Concorso Bordano 2009, da non perdere!

23 Maggio, 2009

Ecco qui il bando del concorso di Bordano. Insieme al concorso Teatrio (Chioggia) è uno dei concorsi di illustrazione italiani più conosciuto e tenuto d’occhio dagli editori. Molti progetti-libro vincitori (anche solo selezionati) hanno poi visto la pubblicazione con importanti case editrici italiane. Nel 2004, ad esempio, partecipai con  Nadeem andata e ritorno (testo di Sofia Gallo), venne selezionato a Bordano e poi pubblicato da Sinnos l’anno successivo..

Bordano, Sulle ali delle farfalle
Tema: brrr… che paura!!
Due categorie:
esordienti e professionisti (per quest’ultima bisogna aver pubblicato almeno tre libri)
Progetto album Illustrato: maquette con tutte le illustrazioni originali fotocopiate + originali
Misure: 21×21 cm o 21×29 cm, minimo 16 facciate + risguardie, massimo 24 facciate + risguardie
Si possono presentare due opere a testa (o a gruppo)
Primo Premio: 3500 euro + pubblicazione
Altri premi minori: 2000 per il primo premio della propria categoria
scadenza: 10 luglio 2009

Costo: 20 euro per ogni libro con cui si partecipa
Bando

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Nadeem andata e ritorno, Sofia Gallo e Anna Castagnoli, Sinnos edizioni 2006 (una scansione della maquette presentata a Bordano l’anno precedente)


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Nadeem andata e ritorno, Sofia Gallo e Anna Castagnoli, Sinnos edizioni 2006 (una scansione della maquette presentata a Bordano l’anno precedente)

20 Risposte per “Concorso Bordano 2009, da non perdere!”

  1. 1 piera
    23 Maggio, 2009 at 15:17

    da un po’ di tempo sono lettrice silenziosa del tuo bellissimo blog (per il quale ti faccio molti complimenti) e riconoscente per l’enorme generosità che ti contraddistingue nel condividere esperienze e passione (generosità, appunto, per la quale ti ringrazio).

    sono una “profana” nel campo dell’illustrazione – in senso specificatamente “tecnico”, perché il mio percorso non mi ha permesso studi cosiddetti “artistici”, ma disegno – da autodidatta e con enorme divertimento e passione – pressocché da quando avevo un’età molto…tenera.

    Ho pubblicato una fiaba con Edizioni Associate, un paio di anni fa, e loro sono stati molto gentili ad accettare anche le illustrazioni che ne avevo fatto per puro diletto personale, ma non si trattava di un albo illustrato e all’impaginazione e quant’altro hanno pensato loro stessi.

    questo lungo Рe, temo, noioso, preambolo ̬ necessario unicamente a giustificare la mia ignoranza riguardo una parola che ricorre (maquette), in questi bandi interessantissimi che proponi alla nostra attenzione.
    ammetto che vorrei tentarne almeno uno, se non altro per vincere una sorta di ritrosia che mi ritrovo nel portar fuori dal guscio le illustrazioni cui mi dedico da tempo. ma se non so cos’è una maquette (poiché presumo non sia una sorta di plastico che si usa anche negli studi architettonici e/o teatrali, no?) mi sento sconfitta in partenza :(((

    grazie

  2. 2 piera
    23 Maggio, 2009 at 15:20

    sarò deficiente?…
    non avevo letto con attenzione le didascalie sotto le illustrazioni… ok. qualsiasi consiglio è davvero ben accetto :)

  3. 3 Anonimo
    23 Maggio, 2009 at 16:40

    a pagamento….20 euro…
    A me all’università m’hanno detto che i concorsi seri sono gratis.

  4. 4 Riccardo
    23 Maggio, 2009 at 17:56

    Non è detto, anche Illustrissimi richiede un’ iscrizione di 20 €, eppure son tutti concorsi con una storia e abbastanza riconosciuti.

  5. 5 Anna Castagnoli
    23 Maggio, 2009 at 18:45

    Cara Piera, hai fatto bene a chiedere! Maquette in questo caso è un prototipo di libro.
    Lo puoi fare molto semplicemente, fotocopiando le illustrazioni e fotocopiando i testi, incollandoli su un foglio e poi incollando i fogli tra loro come un libro. Chi sa usare photoshop impagina testi e disegni e poi stampa i fogli. Non è importante che sia un capolavoro di impaginazione, l’importante è che le fotocopie rendano bene i colori originali (anche se a Bordano avranno modo di vederli) e che si capisca che idea è il tuo libro che sarà.
    A volte forse uso “maquette” anche per indicare lo storyboard (gli schizzi dei disegni originali), ma solo nei casi di concorsi di progetto-libro, in cui di solito si invia lo storyboard impaginato come un libro, con alcune pagine complete (col disegno definitivo).

