Pratical Arte, un blog sulle tecniche pittoriche

Se avete un dubbio qualsiasi su come si dipinge su…, usando…stemperando …fissando… grattando…incidendo…  Pratical Arte è il blog che fa per voi. Una miniera d’oro di informazioni su tutte le tecniche pittoriche e grafiche, moderne e antiche. Da non perdere assolutamente!

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Il fumetto ritorna per i più piccoli

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Art Spiegelman, Jack e la scatola, Orecchio Acerbo 2011

Quest’anno Orecchio Acerbo ha inaugurato una nuova collana, “Comics per i piccoli lettori”, con due libri eccezionali, sia per la loro qualità sia per la loro specificità: due grandi mostri del fumetto, infatti, quali Art Spiegelman e Jeff Smith, si sono cimentati con un target di piccolissimi. Ritroviamo colori e storie semplici, tipiche dei libri 0-3 anni, ma narrate attraverso l’arte del comic, arte che si sviluppa nei primi decenni del 1900 per un pubblico prevalentemente adulto: i  primi comics americani erano fogli stampati che venivano allegati alle maggiori testate giornalistiche per aumentare il numero delle copie vendute.

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Art Spiegelman, Jack e la scatola, Orecchio Acerbo 2011

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Art Spiegelman, Jack e la scatola, Orecchio Acerbo 2011
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Jeff Smith, TopoLino si prepara, Orecchio Acerbo 2011
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L’inaugurazione della mostra  “La nascita del comic” alla Montana Gallery di Barcellona

Proprio pochi giorni fa, alla Montana Gallery, una piccola galleria barcellonese, visitavo la collezione privata di Pascal Hanrion (se per caso passate da Barcellona non perdetela, fino al 26 marzo): una impressionante raccolta di pagine originali di giornali, illustrate da grandissimi come Winsor McCay o Richard F. Outcault, per citare i più importanti.
Pur non essendo una grandissima esperta di fumetti (non li so leggere), sono rimasta a bocca aperta per la genialità narrativa e la capacità di impaginazione delle pagine esposte. Erano inserti domenicali! Vi rendete conto? Le maggiori testate giornalistiche scoprivano e lanciavano l’arte del fumetto, perché, molto semplicemente, i giornali con inserti come Little Nemo o Yellow Kid, vendevano di più. Era arte popolare, arte di massa. Ma che fine ha fatto quel pubblico assetato di immagini e storie? Come è che l’immagine narrata e la sua capacità di leggerla sono diventate cose elitarie? Snobbate dai giornali?
Quando ho scoperto che Orecchio Acerbo lanciava una collana di fumetti per piccolissimi ho pensato che forse non tutto è perduto, una nuova generazione di lettori sta per rinascere in Italia, e io tra loro.

QUALCHE IMMAGINE DALLA COLLEZIONE DI PASCAL HANRION

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Little Nemo, Winsor McCay

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Little Nemo, Winsor McCay

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Little Nemo, Winsor McCay

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Little Nemo, Winsor McCay

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Le date dei miei prossimi corsi di illustrazione

CORSO di ANNA CASTAGNOLI PRESSO IL MI MASTER (Milano, Lombardia)

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Credo sia rimasto ancora qualche  posto disponibile nel corso che terrò presso il Mi Master di Milano, dal 23 al 27 maggio 2011

Potete leggere qui il programma del corso.
Le dinamiche dell’album illustrato:
Il workshop si propone di investigare le dinamiche dell’album illustrato attraverso lo studio di tre punti fondamentali: la narratività delle immagini, Il rapporto testo-illustrazione e il ritmo.

L’iscrizione avviene a seguito di una selezione.

Per informazioni:
Mi Master,  TEL. 02 33001387
WWW.MIMASTERILLUSTRAZIONE.COM
info@mimasterillustrazione.com

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CORSO di ANNA CASTAGNOLI PRESSO LA FINE ART FACTORY (Martina Franca, Puglia)

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Il corso successivo sarà invece a Martina Franca, presso la Fine Art Factory, dal 29 agosto al 2 settembre 2011
Tratterò questo tema:
Il personaggio nell’illustrazione contemporanea: stili, espressioni mimiche, costumi, suo spazio nella composizione dell’immagine e nel ritmo del libro. Attraverso parti teoriche, dove verranno visionate centinaia di illustrazioni, e molta sperimentazione pratica, gli allievi saranno invitati a scoprire il loro universo grafico. E’ infatti nei visi, nelle mani e nei gesti dei piccoli protagonisti dei libri per bambini che ritroviamo la firma inconfondibile dei loro creatori.
Il corso è aperto a tutti gli interessati.

