia esigente.
Un libro bello, è un libro gravato da un carico di costi superiore alla media, a giustificare il suo prezzo più elevato. Supponiamo che il tuo albo sia un libro cartonato con almeno 48 pagine, tutte a colori, stampato in Europa (perché se si stampa in India o in Cina si spende meno, ma la qualità rischia di soffrirne), su carta di qualità e con riproduzioni professionali.

Se ipotizziamo una tiratura di 2000 copie, il costo diretto del prodotto (riproduzioni, carta, stampa, legatura e trasporto) può essere stimato intorno ai 3,50 euro.
In tasca all’editore rimangono 3,50 euro.

Qui cominciamo a fare delle ipotesi un po’ ardite. Di questi 3,50 euro, una quota qualsiasi compresa fra 0,50 e 1 euro finiscono per i costi indiretti di produzione (grafica, impaginazione, editing e redazione). Facciamo 0,75 e non ne parliamo più
Ne restano 2,75 per pagare tutto il resto.
Questi 2,75 euro sono è il cosiddetto “margine operativo lordoâ€

Cara Anna, ti devo però confessare che le ipotesi che ho fatto sono piuttosto avventate, e funzionali a facilitarmi la vita. Diciamo che rappresentano solo un’approssimazione, un caso di studio didattico e possono non corrispondere alla realtà di tutti gli editori o alla media degli editori. Ma, per quanto avventate siano, il risultato a cui sono giunto è confortato da un dato empirico: Mondadori, che è considerato il più efficiente fra gli editori italiani di libri, ha un “margine operativo lordo†del 14%: 2,80 euro su 20 euro (basta prendere il bilancio, che è pubblico, fare due conti e… voilà!)

2,75 euro per copia ti sembrano molti?
Non stare troppo a lambiccarti, cara Anna. Qualsiasi risposta è sbagliata.

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2 Risposte per “Corso base di economia del picture book. Lezione 2”

  1. 1 daniela tordi
    28 Luglio, 2009 at 2:56

    … e quante in media, di quelle 2000 copie stampate, le copie realmente vendute? (spero di non essermi persa nulla)…insomma, l’editore ha sopportato un costo x ed ha un margine di ricavo lordo y, ma mentre per certo ha stampato una tiratura data, esiste un parametro per valutare, sia pure di massima, i suoi concreti ricavi nel mercato attuale? credo che

  2. 2 daniela tordi
    28 Luglio, 2009 at 3:03

    ops.. dicevo, credo che solo in funzione del trend delle vendite si possa valutare l’incidenza di quei 2,75 euro di margine operativo.