I migliori tipi di carta. Parte 1: la Federzeichenblock (Hahnemühle).

20 Febbraio, 2012


La carta è in assoluto lo strumento per illustrare che mi dà più emozioni. Nessun colore, nessun pennello, nessuna matita colorata mi emoziona quanto la sensazione che si prova incidendo la carta con una qualche punta o matita. Per questo nei miei lavori è difficile che lo spessore del colore sia tale da soffocare la carta: ho bisogno di tecniche che mi permettano di tenere sempre il contatto con la texture della carta mentre lavoro.
Ogni carta è un universo a sé, vibra e risponde alle matite e ai pennelli in maniera completamente diversa. La carta è un violino, la matita (o il pennello), l’archetto.

Su wikipedia (qui) trovate una ricca sezione dedicata alla carta. La sua storia e la sua fabbricazione sono spiegate bene.

Per introdurvi nell’universo della carta, inizio parlandovi delle mie carte preferite. In assoluto, a chilometri di altitudine da qualsiasi altra cartiera, svettano la cartiera Hahnemühle (tedesca), la cartiera Magnani (italiana) e la cartiera Canson-Arches (francese). Non hanno rivali, o almeno, io non ne conosco. Queste cartiere hanno carte per tutte le tecniche e i gusti, e ognuna di esse è sublime come uno Stradivari. Vediamone alcune.
Iniziamo dalla Federzeichenblock della Hahnemühle, una delle mie preferite.

La Federzeichenblock è una carta liscissima, vellutata al tatto, spessa 250 g/m2, leggermente giallognola. E’ perfetta per disegni di precisione con grafiti, pennini, matite colorate e china. Non è adatta all’acquarello ed è troppo liscia per l’acrilico usato in modo classico (ma questo non significa che non potete usarla per queste tecniche in modo personale).
Nonostante sia così liscia, è una carta porosa, capace di bere letteralmente il segno della grafite o una macchia di china e fissarli prontamente e con forza: difficile che una matita B o 2B sbavi se ci passate il dito sopra. La china sarà asciutta in breve tempo.


Per questo, nonostante sia così liscia, non è buona per pennarelli o pantoni (li beve troppo).
Se amate la grafite (la classica matita nera) la Federzeichenblock è una carta magica. Io vi consiglio in particolare di usare la gamma di matite CRETACOLOR Fine art graphite (Austria), B o 2B, che sembrano fatte per la Federzeichenblock. Per gli amanti del disegno solo a matita, la Federzeichenblock ha il lieve difetto di non opporre resistenza alla matita, il che rende il gesto di tracciare una linea simile a quello di una scivolata sul ghiaccio (molto veloce) e impedisce il controllo (non è adatta, infatti, a disegno con gessetti o carboncino). Ma una volta presa la mano, vi regalerà emozioni uniche.
La sua liscezza permette campiture uniformi e dense di grande freschezza ed eleganza: macchie di china vibranti, potenti neri, sfumature decise e tinte piatte (realizzate con matite colorate o pastelli di cera dura). E’ anche perfetta per il collage.


La Federzeichenblock è una carta che risponde a meraviglia ai giochi del LIQUIN Original, un prodotto che se lo provate non potrete più lasciarlo. E’ una resina diluente inodore, leggermente oliosa, capace di seccare in fretta.

Ecco un esperimento che potete fare con il Liquin e la Federzeichenblock (ma potete provare il Liquin anche su altre carte!).
Fate un disegno…

Coloratelo con pastelli a cera non acquerellabili (io uso i NEOCOLOR I della Caran d’Ache) o matite colorate non acquerellabili leggermente grasse (come le meravigliose POLYCHROMS della Faber Castell)…

 

Imbevete un pezzo di tessuto di Liquin…

Asciugate un pochino la goccia di Liquin tamponandola  sul tessuto o su un pezzo di carta…

Passate il tessuto umido di Liquin su tutto il disegno sfregando, senza paura di rovinarlo (abracadabra…la matita non se ne andrà e il colore si scioglierà!)…

 

Ora viene la parte emozionante: qualsiasi segno a matita che farete sulla carta umida di Liquin verrà nero intenso, un nero che più nero non si può…

Potete poi sbizzarrirvi secondo la vostra creatività,

il risultato sarà sempre una nuvola di magia…
(Questa è una tecnica perfetta per i fondi marini).

Qui sotto potete vedere il particolare di un disegno molto più complesso che ho fatto sulla Federzeichenblock.
Nella prossima puntata vi spiegherò come fare un’incisione senza bulino né torchio sulla Federzeichenblock e sulla Arches satinata.

 

Continua…