Come adattare il proprio stile a una commissione.Ripubblico questo post del 2013.
Dal blog di moda per bambini Les Zigouis
Come alcuni di voi ricordano, nel 2009 ho realizzato il Calendario per i negozi Città del Sole vincendo il concorso L’illustratore dell’anno.
Nel 2012 La Città del Sole mi contatta di nuovo per domandarmi se volevo partecipare a un mini concorso interno per disegnare 9 numeri illustrati per il progetto Magliette del compleanno (ogni bambino iscritto al programma, il giorno del suo compleanno, riceve in regalo una maglietta con il numero dei suoi anni).
Ora vi racconto come mi sono improvvisata disegnatrice di magliette per bambini…
Anna Castagnoli, Calendario Città del sole 2009
Mi si chiedeva di mettermi in gara con i precedenti vincitori del concorso L’illustratore dell’anno spedendo un’immagine di prova. Il prezzo proposto per questo lavoro era notevole.
Mi sono informata meglio e ho scoperto che il buy-out totale (cioè la rinuncia a tutti i futuri diritti) di un disegno per un prodotto di moda parte da un minimo di 1500/3000 euro a disegno. In questo caso, il prezzo era un po’ meno del minimo perché le magliette non sarebbero state vendute. Ma per me, abituata ai miseri anticipi delle royalties di un libro, restava notevole.
Ma che cosa terribile una gara per un appalto! : 1) che ansia 2) c’è sempre qualcuno che perde.
Ma i tempi sono quelli che sono e bisogna mettersi il coltello tra i denti, stile Indiana Jones. Faccio due calcoli tra me e me stessa, inghiotto l’ansia, e decido che avrei vinto. Non partecipato, sia chiaro. Vinto.
Anna Castagnoli, schizzo preparatorio
Anna Castagnoli, Maglietta del Compleanno, Città del Sole
E’ una strana decisione quella di partecipare a una gara e decidere di vincerla, ma chi mi conosce sa che per me è l’unica possibile: non so perdere. Posso passare intere settimane in uno stato di cupezza totale, trascinandomi in casa con i capelli a serpentelli e idee suicida, se perdo una gara. E’ un vero difetto di carattere. Qualcuno soffre della stessa sindrome?
Questa volta non volevo gettare la spugna (lo faccio quasi sempre, e trovando ottime scuse). Ma non volevo neanche passare un mese coi capelli a spaghetti. Non mi restava che vincere.
Ma avevo un problema enorme, anzi due: non sapevo disegnare a tinte piane (cioè senza ombre e profondità di campo), né a mano, né con photoshop, cosa richiesta per poter stampare su magliette, e non sapevo niente di moda infantile. Come fare?
Avevo tre settimane di tempo. Decisi, per iniziare, di risolvere il problema numero 2: la moda infantile.
Contattai un paio di amiche che sapevo si occupavano di moda infantile e chiesi loro gli indirizzi dei blog “must” del settore. Les Zigouis faceva al caso mio. Se scorrete la blog-list di Les Zigouis, o di Kickcan and Conkers, scoprirete tutti i blog imperdibili sulla moda infantile. Oppure potete scegliere di perdervi tra le pagine di Pinterest sezione Kids.
Il logo del blog Les Zigouis
Strano mondo quello che scoprivo su questi blog. A me, cresciuta a bistecche col grasso e tute da ginnastica, in un’infanzia anni ’70, tutti quei bambini usciti da una nuvola, con contorni sfumati, sembravano piccoli alieni. Mi chiedevo, scorrendo decine e decine di blog: ma esistono veramente stanze così? Lettini in teak ecologico? Bambini così belli? Polpette e piselli che sembrano disegnati da un artista? Forchettine così deliziose?
Via il blog Les Zigouis
Ho scoperto che illustrazione, arredamento, giochi e moda infantile formano un connubio esplosivo: illustratori come Camilla Engman, Nathalie Choux, Ana Ventura, Katsumi Komagata e molti altri, sono osannati da blogger, designer, mamme e declinati in ogni salsa, cucina, stanzetta, maglietta, brocca, piattino, cappellino…
Camilla Engman & Elisabeth Dunker, via Imaginative bloom
… con un giro d’affari che immagino sbalorditivo, visto che molti blog alla moda sulla moda per bambini hanno decine di migliaia di visitatori al giorno, quando non sono centinaia di migliaia. Ecco a chi erano destinate alcune bellissime riviste di illustrazione e moda infantile che avevo visto in giro (sia su carta che on line), come Milk o Georges, tanto care nella versione cartacea che mi ero sempre chiesta: ma chi le compra?
La rivista Milk
Ci sono, su questi blog e riviste, oggetti d’arredamento, atmosfere, giochi, pupazzi, affiche così belli, che qualsiasi visitatore, per la frustrazione di non poter essere adottato subito e a vita da una di queste famiglie bobo-chic, finisce che si compra un poster, una rivista, una maglietta o un tovagliolino, pur di avere un pezzetto di questo mondo a casa sua. Per non parlare dei guadagni pubblicitari.
