Internationale Jugendbibliothek, ovvero Monaco non è lontana

11 Giugno, 2014
IJB, Internationale Jugendbibliothek, Monaco di Baviera

Internationale Jugendbibliothek
di
Geena Forrest

Non so da quanto tempo voi frequentiate questo blog, anche solo come lettori invisibili.

Personalmente, uno dei primi post che ricordo di aver letto su Le Figure dei Libri è questo qui. È la storia dell’IJB, Internationale Jugendbibliothek (Biblioteca Internazionale dell’Infanzia) di Monaco di Baviera, della sua fondatrice Jella Lepman e dell’amorevole, complesso e acutissimo lavoro che questa donna di origine ebrea fece in una Germania sconvolta dalla guerra e da vent’anni di nazismo: risollevare un popolo partendo dai bambini, fornendo loro la migliore letteratura disponibile a livello internazionale.
E non me lo ricordo solo perchè bene o male i “primi appuntamenti” non si scordano mai, o perchè la biografia di Jella Lepman mi colpì davvero moltissimo, ma anche perchè in quel frangente pensai “Caspita, ma Monaco non è mica in America, magari un giorno prendo il treno e vado a visitare questa biblioteca straordinaria”.

Jella Lepman

Ovviamente poi i desideri finiscono nel cassetto, magari si legge qualche altro post che fa tornar la voglia, in fiera a Bologna si passa ogni volta allo stand della IJB a prendere l’annual con le selezioni dei White Ravens e si pensa “ah! sì! la biblioteca che dovrei andare a visitare” e intanto gli anni passano.

Poi arriva il giorno in cui, riordinando le brochures prese a Bologna, aprite quella della IJB e vi fermate su questa frase:

“… a collection of almost 600.000 books, most of which can be consulted in the study library. Among these are 560.000 children’s and young adult books in more than 130 languages – including 60.000 historical children’s books, published between 1574 and 1950…”,

deglutite, vi si appannano gli occhi e una vocina vi si insinua tra i pensieri casalinghi “600.000 libriiiii…. 60.000 libri storiciiii”. Così, quando vien fuori per puro caso che il marito ha cinque giorni di ferie a fine maggio, voi, con fare molto disinteressato, proponete Monaco di Baviera come meta per la vacanza di famiglia.

Queste sono alcune sgangherate istruzioni per l’uso, redatte dopo la mia visita, per quando deciderete di andare anche voi.

La consultazione

Una volta convinta la famiglia a trascorrere le vacanze a Monaco, ho passato le due settimane seguenti immaginandomi romanticamente a passeggiare tra scaffali traboccanti di albi illustrati rari e preziosi, con gli occhi strabuzzati, la bocca piena di aahhh e ooohhh e la possibilità di tirar fuori tutto quello che colpisse la mia attenzione.
Niente di più sbagliato (povera sciocca). Tutta la collezione di libri storici è nella quasi totalità raccolta in uno stabile molto distante dalla biblioteca. Se si vogliono consultare dei libri, bisogna conoscerne l’esatto titolo, autore e numero di inventario, mandare una richiesta scritta (a lesesaal@ijb.de) e precisare il giorno che si andrà a sfogliarli, anche per prenotare una scrivania nell’aula di consultazione. Potete cercare i vostri libri nel catalogo online della biblioteca: qui in tedesco, qui in inglese. Ricordatevi di spedire la richiesta almeno 10 giorni prima, perchè il furgoncino della biblioteca che va nella sede distaccata a prendere i libri che avete richiesto lo fa solo una volta alla settimana. Ve lo sottolineo, perchè la sottoscritta ha pensato bene, nonostante il largo anticipo con cui la famiglia avesse programmato la vacanza, di mandare una mail alla IJB per chiedere informazioni esattamente una settimana prima del suo arrivo a Monaco. Dalla biblioteca le hanno risposto molto cortesemente che era la benvenuta, che avrebbero riservato una scrivania, ma che avrebbe dovuto mandare la lista dei libri che voleva visionare entro la mattina seguente, fatalità (e per fortuna) giorno di carico del famoso furgoncino e quindi ultimo giorno disponibile.