    Partecipare ai concorsi non è solo un modo di uscire dal guscio, ma anche di sperimentare e crescere. partecipa!

    @ Anonimo

    Sì, anch’io di solito non partecipavo a concorsi a pagamento. (non sopra i 10 euro, almeno). Ad esempio Chioggia (Teatrio) non l’ho mai fatto, perché mi sembra un prezzo davvero esageratamente alto (qualche anno fa era all’incirca 50 euro). Ma alcuni concorsi fanno eccezione, come giustamente scrive Riccardo. Bordano è serissimo, ad esempio. Non ho mai sentito nessuno che se ne sia lamentato.

  6. 6 Anonimo
    23 Maggio, 2009 at 20:46

    Che vergognosa differenza tra i miseri premi dei concorsi italiani e quelli ingenti dei concorsi spagnoli, che, tra l’altro, richiedono meno materiale ai partecipanti!
    Ma vi sembra giusto?

    Guardate per esempio questo concorso, che richiede solo 4 illustrazione definitive, mentre per Bordano vanno fatte tutte:

    Premio Interncional de Ilustracion de la Fundacion Santa Maria (SM)
    Album illustrato
    Progetto album illustrato: 4 illustrazioni + story-board + testo
    Premio: 12.000 euro + pubblicazione

    Ma, forse, c’è poco da stupirsi: i premi dei concorsi italiani non fanno altro che ispirarsi comodamente ai compensi che le case editrici italiane riservano agli illustratori.
    Ricordate lo sfogo di Roberto Innocenti?
    Sappiamo bene che in altri paesi la situazione è molto diversa e lo possiamo capire anche dal numero di illustratori italiani migrati a Parigi o a Barcellona.

    Grazie

  7. 7 Simone
    23 Maggio, 2009 at 20:49

    Oltre al prezzo da pagare per partecipare ai vari concorsi (che non approvo ma che in parte capisco e accetto di buon grado soprattutto quando è basso, perché mi fa intuire che sicuramente quei soldi servono per l’organizzazione dell’evento..) vorrei porvi un altro quesito: avete notato che almeno cinque concorsi in Italia hanno come direttore della giuria sempre la stessa persona? A me questa cosa non garba o non mi quadra. Scrivo questo messaggio perché sono aperto a chiarimenti o comunque vorrei saperne di più.
    Alcuni di questi concorsi sono proprio: Bordano, scarpetta d’oro e Calabria incantata.

  8. 8 piera
    23 Maggio, 2009 at 22:38

    Grazie Anna, sei stata, come al solito, gentilissima

  9. 9 Riccardo
    24 Maggio, 2009 at 10:16

    Ma il testo scelto per le illustrazioni può essere anche una fiaba già nota? Non riesco a capire se si richiede necessariamente una storia originale. Grazie

  10. 10 Anna Castagnoli
    24 Maggio, 2009 at 11:00

    @ RICCARDO
    Io credo che, se libera dai diritti d’autore, tu possa anche prendere una fiaba già nota. Ma secondo me un editore in generale, a meno che non abbia una collezione, o che non sia un editore gigante (con tante collezioni), preferirà un buon testo nuovo a una fiaba classica.

    Una cosa che puoi fare è spulciare i Grimm o il Pentamerone o La Fontaine o Perrault alla ricerca di qualche piccolo testo più sconosciuto e (magari) adattarlo all’epoca di oggi o reinventarlo.

    @ SIMONE
    Simone ti riferisci a Livio Sossi? Io credo che sia lui che li ha inventati questi conoscorsi… è uno dei promotori più instancabili dell’illustrazione in Italia, è lui che briga e fa, non vedo il conflitto di interessi che vedi tu.
    Quando Hansel e Gretel di S. Janssen ha vinto Ilustrarte in Portogallo, l’editore che aveva pubblicato il libro in Francia (Être) era uno dei giurati. Ecco, lì, al di là del fatto che il libro meritava di vincere, c’era un conflitto di interessi. Ma Sossi che interesse personale potrebbe avere a promuovere un illustratore piuttosto che un altro?
    E’ vero che lui è anche dietro la casa editrice Falzea, ma è una minuscola casa editrice…
    Non so, magari mi sbaglio?

