“Narrare la parità ”: vi invito a “non” partecipare a questo concorso finché non modificheranno il bando
22 Febbraio, 2012AGGIORNAMENTO 5 marzo:
L’Associazione Woman to be ha rivisto le clausole del bando.
La casa editrice Coccole e Caccole ha rivisto le clausole del bando (leggi la loro lettera)
Ieri mi è arrivato via mail un invito per il concorso “Narrare la parità “, organizzato dall’associazione Woman to be.
L’invito era rivolto in mailing list a grossi nomi dell’illustrazione italiana, e molti illustratori (Allegra Agliardi, Gianni De Conno, Simone Frasca, Eva Montanari, Fabian Negrin, Pepi Perisco) hanno risposto che le condizioni di questo concorso non sono accettabili.
Di solito, quando ricevo la sollecitazione di pubblicare sul blog un concorso a pagamento, rifiuto spiegando gentilmente che, secondo me, un concorso serio dovrebbe essere gratuito. Nel caso di questo bando, penso che dobbiamo fare qualcosa di più tutti insieme.
Ho chiesto spiegazione agli organizzatori e spero in una risposta: mi piace sempre dare il beneficio del dubbio prima di giudicare, e forse l’associazione Woman to be non è esperta del settore illustrazione. Quello che mi sorprende è che molti esperti del settore, nonché Enti, Regioni e Comuni, hanno sostenuto e promosso questo concorso. Tra gli altri, la rivista Andersen (leggere aggiornamento nei commenti: la rivista Andersen ha specificato aver appoggiato l’iniziativa per i suoi fini tematici ma di non aver partecipato o approvato il regolamento, e si dichiara d’accordo nel non approvare i punti contrattuali in questione) e la casa editrice Coccole e caccole.
(Alla fine di questo post vi invito a inviare una mail per chiedere alcune modifiche al concorso. Se siete d’accordo, prendete il tempo per farlo: è importante difendere il nostro lavoro).
Brevemente (vi lascio leggere per intero IL BANDO qui):
Oggetto: un album illustrato finito con indicazioni di formato e tema (cito: Il premio letterario Narrare la parità  nasce con l’obiettivo di fornire ai piccoli lettori/alle piccole lettrici un immaginario alternativo a quello tradizionalmente veicolato dalla letteratura per l’infanzia, denso di stereotipi sessisti).
Costi di partecipazione: Il concorso è all’interno di un progetto sull’orientamento di genere che ha ricevuto un finanziamento dalla regione Toscana. Oltre a questo finanziamento, che non sappiamo a quanto ammonta, chiede 20 euro a partecipante per le spese di segreteria (calcolo: immaginando un numero basso di partecipanti: 500, solo con le iscrizioni, la somma totale disponibile per le spese di segreteria sarebbe 10.000 euro).
Premio: il premio è 500 euro + la pubblicazione del libro da parte di Coccole e caccole. Non basta. Ciliegina sulla torta, al vincitore viene chiesto di rinunciare alle royalties (diritti d’autore) sulle prime 1000 copie del libro.
Non vengono specificate le royalties dopo le prime 1000 copie, si accenna solo a un futuro contratto da stipulare (ma accettando il regolamento del concorso l’illustratore-autore sarà costretto, mi pare, ad accettare le condizioni contrattuali proposte da Coccole e caccole).
(Calcolo: tenendoci alti e immaginando delle royalties del 10%, se il libro costa, mettiamo, 10 euro a copia, con 1000 copie vendute l’illustratore rinuncia a 1000 euro del suo dovuto stipendio. Siamo a – 1000. Calcolando che ne ha guadagnati 500 col premio, siamo a – 500. Considerando che ne ha spese 20 per partecipare possiamo quasi affermare che l’autore-illustratore vincitore si è pagato con 520 euro e duro lavoro la pubblicazione di un libro).
La mia domanda è: QUALE E’ IL PREMIO DI QUESTO CONCORSO?
Un illustratore professionista non accetterebbe di partecipare a un concorso con queste condizioni. Forse potrebbe cadere in tentazione un giovane, giovanissimo illustratore, allettato dalla pubblicazione. Al giovane giovanissimo illustratore ricordo che:
– I concorsi seri dovrebbero essere gratuiti (o con spese minime, inferiori ai 5 euro).
– Se i concorsi sono a pagamento, il premio o i premi dovrebbero ampliamente giustificare la spesa.
– Quando il concorso prevede la pubblicazione del libro, nel bando del concorso devono essere specificate: le royalties, l’eventuale anticipo, il tempo di decorrenza dei diritti d’autore.
– Se l’autore-illustratore ha un buon progetto o il talento per realizzarlo, non è necessario perdere soldi per vederlo pubblicato.
Sul tema di questo concorso, non commento. Ognuno è libero di proporre i temi che vuole. Solo mi piacerebbe sapere da quali fonti e ricerche si è arrivati alla conclusione che la letteratura per l’infanzia è densa di pregiudizi sessisti.
MAIL DA INVIARE PER DIFENDERE I DIRITTI DEGLI AUTORI:
Aggiornamento: le mail che avete inviato (sembra siano state tante!) hanno favorito il cambiamento del bando. Il concorso ora è gratuito, il premio resta lo stesso, la casa editrice ha annullato la clausola di mancate royalties sulle prime 1000 copie. Le royalties saranno del 7%.
OGGETTO: Richiesta di modifiche contrattuali del concorso “Narrare la parità ”
Gentili organizzatori, sostenitori e promotori del concorso “Narrare la parità ” promosso dall’Associazione Woman to be in collaborazione con la rivista Andersen e la casa editrice Coccole e caccole, e finanziato dalla regione Toscana. Pensiamo che le condizioni economiche e contrattuali di questo concorso vìolino i diritti degli Autori. Chiediamo che il concorso venga modificato nei seguenti punti:
– chiediamo che la somma di 20 euro di iscrizione venga azzerata.
– chiediamo che venga annullata la clausola di rinuncia alle royalties delle prime 1000 copie vendute da parte dell’editore Coccole e caccole.
– chiediamo che vengano specificati nel bando di concorso quantità delle royalties, eventuali anticipi, e durata della cessione dei diritti con l’editore Coccole e caccole.
Suggeriamo inoltre i seguenti cambiamenti:
– chiediamo che l’oggetto del concorso sia uno storyboard, con testo e tre/quattro tavole definitive (come è uso), e non un libro completo. Pensiamo che il premio di 500 euro non sia sufficiente come rimborso spese per il lavoro di un intero libro.
Firma.
Sulla pagina Facebook di Scribarà c‘era già stata un viva discussione su questo concorso, con l’attivo contributo dell’illustratrice Cristina Sestilli. Trovate pubblicate nei commenti le giustificazioni dell’Associazione Woman to be.