Identità di un editore: Edizioni Del Borgo / Fatatrac

19 Dicembre, 2012
Zoo di segni, Bellei Mauro, Fatatrac, 2011

Intervista a Stefano Cassanelli, Presidente di Edizioni del Borgo (Fatatrac), di Anna Castagnoli

Perché editori e perché editori per bambini?
Si potrebbe dire editore per caso o per necessità. Nel 1996 seguivo la rete commerciale di una piccola azienda di Bologna che produceva libri di parascolastica per la scuola dell’infanzia.
Dopo un paio d’anni fu chiaro che l’azienda non aveva possibilità di investire nella crescita in considerazione delle gravi difficoltà economiche in cui versava, per cui mi trovai costretto a fare una scelta drastica: o tornare a vendere libri o inseguire il sogno di diventare un piccolo editore. Decisi per questa seconda strada, convinto che avrei potuto far tesoro dell’esperienza fatta sul campo, sia nel settore scolastico sia nel settore librario. Da lì è iniziato un percorso che, attraverso varie fasi, ha portato l’azienda prima ad acquisire una posizione di rilievo nel mercato della parascolastica per la scuola dell’infanzia, poi a far parte del gruppo Giunti, poi ad acquisire una presenza sempre più consolidata in libreria e in GDO, poi ad entrare nella produzione di testi per la scuola primaria e, infine, ad acquisire dalla stessa Giunti il catalogo Fatatrac, azienda prestigiosa che ha fatto la storia del libro per l’infanzia in Italia. Questa è stata un po’ la prova del nove per Edizioni del Borgo, in quanto il marchio Fatatrac ci ha permesso di confrontarci con un modo diverso di fare editoria, più sofisticato, più di nicchia, certamente più di qualità. Ed oggi a due anni di distanza da quella scelta, mi sento di dire che il marchio Fatatrac è ormai rilanciato in un nuovo percorso nel segno della continuità con l’idea originaria dei fondatori.

Perché editori per bambini? Perché non credo che esista niente di più straordinario ed emozionante che pensare che un tuo libro possa essere servito a un bambino per sorridere, imparare, crescere.

Orto in fiore, Bellei Mauro, Fatatrac, 2011
Orto in fiore, Bellei Mauro, Fatatrac, 2011 (interno scatola)

Quanti titoli in un anno?
35 novità, di cui 20 a marchio Del Borgo e 15 a marchio Fatatrac. Più le novità del settore scolastico.

Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
Il denominatore comune fra i due marchi è la centralità del bambino: i nostri libri devono essere utili ai bambini ed adatti ai bambini, quindi non realizzati per mero esercizio di stile o autocelebrativi. Tutta la nostra produzione, Del Borgo e Fatatrac, con le ovvie differenziazioni di stile che caratterizzano i due marchi, deve rispondere a questi requisiti, sia che si tratti di un activity-book o di un albo illustrato o di un progetto di cartotecnica.

Il volo di Sara, Lorenza Farina, Sonia M.L Possentini

Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Cosa è che vi fa dire: “questo illustratore (autore) è per noi�
Questa domanda è legata alla precedente risposta. La caratteristica principale che un’illustrazione deve avere per essere selezionata per un nostro libro, infatti, è quella che deve essere in grado di “comunicare” con il bambino, possibilmente anche senza la figura mediatrice di un adulto.

Nella situazione culturale e politica del vostro paese vi sentite inseriti in una rete che vi sostiene? Come la definireste? Quali sono i suoi fili principali?
La risposta alla prima domanda è no. La politica è interessata solo a un certo tipo di editoria, che non è sicuramente quella dei piccoli editori. E da buon commerciale, mi verrebbe da dire che l’unica rete che ci sostiene è la nostra rete di vendita. Poi è chiaro che in giro ci sono tante associazioni culturali e librerie indipendenti, di cui alcune molto valide e con tanta buona volontà, che si prodigano nella diffusione della lettura di qualità, ma da qui a parlare di reti il passo è lungo.

Nato straniero, Janna Carioli, Maurizio A.C Quarello

Le co-edizioni: che politica avete di vendita e acquisto dei titoli? Preferite creare i vostri libri, venderli e/o comprarli dall’estero? Rispetto ai titoli che comprate e/o vendete ci sono differenze di accoglienza nei diversi mercati internazionali?
Sicuramente preferiamo realizzare autonomamente la gran parte della nostra produzione editoriale. Del Borgo vede l’inizio della sua storia in libreria legato all’acquisizione dalla Germania dei diritti di una collana di manualistica di grande successo. Attualmente, invece, solo il 15/20% delle novità pubblicate in un anno provengono da acquisizioni estere (Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Giappone).
Anche Fatatrac è un laboratorio di progetti quasi interamente dedicato agli autori italiani (nel 2011 abbiamo comprato un solo titolo all’estero, nel 2012 due, mentre per il 2013 saranno tre). Il motivo di questa scelta è che spesso incontriamo difficoltà a trovare fuori dal nostro paese prodotti che coniughino contenuti e illustrazioni in linea con il gusto del mercato italiano. Inoltre, per quanto riguarda gli albi illustrati, pensiamo che In Italia ci siano diversi autori e illustratori che abbiano parecchie cose interessanti da dire e quindi non vediamo motivi, se non di comodo, per lasciare questi spazi, già di per sé molto risicati nella nostra programmazione editoriale, ad autori ed illustratori stranieri.

Per quanto riguarda le nostre vendite all’estero, stiamo notando un interesse crescente per le nuove produzioni e ancora un certo interesse verso i titoli più tradizionali. In questo momento, sembrerebbe il mercato Asiatico quello più attratto dai nostri titoli.

L’inventastorie, Fabrizio Silei

Una cosa che vi piace del vostro lavoro e una che non vi piace.
Vedere delle idee vivere in un libro è la cosa che ci piace di più di questo lavoro; quella che ci piace meno è doversi modellare su un mercato che lascia pochi spazi al catalogo e che rincorre continuamente la novità.

Stefano Cassanelli
Presidente di Edizioni del Borgo

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