I migliori tipi i carta. Parte 2: Aquarelle Arches Satiné (Canson-Arches)
27 Febbraio, 2012Nella prima parte di questi post dedicati alla carta avevamo parlato della Federzeichenblock della Hahnemühle. Oggi vorrei parlarvi della carta Aquarelle Grain Satiné 300 g/m2.
La Satiné è una delle carte da acquarello della cartiera francese Canson-Arches: 100% cotone, libere da acidi, sono carte che vantano una tradizione di secoli. Ci sono blocchi per tutti i gusti e di tutti i formati (anche un bellissimo Landscape molto allungato e basso).
Sono molto care. Si trovano sfuse o in blocco.
Le carte d’acquarello possono essere più battute o meno battute (più prosaicamente: più rugose o meno rugose). Più rugose sono, più reggono bene i giochi d’acqua. Se amate veder partire una macchia di acquarello e muoversi come un polipo danzante, lasciate perdere la Satiné, che è la carta da acquarello più liscia della Arches e non è fatta per reggere grosse dosi d’acqua. Se invece amate lavorare delicatamente con l’acquarello, con campiture piane e semplici, disegni precisi, la Satiné è fatta per voi.
Io la Satiné, però, non la uso per l’acquarello, la uso per le matite colorate e per l’incisione casereccia.
Liscia, ma ricoperta da un sottilissimo velo vellutato che oppone resistenza alla matita colorata, permette alla mina di lasciare tutto il suo colore e nello stesso tempo di creare una superficie uniforme e compatta.
Va benissimo anche per i pennini a china, i rapidograph, i pennarelli neri a punta fine (anche finissimi) e la matita normale. Non va bene per i pantoni perché è troppo assorbente.
Questo qui sotto è un esempio di disegno con le matite Polycroms della Faber Castell e un po’ di collage (essendo liscia e molto spessa, il collage viene benissimo). La pelliccia degli orsi è semplice matita beige Faber Castell.
Ma come vi avevo promesso, oggi facciamo fare alla signora Satiné un gioco di prestigio: la facciamo diventare una tavola da incisione!
Materiale necessario:
-china nera (scegliete un tipo di china che una volta secca non sbavi se aggiungete acqua. La Winsor and Newton, ad esempio).
– Qualche punta da incisione più o meno fine.
– Un pastello a olio trasparente della Van Gogh (ne ho provati di altre marche ma sono troppo morbidi).
Il pastello a olio trasparente è un’altra invenzione magica. Io lo metto un po’ dappertutto quando lavoro e ho crisi d’astinenza quando me ne resta solo un mozzicone. I pastelli trasparenti li trovate sfusi nei negozi di belle arti che vendono pastelli Van Gogh.
– Un pennello da acquarello e uno (almeno) da acrilico
– Colori acrilici. Io per il fondo uso un colore titanio ecru della Liquitex con un po’ di bianco e una punta di magenta, o sporco un qualsiasi bianco. Perché? Ve lo spiego dopo.
Prima fase: colorate il foglio di china nera, che sia ben nero. Fatela seccare bene.
Fase due: togliete la carta al pastello trasparente , spezzatelo in due, e passatelo orizzontalmente su tutto il foglio. Creerà una superficie uniforme e liscia di cera trasparente.
Fase tre: ora gli strati sono due: china e cera. Ora sopra la cera aggiungete un terzo strato: il colore acrilico. Stendetelo senza aggiunta di acqua, con pennellate delicate, non troppo spesse. Per ripassare una zona – se vedete che la pennellata è troppo sottile e trasparente, aspettate che sia secca. Infine seccate tutto con il fohn (non troppo vicino, se no scioglie la cera).
Ora con le punte da incisione potete sbizzarrirvi. Fate il vostro disegno.
L’effetto sarà lo stesso di un’incisione (se mi sente un incisore mi spenna viva!), ma con il vantaggio che se si sbaglia, si può rimediare facilmente. Ecco come: il braccino sinistro del coniglio non mi piaceva, allora con un po’ di acrilico lo copro e incido di nuovo (ma attenzione a non dare uno strato troppo spesso di acrilico, altrimenti la punta non riuscirà più a incidere).
Voilà , nuovo braccino.
Il bello di questa tecnica è che si può usare il fondo creato come base per un normale dipinto ad acrilico.
Ecco, ho colorato di verde l’albero e di bianco il coniglio. Poi ho inciso ancora un po’ per disegnare altri particolari. Mi piace usare per il primo fondo un bianco sporco per poi usare i bianchi assoluti dopo, così risaltano bene.
Ancora un barbatrucco: il collage. Ho deciso che voglio cambiare la tutina al mio coniglio giardiniere. Sfoglio una vecchia rivista e cerco il vestito perfetto per lui. Ecco, i quadratini verdi del costume della bambina mi sembrano i più adatti.
Su un foglio di carta vegetale trasparente prendo le misure della tutina.
Poi appoggiando il foglio trasparente alla rivista e ritaglio la forma della tutina.
E… dadannn:
Potete andare avanti all’infinito. Qui ho inciso la forma di qualche uccello e dato una mano di azzurro al cielo…
Oppure potete decidere che viene la notte…
Notte! Fine.
Qui sotto potete vedere un disegno più complesso che avevo fatto due anni fa per provare questa tecnica. Avevo usato una base di legno. Sul legno si può grattare e incidere di più. Il legno, a differenza della Satiné, dà un risultato più grezzo e potente. E’ anche più divertente incidere, perché trattiene la punta da incisione e oppone una resistenza che permette gesti più sicuri e forti. Ma ha lo svantaggio di non essere scannerizzabile (bisogna farlo fotografare per riprodurre il disegno), ha lo svantaggio di pesare un accidenti se volete portarvi dietro l’originale, e infine i neri della china risultano meno intensi che sulla Satiné perché il legno li assorbe di più.
studio di Anna Castagnoli
Fatemi sapere se provate questa tecnica e mandatemi i risultati che sarà bello vedere come ognuno l’ha interpretata.
La nostra avventura con la carta continua…
Torna alla puntata 1: la Federzeichenblock della Hahnemühle.