Insomma, scoprivo un mondo parallelo a quello del libro illustrato dove l’illustrazione regnava sovrana come una principessa in tutù di tulle.
Affiche Bird, in vendita qui.
Cloth and Thread
Passai due settimane solo guardando blog, tutto il giorno, fino a notte fonda. Ero incantata, affascinata, avevo gli occhi che diventavano stelline, ma pregavo fortemente di non morire di un attacco di diabete visivo prima di aver trovato il mio nuovo stile a tinte piatte.
Delizioso, carino tutto, ma questi stili alla moda non mi assomigliavano per nulla! Chi erano questi nuovi bambini che imitavano con il loro finto stile anni ’70 i colori e i sapori della mia infanzia? Instagram (un’applicazione che permette di fare foto in stile vecchia polaroid) ha avuto un successo strepitoso: ma è un furto storico! Noi bambini anni ’70 non avevamo quel finto non-so-ché di povero e un po’ dimesso: noi eravamo sfigati sul serio!
Da sinistra: mia sorella, io, e il nostro amico Andrea, nel 1975
Non dovevo scoraggiarmi. Incominciai a prendere appunti su un grande album aperto davanti al computer. Tutte le volte che un’illustrazione o una forma mi colpiva, la copiavo e cercavo di capire come era fatta. Cosa sono, insomma, queste tinte piatte che vanno tanto di moda? Quanto grossa deve essere la linea di contorno? Quali sono le forme e i colori più trendy?
Anna Castagnoli, studi
Anna Castagnoli, studi
Ci deve essere per forza una linea di contorno? No, vedo che molti illustratori non la usano… sembra essere alla moda non usarla, provo a vedere come fanno. Copio, copio, copio. Mi viene istintivo cercare l’ombra per dare volume alle forme. Riprovo.
Marion Barraud, via la sua pagina Pinterest
Anna Castagnoli, una copia di non ricordo quale illustratore ( forse era Violeta Lopiz?)
Osservando, copiando, studiando, ho capito che l’illustrazione per la moda destinata ai bambini di oggi esige un equilibrio di precisi pesi tra il bianco e il colore, il vuoto e la forma. Bandierine colorate, stelline, fiori, nuvole, gocce… devono essere contornati da tanto bianco, oppure da colori chiarissimi. Bisogna saper lasciare spazio allo spazio. Ma che il vuoto non sia vero vuoto (pericolosissimo), che sia protetto e contornato dal profilo pulito di una sedia minimalista, dal tetto di una casina di bambola, da un nastrino di raso…
Forme imprecise e macchie devono sempre rigorosamente mescolarsi a segni puntuali: quali lettere dell’alfabeto, numeri, cerchi, quadrati, triangoli…
Anna Castagnoli, schizzo preparatorio
L’ultima settimana l’ho passata a provare matite colorate e pennarelli su carte diverse per fare questa benedetta tinta piana… e alla fine, quasi a tempo limite, è uscito qualcosa che mi convinceva: un compromesso tra il “fighetto” di certe immagini bobo-chic e la naturalezza delle mie tute anni 70′ (quelle autentiche!). Matita colorata per i corpi degli animali, senza contorno, e il resto fatto a collage con carte colorate (anche i numeri).
Non era ancora all’altezza di certe stanze con sedie in teak ecologico, ma mi sembrava uno stile dignitoso, e – soprattutto- lo sentivo mio.
Ho scelto di legare le 9 magliette col tema del circo (anche questo molto mio, essendo stata, in un lontano passato, trampoliera). Infine ho spedito all’editore, nei tempi stabiliti: uno schizzo di tutte e 9 le magliette e due immagine definitive: la numero 6 e la numero 1.
Andavano bene.
Io coi trampoli durante una pausa
Anna Castagnoli, disegno definitivo per le Magliette del Compleanno, nei negozi Città del Sole
Anna Castagnoli, disegno definitivo per le Magliette del Compleanno, nei negozi Città del Sole
Anna Castagnoli, disegno definitivo per le Magliette del Compleanno, nei negozi Città del Sole
Anna Castagnoli, disegno definitivo per le Magliette del Compleanno, nei negozi Città del Sole
Se per caso volete iscrivere i vostri bambini al gioco Magliette del compleanno, e ricevere in regalo una mia maglietta nel giorno del loro compleanno, è gratuito e potete farlo direttamente nei negozi Città del Sole.
E una nota: sia per il lavoro del Calendario, che per queste magliette, mi sono trovata benissimo a lavorare con La Città del Sole. Serissimi, competenti e appassionati. Tre virtù sempre più rare.
Anna Castagnoli, Magliette del Compleanno, nei negozi Città del Sole