In viaggio ad Angoulême (festival del fumetto) con Giulia Sagramola

17 Febbraio, 2014

Giulia Sagramola, co-editrice di Teiera, ci racconta che cosa è Il Festival de la Bande Dessinée di Angoulême.
Teiera è un’etichetta di autoproduzioni a fumetti e illustrate fondata nel 2010. È un progetto nato dalla voglia di creare piccole edizioni completamente artigianali e che è evoluta verso progetti editoriali più complessi, come le antologie a fumetti o la collana infusi.

In viaggio ad Angoulême
di Giulia Sagramola

Preparazione a Angoulême, disegno di Cristina Spanò (il resto della storia sul blog di Cristina)

Ero andata ad Angoulême solo una volta, ben 9 anni fa, ne ho un vaghissimo ricordo, due cose però restano indimenticabili e sono state utili per prepararmi a questo viaggio: il freddo pazzesco che faceva e la difficoltà per raggiungere la città dall’Italia.

Fortunatamente quest’anno in viaggio ero in ottima compagnia, con Lucia Biagi e Giorgia Marras, insieme a Cristina Spanò, che sarebbe arrivata direttamente da Barcellona, ci aspettavano 4 giorni di Festival allo stand di Teiera+Amenità. Giorgia è la più giovane di noi tre, ma anche la più esperta sul Festival e ci ha aiutate moltissimo con le cose più pratiche: abbiamo viaggiato su due treni tgv, cambiando a Parigi, e prenotato una camera in affitto molti mesi prima, cosa che consigliamo a chiunque fosse interessato.

 Area stand in allestimento – credits foto Giulia Sagramola

Le prime impressioni sono influenzate dal paragonare Angoulême / Lucca (Comics and Games festival, Ndr), non per stabilire se una è meglio dell’altra, ma perché come struttura si assomigliano molto e Lucca è uno dei festival conosciuti di più dagli italiani appassionati di fumetto. Una cosa che si nota di diverso è che ad Angoulême è assente completamente la parte dei Games e dei cosplayers. Questo fa sì che l’intero pubblico sia interessato ai volumi a fumetti e all’incontro con gli autori, grazie ai tanti appuntamenti e alle sessioni di dediche (ampissime e con interi spazi adibiti negli stand).

 Le dédicaces, disegno di Giulia Sagramola (il resto della storia sul blog di Giulia)

La sezione dedicata agli incontri e agli eventi del Festival è un’altra cosa che mi sembra più in primo piano rispetto a Lucca. Nonostante sia presente anche lì e ogni anno più rafforzata, forse dal pubblico dei non addetti ai lavori viene seguita di meno. Oltre alle mostre e agli incontri con gli autori, c’è la tradizione del concerto di disegni, dove diversi autori si alternano a disegnare live con un proiettore che mostra i loro lavori al pubblico seduto in teatro.

Ci sono diversi stand in giro per la città: i due principali sono dedicati ai grandi editori, che spesso hanno molto spazio, ad esempio Casterman e Delcourt, che avevano due degli stand più grandi. Queste aree erano molto ampie ed ariose, oltre allo spazio espositivo/vendita, tutte avevano un ampio banco per le dediche (con tanto di orari esposti per capire quando mettersi in coda) e un’area privé per gli autori e gli editori, in cui accogliere alcuni visitatori o eventualmente mostrare il portfolio dei propri progetti.

 Le strade di Angoulême durante il Festival – credits foto Giulia Sagramola

L’altro stand dedicato ai fumetti era un lunghissimo serpentone che partiva davanti all’Hôtel de Ville, dove erano esposti gli editori di dimensioni meno grandi rispetto a quelli presenti nell’altro stand. Sono editori accomunati da un lavoro più vicino al fumetto indipendente o underground, come ad esempio Cornelius, L’Association, Nobrow (tra i pochi stand di editori non francofoni), per poi addentrarsi nel corridoio ed incontrare Atrabile e Actes Sud BD. Il serpentone continuava fino ad arrivare alle piccole realtà di microeditoria e infine le autoproduzioni. Il nostro spazio BD Alternative era decisamente alla fine, probabilmente anche meno frequentato rispetto agli altri, ma comunque circondato da gruppi interessanti, tra cui i nostri vicini ora nuovi amici: la libreria/galleria/casa editrice argentina Moebius.

