Richard Scarry, l’amico dei bambini (I am a Bunny)
22 Marzo, 2011.
I am a Bunny, Richard Scarry, Golden Book, ristampato da Random House nel 2004, prima edizione: 1963
Per me c’è l’illustrazione per bambini, ci sono tutti i grandissimi illustratori per bambini, e poi c’è Richard Scarry, che mi è impossibile mettere nel gruppo con gli altri, paragonare, misurare: Scarry non è un illustratore, è l’amico più intimo che ho avuto da bambina, è un dio buono che ha creato per me e milioni di altri bambini fortunati (sottolineo la parola fortunati, perché ci sono due cose che possono, secondo me, rendere un po’ più triste un’infanzia: la mancanza di alberi e la mancanza di un libro di Scarry), che ha creato per me, dicevo, un mondo dove rifugiarmi quando piove, un mondo così buono che per sempre ho creduto che il mondo sia un posto bello dove vivere, che sempre, anche nelle giornate più grigie, si può vedere sbucare da qualche parte la testa buffa di Zigo-Zago.
I am a Bunny, Richard Scarry, Golden Book, ristampato da Random House nel 2004, prima edizione: 1963
Qualche tempo fa, in un viaggio a New York, in una libreria per bambini, ho trovato per caso un libro che avevo perso da bambina in uno dei tanti traslochi, ma che ricordavo con la vividezza di un sogno appena fatto:I am a Bunny, di Scarry.
Vi sembrerà una reazione esagerata, ma ho dovuto appoggiarmi ai ripiani della libreria e chiudere gli occhi per contenere la vertigine dell’emozione che ho provato. Era il mio libro preferito di bambina, non un libro, no, un mondo di sensazioni di cui ricordavo ogni sfumatura. Sfogliandolo di nuovo, per pochi istanti, ho potuto vedere il libro con gli stessi occhi di allora, ma come un’immagine che resta impressa nella retina e che la luce a poco a poco cancella, l’antica immagine perdeva ad ogni istante i suoi contorni e lasciava il posto alla nuova, che era, nella forma, identica, ma non nella sostanza.
I am a Bunny, Richard Scarry, Golden Book, ristampato da Random House nel 2004, prima edizione: 1963
In un primo momento, ho creduto che il libro, nella nuova edizione, fosse stato tagliato. Ero sicura che Bunny saltasse in una sconfinata danza di farfalle, come facevano, le farfalle che stavo vedendo adesso, ad essere ferme sulla pagina, numerabili, osservabili con l’attenzione di un entomologo? Ve lo giuro: quando ero piccola, le vedevo volare, ed erano centinaia. Non è retorica quella che sto facendo, è la testimonianza fedele di una percezione infantile. Perché il libro che avevo ora nelle mani non profumava più di fiori?
I am a Bunny, Richard Scarry, Golden Book, ristampato da Random House nel 2004, prima edizione: 1963
Nella tavola qui sotto, ricordo che sentivo scrosciare l’acqua, e che provavo, mentre guardavo il piccolo Bunny sotto il fungo, empatia: io sentivo insieme a lui i miei vestiti umidi, la mia anima umida, sentivo paura per questo temporale così forte ed ero grata al fungo che mi dava riparo (e che fortunata la rana a non avere bisogno di riparo! Io, Bunny e la piccola coccinella condividevamo la sorte delle creature fragili).
I am a Bunny, Richard Scarry, Golden Book, ristampato da Random House nel 2004, prima edizione: 1963
Nel libro, Bunny attraversa tutte le stagioni, fino ad arrivare all’inverno, quando si addormenta nel nido caldo di un tronco cavo per un lungo letargo. Beato il bambino che può dormire così, protetto dal freddo e dal pericolo.
Vorrei ancora condividere con voi un altro episodio. Ho portato questo piccolo libro in regalo a mio nipote più piccolo, bambino di 4 anni con una difficilissima capacità di concentrazione (mai ero riuscita a farlo stare davanti ad un libro dall’inizio alla fine). Invece, la storia di Bunny  l’ha ascoltata e guardata in silenzio dall’inizio alla fine, e poi ancora una volta. Alla fine ha indicato il piccolo rifugio nel tronco dell’albero e ha detto: vo(g)lio dormire lì.
22 Marzo, 2011 at 12:20
Io conservo ancora una copia di “Che cosa fare quando fuori piove” di Scarry, che era in assoluto il mio libro preferito di quando ero piccolo, libro che tutt’ora custodisco gelosamente in mezzo a dei volumi dei Quindici.
Forse è anche merito suo se mi ostinavo a disegnare, ritagliare, e colorare anche se fuori non pioveva.
