Riflessi e Ombre di Saul Steinberg

7 Febbraio, 2009

coversteinberg

Leggendo questo meraviglioso piccolo viaggio autobiografico di Saul Steinberg ho messo a fuoco finalmente cosa distingue il movimento creativo che porta ad essere un illustratore piuttosto che un pittore. I pittori vedono il mondo attraverso il “sentire”, che sia un sentire sensoriale o emotivo, quello che il pittore cerca è una sintesi emotiva. Il pittore desidera fissare la complessità del mondo, filtrarla negli alambicchi dell’anima e nel prisma dei colori per restituirla perfetta da guardare, come una farfalla ferita da uno spillo.
L’illustratore invece, quello che desidera è il racconto del mondo, la sua trama di rimandi e associazioni. Sta seduto alla finestra degli occhi e ascolta; non vuole sapere come andrà a finire. Se viaggiando su un treno si ritrova accanto una figura di donna che dorme, illuminata e bellissima, non avrà voglia di ritrarla, ma  di sapere da che stazione è partita. E, se lo scrittore vorrà sapere il nome della stazione, l’illustratore si chiede quante palme aveva, se le panchine erano in pietra o legno, se il sole ci batteva su ripido o di sbieco, quanto era lunga, nella sera imminente, l’ombra della donna.

Riflessi e Ombre, anche senza illustrazioni, è uno stupendo libro illustrato. Mi ha toccata così tanto scoprire che dopo l’espatrio dalla Romania per studiare a Milano, dopo la difficile fuga dal fascismo e dalle leggi razziali, l’esilio in America, Steinberg non abbia mai voluto, né finta la guerra né dopo, ritornare nella sua terra natale:

“Non ho voluto, così come non voglio rivedere la Romania: sono posti che non appartengono alla geografia ma al tempo. (…) Certe cose bisogna lasciarle in pace, così come sono: col passare del tempo diventano la mitologia della nostra vita”.
Saul Steinberg

9 Risposte per “Riflessi e Ombre di Saul Steinberg”

  1. 1 Katiuscya Dimartino
    8 Febbraio, 2009 at 19:01

    Ciao cara Anna,
    avevo promesso che avrei vinto la timidezza e avrei scritto sul tuo blog.
    Steinberg rappresenta per me una sorta ‘illuminazione’.
    Il suo modo di guardare al mondo: lucido, disincantato e ironico allo stesso tempo; la sua vita quasi da esiliato da una cultura e una terra che non riconosce quasi più; le sue nuove radici; i suoi successi e i suoi drammi personali… ho trovato tutto questo delicatamente scritto in un altro libro, sempre della Biblioteca Adelphi: Lettere ad Aldo Buzzi.
    Una grande illustratrice italiana un giorno me lo consigliò, dicendomi che lì avrei trovato tutto…e, anche se in quel momento non capico cosa fosse quel tutto, così è stato cara Anna.
    Assieme a ricette, piccoli aneddoti e ricordi, ho trovato, scoperto e rivissuto i dubbi, le inquietudini, le passioni, le tristezze e gli slanci di noi illustratori e non solo. Ho trovato lì molto del nostro sentire.
    Spero di poter leggere quanto prima anche questo altro libro.
    Ti ringrazio per il tuo lavoro,
    Katia.

  2. 2 Anna Castagnoli
    8 Febbraio, 2009 at 21:04

    Grazie cara Katia per il tuo intervento. Purtroppo ho cercato qualche mese fa in Italia “Lettere ad Aldo Buzzi” ma non ero riuscita a trovarlo.
    Riproverò…
    La scrittura di Steinberg è davvero stupenda, tradisce un pensiero alto, limpido come un cristallo.

  3. 3 paolo
    9 Febbraio, 2009 at 8:06

    ciao Anna,
    se cerchi qualcosa di o su Aldo Buzzi, credo di avere tutto e te lo presto volentieri. Molti dei suoi libri hanno disegni di Steinberg. Uno, il primo) grafica di Bruno Munari
    Lui è ancora straordinariamente vivo: ho perso il conto ma credo che abbia quasi cent’anni. Abita a Città Studi, a pochi passi da dove Steinberg aveva lo studio.

  4. 4 AndBet
    9 Febbraio, 2009 at 10:36

    Anna,
    sono perfettamente d’accordo con te.

    un pittore.

  5. 5 Anna Castagnoli
    10 Febbraio, 2009 at 12:40

    Paolo ti ringrazio di cuore per l’offerta. Se hai Lettere a Aldo Buzzi lo prenderò senz’altro in prestito la prossima volta che ci vediamo!

    xAndrea:
    Interessante la tua firma Andrea… Hai deciso allora che sarai pittore?

  6. 6 Lara
    19 Febbraio, 2009 at 17:17

    Sono corsa nella mia biblioteca preferita e ho trovato schiacciato, tra i volumoni di arte questo piccolo libro: apro e tra le prime pagine la foto di Steinberg che tiene per mano se stesso all’età di otto anni.

    Ad un certo punto trovo queste parole ” Sono cresciuto senza giocattoli. Mio Padre faceva il rilegatore di libri, poi ha messo su una fabbrichetta di scatole di cartone, con tante carte colorate e grande abbondanza di colla. Nella fabbrica c’era odore di studio d’artista, di collages…”

    Grazie Anna, di cuore!

  7. 7 Anna Castagnoli
    20 Febbraio, 2009 at 16:46

    Mi fa piacere per Steinberg che le sue parole così belle non vadano perdute…

  8. 8 marco
    14 Gennaio, 2013 at 0:30

    Ciao,
    scusate se sono fuori tema…
    volevo consigliare per chi non lo conosce questo libro:
    Arte e percezione visiva
    di Arnheim Rudolf

    Un libro illuminante sullo studio delle forme, dei colori e del linguaggio dell’illustrazione.

    Marco.

  9. 9 Anna Castagnoli
    14 Gennaio, 2013 at 8:54

    Grazie mille Marco. Lo conosco bene, è un capolavoro!