Due workshop a Bologna: Roger Olmos e Isol

illustrazione di Roger Olmos

Cosa: Una giornata con Roger Olmos, due workshop presso Zoo (Bologna).

Laboratorio per bambini dai 6 anni 

Roger Olmos condurrĂ  i bambini in un divertente gioco nella creazione di nuove specie animali che poi verranno lasciate in libertĂ .

Workshop di illustrazione per adulti

Indirizzato a illustratori, disegnatori e grafici professionisti o appassionati di illustrazione.

“Il mio intento sarà quello di farvi andare oltre al mero testo per portare l’illustrazione a completarlo e non solo a semplificare in immagini il significato di una storia.

Mi piacerebbe indurvi ad aggiungere nuove informazioni, che cercaste il pelo nell’uovo e tutta la parrucca se necessario, rendendolo vostro partendo da quanto vi è stato detto e da quanto non vi è stato detto. E aiutarvi a creare in questo modo un universo vostro, uno stile identificabile che vi accompagnerà nei vostri progetti futuri.
Quindi dopo una chiacchierata introduttiva al mio lavoro e al mio personale punto di vista, consegnerò ad ognuno dei partecipanti un testo e chiederò che venga sviluppato il ritratto del personaggio protagonista a figura intera, anche in azione, sulla base di quanto detto prima, per analizzare insieme sia il suo sviluppo che il risultato finale.”

Quando: lunedì 22 marzo 2014 ore 11.30 laboratorio per bambini, ore 15.00 laboratorio per adulti.
Dove:
 presso ZOO, in Strada Maggiore 50/A (Bologna)
Info e Costi: 
 150 €. Posti limitati, iscrizione obbligatoria.

scrivi@lozoo.org

+39 3334405692

illustrazione di Isol

Cosa: In occasione del Bologna Children’s Book Fair 2014, ILLUSTRATI e Logos Edizioni organizzano un workshop con ISOL, illustratrice e autrice argentina, vincitrice del Premio Astrid Lindgren 2013.

Costruire un dialogo tra immagine e testo

Il laboratorio prevede una parte teorica e una pratica, ma soprattutto la guida e lo sviluppo delle capacità dell’illustratore come autore delle proprie storie, giocando con le libere e personali associazioni in rapporto al materiale da disegno. Workshop rivolto a illustratori, disegnatori e grafici professionali o appassionati di illustrazione.

Quando: lunedì 24 marzo 2014 dalle ore 14 alle ore 17 e verrà replicato martedì 25 marzo negli stessi orari
Dove: 
presso ZOO, in Strada Maggiore 50/A (Bologna)
Info e Costi:
 200 €

scrivi@lozoo.org
+39 3334405692

(post curato da Lisa Massei)


Emily Sutton, la cura dei dettagli

Se ancora non la conoscete, oggi vi presento un’illustratrice che amo molto. Si chiama Emily Sutton, è inglese, è giovanissima e sembra avere un’instancabile passione per l’illustrazione che declina statuine in legno, giocattoli, porcellane, illustrazioni, libri, packaging, quadri, tessuti. Il suo stile fonde il classicismo dell’illustrazione vittoriana con la semplicità naĂŻf dell’arte folk. Con la sua paletta cromatica “anni 50” questa giovane illustratrice, in pochi anni, è diventata una delle piĂą popolari illustratrici inglesi. Nella sua biografia, cita come fonti di ispirazione il bellissimo Folk Art Museum di New York, e gli illustratori Edward Bawden e Eric Ravilious. In Italia è stata pubblicata da Donzelli con due titoli: Clara Button. Un matrimonio a sorpresa e Clara Button a Londra. Una giornata magica. Entrambi deliziosi.
Vi piace?

Clara Button a Londra, Emily Sutton, Donzelli editore

Emily Sutton
Clara Button a Londra.
Amy de la Haye, Emily Sutton
Una visita al museo in compagnia di Clara Button
13,60 Euro
Clara Button. Un matrimonio a sorpresa
Amy de la Haye, Emily Sutton
Un invito a sorpresa per Clara Button
13,60 Euro


Buon fine settimana

a tutti voi.