Panico.

Hey Diddle Diddle, Randolph Caldecott

Erano le 17.30. Dovevo mandare una lista entro le 8.00 della mattina seguente, dovevo scegliere tra 60.000 libri (avevo deciso di guardare solo titoli antecedenti il 1950) e non avevo autori preferiti o libri in mente, o meglio non me ne veniva in mente manco uno in quel momento. Avrei potuto prendere i miei Pittori di Carta e vedere che libri ci fossero degli artisti citati nei tre volumi, ma non avrei mai saputo nulla di tutti gli altri illustratori e di libri veramente mai visti disponibili nella IJB.
Avrei potuto scrivere una parola chiave (animali, alfabeto, natura) e fare una ricerca monotematica, ma mi sono accorta che pochissimi libri avevano queste informazioni nella propria scheda del catalogo. Dopo essermi consultata con alcune amiche appassionate, ho deciso di andare a caso.

Nel form del catalogo online mettevo solamente l’anno di pubblicazione (ho iniziato dal 1950 e sono andata all’indietro) e la lingua (ho scelto l’inglese perchè volevo anche capire il testo del libro che mi si sarebbe presentato davanti) e poi pescavo a naso tra le infinite liste di libri risultanti. Non è stato facile.
Anche nel catalogo in lingua inglese molte diciture rimangono in tedesco e non è semplice distinguere senza un’immagine un picture book da un libro di narrativa con alcune illustrazioni. Nell’incertezza, cercavo su google il titolo e mi accertavo fosse un albo illustrato. È stata una procedura lunga ma bellissima, ho scoperto una sacco di illustratori di cui non ero a conoscenza e una montagna di libri interessanti (anche tra quelli che non sarebbero entrati nel mio elenco). Alle tre di notte avevo una lista con un centinaio di titoli. Alla biblioteca ci sarei stata un solo giorno e la sala consultazione è aperta dalle 10 alle 16: anche ipotizzando solo 10 minuti per libro, quei 100 titoli erano troppi. Così alla fine ne ho spedita una con 45.

Il castello

Da quasi trent’anni la IJB ha sede nel castello di Blutenburg, alle porte di Monaco, all’interno di un parco meraviglioso. Per raggiungerla dovete prendere dalla stazione centrale dei treni la linea della metropolitana U1 in direzione Olympia-Einkaufszentrum, arrivare fino al capolinea (Olympia-Einkaufszentrum, appunto), cercare l’uscita che vi porti all’autobus numero 143 (guardate sui cartelloni in alto sulla vostra testa), prendere il numero 143 che parte in direzione Freiham Mobel, sedervi comodamente sull’autobus e, quando il display appeso al soffitto vi dirà che si è in procinto di arrivare alla fermata “Schloss Blutenburg”, prepararvi a scendere. Facile. Per perdersi a Monaco bisogna proprio volerlo.

Il castello come vi dicevo è uno spettacolo e pensare che abbiano voluto metterci dentro una biblioteca, questa biblioteca, rende bene l’idea della preziosità e della regalità del contenuto. Avevo già visto alcune foto, ma essere lì di persona sicuramente è un’altra cosa, anche se la giornata è uggiosa.

Il castello di Blutenburg

Una volta entrata tra le mura ho scoperto che in quei due giorni, per la festa dell’Ascensione, il cortile interno era stato trasformato in un biergarten con stand di wurstel, stinchi di maiale e insalate di patate: la poesia è un po’ scemata, ma non troppo.

Il castello di Blutenburg, il giorno dell’Ascensione

E poi sono arrivata nella famosa aula studio; sulla scrivania a me riservata, posizionata strategicamente di fronte alla responsabile della sala di consultazione (come dar loro torto? voi non controllereste una Geena Forrest qualunque che vi chiede 45 libri datati e rari?), ho potuto tenere solo una matita, un quadernino per gli appunti e la macchina fotografica. Nella stanza entravano e uscivano persone in camice bianco e con la mascherina. E lì ho cominciato a chiedermi se per caso avessi osato troppo, se la passione senza titoli accademici alle volte sia un biglietto da visita non sufficiente per certi posti.

Poi ho aperto i libri, e mi son dimenticata tutto.

I libri

Vi faccio una veloce carrellata di alcuni dei libri che ho visionato (le date si riferiscono all’edizione sfogliata). Ricapitolando: avevo fatto una lista iniziale di 100 titoli, ne ho spedita una con 45, di quei 45, richiesti all’ultimo minuto, sono riusciti a procurarmene trenta, in sei ore ne ho visti bene una ventina.

An alphabet for boys and girls, di Rachel Field, 1928

Nobody loves me, di Racey Helps, 1950

Do not disturb, di Elizabeth Luling, 1937

Manners can be fun, di Munro Leaf, 1936

 

Petunia, di Roger Duvoisin, 1950

Gone is gone, di Wanda Gag, —

Peggy and Peter, di Lena Towsley, 1931

The runaway sardine, di Emma L. Brock, 1930

Surprise for mother, di Lois Lenski, 1934

Stop Look Listen, di Berta e Elmer Hader, —

I know a surprise, di Dorothy Walter Baruch e George e Doris Hauman, 1935
(la risguardia)

Sarà stata l’emozione di essere proprio lì dove da tempo volevo stare, sarà stato il piacere di girare dal vivo le pagine e annusarle, ma a me son sembrati tutti libri a loro modo interessantissimi.

La biblioteca per i bambini

Nel castello oltre agli uffici, la sala consultazione, alcune mostre permanenti e tre sale congressi, c’è anche una biblioteca per bambini e ragazzi, con oltre 25.000 libri, in 15 lingue diverse, che possono essere presi in prestito come in una normale biblioteca. Ho visto un po’ tutto di corsa, ma è stato interessante spulciare lo scaffale “Italia” e sondare quali scelte avessero fatto per rappresentare la nostra editoria, specialmente per la parte di narrativa.

Scaffale Italia

Se la vostra biblioteca abituale qui in Italia è appena sopra la media, rimarrete forse un po’ delusi per le dimensioni ridotte e la semplicità degli spazi (potrei sbagliarmi, ma non ho visto alcun terminale per una ricerca autonoma dei libri e le consultazioni online).

Sicuramente però il trovare racchiuse in uno stesso luogo selezioni mirate di testi da paesi diversi non è cosa da tutti i giorni.

* * *

Mi fermo qui sperando di avervi fatto venire un po’ voglia di visitare questo posto, in fondo Monaco non è lontana! Nel caso decidiate per il sì, avvisatemi che mi aggrego: ho giusto una lista di 55 libri bella pronta…

Appendice

ovvero dove mandare la famiglia per le sei ore in cui voi sarete seduti alla vostra bella scrivania riservata:
– al Deutsches Museum, il museo delle Scienze, se c’è brutto tempo;
– all’Englischer Garten, dopo aver noleggiato una bici, se splende il sole.

All’ufficio turistico danno anche una mappa (la “Kids Guide”) con segnalati tutti i parchi giochi della città, sono tanti e tutti bellissimi.

3 Risposte per “Internationale Jugendbibliothek, ovvero Monaco non è lontana”

  1. 1 rosana liali
    12 Giugno, 2014 at 8:04

    Indimenticabile!

  2. 2 Francesca
    12 Giugno, 2014 at 18:26

    Meravigliosi! Grazie per la condivisione .

  3. 3 mariagrazia
    13 Giugno, 2014 at 9:20

    Grazie…mi hai fatto per un po’ sognare a occhi aperti!