Hannah Hoch: “Picture Book” 1945
27 Aprile, 2011A proposito di arte nei libri per bambini, ecco un capolavoro del 1945, opera di una delle più grandi esponenti donne del dadaismo tedesco: Hannah Höch, titolo originale: Bilderbuch (Libro di immagini). Per questa splendida ri-edizione del 2010 dobbiamo ringraziare la casa editrice The Green Box, Berlino.
Il libro vide la luce alla fine della seconda guerra mondiale e della guerra sembra portare le tracce: strani animali, organiche piante, bave di carta colorata, si organizzano in forme staccandosi dal bianco e nero di una carta di giornale, povera, ancora gonfia di ombre e minacce. Le immagini sembrano una fotografia del momento in cui, nel sogno, o nella veglia, la fantasia inizia ad organizzare un mondo informe, ancora lontano dall’umano. Appena un’immagine si fa riconoscibile, senza che i suoi contorni siano per questo già del tutto chiari, Hannah Hoch scatta la sua istantanea, e cattura così il delicato passaggio tra l’informe e la forma, tra il sogno e la realtà .
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
LOFTYLARA
Around the world she sails
her delicate grown at her tail.
The clouds in tow
she prefers to below.
It keeps her dress clean, you know.
Questi 19 collages, sono come altrettante lastre fotografiche su cui la forma e il colore emergono a poco a poco dall’ombra. Ognuno di essi è accompagnato da versi dove la parola sembra voler giocare lo stesso gioco delle immagini: il vezzoso adornarsi di piume e sbuffi di colore, per galleggiare sull’ombra, per sopravvivere alla caduta nel gorgo dell’ombra, per sottrarsi all’informe che potrebbe, da un momento all’altro, risucchiare indietro le forme e le parole che gli sono state sottratte.
Con che parole accompagnare un’immagine sorgiva, appena nata? Le prime forme della parola e del racconto sono quelle del mito. Così Hannah Hoch, seria come un dio-bambino, ha creato con quello che restava dopo la guerra (pochi cenci di carta) delle creature mitiche, e ha dato loro nomi: Loftylara, Boa Perlina, Little Baby Gamma, Snifty…
Creature bizzarre di una Nuova Creazione, più rarefatta e delicata di quella originale, dell’inizio dei tempi. Creature nate mutilate, protagoniste di un nuovo mondo post atomico, che non potrà mai più avere quella certezza di realtà che aveva il mondo prima della seconda guerra mondiale, ma non per questo meno belle, meno potenti, meno vive.
(Non vi sembra tragicamente attuale, questo libro?).
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
Hannah Hoch diceva: “Guardare è più importante che disegnare o dipingere, non può essere insegnato. Dovete sapere come guardare”. Ed è questa frase, mi sembra, che ci svela il segreto della sua tecnica: grazie al suo sguardo capace di vedere, l’ombra di un palmeto può trasformarsi in bosco, la texture di un maglione di lana, in gruppo di civette, una testa di cerbiatto, in testa di insetto.
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
Hannah Höch, Picture Book, The Green Box, Berlino 2010
Oltre che essere un documento storico, questo libro è in assoluto, per me, uno dei più bei picture books che abbia mai visto. Libro di immagini allo stato puro, senza fronzoli, senza storie, senza perché: l’immagine e la parola sulla carta per la sola necessità di sottrarsi al non senso e al nulla, e con un gesto di pura poesia: Essere.
Infatti si intitola Picture Book, e cosa altro è, se non questo, un picture book?