Iratxe López de Munáin: One character per day

14 Dicembre, 2015

Iratxe Lopez de Munain

Iratxe Lopez de Munain
One character per day

Questo divertentissimo progetto lo ha ideato Iratxe López de Munáin, un’illustratrice spagnola (già selezionata, nel 2015, alla Mostra Illustratori di Bologna), e si intitola: One character per day.
È nato così: di ritorno da un viaggio a New York, colpita dai vestiti di alcune persone sconosciute, dai loro visi e dai loro gesti, Iratxe ha deciso di disegnare una persona al giorno.
Un esercizio di osservazione che le è sempre piaciuto e che oggi la porta ogni giorno a esplorare attivamente, con occhio da detective, le strade e i quartieri di Barcellona (la città dove vive), o le strade, metro, treni, stazioni, areoporti… delle città dove si trova in viaggio.
Iratxe dice che, in qualche modo, disegnando e scegliendo i suoi modelli, sta popolando la città nella quale le piacerebbe vivere.
Potete vedere i personaggi già ritratti, e seguire quotidinamente quelli nuovi, a questo link.

Ho scelto di dare spazio a questo progetto per la freschezza dei disegni, ma anche per ricordare ai giovani illustratori che il nostro è un mestiere creativo.
“Creativo” significa anche: pieno di inventiva, mescolato alla vita di tutti i giorni, propositivo, appassionato, curioso. Spedire disegni a un editore e aspettare semi-depressi che l’editore vi risponda (!) non è più un modo attuale di vivere questo lavoro.
Spazio alle idee!

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8 Risposte per “Iratxe López de Munáin: One character per day”

  1. 1 AlmaCattleya
    14 Dicembre, 2015 at 18:50

    Soprattutto questo progetto mi fa pensare “Non rintanatevi nelle vostre case aspettando che l’ispirazione vi arrivi. Andate fuori, c’è tutto un mondo che aspetta di essere visto e raccontato.”

  2. 2 Enrica
    14 Dicembre, 2015 at 19:44

    A me fa pensare anche all’importanza del disegno dal vero per crescere nel saper disegnare: le storie, e le illustrazioni credibili di storie credibili, nascono dalla realtà. Realtà vista in modo personale, ma comunque realtà.
    L’atto di disegnare può uscire anche “fisicamente” nel senso che si può disegnare dovunque: al bar, alla fermata dell’autobus, sulla panchina del parco…che bello sarebbe vedere per le strade persone che se ne stanno lì e guardano, ascoltano e disegnano….

  3. 3 Andrea Alemanno
    19 Dicembre, 2015 at 12:05

    Decisamente un bel progetto.
    Anche io ho sempre disegnato i passeggeri durante i miei viaggi. Credo che sia un ottimo esercizio ma sopratutto ci fa sembrare agenti segreti che non si devono far scoprire!
    Ahahah!

  4. 4 Anna Castagnoli
    20 Dicembre, 2015 at 21:17

    È anche bello quando ci si accorge che la persona ritratta lo sa, ma lascia fare, si lascia guardare facendo finta di niente.

  5. 5 valeria
    25 Gennaio, 2016 at 18:01

    Per un paio d’anni, tanti anni fa, ho disegnato in metropolitana, a Milano, ogni volta che la prendevo. Quello che cercavo era esercitare la velocità della mano, perché non puoi mai sapere quando scenderà la persona che stai ritraendo né se alla prossima fermata salirà così tanta gente da impedirti di vederla. Quello che ho trovato è una verità che ha cambiato il mio sguardo per sempre: la bellezza è sulla faccia di tutti.
    Non ho mai chiesto il permesso ma non mi sono mai nascosta e alcuni sicuramente si sono accorti che li stavo disegnando. Eppure, solo una volta, una signora mi ha aggredito dicendo che non mi dovevo permettere, urlandomi di tutto. Le ho dato il disegno, che era anche venuto bene, ed è stato l’ultimo di quella serie. Tra quell’ultimo disegno e i precedenti era passato qualche mese e, nel mezzo, c’era stato un evento senza precedenti, l’attentato alle Torri Gemelle. Magari è stato un caso, e la signora non avrebbe gradito nemmeno prima, ma sicuramente il modo di guardarsi, e di non guardarsi, su un mezzo pubblico è parecchio cambiato da allora.

    Corro a vedere il sito di Iratxe, curiosissima di vedere cosa ha cercato e cosa ha trovato guardando con quest’allegria che trasuda dai suoi disegni!

  6. 6 Anna Castagnoli
    25 Gennaio, 2016 at 21:51

    Che bel racconto Valeria, e come è tristemente vero.

  7. 7 Francesca
    6 Settembre, 2018 at 18:12

    Grazie mille dello spunto. Non sono una ‘del mestiere’. Faccio l’insegnante di lettere alle medie ma da qualche anno mi sono fatta trascinare dalla passione per gli albi illustrati che uso nella mia pratica di insegnamento.
    Ho preso spunto da questi bellissimi disegni per proporre ai miei alunni di partire proprio dai personaggi ritratti per farli diventare protagonisti di alcune storie, oppure semplicemente per descriverli o per immaginare da dove vengono o dove sono diretti.
    La mente va sollecitata per più canali!
    Complimenti sia per il tuo lavoro che per il blog.

  8. 8 Anna Castagnoli
    11 Settembre, 2018 at 2:52

    Grazie Francesca, chissà che temi interessanti sono usciti! Lo riferisco a Iratxe, che è anche una amica.
    Un saluto caro