Storia degli insetti (illustrati!) nei libri per bambini

25 Novembre, 2016

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Dopo aver brillato e danzato per tutto il periodo dell’Art Nouveau su spille, libri, stucchi di case, per poi sparire dalla scena dell’arte come tristi attori fuori moda, gli insetti, finalmente, sono tornati in auge.
Io li ho sempre amati, fin da quei lunghi pomeriggi dell’infanzia dove mi facevo vanto, con amichette schizzinose, di non aver paura di prendere sul dorso della mano un luccicante scarabeo.
Alla mia collezione di libri per bambini con insetti ho aggiunto di recente tre nuovi titoli bellissimi:

Bonshommes des bois di Elisabeth Jvanovsky, un album belga del 1944, da poco riedito da MeMo; Du lz Tak? di Carson Ellis (capolavoro) e Sei zampe e poco più di Geena Forrest, un libro didattico che ha già raccolto intorno alle sue pagine orde di adulti e bambini muniti di scatoline per raccogliere e studiare insetti.

Un libro alla volta, nelle prossime settimane, staremo in compagnia di questi piccoli amici smaltati.

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Iniziamo dal piccolissimo, delizioso, Bonshommes des bois. È la storia del giorno del compleanno di Re Champignon (Re Fungo), che dopo un banchetto, una parata, un giro al Luna Park, si contenta di chiudere la giornata con una mega festa. Ogni doppia pagina un breve testo serve da pretesto a mostrare i più bei giochi o parate di insetti. Una festa di colori.

Maurice Maeterlink studia il comportamento delle termiti.

Per parlarvi di Bonshommes des bois devo fare un passo indietro nella storia. Belgio. Primi anni del 1900. Negli ultimi decenni, alcune nuove correnti di pensiero avevano portato gli artisti a interessarsi al mondo dei fiori e degli insetti: L’Art Nouveau, con il suo gusto per le linee sinuose della natura; il Simbolismo – che domandava agli artisti di tuffarsi nell’infinitamente piccolo e nella spiritualità della natura per diventare esploratori del mondo invisibile che li circondava – e l’entomologia.

Jean Henri Fabre, Souvenirs entomologiques, 1891

Lo studio delle fasi di sviluppo di alcuni insetti è antichissimo (serviva a datare i cadaveri, il tempo, la macerazione di alcune piante). Ma solo a partire dalla metà del 1800 gli scienziati si dedicarono all’osservazione degli insetti con uno spirito nuovo, scientifico in senso moderno. Il francese Jean Henri Fabre, nel 1891, scrisse la prima versione di un’opera miliare dell’entomologia moderna, i Souvenirs entomologiques. Opera che influenzò persino il metodo di ricerca di Charles Darwin. (Ho scoperto che hanno fatto anche un libro per bambini sulle estati di Fabre – passate a zonzo nella campagna a osservare scarabei e formiche – : Jean-Henri Fabre, les Enfants de l’été (2004).

Jean Henri Fabre

Se Fabre è il padre dell’entomologia moderna (la scienza che studia gli insetti), Grandville, pseudonimo di Jean-Ignace-Isidore Gérard, anche lui francese, è il padre degli insetti illustrati. Da Grandiville in poi, e fino agli anni 30 del 1900, gli insetti invadono con i loro piccoli frack, giacchette, scarpine, bottoncini, cappellini fioriti i libri per bambini.

grandville_1843

Le cartoline con soggetti di insetti sono un classico di tutta la fine del 1800 e inizio ‘900. Non solo eleganti farfalle, formiche sagge e cicale pigre, ma cavallette, falene, scarabei, scarafaggi, cimici… Ogni genere di insetto, senza distinzioni di casta, era considerato elegante e degno di venir rappresentato in abiti di gala.

Cartoline di inizio 1900, Francia

La prima edizione delle avventure dell’Ape Maia (Die Biene Maja und ihre Abenteuer), scritta dal tedesco Waldemar Bonsels (un vero successo commerciale oggi tradotto in più di 40 lingue), è del 1912. Chi è della mia generazione conosce la storia grazie all’adattamento in cartone animato.

Prima edizione dell’Ape Maia, Waldemar Bonsels 1912

Ecco, qui di seguito, alcuni degli illustratori che eccelsero in questo genere:
Sibylle von Olfers (Germania  1881 – 1916). Vi avevo già parlato dei suoi Bambini Radice in questo post.

