Un libro contro tutti i muri (di Bernardo P. Carvalho)

9 Marzo, 2015

Daqui ninguém passa! (Da qui nessuno passa!) è il titolo di uno dei più bei libri mai pensati e scritti sul tema della dittatura e della rivoluzione pacifica. Ed è per bambini.
Nella prima risguardia ci accoglie una folla di personaggi, i più diversi. Famiglie di diversa specie, astronauti, bambini, idraulici, orsi, fantasmi, carcerati, calciatori, poliziotti: insomma, gente. In un angolo troviamo anche il generale Alcazar.

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Ma le risguadie, si sa, sono fatte per essere decorative; e alla prima lettura si procede senza troppo soffermarsi verso la pagina dei titoli.
Anche la pagina dei titoli, di solito, è decorativa. Invece, in questa, succede tutto.

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Il generale Alcazar dichiara che “Da qui non si passa!”.
Il titolo del libro è un ordine (lama a doppio taglio della parola ordine).
Lo è sempre, ma in questo caso sappiamo che a pronunciarlo è un generale, ben bardato di medaglie e nastrini a indicarne l’alto grado. “A partire da ora, sarà come ho detto, non perdete tempo in ciance!”.
Chi riceve gli ordini, invece, è un soldato semplice, dalla faccia piuttosto spaventata.
Giriamo pagina. Il generale esegue gli ordini. Capiamo che il divieto è divieto di entrare nella pagina di destra.
Un cane spunta da quella di sinistra.

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Passa il tempo, nella pagina successiva il cane si è avvicinato, un uomo entra in scena fischiettando. Ritmi da commedia.
Pagina successiva: l’uomo sta per attraversare la metà pagina quando il soldato gli urla “Alt!”. Spiega che ormai non si può più passare nella pagina di destra. L’uomo è perplesso: ma come? Che succede? C’è pericolo di vita? Una invasione? C’è una manifestazione?
“Niente di tutto questo”, spiega paziente il bravo soldato. “Il mio generale si è riservato il diritto di mantenere questa pagina in bianco, per entrare nella storia quando più gli aggrada”.
“Ma questo è assurdo!” replica l’uomo. Intanto entrano in scena altre persone, bambini che giocano, vecchietti, sportivi, un fantasma.
Le pagine che seguono sono un crescendo parossistico di gente che, non potendo passare dalla metà pagina, affolla la pagina di sinistra. Protestano, urlano, fischiano.
Ci si rende conto a colpo d’occhio che la metà pagina è un muro.


Daqui ninguém passa!
di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Già Suzy Lee, in L’onda, Mirror e L’ombra, aveva utilizzato la metà pagina come confine tra due mondi (leggere a questo proposito La trilogia del limite). A sinistra c’era quello della realtà, a destra quello della fantasia.
Qui, il confine, è stato tracciato per impedire alla storia di iniziare. È un confine tra il tutto e il niente.
Ci rendiamo conto di quanto tutto sia regola, in un libro (così come nella vita sociale).
Storicamente, dentro l’album illustrato la storia occupa entrambe le pagine: o con il testo, o con l’illustrazione o con entrambi. È un ‘uso’ talmente consacrato dello spazio del libro che, senza la possibilità di entrare nella pagina di destra, la storia non può avere inizio.

Se  – per una qualche forma di eleganza – l’album illustrato, da sempre, avesse usato solo la pagina di sinistra per raccontare storie, questo libro non avrebbe alcun senso. Ogni sopruso è sopruso di un uso. L’uso è la regola profonda, implicita, silente, nascosta nelle pieghe della nostra quotidianità. Regola che diventa evidente solo nel momento in cui qualcuno la viola, la cambia o la denuncia.

Il generale vuole essere il primo ad ‘entrare nella storia’ (lama a doppio taglio della parola storia), e vuole farlo quando più gli aggrada. Cosa che di solito fa, senza che ci accorgiamo di quanto sia prepotente, il ‘protagonista’ di una storia.
Assente questo ego bardato di medaglie, compaiono ‘gli altri’. Folla anonima di gente comune, quotidiana, che porta il cane a fare pipì, va a giocare al pallone o al lavoro.
Siamo noi questi ‘altri’. Noi lettori. Dal momento in cui non c’è storia (una storia raccontata è sempre la storia di qualcun altro), il campo è libero anche per noi.
Ci rendiamo conto di tifare per la folla anonima che vuole oltrepassare l’invisibile muro.
Meravigliosa pagina bianca tutta da scrivere! Intonsa. Non è giusto! Non è giusto che venga riservata solo a uno!

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

La tensione è cresciuta al massimo quando: Boing… Boing… Boing… A un bambino è scappata una pallina dall’altra parte della pagina.
Il bambino chiede: “Posso andare un secondo? Un attimino…

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Passa il bambino, ne passan due. Passano tutti. Tutti sono allegri, ringraziano il soldato gentile, quando a un certo punto il generale entra in scena urlando di far arrestare il soldato. La folla lo difende, gli altri soldati finiscono per convincersi che il generale è un pazzo e anche loro corrono verso la pagina di destra, persino il cavallo disarciona il generale e entra nella pagina. Il generale resta solo nella pagina di sinistra.
Inferocito, fa notare quanta confusione e sporcizia han lasciato tutti passando. “Si sono comportati come bambini!” Dice.

 

Daqui ninguém passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo P. Carvalho; Planeta Tangerina 2014

Poi decide di abbandonare la storia, perché si rende conto di essere in un libro per bambini: a lui non interessa essere l’eroe di una storia di bambini.

Nella risguardia finale lo ritroviamo nell’atto di cadere, come spazzato via dalla vivacità di tutti gli altri. E gli altri? Tanti, diversi, comuni: litigano, si amano, hanno avuto un bambino, corrono, portano fiori, abbaiano. Insomma, fanno cose di tutti i giorni; a volte, da bambini.

Un libro per spiegare ai bambini l’assurdità di tutti i muri; per riflettere sulle dittature; sull’imperiosità dei generali come su quella, più domestica, del proprio ego.
Ma anche un libro per riflettere su cosa è una storia e cosa è la Storia.
In fondo, per il solo fatto di avere una retorica, una struttura, un ordine stabilito, non c’è storia che non sia, per sua stessa costituzione, antidemocratica.

Viva la storia di tutti!

Potete comprare il libro qui, direttamente sul sito di Planeta Tangerina.

4 Risposte per “Un libro contro tutti i muri (di Bernardo P. Carvalho)”

  1. 1 AlmaCattleya
    9 Marzo, 2015 at 18:24

    Grazie mille per questo libro. Ho riso parecchio quando la palla ha saltellato nella pagina successiva.
    Mi sono immaginata come il rumore della palla fermasse tutto il chiacchiericcio e già quegli occhi spalancati sono eloquenti.

    P.S.: quando hai scritto “A sinistra c’era quello della realtà, a destra quello della fantasia” riguardo al libro di Suzy Lee, mi è subito venuto in mente che il cervello è suddiviso proprio così ovvero a sinistra c’è tutta la logica e a destra l’immaginazione.

  2. 2 elillisa
    10 Marzo, 2015 at 1:24

    Bellissimo. Grazie Anna.
    (Oltre ovviamente a tutto quello che hai scritto, trovo interessantissimo l’uso smodato di colore per questa storia)

  3. 3 Romina Tamerici
    14 Aprile, 2015 at 21:17

    Trovo molto bello l’uso dello spazio della pagina in questo libro.

  4. 4 Silvia
    25 Giugno, 2015 at 9:57

    Ma é meraviglioso!!!! Arriverà in Italia?