Storia di un merlo. Un bellissimo libro fotografico
23 Aprile, 2018RÃkali mu Frkos (“Lo chiamavano Frkos”) di Pavel Kohout, Milada Einhornová e Pravoslav Sovak, SNDK, Praga, 1963, è un libro cecoslovacco che ho avuto la fortuna di scovare su Etsy qualche giorno fa (a un prezzo purtroppo fuori dalla portata delle mie attuali tasche).
Lo trovo bellissimo. Tre gli autori: un designer, una fotografa uno scrittore per adulti.
Le sguardie, unico intervento pittorico nel libro.
La mamma merlo racconta del mondo al suo cucciolo in gabbia
Pavel Kohout (a luglio 2018 compirà 90 anni) è uno scrittore e poeta austriaco-ceco comunista, fortemente ingaggiato politicamente anche nelle sue opere letterarie.
Milada Einhornová ( 1925 2007), fotografa ceca.
Pravoslav Sovak (92 anni), incisore, designer, costumista e pittore ceco. Durante la primavera di Praga si è rifugiato in Svizzera dove ha poi insegnato per molti anni, fino a prendere la cittadinanza.
Tra i tre, l’orchestratore di questo capolavoro è Sovak, che concepisce tutto il design del libro, a partire dalla grafica, su una base di moduli costruttivisti, come già aveva fatto per il suo primo libro fotografico, Marianske Lazn (su questo blog) realizzato insieme al padre di Milada, Erich Einhorn, anche lui fotografo.
La storia, scritta a partire dalle fotografie di Milada Einhornová, racconta di un cucciolo di merlo caduto dal nido che viene salvato da due bambini, che lo sistemano in una gabbietta.
La mamma del merlo (e qui inizia la fiction) viene ogni giorno sulla finestra vicino alla gabbia, per raccontare al suo piccolo le avventure del mondo, fino a che, svezzato e cresciuto abbastanza, il piccolo non prende il volo (ringrazio questo blog per aver raccontato la trama in inglese).
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Sempre sul bellissimo blog Bouilla Baise Work in progress, ho trovato una notizia editoriale interessante per quanto riguarda la relazione del racconto con l’immagine:
L’edizione ceca, quella del 1963, illustra il racconto con la fotografia (stupendo l’uso del foto-collage per dare lo stacco tra la realtà presente e quella raccontata dalla mamma merlo), mentre una casa editrice tedesca (Bucher Verlag Luzern and Betz Verlag), nel 1973, riprende il testo di Pavel Kohout e lo affida a una illustratrice: Rina Mayer. Abbiamo quindi il caso di un testo illustrato con la fotografia e dello stesso testo illustrato in successive edizioni con l’illustrazione. Purtroppo non ho trovato immagini del secondo libro.
Anna Castagnoli
26 Aprile, 2018 at 1:57
Che bel libro, nel guardare le immagini mi è sembrato di vedere mia nonna affacciata ad una di quelle finestre.
2 Ottobre, 2018 at 12:44
Saluti! I libri fotografici che raccontano una storia. Voglio dire, hanno un filo comune … Li amo. Conosco Kohout per alcune traduzioni in spagnolo. Come poeta Non conoscevo questo lavoro, ma il soggetto ha attirato la mia attenzione. L’aroma del verso è percepito. Grazie!