Ernst Kreidolf (Svizzera 1863 – 1956):

Ernst Kreidolf
Ernst Kreidolf

Elsa Eisgruber (Germania 1887-1968). Raffinatissima illustratrice dallo stile inconfondibile, metteva sempre insetti come spettatori delle scene delle sue storie. Pubblico che a noi, disabituati al fascino di queste piccole bestiole, genera un certo disagio.
(Ero convinta di aver già scritto un post con uno dei libri che possiedo di questa artista, ma non lo trovo più… Se lo ritrovate, datemi il link, così lo aggiungo).

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Elsa Eisgruber, Sause Kreisel sause, Herbert Stuffer Verlag 1926

Else Wenz-Viëtor  (1882-1973). La madrina stilistica di Lisbeth Zwerger, di cui vi avevo già mostrato il leporello con matrimonio di insetti su questo post.

Wenz-Viëtor
vietor2Wenz-Viëtor, testi di Max Gottfried Dingler (zoologo e poeta)
Wenz-Viëtor, Prinzessin Tulpe, leporello, 1920

Maggiolini giocattolo riempivano graziose scatoline…

venivano inviati per posta stampati su cartoline…

cartolina_camion_insetti

o portavano in spalluccia bambine dai boccoli d’oro.
(Su questa pagina Pinterest trovate un’abbondanza di cartoline con bagarozzi illustrati)

Cartolina tedesca, 1930 c.

Tutta la linea tedesca dei giocattoli di legno dipinto Wendt & Kühn, che provenivano dall’antica tradizione artigianale delle valli delle miniere metallifere al confine tra Repubblica Ceca e Germania (Erzgebirge), era zeppa di insetti e bambini-fiore.

Bamboline Wendt & Kühn, 1915

Ma torniamo in Belgio. Il grande scrittore simbolista Maurice Maeterlink scrive La vita delle api  nel 1901;  La vita delle termiti  nel 1927; La vita delle formiche nel 1930. Una trilogia che, insieme a L’intelligenza dei fiori, del 1907, celebra la poesia e l’intelligenza di questi insetti.
Trovate i tre libri raccolti, qui.
Tra gli artisti belgi che si sono affiancati a Maeterlinck per illustrare (in pregiate edizioni oggi rarissime) i suoi libri, figura il suo amico scultore e disegnatore simbolista George Minne (a Minne si ispirarono gli artisti della secessione viennese, tra i quali, Klimt).

Un libro di Maeterlinck illustrato da George Minne
Minne, nell’ottobre del 1932, stava tenendo un corso triennale di arte, illustrazione e stampa del libro presso l’Accademia di Belle Arti di Bruxelles (Institut Supérieur d’Architecture et de Décoration -La Cambre).
A inizio corso, tra i banchi spolverati dalla pulita luce fiamminga, entrò nella sua classe una giovane e luminosa artista russa, appena scappata dal suo paese a causa della rivoluzione.
Era Elisabeth Ivanovsky (1910- 2006), una delle più prolifiche  e talentuose illustratrici della generazione di artisti scappati dalla Russia. Tra illustrazioni per riviste e libri, realizzò più di 672 pubblicazioni, tradotte in 23 lingue, nell’arco di quasi un secolo di vita. Oltre a emergere come costumista e scenografa e vincere la medaglia d’oro della VIe Biennale di Milano, nel 1937, per i suoi decori teatrali.
Se la Francia aveva accolto tra le sue fila gli illustratori russi sotto l’insegna delle case editrici Père Castor e NRF – Gallimard, in Belgio, furono le edizioni Desclée de Brouwer et Cie e le Éditions des Artistes ad adottare Elisabeth. Per quest’ultime, creò e curò la collana Pomme d’Api e Sans Souci.

Elisabeth Ivanovsky

Qui sotto potete ammirare il suo studio, l’anno prima della sua morte, avvenuta nel 2006. La Bibliothèque National de France possiede oggi gran parte dei suoi disegni originali.

Qui sotto due suoi decori per il muro di un’edificio dell’Esposizione Universale di Bruxelles del 1935, trovati sulla pagina Facebook a lei dedicata.

Elisabeth Ivanovsky, decorazione murale per “Maisonnette de Pierre le Grand” alla “Exposition universelle de Conservati a l’ENSAV – La Cambre (Bruxelles).

Questa è la prima edizione del libro oggi riedito da MeMo.

Elisabeth Jvanovsky, Bonshommes des bois, Éditions des Artistes, collezione Sans Souci, 1944

Ed ecco qualche immagine interna del libro. Vi ho fatto aspettare tanto, e studiare un po’, ma mi sembrava bello intordurre questi libri di insetti contestualizzandoli nella storia dell’illustrazione.

Anna Castagnoli

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Elisabeth Jvanovsky, Les bonhommes des bois, Memo 2016