Mostra Illustratori Bologna 2009: Ale+Ale
16 Aprile, 2009Ale+Ale, immagine selezionata alla mostra Illustratori, Bologna 2009
Dopo il dibattito sulla Mostra Illustratori 2009, ascoltiamo il punto di vista di uno degli illustratori selezionati quest’anno: Ale+Ale (Alessandro Lecis e Alessandra Panzeri)
Innanzitutto complimenti per la selezione! Prima domanda: le tavole sono state fatte ad hoc per Bologna o facevano parte di un altro progetto/di un libro?
Le tavole sono state fatte ad hoc. Abbiamo pensato al tema dell’uovo in modo quasi casuale, poi ci abbiamo “giocato”, come facciamo abitualmente con i temi che ci capitano tra le mani. Solo quando siamo venuti alla Fiera ci siamo resi conto che il tema dell’uovo sembrava fatto apposta per il periodo pre-pasquale in cui si svolge la Fiera. Però guardando bene le nostre tavole, c’è ben poco di pasquale.
Hai giĂ pubblicato libri? Quanti?
Abbiamo pubblicato 3 libri per ragazzi, e anche libri per adulti. Ma lavoriamo soprattutto per copertine di libri (romanzi, narrativa, saggistica…), illustrazioni per riviste e giornali e a volte per la pubblicità .
Cosa pensi della qualità della mostra di quest’anno (della scelta dei giurati, del suo allestimento, dello stile “in voga”-se ne hai individuato uno o diversi…etc)?
Come negli ultimi anni, siamo piuttosto critici sulle scelte della mostra. Certamente ci sono anche illustrazioni che consideriamo ottime e di qualità , ma sono una piccola parte. Ce ne sono diverse che a nostro parere sono di livello piuttosto basso. Inoltre una cosa che apprezziamo è quando nella mostra vediamo qualcosa di nuovo. Siamo sempre alla ricerca di novità , per curiosità e passione, ma negli ultimi anni si vede ben poco di nuovo alla mostra. Spesso gli illustratori selezionati, anche se tecnicamente molto bravi, sono delle copie di altri illustratori e di stili visti e rivisti. Un altro aspetto che abbiamo notato nella mostra di quest’anno è la diversità di scelte che ha fatto la giuria. Sembra strano che la stessa giuria che ha scelto alcune illustrazioni, possa averne scelte anche altre che non hanno nulla a che fare nella qualità , nello stile e nella ricerca. Probabilmente questo è dovuto alle diverse anime della giuria, e forse è normale che sia così.
Avresti preferito poter allegare alle tue immagini una storia o un testo?
No. Ci piace molto che le illustrazioni parlino anche da sole. Crediamo che l’illustrazione debba avere un dialogo col testo e non ripeterlo fedelmente. E crediamo anche che l’illustrazione sia una forma d’arte della stessa dignità di un quadro. Perciò a nostro parere le illustrazioni devono avere vita propria. Ogni illustrazione dovrebbe per conto suo raccontare una storia e “parlare” senza bisogno di un testo. Perciò ci piace molto il fatto di guardare le mostre di illustrazione senza sapere le storie che stanno dietro a quelle illustrazioni, se ci sono. Tra l’altro il vincitore dell’Award di quest’anno, è proprio un libro senza parole e di sole illustrazioni, è la storia di Robinson Crusoe, edizioni Media Vaca.
Pensi che sia giusto che la mostra sia aperta democraticamente a tutti (professionisti e principianti) o preferiresti due sezioni distinte?
Pensiamo che sia giusto perché molti professionisti non hanno grandi qualità e molti principianti sono molto interessanti e portano nuovi stimoli e grandi capacità . Perciò crediamo sia giusto premiare la qualità artistica indipendentemente dalla quantità di libri che si sono pubblicati.
Se non è la prima volta che vieni selezionato a Bologna puoi raccontarci cosa ti ha portato la scorsa (o le scorse) selezione in termini di contatti/contratti/visibilità ?
A dire il vero a noi non ha portato un granché le volte che siamo stati selezionati. In termini di contatti qualcosa, di contratti praticamente nulla. L’utilità sta nella visibilità , vieni visto da molti operatori del settore ed editori e molti poi si ricordano di te, anche negli anni successivi. Diciamo che ti apre delle strade, ma a noi non ha portato effetti immediati.
Tutti gli illustratori sognano di far parte di questa mostra, ora quali altri traguardi ti prefiggi? Un nuovo concorso? Un sogno nel cassetto?
I traguardi che ci prefiggiamo non sono concorsi, ma commesse di lavoro di qualitĂ e da parte di clienti che rispettano e amano il nostro lavoro. Sogni nel cassetto sono tante idee di futuri libri che ci piacerebbe realizzare e che nella situazione editoriale in cui ci troviamo, difficilmente verrebbero pubblicati.