Progettare libri. Un corso imperdibile con Paolo Canton (Topipittori)

17 Maggio, 2013

PROGETTARE LIBRI. Con Paolo Canton. Sàrmede (Treviso) 17-22 giugno 2013
Imparare a progettare albi illustrati nel rispetto dei vincoli tecnici e della coerenza fra forma e narrazione. Sperimentare forme e strutture di libro non convenzionali. Realizzare piccoli progetti a partire da strutture di libro analizzate e realizzate in aula.
Per info e iscrizioni: info@sarmedemostra.it

Come ho scritto nel post di lunedì scorso, due sono le cose da sapere per diventare dei bravi autori/illustratori di libri: come è fatto un libro e come si racconta una storia dentro un libro. Vi sembrerà strano, ma non è neanche così indispensabile saper disegnare. Dicono che Bruno Munari, uno dei più grandi autori-illustratori per bambini di tutti i tempi, non sapesse disegnare granché bene a mano libera. Quello che sapeva fare era avere delle idee perfette da riporre in quei cassetti perfetti che sono i libri.


Sopra: una fotografia e un libro di Bruno Munari

Paolo Canton, editore di Topipittori, sta ripetendo da un paio d’anni, in diverse città italiane, un corso che secondo me è uno dei più interessanti nel panorama italiano, oggi così ricco di proposte didattiche intorno al libro illustrato. Centrare l’attenzione didattica sulla relazione tra forma e contenuto dell’album significa aver chiaro che un album non è il supporto a una mera successione di belle immagini, accompagnate da una bella storia, ma un oggetto, un meccanismo, un cubo magico, un gioco da smontare e rimontare.

Il corso non è rivolto esclusivamente a illustratori, possono frequentarlo anche gli autori, e tutte quelle persone che sentono che la loro creatività avrebbe bisogno di un libro illustrato per esprimersi.
Ma lo consiglio vivamente a tutti quegli illustratori che, come me, sono arrivati al pieno ritmo della loro carriera senza sapere cosa è una segnatura, o come reagisce un rosso su una carta usomano (vergüenza).
E’ un corso perfetto anche per chi fosse appassionato di auto-edizione (si impara a rilegare libri d’artista, fanzine, leporelli…).

Simone Rea con ago e filo

Ho frequentato questo corso a Roma (Cecchina), l’estate scorsa, ed è stata un’esperienza formativa indispensabile. Uno di quei corsi che mi hanno fatto fare un salto professionale. Da illustratrice, ero abituata a pensare al libro immagine dopo immagine. Sapevo che le mie immagini dovevano finire in un libro, essere in sequenza e avere una coerenza ritmica, ma immagini, storia e libro erano, per me, elementi che sarebbero stati assemblati alla fine, come in una catena di montaggio.
Nel corso, invece, ago e fili alla mano, l’oggetto della mia creatività è diventato “Il libro” stesso.

Barbara e Ilaria (alias Passpartu) al corso tenutosi al Castello Sforzesco di Milano

Durante il corso, si impara a costruire un libro, anzi, più libri, e a furia di assemblare quartini e cucire segnature si capiscono finalmente gli ingranaggi segreti di questo oggetto così affascinante.
Si impara il processo di stampa (visita guidata a una stamperia inclusa nel pacchetto). Cosa è un dot-gain. Su che dorso si può mettere una copertina brossurata. Come reagiscono i colori a seconda della carta usata per la stampa. Quali colori sono difficili da riprodurre, quali impossibili… Si impara come funziona la quadricromia: bellissimo vedere i vari livelli di riproduzione: dall’originale, alle prove di stampa, fino al prodotto finito. E mille altre cose indispensabili da sapere per progettare un libro da veri professionisti.

Non so negli altri corsi, ma in quello di Cecchina, se le mattine erano un concentrato di informazioni tecniche sull’oggetto libro e sul processo di stampa, i pomeriggi erano tutti dedicati alla creatività.