Wolf Erlbruch

Concorso Città del Sole: L’illustratore dell’anno 2014/15

Promossa da CittĂ  del Sole e nata con l’intento di premiare il miglior progetto per un calendario destinato a bambini dai 2 ai 6/7 anni d’etĂ , l’iniziativa L’illustratore dell’anno giunge quest’anno alla sua sesta edizione. Così come accaduto per l’edizione 2013/14 (conclusasi con la vittoria di Silvia Baroncelli), anche per quest’anno è stato abolito il limite d’etĂ  (!) finora imposto a tutti i partecipanti, cosicchĂ© illustratori ed illustratrici potranno partecipare al concorso indipendentemente dalla loro data di nascita.

Silvia Baroncelli, vincitrice dell’edizione 2013-14 de L’illustratore dell’anno

Rivolto a chi: a tutti
Cosa:
ogni partecipante dovrĂ  inviare all’indirizzo calendar.cds@gmail.com un’illustrazione originale ed inedita (che non sia stata cioè mai pubblicata su blog o siti internet, nĂ© utilizzata per concorsi o manifestazioni di qualsivoglia natura) relativa ad un mese dell’anno, in formato JPG e del peso massimo di 1 MB, accompagnata da una breve descrizione del progetto che si intende realizzare o da alcuni bozzetti (almeno uno per stagione).
Scadenza: 28 aprile 2014 (non saranno prese in considerazione proposte arrivate dopo questa data).
Quota di partecipazione: la partecipazione al concorso è gratuita.
Modalità di selezione delle opere: entro il 18 maggio 2014 Città del sole inviterà dai 3 ai 5 concorrenti ad inviare entro il 2 luglio 2014 quattro illustrazioni (un mese per stagione), consistenti stavolta in tavole su carta realizzate a mano o stampate in formato reale da file digitali (quelle lavorate a mano saranno restituite). Poiché il calendario misurerà cm 31 x 31 chiuso e cm 31 x 62 (h) aperto, lo spazio a disposizione per ogni mese sarà di cm 31 x 62, e dovrà tenere conto anche della griglia del mese.
Premio: a tutti i finalisti verrĂ  corrisposto un rimborso spese pari a 350 € lordi, mentre l’illustratore prescelto per la realizzazione del calendario, cui verrĂ  affidata l’elaborazione delle tredici immagini previste (i dodici mesi + la copertina) da consegnare entro il 22 settembre 2014, riceverĂ  un compenso onnicomprensivo di 3.500 € lordi.
Considerazioni aggiuntive: CittĂ  del sole si riserva il diritto di prorogare i termini indicati (dandone comunicazione a tutti gli interessati), o di non portare a termine l’iniziativa qualora, a suo insindacabile giudizio, le illustrazioni ricevute non fossero all’altezza delle aspettative.
Per maggiori informazioni scrivete a: calendar.cds@gmail.com.

BUON LAVORO!


Un saluto caro ad una collega

Qualche giorno fa è mancata improvvisamente Silvia Santirosi, amica e collega. Silvia era giornalista, scrittrice, illustratrice (qui il suo blog). Mi mancherĂ  la sua voce di fringuello che portava sempre tante parole intelligenti e appassionate sul e nel mondo dell’illustrazione. La saluto con il cuore stretto.

“Per quanto riguarda il desiderio di felicitĂ , le parole non hanno potuto nulla se non, forse, consolare”. (Da un’intervista a Silvia)

Un’illustrazione di Silvia Santirosi

Bimbi, di Albertine. Le mille espressioni dell’infanzia

 

Bimbi, Albertine, La Joie de Lire 2014

Bimbi, di Albertine, è un libro che, piĂą che un libro, sembra un grande quaderno di schizzi. E’ tutto bianco. Non ha un solo frammento di testo a parte il titolo Bimbi e il colophon, ed è disegnato solo a matita. Invece, è esattamente un libro, perchĂ© racconta tantissime storie. O meglio, solo una, la piĂą segreta e intraducibile: quella dell’infanzia.
Protagonisti del libro – soli, in gruppo, contro un genitore, tra le braccia di un nonno, arrabbiati, stanchi, contenti, in fase di coccolite acuta, curiosi, impudichi, di corsa, addormentati, insonni, svegli, timidi… sono, infatti, i bambini.