Una parete disegnata da un fumettista, è il paesaggio tipico del centro città – credits foto Giulia Sagramola

La cosa che si nota subito percorrendo questo spazio è l’enorme quantità di libri di altissima qualità prodotta da queste case editrici. È impossibile distinguere solo tra piccole case editrici e autoproduzioni, perché in Francia c’è un vastissimo microcosmo di piccole realtà indipendenti che non sono autoproduzioni, ma che neppure operano sotto forma di case editrici. Solitamente sono delle associazioni, degli atelier o dei collettivi ed è la forma più facile e automatica per chi vuole iniziare a creare delle produzioni editoriali di stampo un po’ sperimentale, ma venendo considerati in modo professionale.

Magnani e Nyctalope allo Stand Le Nouveau Monde, credits foto Giorgia Marras
Hecatombe/le Labo che con un fanzine carré

Alcuni esempi interessanti sono: Les Requins Marteaux, Arbitraire, La Belle Ilustration, Nyctalope, Magnani e Hecatombe/le Labo. Quest’ultimo, con un fanzine carré, quest’anno ha vinto la Fauve d’Angoulême con il premio per la BD alternative 2014. Sì, c’è un apposito premio per la migliore pubblicazione indipendente al quale si può partecipare inviando mesi prima diverse copie della propria autoproduzione.

Tra queste c’è anche Misma, una realtà composta da diversi autori di base a Toulouse, che quest’anno aveva una mostra ufficiale in programma nel Festival, una delle poche cose che sono riuscita a vedere, purtroppo, insieme alla mostra allo spazio degli esordienti: Jeunes Talents.

 Dettagli della mostra di Misma – credits foto Giulia Sagramola

Questo perché – altra cosa invidiabile – c’è anche un grande spazio dedicato ai Giovani Talenti, in cui l’attenzione è dedicata ai giovani studenti delle scuole d’arte francesi e autori più o meno esordienti, in cui c’è anche un premio annuale per il migliore blog a fumetti e un concorso tutto dedicato a loro, dove i vincitori vengono esposti in questa sede. Qui c’è anche allestita una zona per incontri professionali, dove ogni giorno alcuni editori accolgono chi vuole mostrare il proprio portfolio.

 Jeunes Talents, credits foto Giorgia Marras

Gli appuntamenti professionali disegnati da Lucia Biagi (il resto della storia sul blog di Lucia)

Lo spazio incontro professionali funziona così: c’è un ingresso con scritto i nomi degli editori che presenzieranno in quel momento per visionare i portfoli, ci si deve mettere in coda e aspettare fino al proprio turno.

In via teorica funziona, ma nella pratica è un grandissimo caos: gli editor spesso arrivavano tardi e alle volte è capitato che non si presentassero nemmeno. A volte si può restare in coda per delle ore per poi vedersi tolta la possibilità di un incontro perché il tempo a disposizione dell’editor è finito. Insomma, pura anarchia, molto diverso sia da Montreuil che da Lucca, decisamente più organizzate.

 Gli appuntamenti professionali disegnati da Giorgia Marras (il resto della storia sul blog di Giorgia)

Sicuramente la cosa che si può fare per prendere un appuntamento è contattare per email alcuni mesi prima gli editori che vi interessano, oppure tentare la fortuna e andare direttamente allo stand per chiedere un appuntamento lì. Tutti sono molto disponibili e gentili, è facile che dicano di sì, altrimenti nei casi in cui gli editori non sono presenti in Fiera – capita anche questo – gli standisti forniscono facilmente i recapiti a cui mandare il materiale e se interessati rispondono (rispondono davvero!).

  L’Articho al Foff

Oltre agli stand ufficiali del festival c’è anche un altro evento che ha preso piede da alcuni anni e che sembra sempre più interessante: il Foff, che sarebbe la versione off del Festival. Organizzato dal gruppo dei Dernier Cri, il Foff ha come sede una vecchia discoteca dismessa ma molto centrale, chiamata Le Moon. Dentro trovano spazio tantissime piccole realtà indipendenti e di giovani studenti delle scuole d’arte francesi e belghe, alcuni anche molto noti, come Papier Gaché e L’Articho. Tra questi gruppi, quest’anno c’erano anche due realtà italiane: Lok Magazine e Inuit. Tra gli stand la cosa che colpisce sono le grandi stampe serigrafate con colori fluo e le risografie, forse a volte alcune cose si assomigliano per gusto ed estetica, ma ci sono molte produzioni di qualità, senza nulla invidiare a chi è nell’area BD Alternative, che a volte ospita anche realtà davvero mooooolto amatoriali.

Fine

Dalle ore 14 di oggi potrete vedere continuare le storie a fumetti cominciate in questo post: il seguito verrà pubblicato in contemporanea sui rispettivi blog: