MINI-CONCORSO RACCONTA LA TUA FIERA (Children’s book fair 2013)

Stanno arrivando i primi racconti. Mandatemi anche i vostri!

MINI-CONCORSO RACCONTA LA TUA FIERA (Bologna 2013):
Come si partecipa:
Invia un breve racconto (o mini-reportage) di massimo 2000 caratteri spazi inclusi
+
una foto rappresentativa della tua fiera di Bologna (72 dpi 400 pixel di larghezza) alla mail:
lefiguredeilibri(at)gmail.com con oggetto “Racconta la tua fieraâ€.
Scadenza: 7 aprile ore 24
Saranno scelti da me i racconti (a mio gusto) più interessanti e personali e saranno pubblicati su LeFiguredelibri entro il 14 aprile.
Nota: secondo la preferenza dei vincitori i racconti potranno essere pubblicati con nome o anonimi.

Qui qualche esempio dei racconti dell’edizione 2011 del gioco.


Breve storia di LeFiguredeLibri in cifre. (Il blog è in pausa fino all’8 aprile).

Vi sarete accorti che nell’ultimo mese il blog ha avuto qualche bug (problema). Non si riuscivano a postare sempre i commenti. E io, dall’interno, non riuscivo più a caricare le immagini via l’upload di wordpress e dovevo farlo a mano. Consultato un amico programmatore, ho scoperto che il blog ha esaurito lo spazio a disposizione. Nell’attesa di vedere se il programmatore riesce a fare qualche gioco di prestigio compattando quello che c’è, o di scegliere di trovare una piattaforma più consistente, chiudo per un paio di settimane. L’8 aprile tornerò con molte novità dalla fiera di Bologna! Vi ricordo il Miniconcorso Racconta la tua fiera (info qui): aspetto i vostri racconti nella settimana dopo la Fiera.

Di recente, gli editori Topipittori hanno dato qualche cifra delle visite del loro blog e lanciato una discussione molto interessante sul senso dei blog nel panorama italiano della cultura per l’infanzia. Potete seguire la discussione qui e qui. Io devo ancora trovare una risposta alla bella riflessione di Elisabetta Cremaschi (qui), autrice del blog Gavroche: da buona filosofa mi sono persa nel tentativo di arrivare a una definizione di “cultura” che mi soddisfi, ma ci sono vicina, e al mio ritorno la condividerò con voi.

BREVE STORIA DI LE FIGURE DEI LIBRI IN CIFRE

Ho pubblicato il primo post l‘8 gennaio 2008 (mi fa tenerezza quel primo post: non avevo la più pallida idea di dove sarei andata a parare).
In 5 anni e 3 mesi sono stati pubblicati: 674 articoli e 6.318 commenti.  Da quando è nato, il blog ha avuto 920.519 visite e un totale di 336.069 visitatori unici (più di 146.000 solo nel 2012). Tempo medio di visita su ogni pagina: 3 minuti e 23 secondi.
Nel 2009 il giorno con meno visite è stato il 25 dicembre (Natale) con 69 visite e quello con più visite il 21 ottobre con 363 visite.
Nel 2012 il giorno che ha ricevuto meno visite è stato il 24 dicembre con 401 visite e quello con più visite il 22 febbraio con 1761 visite.
Nel grafico qui sotto potete vedere la crescita del blog negli anni.

QUANTI VISITATORI AL MESE HA QUESTO BLOG?

Se interessa a qualche appassionato di statistiche: Le Figuredeilibri questo mese ha avuto 32.668 visite, per un totale di 13.855 visitatori unici (vedere grafico qui sotto). Con un picco di quasi 2000 visite in occasione del post sugli sketchbook dei grandi artisti.
Sempre secondo Google Analytics, da gennaio 2012 ad oggi (21 marzo 2013), cioè in poco più di un anno, il blog ha avuto un totale di 367.938 visite e 146.588 visitatori unici (i visitatori unici sono sono un tipo di single della rete, ma le persone in carne ed ossa). Il tempo medio di lettura per pagina è stato di 3 minuti e 10 secondi.