22 Marzo, 2011 at 12:58
mi ricordo che da bambina rimanevo ore a guardare i libri di Richard Scarry, a casa, all’asilo…adoravo quelli che insegnavano parole, numeri, professioni…grandi pagine colorate e animate da tanti piccoli personaggi! inimitabili, indimenticabili e per imprescindibili per la crescita di ogni bambino. bellissimi. oggi ogni volta che vado in una libreria e passo nel reparto bambini mi viene un sorriso enorme perchè se mi giro da qualche parte c’è sempre zigo zago che mi osserva sotto il buffo cappellino!
ilaria
22 Marzo, 2011 at 15:14
Che bel post, Anna!
Grazie!
Anche a me è capitato di ritrovare un libro che, alle elementari, bramavo come pochi! La maestra ogni mese portava dei libri e noi, a uno a uno, andavamo a scegliere quello che volevamo. Io non capitavo mai per prima… e quel libro (sui proverbi) lo guardavo dalle mani altrui.
Ora l’ho trovato, e mi sono sentita proprio come descrivi tu! Anche nel seguito: certe immagini mi sembravano come “ridotte” rispetto alle mie prime percezioni da bambina. Bellissimo.
A Bologna guarderò ogni libro con tutte le orecchie che ho spalancate!
Ila
22 Marzo, 2011 at 18:58
splendido… grande Richard, almeno quanto Tony Wolf!
quando si cresce si tende a conservare alcuni giocattoli o alcuni libri, magari quelli a cui siamo più affezionati (io ho una quantità immane di pelouches sparsi in camera :P), ma tutto il resto lo perdiamo o lo dimentichiamo.
E poi capita di ritrovarli, così come é successo a te, ed é una cosa stranissima: l’immagine del passato, rimasta intatta negli anni, che si sovrappone a quella del presente, un po’ più oggettiva, quasi deludente, ma che non riesce a scalzare le vecchie sensazioni.
Sì, posso capire che tu ti sia dovuta tenere allo scaffale :)
e sono contenta per il nipotino!
l’ennesima ila :)
22 Marzo, 2011 at 21:09
@Francesco: anche io avevo Cosa fare quando piove! Ma ero più tedesca di te, aspettavo sempre che piovesse per aprirlo…
@Ilaria: sì, dovrebbe essere imprescindibile, ma penso a tutti i bambini che non potranno mai avere né Scarry né bei libri illustrati, per povertà o per ignoranza dei genitori.
@ Illa: grazie!
@ IllaT: è proprio come descrivi, solo che la mia immagine antica (intatta per qualche secondo) è stata scalzata via dalla nuova. Dopo ne avevo una vaga memoria, ma la sensazione viva, che era rimasta intatta, si è distrutta. Come quando si apre una stanza dei tesori e la luce polverizza tutto.
22 Marzo, 2011 at 23:38
Ciao Anna, è vero erano i libri che preferivo da bambina…avevo Zigo Zago in un edizione grandissima era alta quanto me, bellissimo!!
23 Marzo, 2011 at 10:28
Ciao a tutti!..è vero chi se li scorda Volpe Aggiustatutto e Hilda Hippo..Fantastici!
23 Marzo, 2011 at 11:58
R.Scarry è anche uno dei miei autori preferiti per l’infanzia e anche per me i suoi libri (quello sui numeri in particolare) ha rappresentato un bel momento dell’infanzia.
Proprio questa domenica ho realizzato un coniglietto bunny volante per un bambino di 3 anni…l’ha adorato : )
23 Marzo, 2011 at 17:06
Questo non è un post: è un pezzo di cuore!
23 Marzo, 2011 at 21:31
Mi ha colpito molto che tuo nipote abbia scelto quella illustrazione. Credo ci sia in questo un grande messaggio da ascoltare ed una sensibilità vicina alla tua. Credo aspettasse proprio te Bunny nella libreria di New York…
Scarry ci ha regalato dei compagni d avventura che davvero potremmo tutti incontrare prima o poi dietro un tronco di albero dentro una scatola o nello stupore di un bambino.
Anche io ho comprato diverse riedizioni alle mie bimbe. Ma i preferiti sono quelli trovati al mercatino dell’ usato! Li dentro c’è ancora un pò d’aria di quei tempi ;-)
23 Marzo, 2011 at 21:47
Grazie per le vostre belle testimonianze.
@Gioia : mi hai dato un’idea, ora vedo se riesco a trovare in Internet un’edizioni originale di I am a Bunny. Magari scopro che l’hanno veramente tagliato e che le farfalle erano centinaia!
24 Marzo, 2011 at 10:15
@Gioia: hai proprio ragione meno male ci siano le ristampe, ma i libri vecchi mantengono il loro fascino nel tempo: gli inchiostri vivaci, i caratteri stampati tipograficamente che affondano nella carta morbida e spessa sono elementi che riemergono al dolce ricordo di un’infanzia trascorsa in compagnia di un libro che ci resterà per sempre nel cuore.