    @ ANONIMO
    Una mia antica compagna di classe, un po’ ignorante, mi aveva fatto ascoltare un brano di musica barocca, e mi aveva detto: è di Anonimo. (!)
    Anonimi ce n’è tanti, ci regali un nome?

  11. 11 Simone
    24 Maggio, 2009 at 16:11

    Ciao Anna,
    grazie per avermi chiarito un po le idee (non sapevo che Livio fosse il fondatore), comunque non ce l’ho con lui anzi grazie a lui (ai suoi concorsi) ho pubblicato anche un paio di libri. Però avere dei concorsi importanti giudicati in parte (e non so quanto conti la parola del direttore nei confronti della giuria) dalla stessa persona non portano comunque delle scelte legate a un certo tipo di proposte?

  12. 12 Anna Castagnoli
    24 Maggio, 2009 at 18:40

    Sì Simone, sono d’accordo. Però questi sono concorsi per chi inizia, e secondo me quelli che hanno una qualità sufficiente passano (almeno la prima volta), al di là dello stile.
    Sono concorsi locali, non sempre hanno i fondi per chiamare giurie internazionali ogni volta diverse (penso), come accade nei grandi concorsi.

  13. 13 daniela tordi
    25 Maggio, 2009 at 11:45

    Ho partecipato alla passata edizione di qs concorso su richiesta di Livio Sossi, che ha tenuto a battesimo il mio terzo e il mio quarto libro. Avevo un lavoro avviato che poteva avere attinenza con il soggetto scelto e mi è sembrato divertente accettare la sfida. Il libro ha poi avuto una menzione. Credo il problema con Bordano (e simili) non siano certo i 20 euro d’iscrizione, che al dunque immagino coprano appena le spese di segreteria, Il problema, nella fattispecie, è forse nella composizione della giuria e nella strategia di valutazione. A Bordano, tolti Sossi e Johanna Dillner di Bohem Press, mi sembra di aver ricostruito a posteriori che non abbiano avuto voce in capitolo veri addetti ai lavori. Inoltre, cosa che ho fatto presente a Sossi, non ritengo che chiedere un libro intero e per di piu’ editato sia una cosa corretta (mi sembra, peraltro, che la gran parte dei concorsi internazionali, compresi i piu’ prestigiosi, si “accontentino” di alcune tavole e dello storyboard). E tempo che il pletorico frazionamento dei premi che la giuria ha operato lo scorso anno sia un po’ inutile, se non forse vagamente risarcitorio rispetto alle aspettative dei partecipanti. In generale, mi sembrfa evidente che la serietà nella composizione della giuria e nel metodo di lavoro e di premiazione sono fondamentali per sgombrare il campo dal sospetto che i premi, in fondo, si auto-alimentino, a beneficio forse di chi organizza piu’ che non di chi vi partecipa.

  14. 14 Simone
    25 Maggio, 2009 at 12:46

    Ciao Daniela, ti ringrazio per aver espresso, molto meglio di me, l’idea che avevo al riguardo di questi concorsi.

  15. 15 wasp
    25 Maggio, 2009 at 15:42

    …ma io penso che se il concorso ha una buona visibilità se ha una tassa d’iscrizione abbordabile è positivo farlo. Al concorso di bordano ho partecipato l’anno scorso, ho ricevuto una menzione e ho trovato una buona organizzazione. Ho partecipato a diversi concorsi e molto spesso dal bando sembravano seri ma poi quando si trattava di vedere sposte le immagini selezionate c’era da rabbrividire, esposte malissimo e poverissime di gente le innaugurazioni o premiazioni. Borgano sotto questo punto di vista soprattutto è gestito molto bene, almeno danno risalto ai lavori esposti. Trovo cmq difficle riuscire a promuovere il mio libro nonostante la menzione cosa che io pensavo fosse una buona carta da giocare…

    Sul concorso Teatrio invece mi ricordo che un mio professore allo IED ci aveva sconsgliato vivamente di farlo, vuoi per la tassa d’iscrizione vuoi anche perchpè perdevi i diritti sulle tue immagini che non ti venivano restituite. Io per lo più guardo questo nei bandi, se ti restituiscono i tuoi lavori e come gestiscono i diritti delle immagini che vengono selezionate più che la tassa ( nel limite del possibile chiaramente).