19 febbraio 2013 -> 21 marzo 2013

1 gennaio 2012 -> 21 marzo 2013


Grazie per il vostro entusiasmo di questi anni. Senza, non sarei mai andata avanti con tanta costanza.
E ora una meritata vancanza dal blog. Ci vediamo o Bologna, oppure ci ritroviamo qui l’8 aprile.

Anna Castagnoli, Il pigiama dei miei sogni. Per il gioco Il pigiama dei vostri sogni, Topipittori 2013

Appuntamento Figure dei Libri alla Fiera di Bologna 2013 + altri appuntamenti

Errata Corrige: vi avevo detto sul forum, che la riunione LeFiguredeLibri sarebbe stata mercoledì 27 dopo la conferenza sui portfolio digitali, ma non avevo ben calcolato i tempi e dovrò scappare per preparare l’inaugurazione della mostra da ZOO (Libretto Postale), che inaugura alle 18. La facciamo prima di pranzo. Alle 12. Ma se qualcuno può venire solo dopo la conferenza, un quarto d’ora per salutarci lo troviamo.

Riunione Le Figure dei Libri 2011

MARTEDI 26

 Stand di Sarmede, B4, padiglione 26
Dalle ore 17  alle ore 18

Presentazione dei corsi di Illustrazione di Sarmede della settimana dal 17 al 22 giugno 2013. Presenti Chiara Carrer, Paolo Canton, Anna Castagnoli e gli organizzatori.

MERCOLEDI 27

All’interno della Fiera, accanto alle Poste Italiane
Ore 12

RIUNIONE Le FIGURE dei LIBRI con Anna Castagnoli, Oscar Sabini e Lisa Massei e Gioia Marchegiani. Ci prendiamo un caffè insieme e facciamo due chiacchiere seduti per terra come ai bei vecchi tempi. (In Fiera, non lontano dall’entrata, ci sono le Poste Italiane per la spedizione dei pacchi, ci vediamo lì davanti).

Digital Café – Pad  26 – Stand B/90
Ore 15

Cosa è un portfolio nell’era digitale? Come usare i social network per la promozione del lavoro dell’illustratore.

Le nuove tecnologie offrono nuovi strumenti per presentare e promuovere progetti editoriali: Facebook, Pinterest, blogs, self-productions, crowdfunding. Intervengono Anna Castagnoli – autrice, illustratrice e blogger per LeFiguredeiLibri.com, Paolo Canton – editore, Topipittori e Miguel Tanco – illustratore e blogger.

Negozio ZOO, Strada Maggiore 50/A, Bologna
Ore 18

Alle 18, in centro a Bologna non potete mancare l’inaugurazione della Mostra Libretto Postale Animali in viaggio. Presenti ad accogliervi: Stefania Camilli, Philip Giordano, io e molti illustratori. La mostra è vistabile tutti i giorni a partire da lunedì 25 alle ore 16. Qui avete un post dettagliato su cosa vi aspetta.

ps:  su questo post dei Topipittori trovate tutti gli appuntamenti imperdibili fuori Fiera!
E non dimenticate di spulciare l’infinito programma di eventi, conferenze, mostre, sul sito della Fiera.
Io acquisterò il dono dell’ubiquità e vedrò tutto.


“Alla ricerca del proprio stile”: corso con Anna Castagnoli, Sarmede, giugno 2013

ALLA RICERCA DEL PROPRIO STILE, CORSO CON ANNA CASTAGNOLI (me), QUALCHE INFORMAZIONE IMPORTANTE:

– Il mio corso di illustrazione sullo stile si terrà a Sarmede (Treviso) dal 17 al 22 giugno. E’ aperto a tutti.
– A Sarmede, nella stessa settimana, Chiara Carrer e Paolo Canton terranno i loro rispettivi corsi. Ci siamo messi d’accordo per riunire le tre classi (chi vorrà partecipare) e tenere un incontro sul CONTRATTO DI EDIZIONE. Cosa è, come deve essere, cosa non deve mancare. Ci sembra un tema importante nella formazione di un futuro professionista. L’incontro sarà fuori dalle ore di corso e GRATUITO.
– Alla Fiera di Bologna, i corsi di questa speciale settimana a Sarmede verranno presentati alle ore 17 del 26 marzo presso lo stand di Sarmede (B4 padiglione 26). Io sarò presente per darvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno.

