Pretesti, di Sergio Ruzzier
12 Aprile, 2018
PRETESTI di Sergio Ruzzier, edito da La Grande Illusion (editore di Pavia con un’elegante piccola produzione di libri in serie limitata) è, a mio gusto, il libro più bello tra quelli visti alla recente Fiera di Bologna 2018.
Nasce dall’idea che Sergio Ruzzier ha avuto per la mostra (in corso) presso l’Associazione Hamelin di Bologna Vita di uno strano signore: illustrare le frasi dei libri che gli sono rimaste impresse da ragazzo.
Le frasi, sottratte al loro contesto, galleggianti sulla pagina bianca, diventano, così, strane sentenze, condanne, irreparabili moniti:
Hanno scritto il mio nome a lettere minuscole, il mio povero onorato nome… (Molnár. I ragazzi della via Pal).
Questo presuntuoso cialtronello non caverà mai un ragno dal buco. (Steinbeck, La battaglia).
Le illustrazioni si associano alle frasi-sentenza come se le avessero incontrate per la prima volta: nessuna eco, neppure nelle immagini, della storia da cui sono tratte.
Uno strano personaggio, nudo come un neonato, attraversa il libro costellato di sentenze, gettato suo malgrado nel destino di una storia (di storie) che non ha scelto.
Il libro si apre, infatti, con il protagonista che esce da un uovo e si ritrova già apostrofato da un:
Se non la smetti di fare tutto questo baccano ti strappo le zampe! (K e B. Jackson, Avventure in campagna),
per chiudersi sull’immagine dello stesso personaggio, sempre nudo, che se ne va sconsolato, accompagnato da una sentenza malinconica sulla vecchiaia:
E quando, infine, si giunge alla vecchiaia e ci si accorge che i libri non ci hanno insegnato nulla, allora invochiamo la gioia e l’amore, che ormai, ahimè, non possono più venire per i nostri corpi, stanchi e intristiti. (AzorÃn, Vita di uno strano signore).
L’idea che attraversa il libro mi ricorda la riflessione di Heidegger sul linguaggio: Noi non parliamo ma “siamo parlati†dal linguaggio. Si nasce in mezzo a un discorso fitto di parole e sentenze che non ci appartiene; il tempo di cercare di decifrarne il significato, la storia è già finita.
È infatti un libro quello che tiene in mano l’allampanato pulcino-genitore nella prima tavola, e sempre ai libri, – alla loro incapacità di fornirci un reale insegnamento-, fa riferimento l’ultima citazione.
Il protagonista sarebbe senza speranza, se le parole che lo condannano non fossero, al contempo, intrise di una bellezza lapidaria, consolatrici e salvifiche in virtù del loro stesso non-senso.
Come nella fantasia pre-linguistica del bambino (“Pre-testi”), dove tutto è immagine, le parole ascoltate diventano oggetti-totem: fiori-statua, lapidi, cristalli, nuvole di carne, rocce.
Al protagonista non resta che camminare in mezzo a questo mucchio di cose sparpagliate, farle sue, strofinarcisi sopra la schiena, usarle per bere, mangiare, schiacciare un pisolino, contemplarle. Consapevole che in qualche piega di quelle strane forme si nasconde un mistero; sollevato dalla certezza che, se c’è, è meravigliosamente muto.
Un libro commovente, sorprendente, per adulti e bambini coraggiosi, dove la relazione testo-immagine vibra come una corda di violino yiddish, tra note di malinconia, humor nero, bellezza e paradosso.
L’edizione di Pretesti, raffinatissima, con sovracoperta, è curata nella grafica da Francesca Habe. Stampata in 800 esemplari, è bilingue (inglese-italiano).
Potete ordinarne una copia presso sales@lagrandeillusion.it, nelle librerie che distribuiscono questo editore (elenco), ordinarlo online presso libreria Spazio BK di Milano, oppure negli spazi dell’Associazione Hamelin info@hamelin.net a Bologna.
Note:
Le tavole originali del libro sono in mostra presso l’Associazione Hamelin fino al 4 maggio. Via Zamboni 15, Bologna: Vita di uno strano signore, insieme a tutte le edizioni dei libri da cui sono state tratte le frasi.
– Il libro è bilingue: tutte le frasi sono tradotte anche in inglese.
Altri due titoli per adulti di Sargio Ruzzier sono pubblicati da La grande illusion.
Sergio Ruzzier vive da molti anni a New York. I suoi libri per bambini sono pubblicati in Italia da Topipittori.