Kalandraka Italia: identità di un editore

15 Marzo, 2012

 La casetta di cioccolatto, fratelli Grimm, Pablo Auladell, Kalandraka Italia, 2008

Intervista a Lola Barcelò direttrice di Kalandraka Italia (KLK Italia)

Perché editori e perché editori per bambini.
La casa editrice spagnola Kalandraka Editora è nata il 2 aprile 1998, Giornata Internazionale del Libro per i Ragazzi, nella città di Pontevedra nell’estremo nordovest della Penisola Ibérica. Lo scopo iniziale di Kalandraka Editora è stato pubblicare degli albi illustrati per ragazzi in gallego (una delle quattro lingue ufficiali nella Spagna) perché non esisteva niente del genere fino a quel momento. Fu così come è nata la collana “Libri per sognare†che subito dopo ha iniziato a pubblicare i libri anche in castigliano e a distribuire il catalogo per tutto il territorio spagnolo.


L’ombrello giallo, Joel Franz  Rosell e Giulia Campoli, Firenze, Kalandraka Italia 2012

KLK ha avuto uno stand alla BFR dal 2001. Il crescente interesse dei visitatori, degli operatori e degli artisti italiani nel nostro catalogo sommato alla proposta di un gruppo nazionale di distribuzione ci ha fatto considerare l’apertura di una sede in Italia visto che, invece, nessuna casa editrice nazionale era interessata ad acquistare i diritti dei nostri libri.

Kalandraka Italia ha iniziato il suo itinerario nel mese di gennaio del 2008, sostenuta dall’esperienza della casa madre spagnola che in quel momento aveva consolidato un catalogo di più d’un centinaio di titoli in castigliano, catalano, gallego, basco e portoghese.

L’ombrello giallo, Joel Franz  Rosell e Giulia Campoli, Firenze, Kalandraka Italia 2012

Quanti titoli in un anno?
Mai più di 10.

Nella scelta dei libri che pubblicate potreste individuare un filo conduttore? E’ uno stile? Un messaggio? Un’idea? Un desiderio?
Il progetto editoriale di Kalandraka è imperniato sul libro illustrato allo scopo di avvicinare la creazione artistica contemporanea ai lettori di qualunque età. Questo obiettivo viene perseguito principalmente in due modi, da un canto attraverso una cura particolare all’adattamento di racconti tradizionali e dall’altro con la proposizione di testi di autori attuali. Kalandraka ha uno speciale interesse nella ristampa dei libri illustrati classici il cui valore intrinseco influenza la costruzione intellettuale ed estetica dei piccoli.


Chi vorresti essere? Arianna Papini, Kalandraka Italia 2011

Il nome della collana principale di Kalandraka, “Libri per sognareâ€, è anche il nostro motto. I libri sono l’alimento dell’immaginazione e contribuiscono a svegliare la curiosità e l’ingegno dei bambini, oltreché a educare loro dal punto di vista affettivo, estetico e visivo. Le parole chiave sono, sempre e in qualunque situazione, dormire, sognare, svegliarsi. Senza il sonno non c’è il risveglio, senza il risveglio non c’è il sogno.

Quali caratteristiche deve avere un testo o un’illustrazione per sedurvi? Che cosa vi fa dire: “questo illustratore (autore) è per noi�
Non lo so. Quando mi chiedono delle tendenze di moda mi mettono in imbarazzo. Frequento lo stesso la biblioteca delle librerie. Posso dire quali emozioni mi piace individuare in una tavola: ironia, ricerca, amore alla tecnica svolta e onestà. Quando sento un groppo alla gola oppure una grande voglia di ridere e condividere sono sicura di essere davanti un lavoro che mi sveglia le quattro emozioni. Questo non significa che sia un capolavoro per il resto dell’umanità, ma in genere è un bellissimo libro per sognare.


  Nonni, Chema Heras e Rosa Osuna, Kalandraka Italia 2012

Nella situazione culturale e politica del vostro paese vi sentite inseriti in una rete che vi sostiene? Come la definireste? Quali sono i suoi fili principali? (associazioni/biblioteche/riviste/fondi alla cultura…)
Per rispondere a questa domanda rischierei di cadere in una facile polemica e di perdere di vista cosa sia Kalandraka Italia. Penso che possano rispondere in un modo molto meno approssimativo le case editrici con un percorso di una decina di anni e più. Dal punto di vista imprenditoriale e settoriale, noi siamo appena sbarcati in Italia, e quindi ancora c’è tanto da fare a livello della diffusione. D’altro canto abbiamo aperto bottega proprio in un momento di crisi seguito di una forte recessione. Credo sia un momento ottimo per l’autogestione e per le organizzazioni alternative dei cittadini, in tutti i sensi.


Non è una scatola, Antoinette Portis, Firenze, Kalandraka Italia 2011

Le co-edizioni: che politica avete di vendita e acquisto dei titoli? Preferite creare i vostri libri, venderli e/o comprarli dall’estero? Perché? Rispetto ai titoli che comprate e/o vendete ci sono differenze di accoglienza nei diversi mercati internazionali?
KLK Italia ha pubblicato in coedizione tre titoli: “Discorso dell’orso†(Libros del Zorro Rojo) e i due titoli della collana della lirica, “Turandot†e “L’elisir d’amore†(Edicions Hipòtesi). KLK Editora pubblica in coedizione in Spagna i titoli in catalano e in euskera. Condividiamo con les case editrici Pamiela e Hipòtesi un certo modo di guardare il mondo basato sul diritto alla diversità e all’armonia e i rapporti sono di amicizia, ovvio.

A noi della KLK ci piace creare i nostri libri, vendere i diritti all’estero e anche comprarli quando si tratta di libri che consideriamo classici (quindi imprescindibili).

Abbiamo individuato che i titoli che hanno avuto un riscontro positivo all’estero (anche nei paesi dell’estremo oriente) sono gli stessi che si vendono di più in Europa. Sono titoli che parlano di argomenti universali come “Nonniâ€, “Il piccolo coniglio bianco†o “Quelli di sopra e quelli di sottoâ€.


Achille il puntino, Mark Taeger e Guia Risari, Firenze, Kalandraka Italia 2008

Una cosa che vi piace del vostro lavoro e una che non vi piace.
La cosa che più mi piace del mio lavoro è la possibilità che mi danno gli autori di condividere emozioni che non sono effimere ma che si ripetono sempre quando apro un libro. [questa potrebbe anche essere la risposta di una lettrice ma io sono e rimarrò sempre una lettrice]. La cosa che non mi piace è dovere dire a tante persone che le loro proposte non seguono le linee editoriali della collana Libri per Sognare. Mi dispiace perché se soltanto guardassero con occhio critico e non meravigliato il nostro catalogo, al meno un 50% ci ripenserebbe.

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