Davide Calì: scrivere per bambini. Conclusioni

25 Marzo, 2011

Di Davide Calì:

Vorrei concludere questo ciclo di post rispondendo a un ragazzo (mi pare si firmi Izzy) che, su un blog che pubblicava il comunicato stampa relativo al CMYK commentava dicendo che per riuscire in questo lavoro ci vuole testardaggine perché la bravura non basta. E’ effettivamente così, ma questo non deve farvi pensare che il talento artistico non sia preso in considerazione. Il fatto è che davvero la bravura non basta, se per bravura intendete saper scrivere o disegnare. Cosa vuol dire essere bravi? Praticamente nulla. Se il disegno/illustrazione va inserito in un contesto, quindi se i disegni e le storie escono dalla vostra cameretta, c’è un universo con il quale dovete confrontarvi. Il bravo illustratore (e il bravo autore) è quello che sa disegnare (e scrivere), che propone storie originali, che conosce il mercato (che vi piaccia o no, si chiama così) perché sennò la sua riuscita sarà sempre e solo legata al caso; oltre al mercato del suo paese, preferibilmente dovrebbe conoscere anche quelli stranieri e poi: essere capace di relazionarsi con gli altri, di mettere in discussione il suo lavoro, di organizzarlo. Non crediate che sia banale: ho conosciuto illustratori e fumettisti dieci volte più bravi di me tecnicamente ma non avevano idea di come sfruttare la loro bravura, non sapevano costruire progetti, non erano in grado di gestire il tempo lavorativo e di rispettare le consegne; alcuni si scaldavano alle prime critiche fatte sul loro lavoro, altri non erano capaci di accettare che andasse modificato in nessun modo. Non vi dico che qualsiasi critica sia fondata o che ogni modifica richiesta sul vostro lavoro sia legittima o che i tempi di consegna siano sempre “ vivibili” , ma anche saper convivere con questa realtà fa parte dell’ essere un buon professionista, quanto saper disegnare o scrivere. Se le cose vanno avanti, come è capitato a me e tanti altri, poi arrivano i fans che ti scrivono, le interviste alle 5 del mattino con la radio australiana (era l’ unica ora possibile visto la differenza di fuso orario), i tour di una settimana nelle scuole svizzere, i saloni in cui firmi autografi per dieci ore di seguito, gli aerei da prendere quasi di continuo (l’ anno scorso ne ho presi 25), i ragazzi più giovani che ti chiedono aiuto e ti propongono le loro storie, le foto ovunque vai, le interviste per la tv che non vedrai mai. E poi incontrare fiumi di persone di cui non ti ricordi la faccia dopo 5 minuti, andare in posti dove non vedi nulla salvo l’ albergo, quindi prendere in una giornata bus-treno-navetta-aereo-navetta-treno-pullman e arrivare a casa all’ una del mattino dopo 14 ore di viaggio.

E’ esattamente ciò che volevate? Era tutto quello che sognavate? Forse sì. Ma quando vi capita, improvvisamente capite che ora che vi sta succedendo, non potete scegliere: fate parte dello show e dovete salire on stage ogni volta che ve lo chiedono ed essere sempre carini e sorridenti. La gente che vi aspetta la fuori è venuta per voi e non avete il diritto di deluderla. No, essere bravi non basta.
Davide Calì
calì

Vi ricordo che il prossimo corso di scrittura per ragazzi tenuto da Davide Calì sarà il 7, 14, 22 maggio e 5 giugno presso la libreria Labirinto, a Casale Monferrato. Per informazioni: Sara Trofa ves@leonardo.it

E troverete Davide anche a Macerata, presso la Fabbrica delle Favole, l’ultima settimana di luglio. Per informazioni: info@fabbricadellefavole.com