Per informazioni:
www. FINE ART FACTORY. com
info.fineartfactory@gmail.com
329 9882303 – 339 5376462

Vorrei spendere due parole per Francesca Cosanti, illustratrice, e il suo compagno Emiliano Narcisi, fotografo, che hanno aperto la Fine Art Factory due anni fa, tra molte difficoltà logistiche e organizzative. La loro è  una sfida: quella di portare nella troppo dimenticata Puglia, cultura e corsi prestigiosi di illustrazione, fotografia e web-design. Il loro entusiasmo e la loro serietà sono davvero da premiare. Quest’anno oltre a me ci saranno corsi con Fabian Negrin e Gabriel Pacheco.
Se non avete ancora comprato il biglietto del treno/aereo per venire, ecco qualche buona ragione in più: l’ospitalità pugliese è qualcosa che bisogna provare per crederci: pizze, panzerotti, e famiglie che vi adotteranno, vi aspettano. E Martina Franca è un gioiello del barocco: gustare una granita al limone nelle sue vie, quando la sera viene fresco, è qualcosa di mistico. Preparatevi a prendere due chili! Ecco alcune foto del corso dell’anno scorso.

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Chiara Carrer ha un sito!

Chiara Carrer, una delle più internazionali e brave illustratrici italiane, ha finalmente un sito:
www.chiaracarrer.com

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The lost thing di Shaun Tan vince l’Oscar 2011!

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Andrew Ruhemann (il regista) e Shaun Tan (l’illustratore) durante la premiazione agli Oscar

CLICCATE QUI PER VEDERE  IL TRAILER

Penso che la vittoria di Shaun Tan agli Oscar per il miglior cortometraggio The Lost Thing sia un’emozione per tutto il mondo dell’illustrazione. Speriamo porti una maggiore attenzione dei media verso questo mondo così magico e nascosto. Mi sento come se avesse vinto “uno di noi”! La storia racconta di un collezionista di tappi, in una Melbourne del futuro, e del giorno in cui trova uno strano oggetto animato: la cosa perduta, una sorta di polipo-caffettiera che non è di nessun luogo e nessuno conosce (come tutte le cose perdute). Una bellissima fiaba moderna sull’integrazione del “diverso”. I temi e le atmosfere sono quelle abituali di Shaun Tan: lo spaesamento, l’indifferenza del mondo, l’alienazione, la bellezza che aiuta, l’amicizia che carezza per un attimo la solitudine…


Dalla realtà all’illustrazione: la sintesi delle forme, alcuni consigli

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Lezioni di disegno per la scomposizione geometrica, Hokusai

Grazie a una segnalazione di Sophie Van der Linden ho scoperto questo capolavoro di Hokusai:
Lezioni di disegno per la scomposizione geometrica, e mi è venuto in mente di fare un post su questo tema: come sintetizzare la realtà nell’illustrazione?
A volte, il fatto di mettersi a fare “illustrazione”, luogo dove la realtà è sintetizzata e re-inventata, sembra legittimare una sorta di povertà semantica, di sciattezza della sintesi che altra ragione non ha, se non quella di una falsa credenza: quella di pensare che gli oggetti, le forme, l’equilibrio dei colori, possano sorgere spontaneamente dalla matita per il solo fatto che si ama tanto disegnare.