A volte, un’intera pagina, tutta bianca, accoglie la solitudine di un bambino, altre si trasforma in grande arena dove giocare a rincorrersi in gruppo; in altre ancora una sottile linea di matita traccia un confine sufficiente a diventare nascondiglio. Oppure capita, come se ci fosse bisogno di ancora piĂą bianco, che la pagina sia, senza una ragione apparente, intonsa.
(Durante la selezione della Mostra Illustratori avevamo parlato della necessitĂ , in questo mondo saturato di immagini e parole, del vuoto).

La cosa straordinaria del bianco di Bimbi è la profonditĂ  di campo e la sua duttilitĂ  spaziale. Sfogliando il libro sembra davvero di avere a che fare con una materia che cambia e si adatta ai giochi dei bambini. A trasformarla basta un semplice accenno d’ombra o una linea che marca lo spazio.
Albertine è bravissima a giocare con il lettore attraverso gli sguardi dei personaggi. A volte i personaggi sono rivolti al lettore con intensitĂ  interrogante. A volte si dimenticano di lui perchĂ© stanno giocando. Altre gli rivolgono volutamente la schiena, come qualcuno che cerca intimitĂ , per voltarsi verso abissi di bianco che il lettore sente appartenere solo a loro (come nell’esempio qui sotto, che è anche l’ultima pagina del libro).

Nel seminario di psicanalisi su La lettera rubata, del 1955, Jacques Lacan rivoluziona l’idea freudiana del luogo dell’inconscio: l’inconscio non è invisibile perchĂ© nascosto, è invisibile per eccesso di evidenza. Per dirla in modo semplice, è così sotto gli occhi di tutti che finiamo per non vederlo.


Il corpo dei bambini, così libero nelle sue espressioni, parla. Tiene un discorso sull’essere. E’ questo che sembra volerci dire Albertine.
Quando ho sfogliato il libro, superata la prima sensazione di un album facile, ispirato ai personaggi di Edward Gorey, sono stata catapultata dentro  il ricordo esatto di cosa significhi essere bambini: avere un corpo.
Non solo tutto era corpo in me, quando ero bambina. Il mondo stesso era corpo. Il suo significato era tattile, fisico, binario. Non metaforico, non simbolico.
I simboli, insieme alla parola, sono venuti dopo. Il mondo era tutto cosa, spazio, superfici. Era un turbinio di luci e sangue dietro le palpebre chiuse. Quando le aprivo, lo misuravo in spanne: era mondo da percorrere, da scalare, da sfidare, da spostare. Era spazio. Non so se è così per tutti i bambini, ma per me non c’era nulla di piĂą interessante degli spazi: dall’interstizio tra letto e armadio, da quello tra dita e dita del piede,  fino a quello aperto, vasto, oltre le cime degli alberi. Era calore: quello rassicurante del letto dei miei genitori, o del giubbotto che veniva a posarsi come una carezza sulle braccia infreddolite dai giochi della sera. Era odore: quello del profumo di mia madre, del cuscino sbausato di saliva di dito succhiato, della notte fuori dalla finestra, della polvere, delle cose assolate.

Ed ero curiosa. Di un oggetto che smontavo, del rapporto tra l’ombra che si muove e il sole, del mio corpo, del corpo degli altri. Il senso che mi costruivo del mondo avanzava per sensazioni fisiche.

Era fisico il rapporto con i grandi. Pesanti da spostare quando la loro grande altezza stava per un no; faticosi da trascinare quando si fermavano a parlare con gli amici; minacciosi quando erano arrabbiati; comodi quando ti portavano in spalla; rassicuranti quando ti guardavano sorridendo; scudi ben robusti quando, al di lĂ  di loro, qualcosa faceva paura. Lontani e imperscrutabili quando la loro attenzione non era rivolta a noi bambini.


 

Più tardi, sono venute le parole. E con le parole i segreti, i malintesi, il lungo filo del senso. Il mondo si è complicato di relazioni, fraintendimenti, note scolastiche, voti, silenzi che ferivano.
E’ stato un sublime tuffo nella memoria, sfogliando le moltissime pagine del libro, ritrovare com’era il mondo prima che le parole diventassero importanti.

Bimbi
Albertine
Le espressioni dell’infanzia
28,50