Conte à Bascule, di Natali Fortier
20 Giugno, 2011Qualche settimana fa, Natali Fortier, di cui potete leggere una intervista su Lefiguredeilibri qui, e trovare un album commentato da me qui, mi ha spedito un paio dei suoi ultimi libri pubblicati. Démasquez, un libro tratto dalla sua mostra “Natali Fortier – Masques, sculptures, peintures “ fatta alla Galerie L’Art à la Page nella primavera 2011, e Conte à bascule, libro di più di 100 pagine anche lui associato alla mostra alla Galerie L’Art à la Page (che è anche agenzia e casa editrice).
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Ho scelto di parlarvi di Conte à bascule (letteralmente: Fiaba a dondolo) perché, tra i due, è quello che mi ha colpita di più per il suo rapporto testo-immagine. Il libro porta in scena i personaggi delle fiabe realizzati con varie tecniche: illustrati, scolpiti, fotografati, Pollicino, Cappuccetto Rosso, orchi, lupi, Pinocchio, Humpty Dumpty… vengono, vanno e ritornano durante il libro, ogni volta illuminati da una piccola frase sulla pagina sinistra del libro.
Il libro è diviso in tre sezioni:
I – Qui est qui? (Chi è chi?), sezione in cui viene proposto un indovinello al lettore. Un dolcissimo bambino, senza naso lungo, propone questo indovinello: Sono tutto di legno ed è la verità ! (Pinocchio)
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Il personaggio nell’immagine qui sotto dice con molta fierezza al lettore: Sono quella che ha osato baciarlo. (La principessa).
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Né il re in persona, né i suoi cavalli, potranno mai ricomporre i miei pezzi. (Humpty Dumpty)
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Sono terribilmente brutto, e ciò nonostante… (La bestia) Sono perso d’amore per lei.
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
II – Tout peut arriver (Tutto può succedere)
Nella seconda sezione, i testi fanno riferimento al tempo: tutto gira, tutto dondola, tutto cambia rotta tutto il tempo. Ci sono tre tempi sulla scena della doppia pagina: quello nell’immagine, quello a cui fa riferimento il testo e quello del lettore che conosce la storia in anticipo, mentre i personaggi ne sono all’oscuro.
Capuccetto rosso gironzola allegra nel bosco, e il testo dice: Cappuccetto rosso fischietta felice nel bosco. Nell’immagine non c’è niente di allegro, le linee verticali degli alberi spogli comunicano una forte tensione drammatica, c’è una suspense. Il testo ci dice che non accade niente, che Cappuccetto perde tempo. Il lettore, che conosce la storia, sa che non c’è tempo da perdere (nella storia, il tempo sta per diventare una questione determinante: chi arriverà prima alla casa della nonna?). Cosa è il tempo? Rispetto a quale tempo ci permettiamo di fischiettare spensierati? Ci sono 20 tavole in cui questo gioco si ripete con varianti sempre diverse.
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Pollicino cammina nel bosco ma: Pollicino non si accorge di niente. Semina orgoglioso le sue briciole.
Come nella pittura prima dell’invenzione della prospettiva, l’importanza dei personaggi è resa attraverso la loro dimensione: sono gli uccellini che, mangiando le briciole, determinano il corso dei tragici eventi della storia di Pollicino.
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
III – Qui mange qui? (Chi mangia chi?)
Nella terza e ultima sezione Natalie Fortier raggruppa i suoi personaggi intorno al tema del divorare/mangiare.
L’orco divorerà quelle orchesse di sue figlie? Chiede il testo, lasciando al lettore la libertà di scegliere la risposta.
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Ma Tutto gira, tutto dondola, tutto cambia rotta tutto il tempo, nella terza sezione, alcuni personaggi ritornano più leggeri e gai, altri sono spariti del tutto, forse mangiati (un uccello mangia le ultime briciole su un piatto vuoto, il testo: Niente Pollicino nel piatto. Eravamo così sicuri, come lettori, di conoscere il destino di questi personaggi? Nella storia Pollicino non diventava un eroe con stivali fatati? Quando è stato mangiato?
Troviamo Cappuccetto Rosso a cavallo del lupo, il testo ci dice: Non conosceremo mai la fine…
Perché…
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Perché il giorno dopo: Cappuccetto Rosso si è vestita rigorosamente di verde mela-speranza. E nessuno ne ha fatto su tutta una storia.
Eh sì, perché non ci avevamo pensato, ma noi non conosciamo che un aparte della storia: la più famosa, quella più raccontata. Ma il tempo continua nel mondo delle fiabe! Chissà che tutto non si sia ribaltato di nuovo.
E noi che credevamo di sapere tutto.
Conte à bascule, Natali Fortier, L’art a la page, Parigi 2011
Questo libro-mostra è un esempio di come per fare un libro, oltre che di talento, ci sia bisogno di “un’idea”. Grazie Natali!