Roland, di André François,1958

25 Febbraio, 2008

Ecco un altro capolavoro di André François (nato André Farkas a Temesvár, ex-Ungheria, da una famiglia ebraica nel 1915 e morto in Francia nel 2005): “Roland“, del 1958, riedito da Circonflexe nel 1992. Testo di Nelly Stéphane.

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André François,1958 (Circonflexe, 1992)

Roland è arrivato in ritardo a scuola e viene messo in punizione. Per noia disegna una tigre, dice “CRACK!” e la tigre diventa viva.
La tigre si stira e si allunga e molto educatamente dice “buongiorno” al maestro. Il maestro le risponde: non c’è posto per te qui. Fa uscire tutti per la ricreazione e lascia Roland in punizione in classe, allora lui disegna una zebra e dice “CRACK!” e la zebra diventa viva…

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

(Salto tre tavole). Dopo che la zebra ha rotto il vetro per scappare, i bambini giocano nella classe riempita di neve, il maestro li manda tutti a casa perché fa veramente troppo freddo.
Per strada Roland incontra Isabelle, col suo mantello di pelliccia. Dice “CRACK!” e tutte le bestiole del mantello della bambina ridiventano vive.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

(Salto una tavola). Isabelle urla “mi hai rubato il mantello di visone!”, e Roland viene messo in prigione.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

Una delle piccole bestiole di visone lo raggiunge in carcere, sa aprire le serrature, aiuta Roland a fuggire. Lui la segue sui tetti e in diverse avventure (disegna una ballerina per un bambina che non ha giocattoli e la fa ballare dicendo “CRACK!“…etc… salto 4 bellissime tavole).
In mezzo ad una piazza due signore litigano per un taxi (carrozza) trainato da una zebra, è la zebra che Roland aveva disegnato. Roland le fa un cenno con la mano, la zebra si libera dal traino e lui ci monta sopra…

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

La zebra scivola su una buccia di banana (il testo specifica: non si fa minimamente male), Roland cade nel canale.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

In fondo al canale Roland prende un pesce spada, poi vede brillare un altro pesce e lascia il pesce spada per andare a catturare l’altro, che è tutto piatto: se lo mette in tasca.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

Per consolarsi della perdita della zebra disegna due asini e dice “CRACK!“, gli asini lo accompagnano fino a casa.
Arrivato a casa la madre gli dà un grande vaso per mettere dentro il pesce che brilla. Ma non brilla più. Roland racconta alla mamma perché è arrivato in ritardo per la merenda. La madre allora gli dice: vai a chiedere scusa a Isabelle per averle rubato il mantello di visone.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

Intanto Isabelle senza mantello ha preso un raffreddore. Pentita di aver fatto mettere Roland in prigione è molto contenta di vedere che è libero. Roland per scusarsi le regala il pesce. Il pesce torna a brillare.

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

Tornato a casa Roland trova la zebra e i due asini ad aspettarlo. La madre gli dice: puoi tenerli con te ma devi promettermi che non dirai mai più “CRACK!” questa casa è troppo piccola per accogliere ancora altri animali.
Roland è un pò triste ma ha i compiti da fare e dopotutto non è poi così male farli insieme alla zebra e ai due asini.
Solo il gatto è davvero triste, avrebbe volentieri mangiato il pesce!

André François,1958 (INGRANDISCI L’IMMAGINE)

La storia è una corsa a perdifiato nella magia di una realtà argentata, trasversale, il cui splendore ha lo stesso luccichio della scivolata in slitta nel capolavoro di Bruno Schulz: Le botteghe color cannella. (Leggi)

Le istituzioni del mondo adulto (la scuola, il carcere), vengono sovvertite dal CRACK! della fantasia di Roland.
Gli animali (qui rappresentanti la forza cinetica della vita, la creatività) che nel mondo della realtà sono imprigionati in una funzione (la pelliccia, il taxi-carrozza), vengono liberati e ricondotti alla loro natura di movimento.
Qui non si tratta solo della fantasia che irrompe nella realtà, come nelle Lacrime di coccodrillo, ma di un’azione sovversiva contro tutto ciò che è passivo, statico, coercitivo. CRACK! è’ un suono di rottura, una dichiarazione di guerra.

Roland è sempre in ritardo perché non può essere in accordo coi tempi e con le regole del vivere sociale, per questo viene punito. “Roland” è un libro anarchico?
Guardiamo la relazione tra Roland e la madre. Ritroviamo la stessa dinamica nella famosa scena del latte rovesciato di “Miracolo a Milano”…

Come nel film di De Sica la madre è capace di accogliere (offre il vaso a Roland per contenere il pesce) le potenze della fantasia, permettendo così al bambino di integrare il suo mondo fantastico nella conquista della realtà.
Non la stessa cosa ha saputo fare il maestro all’inizio del libro, quando dice alla tigre di Roland: non c’è posto per te qui.
Il libro è una denuncia alla nostra società. Così difesa contro la fantasia…Ci indica una nuova possibilità di essere ed educare (pensando che è stato pubblicato agli inizi degli anni ’60, è triste vedere come è ancora attuale).
Guardate che pace c’è nella casa di Roland…

Per quanto riguarda lo stile delle tavole, così vive, dinamiche, in perfetto accordo col testo…, tutta la scuola dell’impressionismo confluisce nei tratti di André François, incantandoci.

Pierre Bonnard, The Little Laundress, 1896.

Eduard Vuillard, Interior, 1893

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