Momotaro, nato da una pesca: una antica fiaba giapponese
14 Giugno, 2012
Momotaro, nato da una pesca. Fiaba tradizionale giapponese, qui in una versione illustrata da Sensei Eitaku nel 1885 circa
Momotaro è l’eroe di una fiaba tradizionale giapponese. Potete leggere un adattamento del testo in italiano qui. La storia narra di un vecchio e una vecchia che non hanno potuto avere figli. La donna trova una pesca nel fiume e la porta al marito. La aprono per mangiarla ma salta fuori un bambino: Momotaro, che significa nato da una pesca.
Il ragazzo cresce e la sua forza è fuori dal comune. Compiuti i 15 anni decide di andare su un’isola abitata dai demoni malvagi, per prendere il loro tesoro e tornare dalla sua famiglia. Sulla strada incontra tre aiutanti: una scimmia, un cane e un fagiano. Tutti e tre gli animali, nelle diverse versioni illustrate, sono sempre rappresentati per metà umani, e solo nella chiusura del libro, di solito, vengono illustrati come animali.
Come mi faceva notare un caro amico qualche giorno fa: quanto poco conosciamo la letteratura fiabistica giapponese, e la loro storia dell’illustrazione, che devono essere meravigliose.
Qui di seguito due versioni, una in bianco e nero e una a colori, illustrate da Sensei Eitaku e pubblicate con testo in inglese da Kobunsha – Giappone, nel 1885. Quella a colori è la prima edizione del libro.
Questa qui sotto è la copertina di Sensei Eitaku della seconda edizione del libro.
Momotaro(???), Translated by David Thompson, Giappone, T. Hasegawa 1886
Qui sotto altre versioni illustrate della stessa epoca.
Questa qui sotto è la versione che riporta il sito della collezione Gutenberg (potete vedere il libro completo qui)
Pubblicato da T. HASEGAWA, 17 Kami Negishi, Tokyo, Japan.
La fiaba a tutt’oggi continua a essere pubblicata e illustrata. Qui una bellissima illustrazione di Mayumi Otero.
14 Giugno, 2012 at 13:04
non posso che apprezzare tantissimo questo post : )
Davvero molto bello…
grazie!!
14 Giugno, 2012 at 15:27
Bellissimo post! Grazie per aver condiviso con noi queste pagine.
15 Giugno, 2012 at 11:02
Oddio una delle storie preferite della mia infanzia! Grazie per queste immagini.