  16. 16 martina
    26 Maggio, 2009 at 12:20

    buongiorno a tutti..
    quando ho partecipato io al concorso teatrio le tavole le restituivano.. semplicemente le hanno tenute di più rispetto ad altri concorsi a cui ho partecipato da momento che la mostra aveva girato in diverse città anche all’estero..
    effettivamente il concorso è caro (e l’ambiente un po’ snob) ma a suo favore posso dire come esperienza personale che quando sono stata selezionata io, oltre ad una premiazione/mostra con ampia visibilità, un catalogo davvero molto bello, erano stati anche organizzati una serie di incontri in cui si poteva parlare direttamente con la giuria (tutti addetti al lavoro) in incontri privati per avere giudizi a consiglio sul proprio book… insomma essendo stata selezionata posso dire che i soldi erano stati spesi bene, ma forse non sarei stata della stessa opinione in caso contrario…

    Dal mio punto di vista trovo che i concorsi siano importanti e stimolanti.. ti spingono a lavorare con formati, scadenze e temi che non sempre ci sono vicini.. certo che le istituzioni che le organizzano devono sostenere delle spese penso notevoli per cui va da se che qualcosa di debba pagare… e in certi casi (non sempre e somunque solo un Italia) la somma è direttamente proporzionale alla visibilità che se ne ottiene in seguito.. faccio un esempio.. il concorso meno “caro” a cui abbia mai partecipato è quello dell’Accademia Pictor di Torino per cui è previsto un catalogo formato elettronico su CD e premiazioni di solito molto “riservate”, una via di mezzo può essere quello di Scarpetta D’oro con bella premiazione in una delle Ville del Brenta, con la televisione locale e un piccolo catalogo (in particolare poi per i secondi e terzi selezionati non essendo previsti premi in denaro organizzano anche delle mostre personali in zona con catalogo personale molto carino).. ovviamente il più caro ma anche più pubblicizzato è stato per me quello della Teatrio..(ho anche notato che ultimamente organizzavano degli incontri per i partecipanti al concorso in cui si potevano fare vedere le proprio idee/schizzi/tavole a alcuni menbri della giuria (tra cui Adelchi Galloni) per avere dei suggerimenti prima di consegnare effettivamente i disegni (detto un po’ malamente mi sembra che cerchino di fare un po’ di tutto per convincere la gente a partecipare visto che la spesa è alta e probabilmente il numero dei partecipanti in calo).

    Un ultima riga dopo questa lunghissima tiritera vorrei comunque spenderla a favore di Livio Sossi che in tutte le occazioni in cui ho potuto incontrarlo mi ha incantato con il suo amore spassionato e per l’energia che spende per questo bellissimo mondo.

    Ovviamente tutto quello che ho detto a riguardo dei vari concorsi è il mio parere che rispecchia la mia personale esperienza!

    saluti a tutti

  17. 17 daniela tordi
    14 Giugno, 2009 at 20:42

    Due righe per precisare che nella giuria del premio Bordano 2008 Livio Sossi e Johanna Dillner non erano -come ipotizzavo nel mio post precendente – i soli veri addetti ai lavori. Una lettera ricevuta da altro componente della giuria stessa rende doverosa questa rettifica da parte mia.
    Mi scuso per avere trattato con superficialità nomi che a me dicevano poco. Mantengo invece invariato il mio parere sul concorso in se’.

  18. 18 piera
    15 Giugno, 2009 at 13:14

    cara Anna,
    ho bisogno di un altro chiarimento “tecnico” perché mi ha colto un dubbio spinoso:
    per “facciata” si intende ognuna delle due superfici di un foglio. Quindi, se il minimo richiesto è quello di 16 pagine, l’albo “finale” dovrà essere composto da 32 facciate?

    sì, lo so, sono… S/facciata, ma chiariscimi questo concetto, per favore!

    [sono in fase finale, devo impaginare e inviare :(( – della serie “dilettanti allo sbaraglio]

  19. 19 Anna Castagnoli
    15 Giugno, 2009 at 18:55

    Cara Piera, guarda questo post e leggi anche i commenti. http://www.lefiguredeilibri.com/?p=80

    Di solito facciata è la facciata, dunque una delle due facce della pagina, se prendi tra le dita una pagina, ha due facciate. In bocca al lupo!

  20. 20 piera
    15 Giugno, 2009 at 22:28

    è il panico, Anna, che mi fa dare i numeri…

    (difatti, mica son convinta che, alla fine, spedisco)

    grazie infinite