Per informazioni e iscrizioni: info@sarmedemostra.it – tel. +39 0438 959582

QUESTO E’ IL TESTO DI PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL MIO CORSO SULLO STILE:
Lo stile è qualcosa di impalpabile come un’emozione, ma deve sapersi incarnare in una composizione passando per linee, colori, piani, visi, mani, piedi, forme di alberi, di fiori… Come trovare uno stile che sia personale e nello stesso tempo adatto al mercato contemporaneo? Come adattare il proprio stile a testi diversi e mantenerlo vivo nella lunga sequenza di tavole di un album illustrato?
Attraverso un percorso teorico-pratico, dove verranno sperimentate tecniche diverse e proposti esercizi creativi, gli alunni verranno guidati a scoprire il loro timbro di voce unico e originale, in equilibrio tra creatività ed esigenze ritmiche e compositive dell’album illustrato moderno.

QUESTO IL TESTO DI PRESENTAZIONE UFFICIOSO, IN ESCLUSIVA PER I LETTORI DI LFDL:
Vorrei raccontarvi qualcosa dei miei corsi e di come li vivo. Ho ancora molti dubbi sulle mie qualità di illustratrice, e ancora molta strada da fare (per fortuna), ma se c’è una cosa di cui sono sicura è che l’illustrazione è una materia che adoro insegnare.
Ma non è preciso. Diciamo che quando insegno illustrazione mi tramuto in un vulcano attivo e insieme a me prende fuoco la classe. Non scherzo. Di solito capita così:  gli allievi entrano timidi, coi capelli in ordine, i vestiti puliti, ed escono che sembrano neo-discepoli di Pierino Porcospino, le pupille dilatate come qualcuno che si è fatto di qualche sostanza stupefacente e un sorriso gigante stampato sulla bocca (saranno le esalazioni del Liquin?).


Il mio segreto è tutto qui: ho fiducia nel fatto che le persone abbiano un naturale istinto verso l’armonia estetica, l’equilibrio cromatico e la composizione. Se poi questo istinto è stato fuorviato da anni di scuole medie, è un problema che si può risolvere. Questa fiducia è una miccia esplosiva.

Tutti i corsi che ho fatto fino ad oggi sono stati caratterizzati da due principi pedagogici:
1) mai insegnare qualcosa che non sia una risposta a una domanda. Se ci sono parti teoriche, spiegazioni, proiezioni di immagini, sono sempre precedute da un esercizio in cui gli illustratori si misurano con una difficoltà o un problema che io ho studiato per suscitare il desiderio di capire.

Ad esempio, nel corso sullo storyboard faccio sempre lavorare su testi di album che sono già stati illustrati magistralmente da qualche grande illustratore (l’allievo che sceglie il testo non deve conoscere il libro), senza però mostrare le immagini. Quando alla fine della settimana mostro gli album, gli allievi conoscono ogni singola virgola e problema del testo e possono capire fino in fondo la soluzione (di solito geniale) che ha trovato l’illustratore. E’ un gioco crudele, ma io sono crudele ai miei corsi: si è lì per imparare, non voglio che i miei allievi siano bravi, voglio che facciano decine di errori, perché più errori si fanno, più si impara.
Infatti, il principio pedagogico numero due è questo, e lo dichiaro da subito:
2) si può sbagliare, anzi, si deve. Se, i primi giorni, vedo che qualche illustratore sta cercando di fare qualcosa in cui è capace, per mostrarmi il suo talento, gli faccio immediatamente cambiare tecnica o gli dico di paciugare tutto il foglio. L’ansia di “esser bravi” è il peggiore nemico della creatività.

Vi racconto a grosse linee come si è svolto il mio precedente corso sullo stile (Fine Art Factory, Martina Franca 2012). Così vi fate un’idea di cosa può aspettarvi a Sarmede, se decidete di venire.
La prima giornata è stata dedicata all’arte di copiare. Ma come? Sì! Copiare. Passaggio obbligato per imparare il mestiere. Copiare serve a questo: imparare a guardare.
Non si può imparare a illustrare se prima non si impara a guardare.

