I segreti del colore: terza lezione con Francesca Chessa
20 Ottobre, 2011
Farbstudie, Wassily Kandinsky, 1913
Torna alla lezione 1
Torna alla lezione 2
Torna alla lezione 3
Torna alla lezione 4
Nel post precedente abbiamo visto cosa significa “armonia cromatica†e osservato un primo esempio di contrasto cromatico. Prima di analizzare i prossimi due contrasti: Il CONTRASTO DI COLORI PURI, e il CONTRASTO DI CHIARO SCURO, volevo  ricordare che i colori hanno tre variabili che li caratterizzano:
– il tono, (o tinta), che corrisponde a quello che noi chiamiamo “il coloreâ€: rosso, giallo, blu, etc
– la luminosità , che è il grado di chiarezza e di scurezza di un colore: un giallo può essere giallo chiaro, scuro, etc…
– la saturazione, che è il grado di purezza di una tinta: possiamo avere un giallo più saturo o meno saturo. Una tinta molto satura ha un colore vivido e squillante, meno satura, più spento.
Nell’immagine qui sotto, un esempio di saturazione e luminosità del verde. Ho utilizzato il selettore colore HSB di Adobe Photoshop, creando un primo quadratino di colore verde avente luminosità e saturazione al 100%
Nella striscia superiore, ho variato soltanto la saturazione mantenendo la luminosità al 100%, quindi al massimo della sua potenzialità .
Nella striscia inferiore, ho variato anche la luminosità . Quindi il colore, oltre che desaturato, viene anche scurito.
La purezza del colore, quindi, varia schiarendo, scurendo, offuscando il colore. Come vediamo nell’immagine qui sotto, un colore vivido e squillante, al diminuire della saturazione, diventa più debole e tende al grigio. Se la saturazione viene completamente annullata, il colore si trasforma in una tonalità di grigio. Più avanti, vedremo quando è utile variare una variabile piuttosto che un’altra.
Nel CONTRASTO DI COLORI PURI, entrano in gioco soprattutto due variabili: il tono e la saturazione.
Si parla di CONTRASTO DI COLORI PURI quando si ha l’accostamento di almeno tre colori puri e luminosi nettamente differenziati tra di loro.
L’uso dei tre colori primari è il primo esempio di accostamento di tre colori al loro più alto grado di saturazione. L’uso di questi tre colori genera un sensazione di energia e crea un effetto deciso ed energico.
I colori rosso, giallo e blu sono nettamente differenziati tra di loro.
A questa terna possiamo aggiungere il bianco (che allontana, attenua e scurisce i colori che gli stanno vicino) e il nero (che li sottolinea, li esalta e li fa sembrare più chiari).
Henri Matisse, Il circo, Pochoir
Il contrasto perde intensità quando i colori perdono saturazione, allontanandosi dai toni primari. Il contrasto tra colori secondari diventa quindi meno energico del contrasto tra colori primari (pur restando sempre un contrasto di forte accento).
Desaturando i colori, o saturandoli, avremo contrasti più accesi o meno accesi, pur continuando a giocare con colori ben differenziati tra loro: nella striscia qui sotto, a sinistra il contrasto è più brillante, a destra più spento. Guardate come Matisse usa queste differenze di accento per dare più energia o meno energia a parti diverse dello stesso quadro.
Henry Matisse, Il circo Jazz, 1943, Pochoir
Possiamo aggiungere colori secondari e terziari più chiari e più scuri
Lorenzo Mattotti, Les livres d’èté, Le monde de poche
Il risultato, sarà sempre di grande forza e vivacità espressiva.
Gek Tessaro, Il salto in città , particolare
Passiamo ora al CONTRASTO DI CHIARO SCURO, che utilizza soprattutto la variabile della luminosità .
Questo contrasto si ottiene accostando ad un colore X un colore Y che noi percepiamo più chiaro o più scuro di X.
Si ottengono in questo modo immagini di forte impatto emozionale.