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Bene, se si ama tanto il disegno, bisogna capirlo, prima di agirlo. Capirlo significa che per arrivare a distorcere la prospettiva di un tavolo, o rendere in poche linee sintetiche un albero su un colle, dobbiamo conoscere come funzionano il tavolo e l’albero.
Che tavolo è? Di che materia? Di che epoca? E l’albero a che specie appartiene? E’ un sempreverde o no? In che stagione siamo?  Queste sono le domande che un illustratore dovrebbe farsi prima ancora di decidere con quale stile farà albero e tavolo.
Ben inteso, non è necessario diplomarsi in architettura e poi a una qualche accademia di pittura per poter fare illustrazione. Ma è indispensabile studio e amore per come sono fatte le cose, perché è questo amore o la sua mancanza che rende poi un’illustrazione speciale o scialba. Guardate qui sotto queste illustrazioni di Kitty Crowther (illustratrice che ha ricevuto l’Astrid Lindgren Memorial Award 2010, che è come dire il nobel dell’illustrazione), apparentemente sembrano semplicissime, ma se guardate bene noterete che ogni albero, per quanto sintetizzato, è un vero albero (ne conto tre specie diverse), che fiori e arbusti sono stati tutti scelti accuratamente e capiti prima di essere disegnati. E’ questa attenzione che rende le sue illustrazioni emozionanti, perché noi, guardandole, percepiamo cura, calma, amore per quello che si sta facendo e ne veniamo contagiati.

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Kitty Crowther, Annie du Lac, Ecole des Loisirs 2009, Prix Baobab 2009
Kitty_Crowther Kitty Crowther, Annie du Lac, Ecole des Loisirs 2009, Prix Baobab 2009e

Quando iniziai questo cammino feci il mio primo corso di illustrazione con Jindra Capek, un grande illustratore della Repubblica Ceca. Il primo giorno di corso disegnai un omino che guidava una macchina decapottabile, i suoi capelli e la sciarpa erano sparati all’indietro, e decorativamente riempivano metà foglio. Lui guardò perplesso il mio schizzo e poi disse: bisognerebbe andare ai 400 allora per avere dei capelli in quella posizione!

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Jindra Capek, Il sogno del pastore, Bohem Press 2001

A quella battuta, qualcosa dentro la mia testa fece clic: illustrazione non significava poter fare quello che volevo sul foglio, perché era carino e decorativamente interessante, ma significava trovare un equilibrio sensato con la realtà a cui il disegno faceva riferimento. Due giorni prima della fine del corso, Capek mi face rifare dall’inizio un disegno ad acquarello su cui avevo passato moltissime ore, perché avevo disegnato delle foglie “generiche”. Che foglie sono? Mi chiese. Io risposi: Foglie. – Si, ma che foglie? Insistette, poi mi disse di rifare tutto. Fu una grande lezione.

Ci sono illustratori istintivi (penso a Beatrice Alemagna) che sembra disegnino così come viene, liberi come bambini. Ma non sono bambini e se arrivano a una sintesi felice nei loro disegni è perché hanno SEMPRE alle spalle una cultura visiva enorme. Cultura fatta non solo di illustratori che si amano ma di arte, passata e presente, scultura, architettura, arte povera e popolare…

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Beatrice Alemagna (particolare di una copertina di Syros Jeunesse)

Infatti, osservare la natura come faceva Hokusai, oggi, non basta più. Da più di un secolo artisti e illustratori di grandissimo talento hanno già scomposto e reinterpretato la realtà, e non si può affrontare questo mestiere senza approfondire il loro lavoro. Bisogna conoscere David Hockney, Saul Steimberg,Tomi Ungerer, Tave Jansson, Jean de Brunhoff, Henri Rousseau, solo per citarne alcuni, ma anche conoscere la storia del comic americano, l’arte classica, popolare, contemporanea  e guardare come gli altri hanno distillato la realtà creando nuove sintesi.
Questo dovrebbe essere il lavoro prioritario di chiunque voglia iniziare a fare illustrazione: guardare, guardare e guardare e poi scegliere la sua personale sintesi della realtà.
E’ importante (e lecito) copiare: dalla realtà, dai maestri, dal cinema, da altri illustratori, l’hanno fatto tutti: ma se conosciamo due illustratori in croce, il nostro copiare produrrà delle copie di serie B di immagini già viste. Più conosciamo, più il distillato che ne uscirà sarà ricco di riferimenti e originale.

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Qui sopra Babar di Jean de Brunhoff in un chiaro omaggio a Henri Rousseau

TomiUngerer
Tomi Ungerer
DavidHockneyInsidethecastleweb David Hockney, Inside the Castle
steinberg1Saul Steinberg
picasso_ToroPablo Picasso, sintesi del Toro

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Pablo Picasso, Toreri e Tori 1959

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