Noi pensiamo di saper vedere, perché siamo abituati a farlo da quando abbiamo occhi; in realtà, a vedere si impara, proprio come a leggere, a cantare, a ballare.
Sto leggendo un bellissimo libro in questi giorni (ve ne parlerò presto): GUARDARE, PENSARE, PROGETTARE, di Riccardo Falcinelli. Un approccio neuroscientifico alla percezione visiva. In questo libro c’è una frase che mi ha colpito, che dice quanto il guardare non sia affatto un atto semplice e naturale:

“Di fronte a un dipinto di natura morta con verdure e cacciagione, uno storico d’arte compirà saccadi (n.d.r: percorso che fa l’occhio sulla tela) di un certo tipo, un cacciatore di un altro, un bambino di un altro ancora. Esploriamo la scena in maniera diversa a seconda del momento della vita, delle nostre competenze, della nostra cultura, della nostra età e dello stato emotivo del momento.”

O anche, come dice Miguel Tanco in questo bel post (Miguel terrà un corso a Sarmede la settimana dopo il mio):

“D’altra parte, lo stile non è solo una componente legata alla tecnica, ma anche il frutto di una capacità di interpretazione”.

Elisabetta Civardi

Durante questa lunga giornata gli allievi si orientavano naturalmente verso stili che sentivano più vicini al loro gusto.
Per evitare questo, ho riempito la giornata di trabocchetti e ostacoli. Non era ancora il momento giusto per cercare il proprio stile. A volte siamo affezionati a quello che conosciamo, ma siamo sicuri che sia in quella direzione che dobbiamo cercare il nostro stile? Non possiamo scoprirlo se non sperimentiamo cose nuove.
Alla fine della prima giornata abbiamo trovato ancora le energie per una lezione sugli stili contemporanei.
Per fortuna, ai corsi esistono le serate e le cene: mi sono fatta perdonare la dura giornata a suon di Panzerotti fritti*.

La mattina del secondo giorno è stata tutta in discesa (o caduta libera). Partendo da fotografie, immagini e stimoli pensati per liberare le associazioni mentali, gli alunni erano invitati a scrivere una breve storia (anche solo una sceneggiatura). Non era importante il valore letterario. Era importante l’atmosfera generale della storia e, soprattutto, che andassero a cercarla in zone poco frequentate di se stessi. Angoli della memoria, stradine non asfaltate, sentierini di montagna o dune extraterrestri. Non importava dove, l’importante era lasciarsi sorprendere.

Io, in questi momenti di grande concentrazione generale, mi sento sempre come doveva sentirsi un condottiero che varcava le colonne d’Ercole. (Troveremo mai terra?).

Il pomeriggio è stato dedicato allo studio dello storyboard. Un pomeriggio intensissimo, pieno di diapositive, album sfogliati, discussioni, riflessioni su cosa significa raccontare una storia con le immagini.
La mattina del terzo giorno abbiamo sperimentato alcune tecniche (monotipia, uso della lavagna luminosa, china con pastello grasso, incisione con acrilico su pastello, collage, etc), alcuni illustratori studiavano ancora la storia e la sua messa in scena.
Dopo pranzo ho invitato tutti a scegliere una scena della loro storia e iniziare a disegnarla sul serio (esecutivo). Che stile usare? Realista o astratto? Simbolico o grafico? Da che angolo prendere la scena? Che colori usare? Si può non fare lo schizzo e partire subito da un fondo di colore? Si può, si può tutto. Pile e pile di carta, sbuffi, sospiri, qualcuno si perde e dice: non sono capace!
Io intanto appendo alle pareti dei grandi fogli e spiego la mia categorizzazione degli stili. Dopo tutto è più facile (o sembra).

Gli ultimi giorni gli allievi hanno lavorato sulla tavola scelta, con lo stile scelto. Si sono buttate vie tante idee, per arrivare a qualcosa di veramente personale. C’è chi l’ha rifatta due o tre volte, cambiando completamente stile, per sperimentare. Chi si è improvvisato incisore, chi ha scoperto i miracoli della lavagna luminosa. Se i primi due giorni erano stati una maratona molto serrata di idee e esercizi, ora lasciavo tutta la libertà. Sono stati giorni di assoluta concentrazione. Ore silenziose, vele gonfie che attraversavano distese di colore senza più paura. Ogni tanto qualcuno mi chiedeva di essere accompagnato in un passaggio. Ma erano piccole spinte, solo di incoraggiamento. La mia fiducia era stata riposta bene: stavano venendo fuori dei lavori sorprendenti.


