“Sylvester”, il bambino-pietra. (W.Steig).V e ultima parte

12 Ottobre, 2008

Avevamo lasciato Sylvester ormai addormentato in un sonno profondo circondato dal risveglio della primavera. Eccoci giunti alle ultime pagine del meraviglioso album Sylvester and the Magic Pebble di William Steig…

“Sylvester”, Il bambino-pietra (W.Steig).parte IV

4 Ottobre, 2008

Sylvester è rimasto solo, nessuno lo cerca più. Notte dopo notte, giorno dopo giorno, si sveglia sempre più di rado. Quando è sveglio è solo infelice e senza speranza. Il testo dice: sentiva che sarebbe rimasto una roccia per sempre, e provò ad adattarsi… cadde in un sonno senza fine.

Se nelle pagine precedenti sentivamo tutta l’animazione accorata dei protagonisti, ora a prendere campo è il tempo che passa intorno a loro, i giorni che si susseguono inesorabili…

“Sylvester”, il bambino-pietra (W.Steig).parte III

1 Ottobre, 2008

Nelle puntate precedenti abbiamo visto trasformarsi in pietra il povero Sylvester (Sylvester and the Magic Pebble di William Steig), ora la telecamera si sposta sulla reazione dei genitori alla sua scomparsa. Con le stesse reazioni di due genitori normali il cui figlio non torna a casa, il papà e la mamma di Sylvester passano dalla preoccupazione all’angoscia nello spazio di una notte…

“Sylvester”, il bambino-pietra (W.Steig).parte II

20 Settembre, 2008

Continuiamo l’avventura del nostro asinello Sylvester, (Sylvester and the Magic Pebble di William Steig). (Io improvviso le mie sensazioni e le mie idee, ma vi invito a fare altrettanto e suggerire nuove strade di lettura). Avevamo lasciato l’asinello sulla strada di ritorno verso casa, eccitato dal ritrovamento della pietra magica capace di esaudire qualsiasi desiderio.

“Sylvester”, il bambino-pietra (W.Steig).parte I

16 Settembre, 2008

Dal viaggio di quest’estate negli Stati Uniti ho riportato un tesoro: Sylvester and the Magic Pebble di William Steig. Il libro vinse negli anni ’70 la prestigiosissima Caldecott Medal ed è diventato un classico della letteratura illustrata americana. Per i contenuti psicologici tessuti nella semplicità apparente della storia, per la parabola emotiva che lo scorrere delle pagine riesce a creare nel lettore (all’ultima pagina io ero in lacrime), per l’onestà e la delicatezza completamente dedicate all’infanzia che si respira nelle illustrazioni, questo libro fa parte dell’esigua élite di capolavori assoluti che ha segnato la storia dell’illustrazione…