Donald Winnicott: scarabocchi che curano (interpretazione di disegni infantili)

31 Maggio, 2012

 

Lo sa chi già soffre di questa dipendenza: quando si inizia a leggere Winnicott, non si può più smettere.
Donald D. Winnicott è stato uno dei più grandi psicanalisti dell’infanzia del secolo passato. I suoi libri, sia quelli in cui lui descrive la sua posizione psicanalitica (Gioco e realtà, Dalla pediatria alla psicanalisi, Sviluppo affettivo e ambiente, etc), sia quelli in cui riporta esperienze di casi analizzati (uno dei più appassionanti: Una bambina di nome Piggle) sia quelli in cui traduce in un linguaggio semplice la sua teoria, per renderla più accessibile a genitori, infermiere, assistenti sociali (Tra gli altri: Colloqui con i genitori), sono TUTTI di una chiarezza e una bellezza illuminanti. Li ho letti e riletti tutti più volte.

Il libro di cui vi parlo oggi è “COLLOQUI TERAPEUTICI CON I BAMBINI: Interpretazione di 300 scarabocchi“.


E’ un libro che ho da anni e che rileggo ciclicamente. Neanche all’ennesima lettura, conclusasi oggi, sono riuscita a finire un solo capitolo senza avere gli occhi pieni di lacrime per questa dote incredibile che aveva Winnicott di sapersi mettere in ascolto del bambino, ed aiutarlo nei suoi conflitti. Era un dono umano, oltre che un talento scientifico, ed è proprio questa “umanità” che traspare da ogni suo scritto e commuove.

Ogni capitolo di questo libro (450 pagine) è un caso: a volte un vero caso psichiatrico e altre un semplice caso non patologico di bambino che ha qualche problema nella vita di tutti i giorni. Ogni caso viene trattato in una seduta di quasi un’ora in cui Winnicott e il bambino giocano ognuno a continuare lo scarabocchio iniziato dall’altro. Tutti i disegni sono presenti nel libro e commentati da Winnicott, che ricostruisce per il lettore la dinamica della seduta, minuto per minuto. La “seduta” se di seduta si può parlare, consiste in qualche breve intervento verbale di Winncott durante il colloquio. Per il resto i due partecipanti, medico e paziente, si divertono insieme a pasticciare sui fogli.

E’ chiaro, da tutti i casi trattati – e lo stesso Winnicott arriva a queste conclusioni nei commenti alle sedute-, che è il bambino stesso che arriva a saper formulare, attraverso il disegno: la sua diagnosi e la soluzione di questa. L’unica cosa che fornisce Winnicott è quello che lui stesso chiamava “un ambiente favorevole”. Questo ambiente era la possibilità di disegnare liberamente accanto a uno dei padri della psicanalisi infantile.


E’ un libro che tutti possono leggere, anche senza preparazione psicanalitica.

” Eliza trasformò il suo scarabocchio in una specie di anatra che si poteva vedere al buio. Questo significava che eravamo vicini a quelle idee che vengono in mente prima di addormentarsi. Eravamo vicini al materiale reale del sogno. (…) A questo punto si era venuto a creare un gioco che consisteva nel sistemare i vari disegni sul pavimento  uno vicino all’altro. (…) Quando Eliza si alzava per sistemare un disegno le dicevo “Arrivederci” e quando tornava la salutavo con un “Ciao”. La bambina non era sovraeccitata, ma era estremamente interessata in ciò che succedeva, inoltre ci divertivamo a giocare insieme.” D. D. Winnicott, Colloqui terapeutici con i bambini.

Colloqui terapeutici con i bambini
Donald D. Winnicott
Interpretazione di 300 «Scarabocchi»
25,50 Euro (spedizione gratuita)