Barbara Bergamo

Francesca Pirrone

Ognuno col suo grado, ognuno col suo ritmo, abbiamo tutti fatto un passo avanti, io inclusa.
Questa apertura al nuovo mi commuove ogni volta che la osservo. Mi commuove perché io stessa, tra le mie quattro mura, non sono capace di salti simili. E’ come se il coraggio fosse lì, palpabile, presente, perché siamo tutti insieme.

FINE

Valeria Castellani

Nota: il mio corso a Sarmede sarà sullo stile, come quello di Martina Franca, ma devo ancora decidere quali diavolerie inventerò per farvi inciampare in voi stessi :)
Nota 2: per i miei ex-allievi: se venite a Bologna scrivetemi che ci organizziamo per un caffè.

FORSE VI INTERESSA ANCHE:
Su cosa è lo stile: questo post e questo.
Per conoscere i prezzi e le modalità di iscrizione andate qui o scrivete a info@sarmedemostra.it
Per la storia di Sarmede non perdete i bei post di Monica Monachesi qui e qui

* Non è vero che li ho cucinati io i Panzerotti! Ne ho solo mangiati 6.


Guida illustrata di sopravvivenza alla Fiera di Bologna

Come si costruisce un portfolio efficace?
E il look adatto per gli incontri?
Parlare in pubblico: gioie e dolori.
E inoltre, per gli editori: come rendere fruttuoso l’appuntamento fieristico?

Tutte le risposte e molto altro in: The illustrated Bologna Children’s Book Fair survival Guide un progetto Mimaster in collaborazione con la Fiera del libro per ragazzi di Bologna 2013. Una mappa di consigli e suggerimenti di professionisti del settore rivolti a illustratori, editori e a tutti coloro che lavorano per e intorno alla Fiera del libro.


Guido Scarabottolo per Mimaster

Molti gli editori e le istituzioni coinvolti nel progetto, tra i principali: Mondadori, The NewYork Times, Salani, Topipittori. Con immagini di Emiliano Ponzi, Nicholas Blechman, Serge Bloch, Guido Scarbottolo e molti altri.

La Guida sarà in distribuzione gratuita durate la Fiera allo stand Mimaster hall 26 – b88 per i visitatori, e sarà distribuita a tutti gli espositori direttamente dalla Fiera. In due lingue: italiano e inglese.

(post curato da Lisa Massei)

 


Copertine di album illustrati

Il libro di Clara Button è stato pubblicato da Donzelli col titolo a Londra.

Realizzare una buona copertina è una delle sfide più difficili per un illustratore (e per un editore).
La copertina è come una porta illustrata. Se è bella, dà voglia di entrare.

Nell’attesa di dedicare più spazio all’argomento (in questi giorni, con la Fiera di Bologna alle porte, ho poco tempo da dedicare ai post), vi posto alcune copertine che mi piacciono particolarmente per la loro capacità di sintesi (cioè per la velocità con cui comunicano un messaggio), per l’armonia tra immagine e inserimento del testo nell’immagine (la grafica) e per la coerenza tra il tema del libro e l’atmosfera della copertina (stile). Sintesi narrativa, grafica, stile: sono, secondo me, i tre elementi fondamentali di una buona copertina di album illustrato. Il quarto elemento è ineffabile, ed è legato a quello che la copertina non dice: una buona copertina deve, infatti, dire non dicendo, sottrarre significato, dare il tanto che basta, stuzzicare: per invogliare ad aprire il libro.
Alcune di queste copertine sono attuali (quando sono attuali vi ho messo il link per trovare il libro su Amazon), altre più antiche.

 

 

 

 

 

Topipittori, Ninna nanna per una pecorella

 

Il libro di Kassel è stato pubblicato da Zoolibri col titolo Voglio il mio cappello!

 

Donzelli, La gigantesca piccola cosa

 

 

A buen paso, El actor

 

 

 

 

 

 

Topipittori, Libri!

 

Thierry Magnier, Un monde à l’envers

 

 

Orecchio acerbo, Isis

 

Orecchio Acerbo, Fortunatamente