@Anna: le farfalle erano e sono ancora centinaia, il fatto che tu sia riuscita a mentenerne il ricordo immutato ne è la prova!
15 Aprile, 2011 at 20:40
Sai per caso con quale titolo (e se) è stato pubblicato in Italia questo volume?
p.s. interessantissimo blog, complimenti! anch’io colleziono libri illustrati per bambini. ;)
15 Aprile, 2011 at 21:33
Valeria ciao, non credo sia stato pubblicato in Italia.
6 Luglio, 2011 at 18:52
Bello Anna! Quanto mi piace venire a passeggiare nel tuo blog-sito! Un bacio e grazie.
23 Giugno, 2012 at 21:24
Che bellissima esperienza!
E non è esagerato che tu abbia provato questa vertigine, quando l’emozione è tanta è così :)
Io provo lo stesso per uno dei miei primi libri “Leo Leone” illustrato da Linda Wolfsgruber, l’ho cercato in ogni dove perchè mia madre l’aveva donato a una biblioteca. Alla fine pensa che sono riuscita a risalire proprio al mio (c’era ancora sopra scritto il mio nome, era dedicato da chi me l’aveva regalato) E’ stata un’emozione indescrivibile.
Avevo 4 anni all’improvviso, davvero indescrivibile.
Quando illustro non posso fare a meno di pensare che spero che quello che disegno resti impresso :)
23 Giugno, 2012 at 21:30
Ah!
Detto ciò, io posso vantare il fatto che al mio ventottesimo compleanno mi abbiano regalato un enormissimo poster di Richard Scarry e un altrettanto enorme borsa :)
Non ho mai smesso di amarlo.
Per me è proprio come dici tu: impossibile mischiarlo agli altri.
Per me lo stesso è per Quentin Blake e per Beatrix Potter, gli altri grandi della mia infanzia
11 Novembre, 2012 at 11:04
“Scarry non è un illustratore, è l’amico più intimo che ho avuto da bambina”…
Quanto mi ritrovo in questo commento! Ho imparato a leggere a 4 anni e mezzo proprio con le avventure di Sandrino e Zigo Zago e, i miei familiari possono testimoniare, ancora mi emoziono indicibilmente rileggendo le vecchie storie e scorrendo le pagine ingiallite che conosco a memoria…
Conservo ancora i miei preziosi libri: Caro Natale, Le filastrocche di Richard Scarry, Le storielle di Mamma Oca, Il porcellino e il drago… L’unico che è andato perso tra le mani dei cuginetti più piccoli è, ahimé, il mio preferito: Tutti a scuola.
Ho cercato disperatamente tra i mercatini dell’usato, anche online (già , perché le nuove ristampe si trovano, ma sono diverse nella traduzione, nella copertina, ecc. Io voglio l’originale degli anni ’80..il mio!). Mi accontenterei anche della versione scannerizzata da qualche nostalgico, ma non si trova… Se qualcuno di voi lo possedesse e potesse aiutarmi gliene sarei tanto, tanto grata!!
11 Novembre, 2012 at 13:27
Ciao Cristina, grazie per il tuo commento.
Hai provato a chiedere alla trasmissione Fahrenehit? Se vai sul loro sito (radio 3) c’è la sezione del trovalibro.
Io avevo trovato così il mio libro preferito da bambina, non riedito da più di 20 anni…
17 Settembre, 2013 at 14:56
Cristina, ‘Tutti a scuola’ nell’edizione del 1984 si trova su maremagnum.com
http://www.maremagnum.com/libri-moderni/tutti-a-scuola/80936062
(Ma c’è scritto che la libreria risponderà entro l’8.10.13).
17 Settembre, 2013 at 15:04
Vedo che un’edizione Mondadori del 1984 è anche qui, e costa un po’ meno:
http://www.ebay.it/itm/RICHARD-SCARRY-TUTTI-A-SCUOLA-SERIE-LE-PIETRE-PREZIOSE-MONDADORI-1984-/370884085859?pt=IT_Libri_Romanzi_Narrativa&hash=item565a6a0863#ht_1389wt_800
23 Ottobre, 2014 at 17:55
Hai sperimentato sinestesie! Questo libro sembra davvero stupendo, e l’hai raccontato benissimo. Grazie! :-)
17 Febbraio, 2017 at 17:31
Non conoscevo questo libro di Richard Scarry, grazie! Credo che in Italiano non si trovi… e lo so bene, perchè dopo aver ritrovato, quasi per caso, “In giro per il mondo con Richard Scarry” che avevo letto da piccola, e che pensavo fosse un sogno, ho inculcato questa passione ai miei bambini, che lo adorano!