Suzy Lee, La trilogia del limite

5 Settembre, 2012

“Il modo di raccontare” non sta ad indicare semplicemente parole e immagini. Si riferisce a tutti i mezzi che possono trasmettere efficacemente il messaggio al lettore: il modo di combinare parole e immagini, lo stile e la tecnica delle immagini, la forma del libro e la direzione della lettura, e così via…” Suzy Lee


La trilogia del limite, Suzy Lee, edizioni Corraini 2012

Tutti i libri di cui vi ho parlato dall’inizio di questo blog sono belli, alcuni stupendi, altri solo interessanti per qualcosa. Questo libro di cui vi parlo oggi, La trilogia del limite di Suzy Lee,  non è bello né stupendo, è semplicemente: “fuori categoria”. Se volete imparare come funziona un album illustrato, o solo capire che spazio peculiare è l’album, come un attore studierebbe la scena su cui deve recitare: DOVETE LEGGERLO! Se non avete 20 euro per comprarlo (o 17 su Amazon), fatevelo prestare, insultate il direttore della vostra biblioteca preferita se non l’ha ancora ordinato, leggetelo tutto in libreria facendo finta di niente, chiedete l’elemosina, rubate i soldi alla nonna, fate quello che volete, ma LEGGETELO.

Suzy Lee è un’autrice totale, nel senso che quasi tutti i suoi libri sono interamente pensati, in ogni più minuto aspetto, da lei medesima. Se ancora non la conoscete, potete anche iniziare da questo libro, che è una summa di tutto il suo genio. E’ un libro teorico, che parla principalmente di come funzionano i suoi libri (tra gli altri, L’Onda, Mirror, Ombra) e del rapporto tra le immagini, la storia, e il loro supporto fisico/cartaceo:  imprescindibile e troppo spesso trascurato. Non solo, ci racconta della loro genesi (incredibile vedere come ogni minimo dettaglio è pensato e pensato e sentito e sentito), di come sono stati interpretati o fraintesi.

L’onda, Suzy Lee, edizioni Corraini

Nell’immagine qui sopra, è un errore di stampa il fatto che la mano della bambina sparisce nella rilegatura? Il libro di Suzy Lee parte da questa domanda.

Ombra, Suzy Lee, edizioni Corraini
La trilogia del limite
Suzy Lee
Uno studio sull’album illustrato
17 euro

14 Risposte per “Suzy Lee, La trilogia del limite”

  1. 1 francesca q
    5 Settembre, 2012 at 7:24

    l’ho letto tutto di un fiato, illuminante!
    ciao Anna bentornata
    frà

  2. 2 monica m.
    5 Settembre, 2012 at 7:58

    Suzy Lee è davvero geniale e la tua analisi è un contributo molto importante. Grazie Anna!

  3. 3 mara
    5 Settembre, 2012 at 9:17

    è senz’altro il libro più bello che ho preso a Bologna lo scorso anno… l’unico problema è che ti viene voglia di comprare tutti gli altri (problema solo per il portafogli però : ))

  4. 4 Anna Castagnoli
    5 Settembre, 2012 at 10:19

    Verissimo Mara!

  5. 5 Rossana Taormina
    5 Settembre, 2012 at 10:22

    Ho apprezzato molto il tuo post.
    Seguo quest’artista da un po’ di tempo, da quando, per caso, in libreria ho “incontrato” il suo Alice in Wonderland.
    Subisco il fascino del suo linguaggio: una delle poche che riesce a combinare fotografia e disegno in una “narrazione” emozionante e, a volte, inquietante.

  6. 6 Lisa
    5 Settembre, 2012 at 10:33

    Non l’ho letto e penso che lo comprerò anche se mi dispiace un pò scoprire i segreti di quei tre meravigliosi libri non da sola. Fra i tre trovo che “l’onda” sia il vero capolavoro. Ho comprato “L’onda” di Susy Lee attratta dalla copertina. Al primo sguardo ho subito intuito che era un libro speciale: un invito ad entrare.
    Poi sfogliandolo velocemente ho notato che mancava qualcosa e che non ero stata attenta. Così, decisa ad osservare ogni particolare con più attenzione, ho ricominciato ad analizzare ogni singola pagina partendo dalla copertina e con mia sorpresa ho capito che in realtà la storia era già iniziata da lì, dalla copertina, e io ero già entrata nel suo mondo. Il libro (inteso come oggetto) è “l’onda” e diventa l’unico mezzo attraverso il quale può essere raccontata la storia, ogni singola parte di esso è essenziale, non può essere elusa (l’utilizzo del colore, la tecnica, i margini le inquadrature e i confini, le doppie pagine…). La storia continua nelle risguardie, procede attraverso il colophon e continua fino alla fine del libro. L’autrice mi regala anche un finale a sorpresa in terza di copertina: un colpo al cuore! Un po’ di cochiglie portate “dall’onda”…anche per me…

  7. 7 Ila
    5 Settembre, 2012 at 11:01

    Ce l’ho in lista ;)
    Ora son sempre più curiosa!

    Bentornata Anna!

    Ila

  8. 8 elillisa
    5 Settembre, 2012 at 17:23

    Informo i lettori della provincia di Treviso che la biblioteca di Montebelluna ha questo libro (la trilogia del limite) … ma anche che dovranno aspettare una 20 di giorni per vederlo perché, fatalità…, l’ho preso io in prestito la settimana scorsa. ;)

    E confermo. È da leggere assolutamente.

  9. 9 Anna Castagnoli
    5 Settembre, 2012 at 17:27

    @Lisa: in effetti ti perdi un po’ di sorpresa e libertà, forse, se leggi prima la cirtica di vedere i libri. Ma anche la critica è poesia allo stato puro e non chiude i sensi ma li apre…

    Per Elilisa: grande per l’informazione! Ma ci metti 20 giorni a leggerlo?!!! Sii generosa :)

  10. 10 Enrica S.
    5 Settembre, 2012 at 19:05

    L’ho letto, fantastico!
    Hai pienamente ragione sulle immagini del libro Turning the Pages.

  11. 11 Lisa
    6 Settembre, 2012 at 8:30

    Verissimo Anna! Ho dato una mia modesta interpretazione per ognuno dei tre libri sulla base di quello che mi hanno trasmesso, ma il solo pensiero di aver frainteso o che possa essermi sfuggito qualcosa sarebbe un vero peccato! Non vedo l’ora di leggerlo…

  12. 12 lulu
    6 Settembre, 2012 at 14:30

    L’ho trovato al Mart di Rovereto poco dopo una mostra dedicata al tema di Alice in Wonderland in cui avevo visto l’immagine fotografica che ha ispirato una delle bellissime illustrazioni di Hansel e Gretel di S.J.
    Ho subito pensato che il libro fosse una sintesi di quello che avevo imparato in un corso con Anna a Padova su come funziona un albo illustrato…

  13. 13 alessandra
    6 Settembre, 2012 at 19:56

    L’onda è una poesia, l’ho “pescato” per caso in biblioteca e, sfogliandolo, mi sono innamorata del tratto di Suzy Lee. I suoi libri di solito iniziano dalla copertina e i disegni ci accompagnano lugno la storia. Insomma un caso evidente in cui le parole fanno da sfondo alle illustrazioni.

  14. 14 PAVE
    7 Settembre, 2012 at 20:46

    Complimenti Anna per i tuoi commenti e post sempre interessantissimi.. questo libro è davvero moooooolto interessante e Mara ha ragione perchè il portafogli piange e troppo !!!!… volevo chiedere sai se Turning the pages c’è in italia?