Il contrasto più energico è il contrasto ottenuto dalla coppia bianco-nero. Questo contrasto si può avere in modo netto, senza toni intermedi…
Zeina Abirached, Mourir, Partir, Revenir – Le Jeu des Hirondelles
…oppure utilizzando qualche tono intermedio…
Pia Valentinis
o ampliando la gamma dei grigi, e utilizzando tutti i toni intermedi tra il bianco e nero con grigi di luminosità differenti.
Gipi, da Comichouse
Ora vediamo qualche contrasto di chiaro scuro con i colori. All’interno del nostro cerchio cromatico i colori più chiari si trovano in alto e i colori più scuri in basso.
Ecco quindi che il contrasto chiaroscurale più forte viene dato dalla coppia giallo-viola situata ai poli opposti nord sud del cerchio cromatico.
Per avere una scala tonale chiaroscurale dobbiamo mescolare con il bianco o con il nero il nostro colore di partenza, così da ottenere tutte le gradazioni che vogliamo.
Partiamo dal giallo…
e decliniamolo sulla nostra tavola
William Turner
Turner è Turner, ovviamente, ma la cosa che spero sia chiara è che con il contrasto di chiaro scuro, sia quello in bianco e nero, sia quello a colori, si ottengono immagini di grande impatto emotivo. Il chiaro scuro crea “un’atmosfera†capace di suscitare nel fruitore un’emozione lirica (poetica, malinconica, dolce, etc…).
Fateci caso quando vi capita di guardare un’immagine: quasi tutte le immagini che reclamizzano un profumo utilizzano il contrasto chiaro scuro, le immagini più emozionanti del vostro film preferito sono girate in contrasto chiaro scuro.
Ora vediamo il contrasto chiaro scuro con altri colori: partiamo dal rosso…
e decliniamolo sulla nostra tavola
Paul Klee, The rose garden
Anche in questo caso, benché sia una immagine astratta… provate un’emozione, vero? Penso che riusciate persino a sentire il profumo delle rose. Il contrasto chiaro scuro può rendere anche il profumo (!).
Osservate ora lo studio che fece Matisse per le vetrate della cappella del Rosario dei domenicani di Vence
Notate la differenza? A sinistra è stato usato il contrasto tra colori puri e a destra un contrasto di chiaro scuro: quali emozioni differenti vi danno le due vetrate?
Per sapere quale progetto è stato scelto, vi consiglio di andare a visitare la cappella oppure andare in questo sito, dove troverete una piccola foto della vetrata.
Segue…
Torna alla lezione 1
Torna alla lezione 2
Torna alla lezione 3
Torna alla lezione 4
23 Ottobre, 2011 at 21:38
grazie a francesca ( e ad anna) per queste utilissime lezioni, le stamperò tutte.
24 Ottobre, 2011 at 13:07
grazie a tutte due, mi ha piaciuto molto , aspettiamo la 4!
24 Ottobre, 2011 at 13:10
“mi è piaciuto molto” sorry.
volevo anche segnalare un libro molto interessante chiamato “la invenzione del colore ” di Philip Ball
http://www.amazon.it/dp/8817000728/ref=as_li_tf_til?tag=httpwwwlefigu-21&camp=3458&creative=23838&linkCode=as1&creativeASIN=8817000728&adid=12Q5AWRE050HW2ZEXR5B&
grazie!
24 Ottobre, 2011 at 21:35
Grazie a voi che mi leggete.
So che le “lezioni” non sono facili da digerire…con l’aiuto di Anna abbiamo cercato di renderle più snelle…e più “digeribili”.
Il libro segnalato da Miguel è molto interessante. In Italia è pubblicato da Rizzoli e lo potete trovare qui
http://www.amazon.it/dp/8817000728/ref=as_li_tf_til?tag=httpwwwlefigu-21&camp=3458&creative=23838&linkCode=as1&creativeASIN=8817000728&adid=12Q5AWRE050HW2ZEXR5B&
A presto con la 4!
25 Ottobre, 2011 at 21:59
Grazie mille per tutto questo aiuto
il mondo dei colori può essere davvero misterioso
e può giocare brutti schrzi
ho avuto Francesca Chessa come insegnante allo Ied e devo dire che la sua profonda preparazione mi colpì molto
è stato uno dei corsi più belli
grazie ancora