Surrealismo pop e arte lowbrow, maggiori esponenti

4 Marzo, 2010
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Ray Cesar, Sisters

L’arte lowbrow nasce in California alla fine degli anni ’70, conosciuta anche col nome di surrealismo pop (anche se alcuni vedono tra le due correnti delle lievi differenze), affonda le sue radici nella cultura underground, nell’arte pop, nei graffiti, nell’iconografica gotica del punk, nel linguaggio dei comics e dei cartoon: universi grafici rivisitati e spesso mescolati alle atmosfere del surrealismo e del surrealismo astratto.
Ne esce un prodotto dal gusto lievemente kitsch, con atmosfere gotiche, e una tendenza verso il macabro o il sarcastico. Oppure, in altre declinazioni, si ritrovano gli accenti grafici dei primi cartoon americani.

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Ray Cesar

Robert Williams e Gary Panter, disegnatori di fumetti underground, sono i primi protagonisti del movimento, che fin dai suoi inizi si struttura in modo estremamente eterogeneo. Sarà proprio Williams a rendere ufficiale il movimento alla fine degli anni ’90, creando la rivistaJuxtapoz.
Il termine “lowbrow” , scelto da Williams per definire il movimento, è volutamente auto-denigratorio e nasce in opposizione all’aggettivo “highbrow”: cultura alta, intellettuale (vedi a questo proposito note nei commenti 7 e 8). L’arte lowbrow,  è un’arte alternativa, volutamente estranea ai circuiti del mercato dell’arte “ufficiale”. Anche se, in America, nell’ultimo decennio, è una delle correnti più “trendy” e il suo successo non accenna a diminuire (grazie anche ad alcune stars del cinema e della musica, che hanno fatto enorme pubblicità al moviemento diventandone collezioniste e sostenitrici).

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Ray Cesar

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Mark Ryden
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Mark Ryden
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Gary Texali
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Camille Rose Garcia
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Gary Baseman
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Nathalie Shau
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Joe Sorren

L’ecletticità del movimento lowbrow, i suoi confini poco definiti, l’apertura democratica verso artisti poco conosciuti, fanno sì che rientrino sotto questa definizione artisti tra i più disparati: fumettisti, illustratori, digital artist, decoratori, tatuatori, decoratori di auto “hot roadâ€.

Per quanto ne ammiri la tecnica e la fantasia, il surrealismo pop mi lascia abbastanza fredda. Lo trovo troppo à la page, troppo manieristico, troppo simile a se stesso anche in autori diversi. Come se scaturisse più da ragioni estetico modaiole, che da una profonda ricerca di qualcosa di originale e profondo. Ovviamente… eccezioni escluse.
In questo libro: Pop Surrealism, The Rise of Underground Art, troverete una bella carrellata di artisti pop surrealisti.

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Pop Surrealism, The Rise of Underground Art

Il surrealismo pop, per la sua forza comunicativa, onirica, spiritosa, è entrato da qualche anno nei libri per bambini, ed è diventato uno degli stili più in voga dell’illustrazione per bambini contemporanea.

Vediamo ora alcuni illustratori per bambini che potrebbero venir definiti pop surrealisti
Abbiamo lo spagnolo Sergio Mora, che ha da poco pubblicato in Italia Papà tatuato, con Orecchio Acerbo. (Analizzerò un suo libro nel prossimo post).

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Sergio Mora, Candyland

Il tedesco Atak, di cui ricordo Comment la morte est revenue à la vie, edito da Thierry Magnier, analizzato su Figure dei Libri due anni fa.

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Atak

Il norvegese Stian Hole, autore di un album che ha vinto molti premi: Germanns Sommer.

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Stian Hole

Il francese Benjamin Lacombe, che sta andando per la maggiore grazie ad alcuni successi commerciali come La petite sorcière e Les Amants Papillons, editi da Seuil Jeunesse.

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Benjamin Lacombe
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Benjamin Lacombe

L’inglese Lisa Evans, dallo stile trasognato e delicato.

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Lisa Evans

Tra gli italiani abbiamo: Nicoletta Ceccoli, illustratrice molto apprezzata dal pubblico, che negli ultimi anni ha virato il suo stile verso atmosfere inconfondibilmente pop surrealiste.

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Nicoletta Ceccoli

Daniele Melani, in arte Spider, di cui vi consiglio vivamente il divertentissimo: Emma. Dove vanno i fiori durante l’inverno?, edito da Orecchio Acerbo.

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Spider, Emma. Dove vanno i fiori durante l’inverno? Orecchio acerbo 2008

e Paola Sala.

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Paola Sala

Se vi vengono in mente altri illustratori lowbrow, potete segnalarli nei commenti, provvederò ad aggiungere un’immagine!
Ringrazio per alcune informazioni il blog dell’Accademia del Giglio. E vi ricordo a Roma il Dorothy Circus Gallery, una galleria specializzata in arte lowbrow (non è l’unica!).