Monica Monachesi al corso di Cecchina
Francesco Chiacchio al corso di Cecchina

Liberati dall’ansia di fare “il bel disegno”, abbiamo tutti buttato giù idee in abbondanza, velocemente e allegramente (non vi preoccupate, le idee vengono, sarà il libro stesso e il suo formato che vi guiderà). Collage, forbici, colla, matite, impronte, tutto era permesso. Per darvi un’idea del livello di esplosione di follia generale, qualcuno (credo fosse la sottoscritta), a un certo punto ha preso il piedino di Orlando, l’ospite  più delizioso del corso di Cecchina, per usarlo come stampino!

Orlando, detto anche Il lottatore di Sumo

Ma il corso ha un valore aggiunto: è la grande sensibilità umana di Paolo. Il suo occhio esperto non si fermava ai pigmenti della stampa, proseguiva fino ad ognuno dei nostri visi concentrati per cogliere la nostra personalità, i talenti, i tic, le esitazioni…

In senso orario: Sara Stefanini, Emid Antonioni, Paolo Canton, Daniela Tieni, Cecchina

e sulla personalità di ognuno di noi Paolo lavorava come un vero editore: scompaginando timidezze, incoraggiando tagli, allisciando ruvidezze, tanto che alla fine siamo usciti dal corso impaginati a nuovo. Ci ha persino costruito un libricino su misura: alla fine del corso ognuno aveva il suo libro personalizzato, con tanto di titolo, da illustrare come compito a casa. Il mio si intitolava “Sbagliare le misure” (io non sono precisa, avrei dovuto lavorare su questo e non essendo precisa, non l’ho ancora fatto. L’unica che ha fatto i compiti è Marina Marcolin (secchiona), e sembra che i suoi compiti si trasformeranno presto in un libro vero…).
Sul condensato di energia esplosiva che si era creato nel gruppo di Cecchina, avevo già scritto qui: Il potere dei gruppi. Breve trattato sulla felicità.
Per concludere, se potete permettervelo, non perdete l’occasione di questo corso a Sàrmede.

ps: Marina, scherzavo! non sei secchiona, sono solo io che sono una “niña sin lapiz”! (una compagna spagnola, al corso, ci aveva insegnato che in Spagna gli allievi indisciplinati li chiamano “niños sin lapiz” – i bambini senza penna-). La penna delle immagini qui sotto, invece, è di quel genio di Francesco Chiacchio.

Francesco Chiacchio, dal post La versione di Chiacchio

NOTA: Il corso a Sarmede prevede anche una gita alla stamperia Tipoteca Italiana di Cornuda (giovedì mezza giornata)
e un incontro (con tutte le classi riunite, anche la mia) sul contratto di edizione (mercoledì sera) dal titolo:
Tutto quello che avete sempre voluto sapere e non avete mai osato chiedere sul contratto di edizione.

Un momento del processo di stampa, dal post: La fatica che c’è dietro un’immagine

E ora vi lascio con una lunghissima serie di post da spulciare, che diversi allievi, tutti usciti dai corsi tenuti da Paolo con sindrome di Stendhal per il libro illustrato, hanno scritto nel tempo (il corso fa questo effetto a tutti).

Sul corso di Cecchina (Roma)
IL POTERE DEI GRUPPI. Breve trattato sulla felicità di Anna Castagnoli
La versione di Chiacchio di Francesco Chiacchio
Cinque giorni un’estate di Ettorino
Quando passa l’uragano di Ilaria Falorsi, Gloria Pizzilli ed Elisabetta Romagnoli

Sul corso alla scuola del Castello Sforzesco (Milano)
Posso fare un libro anch’io? di Ilaria Mozzi
Presentarsi bene di Paolo Canton

Sulle gite annesse al corso
In questo mondo dell’invenzione: un’illustratrice in gita di Giulia Zafferoni
Gita scolastica, editori per un giorno di Marta Ferina
La fatica che c’è dietro un’immagine di Marina Marcolin

PER ISCRIVERSI (restano pochi posti liberi) SCRIVERE A:
info@sarmedemostra.it
Il programma del corso lo trovate qui.